[CAPITOLO 35]
NEVERLAND VALLEY RANCH
CALIFORNIA
[Due mesi dopo]
6 ottobre 1991
Narratore esterno
Il sole spendeva di primo mattino, gli uccelli cinguettarono come canto di inizio giornata.
Una giornata speciale.
Il matrimonio di Elisabeth Taylor.
Per precisione, l'ottavo, e nonché l'ultimo matrimonio.
Michael e Liz si svegliarono verso le cinque del mattino, e nel frattempo il parrucchiere e il suo acconciatore, make up artist, nonché suo grande amico, arrivò per rendere l'attrice ancora più bella di quanto lo fosse in quel preciso instante.
Michael era emozionato.
Si dette da fare aggiustando gli ultimi tocchi, per rendere così, un matrimonio indimenticabile e perfetto.
E mentre Michael, era ancora in pigiama con un accappatoio elegante, di nascosto guardò Liz, vestita con un accappatoio bianco matrimoniale, con delle ciabatte bianche, insieme a Josè che la rendeva bellissima.
Sorrise a quell'immagine.
Vedere una donna che si stava preparando per il giorno più importante della sua vita. Nonostante abbia avuto sette matrimoni alle spalle.
Entrò per controllare, e vedere la futura sposa abbellirsi ancora di più.
Sembrava una ragazzina che si sposava per prima volta, molto eccitata e nervosa.
Andò vicino a lei, le strinse la mano, ripentendo più volte di quanto fosse bellissima.
«Ti prometto che sarà il giorno più bello della tua vita.» mormorò Michael con dolcezza, lei sorrise.
Non sapeva cosa rispondere.
Era troppo emozionata quel giorno, eccitata di sposare per l'ottava volta.
Strano, ma era così.
Era l'effetto del matrimonio.
Era felice, perché aveva invitato le persone che amava, sopratutto Sandie.
Qualche settimana prima del matrimonio, l'attrice dalle iride viola, andò in Italia di nascosto per andare a trovare Sandie.
Riuscì ad ottenere il suo indirizzo grazie all'aiuto della sorella Nicole, quindi non aveva problemi a trovarla.
Arrivata a Milano, era notte fonda, non c'era un anima viva, tranne i gruppetti di ragazzini mezzi ubriachi per la strada.
Il suo autista l'accompagno verso il suo appartamento, lei scese dalla macchina e andò verso l'appartamento numero 56.
Era lì che abitava, in un bellissimo appartamento, e sopratutto in uno dei quartieri più belli della città.
Una volta giunta nell'appartamento, bussò alla porta, non ottenne risposta.
Starà dormendo, è logico sono le tre del mattino, beh, allora busserò più forte.
Con le nocche delle dita bussò ferocemente alla porta, come se stesse per chiedere aiuto.
A quel punto, Sandie si alzò da letto, domandandosi chi fosse a quell'ora.
Mentre si dirisse verso la porta si strofinò gli occhi, una volta arrivata aprì la porta.
Mugolò e guardò meglio la persona mettendo a fuoco, era la Taylor.
Spalancò gli occhi.
«Liz! Ma si può sapere che ci fai qui?» domandò Sandie sottovoce completamente sorpresa di vedere Liz inaspettatamente.
«Sorpresa!» esclamò in soffondo alzando le braccia.
Ridacchiò.
«Vieni Liz, accomodati.» disse la ragazza con parole dolcezza, e l'attrice varcò la porta entrando così nell'appartamento di Sandie, e Annalisa.
Quest'ultima non c'era, poiché era andata con il padre per un weekend a Napoli.
Menomale che non c'è Annalisa, sennò sarebbe successo il finimondo.
«Caspita cara, è un bellissimo appartamento.» annotò Liz guardandosi intorno.
«Grazie, sono stata fortunata, ho anche una coinquilina coi fiocchi, si chiama Annalisa. Sono che adesso non c'è.
È andata a Napoli con il padre per un weekend.» disse Sandie andando in cucina per offrirle qualcosa.
«Capisco, e dimmi cara come ti trovi?» disse Liz girando la testa per guardarla mentre metteva in un piccolo vassoio un bicchier d'acqua e dei pasticcini.
«Sto molto bene, non pensavo di trovarmi a mio agio. Ho fatto tante amicizie nel giro di pochi mesi, e ho conosciuto uno che mi sta rubando il cuore. Solo che non so bene cosa provo per lui, dovrei riflettere un po' su questo.» raccontò la ragazza.
Ma l'attrice sapeva tutto.
Sapeva che c'era un uomo più grande di lei di età.
Sapeva che si stava per innamorare.
Ma lei voleva che ci fosse al suo matrimonio.
Infondo, si era molto affezionata a quella ragazza così ingenua e pura come Sandie.
E sapeva che i rapporti con Michael si stavano piano piano andando in fondo al precipizio.
«Sono contenta per te tesoro, te lo meriti. Ma in verità sono qui per dirti una cosa.» Sandie andò verso di lei, con il vassoio pieno di pastìccini, ed ella ringrazio educatamente.
Deve essere successo qualcosa a Michael pensò subito la ragazza.
Pensò subito a lui.
A quel ragazzo che aveva smesso di cercarla.
Di parlare con lei.
Sandie in quel periodo gli mandò tante lettere pregandolo di parlare con lui, per chiarire su alcuni punti, ma egli preferì rimanere nel silenzio e non rispondere.
«Dimmi Elisabeth.» disse Sandie interessata al l'argomento.
«Ti volevo ricordare che il 6 ottobre mi sposo, e voglio che tu ci sia al mio matrimonio. A prescindere di quello che è successo tra te e Michael, io ti voglio nel mio matrimonio.» la ragazza sorrise rispondendole poi con un abbraccio, per lei Elisabeth Taylor era come una seconda mamma, le era stata sempre vicino, a supportarla in ogni momento, e capì il motivo per cui era la migliore amica di Michael.
Era una donna speciale.
Piena di vita.
Sopratutto da prendere esempio.
Una delle donne più famose del mondo.
Prese i biglietti aerei che aveva fatto qualche giorno fa, sarebbe tornata in America il 4 ottobre e sarebbe poi ripartita l'8.
Non si era dimenticata del matrimonio.
Voleva esserci.
Per due motivi:
Per Liz.
E per Michael.
Voleva rivedere quel ragazzo, e capire che cosa gli passasse per la testa.
«Come vedi, non mi sono dimenticata, ho anche ho il tuo regalo, ma lo vedrai solo quel giorno, ho preparato tutto e non vedo l'ora di esserci tesoro.» disse Sandie con tono dolce mentre guardava Elisabeth che fissava i biglietti aerei della ragazza con il sorriso stampato in volto.
«Sono così felice che non ti sia dimenticata, pensavo che con quello che era successo con Michael, non saresti più venuta.» mormorò lei con tono dispiaciuto.
«Ma ti pare? Ci mancasse altro, tu sei mia amica.» sospirò.
«Sandie, so che vi siete baciati. So tutto di quello che è successo, e Michael sta provando una forte crisi.» parlò poi l'attrice.
«In che senso?» domandò lei.
«Nel senso che ora è confuso.»
«Confuso di cosa?» domandò ella di nuovo.
«Di te.» le mancò un battito.
«Non sa più cosa prova per te, ma questo lo fa confondere molto. Gli ho detto di chiamarti, di affrontare questa situazione. Ma non ne ha voluto sapere.»
Quindi, la colpa è mia.
«Lo sapevo, non avrei dovuto baciarlo. Come al solito faccio sempre cose sbagliate, la prossima volta se mi viene qualcosa da fare, non la farò. E sappi che sono molto arrabbiata con lui, non penso di aver mai conosciuto una persona così egoista come lui.» disse lei con tono freddo.
«Se sta facendo così, vuol dire che in fondo, sta provando qualcosa per te. E secondo me ti ama.» le mancò un battito, di nuovo.
«Come?» domandò con la paura di aver sentito male.
«Lui ti ama, ma non lo vuole ammettere, vuole dimenticarti stando con Brooke, lui non la ama, è solo infatuato.
Lo sa ma non lo vuole ammettere, purtroppo lei verrà al matrimonio, perché, che resti tra noi, non mi è mai stata simpatica.»
"Lui ti ama ma non lo vuole ammettere.
È solo infatuato di Brooke."
Il caos decise di intervenire dentro al cuore della ragazza, se davvero l'amasse davvero, perché non ammetteva i suoi sentimenti? Perché stare con Brooke? Perché non affrontare la situazione? Queste domande erano semplici da fare, ma difficili da rispondere, perché solo Michael poteva conoscere la risposta principale. Ma neanche lui, sapeva rispondere a queste domande.
«Io lo amavo Liz, nonché non lo ami più ma ...»
Ma mi ha segnato il cuore con il suo nome.
Ed ora ... credo ci sia Antonio al posto suo.
Lei lo amava ancora nel suo piccolo.
In quei mesi non si era affatto dimenticata di quel ragazzo dagli occhi teneri da cerbiatto indifeso.
Non si affatto dimenticata di quel sorriso luminoso, e contagioso.
Non si era affatto dimenticata della sua gentilezza.
Non si era affatto dimenticata del suo senso dell'umorismo.
Non si era affatto dimenticata della sua piccola e dolce voce.
Non si era affatto dimenticata del suo enorme altruismo.
Non si era affatto dimenticata del suo divino talento musicale.
Ma sopratutto.
Non si era affatto dimenticata di quelle labbra delicate posate sulle sue.
Non si era dimenticata tutto ciò.
Per quanto Michael l'avesse fatta soffrire, per lei c'era sempre un posto nel suo cuore.
Ripensò a quel momento, di una Sandie triste, confusa e dispiaciuta per il comportamento del suo amico che lo considerava come un figlio.
Sperava con tutto il cuore che il suo giorno, si sarebbero parlati, chiariti e fare pace.
Voleva la pace tra loro.
Perché insieme erano appresso che meravigliosi.
Sapeva benissimo che quei ragazzi erano fatti per stare l'uno per l'altro, ma entrambi non volevano accettarlo.
Ma ci riflettè bene mentre Josè le truccava gli occhi.
Perchè mai Michael non voleva accettare o suoi sentimenti per lei, e non affrontare la situazione? Ma poi le venne in mente un episodio in cui parlando di Sandie, Michael le disse queste esatte parole.
"Non voglio che Sandie stia con me, sai perché? Per i tabloid, per i media, le renderebbero la vita un inferno e non potrà essere libera per colpa mia. È giusto che lei faccia la sua vita. E per quanto mi riguarda, è meglio se ognuno faccia la sua strada. Tanto so che non accadrà mai."
Credi che io sia scema Michael?
Accadrà invece.
Perché so che prima o poi, scoppierai.
Nel frattempo che Liz si preparava venne Michael Bush, lo stilista personale di Michael per aiutarlo con l'outifit.
«Michael, ti sei messo i Levi's che ti ho fatto su misura?» annuì, lo guardò con i pantaloni indossati ed erano perfetti per la sua figura alta e snella, era semplicemente splendido.
«Bene, ti ho portato la giacca Mike.» aprì una valigetta che aveva portato lo stilista.
Tirò fuori una giacca in velluto nero caratterizzata da un collo a fascia e da finiture intrecciate.
La fusciacca, anch'essa in raso, fu impreziosita da perline nere giaietto, un mineraloide di origine vegetale, incastonate in un involucro di metallo.
Il capo venne inoltre abbellito con altre due spille, una posta sul colletto e l'altra sul lato sinistro del petto.
Il cantante si girò di spalle, e lo stilista mise la giacca stando attento a non rovinarla.
Il ragazzo si girò, ed era meraviglioso.
Andò verso lo specchio e si guardò per bene, si sentiva bello, raramente Michael si sentiva bello, ma in quell'occasione si sentiva di essere un bel ragazzo.
Ma lui era un principe.
«Sei bellissimo Michael, farai davvero colpo.» il cantante girò dalla parte di Bush.
«Tu dici?» annuì.
«E pensare che volevi indossare una spada ...» mormorò Bush, il ragazzo rise.
«Avanti, secondo me non era una cattiva idea.» rise
«Ricordo ancora le parole colorite di Liz "Dì a quel piccolo bastardo di non portare una spada al mio matrimonio."» erano parole che si addicevano a uno scaricatore di porto, ma erano abituati al linguaggio colorito di Elizabeth.
Ella adorava il linguaggio volgare, e lo usava molto bene.
«Dio, se Liz sapesse che ho indossato i Levi's, li indosserebbe anche lei. Ma quella telefonata fu spettacolare.»
«Concordo, Liz è meravigliosa quando sono tratta di umorismo. Ma fidati Michael, è meglio senza spada, così stai benissimo.» il cantante lo abbraccio ringraziandolo per il lavoro che gli aveva realizzato.
«Divertiti Michael.» sorrise.
Dopo di che si salutarono e se ne andò.
Michael aveva nascosto tra la giaccia il bracciale con il ciondolo della stella che pendeva tra la catena.
Era arrivato il giorno di vedere Sandie dopo due mesi che si erano separati.
Era nervoso di vederla.
Ma era l'occasione giusta per parlare di loro.
Di trovare un accordo.
E Michael c'è l'aveva.
Quello di chiudere con lei per sempre.
Di non vederla mai più.
Di buttarla via come un rifiuto.
Si sentiva egoista.
Ma lo avrebbe fatto anche per il suo bene.
Non si sarebbe mai perdonato se le fosse successo qualcosa a causa del mondo in cui si trovava, un mondo pieno di cattiveria, e di grande egoismo.
Nel frattempo Sandie, si era preparata i capelli, legò delle ciocche davanti al viso intorno alla testa, facendo qualche boccolo sulle punte, un trucco leggero, elegante, e l'immancabile rossetto rosso. Con degli orecchini di perle che penzolavano, e un bellisismo vestito verde scuro, con dei guanti lunghi fino all'avambraccio color avorio.
Era bellissima.
Sembrava una principessa.
Una principessa dal cuore puro, dal carattere dolce e gentile.
Alle sue spalle vide Nicole guardarla con ammirazione.
«Sei bellissima ...» mormorò la sorella con occhi a cuore.
«Grazie Adelfì.» le due sorelle si scaldarono in un bellissimo abbraccio.
«Cerca di stare calma, e di divertiti.» le raccomando la sorella riccia.
Fosse facile, come posso stare calma se devo vedere Michael tra poco?
Aveva paura.
Paura di incontrarlo.
Di incrociare i suoi occhi.
Di provare di nuovo quell'amore smisurato per lui.
Di farsi del male per la millesima volta.
Ma decise comunque di non farsi condizionare da lui e di godere la giornata.
«Hai preso il regalo?»
«Si?» le diede un bacio sulla guancia.
«Salitami tanto Liz e falle gli auguri da parte mia.» annuì.
«Lo farò.» varcò la porta di casa sua andatosene via, mise addosso un cappotto nero poiche l'autunno stava per arrivare, e il freddo si faceva sentire.
Mentre guidava per andare da Neverland mise un po' di musica classica per rilassarsi un po', cercando di pensare positivo.
D'un tratto i suoi pensieri scomparirono, cacciando un sorriso a trentadue denti.
«Avanti Sandie, fregatene, e goditi la giornata.» ma non sapeva che quel giorno le avrebbe aspettato una brutta sorpresa difficilmente da mandare giù.
[...]
Era circa le quattro e mezza del pomeriggio e gli invitati erano sulle sponde del grande lago di Neverland, dove fu allestito un grande gazebo elegantemente ornato da festoni e decorato da grandi composizioni di margherite e gardenie.
Tutti ad attendere la sposa e il suo testimone, compreso Larry, il futuro marito di Liz, vestito in giacca bianca e pantaloni neri.
Era agitato.
Stava per sposare colei che sarebbe diventata sua moglie.
Stava per sposare una delle attrici più belle e famose di Hollywood.
E non stava nella pelle.
C'erano circa 200 ospiti, tra cui Liza Minnelli, Eddie Murphy, Quincy Jones, Gregory Peck, Ronald Reagan, Macaulay Culkin, Brooke Shields insieme tanti altri.
Sandie parcheggiò la macchina in una zona in cui era predisposta barbecue in un'area separata della proprietà, con tanto di camerieri al loro servizio.
Lì, c'erano tutte le macchine degli ospiti.
E mentre andava verso di essi, la gente la guardava con tanta sorpresa per la sua bellezza, compresa Liza Minelli.
Sussurravano abbassa voce, di quanto fosse bella, di come assomigliasse Liz da giovane.
Si sentiva in soggezione, e in imbarazzo.
Direi che iniziamo bene.
«Stellina!» esclamò Mac correndo verso di lei.
«Mac! Aw come sono felice di vederti!» disse la ragazza prendendolo in braccio.
«A chi lo dici Stellina, mi sei mancata tanto.» sorrise tenendo stretta a se il bambino dai capelli biondi, il piccolo attore di "mamma ho perso l'aereo" uscito nell'anno precedente, di cui grazie a quel film, Macaulay divenne una celebrità in poco tempo.
«Michael è con Elisabeth, tra poco dovrebbe arrivare con lei, facendo da testimone, sperando che Testa di Mela non sia caduto nel buco nero.» ridacchiò divertita all'affermazione del piccolo biondo. Ma poi sentì gli occhi addosso da qualcuno.
Era Brooke.
Così mise giù il piccolo e le ragazze si trovarono davanti faccia a faccia dopo un lasso di tempo.
«Sandie.» disse per prima l'attrice dai capelli boccolosi.
«Brooke.» mormorò a sua volta la ragazza dalle iride versi.
Entrambi si guardavano in modo glaciale.
Senza sentimenti.
Poiche erano rivali d'amore.
Entrambe sfidavano per lui.
Anche se per ora, era Brooke ad avere più punti rispetto alla futura dottoressa.
Non dissero niente, e Liza si presentò con aria entusiasmata.
Presentandosi come una delle amiche più intime di Michael.
La ragazza era eccitata di incontrare la cantate, poiché il padre essendo un suo grande fan, era cresciuta con le sue canzoni.
«Aw! Michael mi ha parlato tanto di te, allora è vero che sei bellissima, e Dio mio, la tua somiglianza con Liz da giovane è ar di poco mozzafiato.» affermò la cantante con tono eccitato.
«Avanti Liza, non mettere in imbarazzo questa bella signorina.» intervenì un uomo sulla sessantina d'anni, non poteva crederci ai suoi occhi, l'ex presidente degli Stati Uniti di fronte a lei, Ronald Reagan
Da buona ragazza, fece un lieve inchino di fronte all'ex presidente e lui rimase lusingato dalla classe e dal portamento fine della ragazza.
«Sono davvero onorata di vederla Signor Reagan, io sono Sandie Vrachnos, un'amica di Liz, e di Michael.» l'uomo le prese la mano dandole un bacio sulla mano da vero gentiluomo.
«Il piacere è tutto mio madame, immagino che conosci Liz tramite Michael vero?» annuì
«Esattamente Mr.»
«Come come? Ah eccola la famosa Sandie di cui Michael mi parla tanto.» lo guardò meglio e per un attimo non cacciò un urlo, era Eddie Murphy, il comico più famoso d'America e di tutto il mondo.
Sorrise imbarazzata ma anche emozionata.
Non poteva crederci di trovarsi in un matrimonio Vip con degli invitati del genere. Si sentì molto piccola.
Aspettò con ansia la sposa e si mise vicino alla sua rivale, Brooke, poiché era l'unico posto libero.
Dopo qualche secondo, ecco arrivare la sposa, incantevole e meravigliosa, con un abito color oro lungo fino alle caviglie disegnato appositamente per lei da Valentino,rose gialle tra i capelli e lunghi orecchini pendenti di brillanti disegnati da lei stessa e fatti realizzare da Cartier.
Al del fratello Howard, a dare il braccio alla sposa fu il posto padrone di casa Michael Jackson, elegantissimo nel suo completo nero, con una grande spilla di diamanti sul bavero e un paio di scintillanti stivali argentati. Alla sinistra di Elizabeth c'era suo figlio Michael Wilding Jr., all'epoca trentanovenne.
Sandie rimase paralizzata dalla bellezza di Michael, e lo guardò come se fosse la prima volta.
Era inspiegabile.
Elegante e di classe.
Non smise di guardare la sposa che sembrava una regina, insieme al suo fantastico testimone che sembrava un principe.
E come lei sospettava.
Riguardando Michael dopo quei mesi.
Sentì il cuore chiamare il suo nome.
La sua voce interiore urlare di correre da lui e di baciarlo.
Ma non poteva.
Il pastore evangelista New Age Marianne Williamson officiò la cerimonia, interrotta dal passaggio di elicotteri e aerei con a bordo i paparazzi che tentavano di riprendere gli sposi come meglio potevano. Addirittura, a un certo punto, un uomo si lanciò con il paracadute da uno degli aerei, atterrando quasi in testa a Gregory Peck. Nel tentativo di sbarazzarsi degli intrusi, furono lanciate in cielo decine di giganteschi palloncini viola. Lo stratagemma, però, non funzionò. Il frastuono era insopportabile.
Non si sentiva niente di quello che diceva il pastore a causa degli elicotteri.
«Vuole che alzi la voce, in modo che tutti mi sentano?» chiese la Williamson a Elizabeth. «No», rispose lei. «Perché invece non si rivolge soltanto a me e a Larry?» si guardarono negli occhi e pronunciarono in sottovoce le loro promesse.
«Da oggi in poi non camminerai da sola», si dissero l'un l'altra. «Il mio cuore sarà il tuo riparo e le mie braccia saranno la tua casa.» Dopo che si furono scambiati gli anelli, una fede d'oro per lui e una di diamanti per lei, Williamson li dichiarò marito e moglie. Si baciarono, gli sposi vennero accolti da un focoso applauso da parte dei testimoni, e Sandie passò l'indice sotto all'occhio commossa del momento della fede.
E pensò a quel magico momento.
Sposarsi con la persona che amavi.
Guardò Michael che era emozionato e commosso allo stesso tempo.
Lui la guardò, e rimase paralizzato.
Finalmete la vide.
Dopo due mesi.
Era sempre bellissima.
Impeccabile ed eleganteZ
Non si dimenticò delle sue labbra.
L'aveva pensata.
L'aveva sognata.
Per due mesi.
Ma doveva dirle addio.
E questo per lui, era come se qualcuno gli avesse squarciato il cuore dal petto.
Gli ospiti si diressero verso il padiglione dove sarebbe stata servita la cena, e gli sposi si sedettero con Michael.
Sandie si sedette verso il tavolo con Liza, Maculay, Ronald con sua moglie Nancy, insieme ad altri invitati che non conosceva.
Come per prima cosa c'era il buffet, Sandie andò verso le pietanze per prendere qualcosa, prese qualche pezzo di prosciutto crudo, delle patate croccanti e qualche oliva bianca.
Ma girò lo sguardo e vide Michael, che stava parlando allegramente con Brooke, restava a fissarlo, ma lui la ignorò come un fantasma.
Si sentì triste.
Ma perché la doveva far star male?
Perché lei doveva stare male?
Lasciò il cibo sul tavolo e se ne andò senza aver preso niente.
Ormai lo stomaco le se era chiuso dopo quella scena.
«Tutto okay San? Come mai non hai preso niente?» domandò il piccolo attore preoccupato.
«Non ho molta fame tesoro, però quando arriveranno le prima pietanze mangerò.»
Bugia.
Sandie non smetteva di guardare la coppia di cui si scambiavano una risata e qualche bacio fugace.
Il fastidio si incominciò a sentire.
Il cuore cominciò a fare male.
Ma doveva trattenersi e non fare brutta figura davanti a quella gente importante.
Per riprendersi un po', andò al tavolo degli sposi per fare il regalo.
«Liz.» la chiamò, e la sposa si girò verso di lei, cacciò un urletto si alzò dal tavolo e l'abbraccio con il cuore pieno di felicità.
«Dio, come sono felice che ti sia qui, ti presento Larry, mio marito.» i due si presentarono stringendo la mano.
«Ed io sono onorata di esserci Elisabeth, tieni questo è il mio regalo.» le dette una busta con dentro un pacchettino, e dentro c'era una bellissima collana di perle, ma non era finita qui, Sandie aveva regalato agli sposi una settimana in Italia, per la precisione in Sardegna.
«Ho pensato che un piccolo viaggio non farebbe male, qui c'è l'albergo, ovviamente ho scelto il migliore, te lo posso assicurare, ci sono andata con la mia famiglia ed è il paradiso.» Liz si sentì piccola, quella ragazza minuta e dolce aveva speso tanti soldi per lei.
«Cara Sandie, avrai speso un sacco di soldi.» mormorò Liz con il senso di colpa.
«I soldi non contano quando si tratta di amicizia.» le due donne si scambiarono un tenero abbraccio.
«Tutto bene qui?» domandò una voce che Sandie conosceva perfettamente, era quella di Michael, si staccò dall'abbraccio e lo guardò con le guance rosse, mentre Michael con uno sguardo serio e tirato.
«Ciao Sandie.» parlò Michael con tono greve.
«Ciao Michael.» ci fu tensione tra loro due, e Sandie decise di non parlare ancora con lui.
Michael la guardò quasi in modo fastidioso, come se volesse che andasse via.
Ma era la testa a parlare.
Non il cuore.
«Vado a prendere qualcosa da mangiare.» disse per poi andare via, Liz e Larry guardarono Michael con uno sguardo arrabbiato.
«Che succede?» domandò lui ingenuamente.
«Michael, no non mio matrimonio, vedi di chiarire con Sandie al più presto e non voglio sentire scuse chiaro?» il cantante cacciò un sospiro, poi vide Sandie che non prendeva niente, stava lì, in piedi con il piattino bianco completamente vuoto tra le mani.
Non riusciva a toccare cibo.
Tutta colpa di quel ragazzo.
E in quel momento Michael si sentì tremendamente in colpa per lei.
Di come la stava trattando.
E non era da lui.
Ma che sto facendo? Sono diventato così stronzo?
Si maledì per quello che stava facendo.
E si promosse che più tardi avrebbero parlato in modo calmo e amichevole.
[...]
Ore 23.06 p.m
La cerimonia stava andando alla grande, e Sandie per fortuna si riprese, mangiò cibo a quantità industriale ed era piena.
Scherzò e giocò per tutto il tempo con Mac, si stava divertendo un botto.
Ormai quello che era successo prima lo aveva dimenticato perché per fortuna quel bambino biondo le aveva fatta tornare su di morale.
All'improvviso Michael andò verso il Dj per mettere una canzone lenta e romantica.
«Signori e Signore, facciamo ancora una volta gli auguri agli sposi, Elisabeth e Larry, inaugurando un bellissimo lento.
Tutte le coppie qui in pista, non fate i timidi, e godetevi questo momento romantico con la persona che amate.» Sandie vide Liz e Larry che iniziavano a ballare insieme ad altre coppie, una canzone di Whitney Houston "Greatest love of all"
Godetevi questo momento romantico con la persona che amate.
Lei c'è l'aveva.
Ma essa non ricambiava.
Tutti andarono in pista, rimasero a tavola una decina di persona tra cui Sandie.
Fino a che non vide Michael di fronte a se.
I suoi occhi si illuminarono.
Ancora una volta sentiva l'effetto del ragazzo su di lei.
«Madame, mi concede questo ballo con me?» domandò il ragazzo prendendo delicatamente la mano della ragazza.
«S-si.» disse per alzarsi per poi andare verso la pista da ballo.
Entrambi erano di fronte all'altro.
Michael le mise la mano destra sul fianco della ragazza.
Mentre Sandie mise una mano sulla spalla ed una dietro alla schiena del ragazzo.
Michael tenne la mano della ragazza, che prima era appoggiata sulla spalla, unendola poi tra le dita, cominciando poi a ballare tra le note della canzone di Whitney.
I loro occhi si incrociarono.
Come la prima volta.
Non dimenticò quando Sandie lo guardò sorpresa a quella sala del dottor Klein.
E da allora nacque una luminosa amicizia, che poi per Sandie si trasformò in amore.
Tra vari alti e bassi.
Sandie prese coraggio e baciò Michael, ricambiando poi il bacio della ragazza.
E da li, il rapporto di entrambi sprofondò.
Il ragazzo guardò con la coda d'occhio il collo della ragazza, e non aveva la sua collana a forma di stella.
«Non hai la mia collana.» disse il ragazzo.
«L'ho tolta per mettere questa.» rispose lei riferendo alla collana di perle, ma lui rimase zitto e le fece fare una giravolta.
«Dobbiamo parlare Sandie.» disse Michael con tono serio, mentre ballava con la ragazza dalle iride Verdi.
«Non qui Michael.» rispose Sandie con tono supplichevole.
«Allora più tardi, quando la festa sarà finita.» lei annuì e le fece fare un'altra giravolta.
Si creò tra loro un'atmosfera calda, e piacevole.
Gli invitati seduti, li guardavano con ammirazione, ripetendo di quanto fossero stupendi insieme, Brooke, infastidita, andò a prendere una boccata d'aria, lasciando i ragazzi a ballare.
Alla fine della canzone gli ospiti applaudirono agli sposi, ma poco dopo, Michael colse Sandie di sorpresa con un abbraccio.
«Mi sei mancata.» mormorò poi.
E Michael sentì dopo tanto tempo il suo odore dolce alla vaniglia.
Sentì il suo contatto.
E sorrise.
Lo stesso valeva per Sandie.
Finalmente dopo tanto tempo sentì il suo valore su di lei.
Sentì quelle braccia che per lei era la sua casa.
E in quel momento si sentiva a casa.
Ma ancora per poco.
Ore 00.30 a.m
La torta era un monumento, era bianca decorata con dei fiorellini bianchi fatti con la cioccolata bianca, alta cinque piani, con su degli sposini di plastica.
E una volta tagliata, i due sposi si scambiarono un bacio.
Ci fu il momento delle foto con tutti gli invitati, per poi mangiare la torta.
Essa al gusto crema chantilly e fragoline, uno dei gusti preferiti dall'attrice.
Insieme alla torta c'era un lungo buffet di dolci, ma Sandie preferì mangiare solo la torta.
«Ti sei divertita?» domandò Ronald mangiando un pezzo di torta.
«Molto.» rispose lei sorridendo.
«Sono contento, sai, ho visto il ballo tra te e Michael, era vari così belli.» sorrise imbarazzata.
«Perché non provi a conquistarlo? Infondo, hai tutte le carte per farlo.» bottò Nancy bevendo un goccio di vino.
Oh, come vorrei.
Ma non posso.
Lui ha scelto Brooke e non me.
Anche se fa tanto male, sento di amarlo ancora.
La cerimonia finì quasi le cinque del mattino, e davanti ai cancelli di Neverland, c'erano i due sposi davanti al Re del pop insieme a Sandie, da soli, ormai tutti gli ospiti erano andati via.
Gli sposi avrebbero passato la prima notte di nozze proprio a Neverland e il giorno dopo sarebbero dovuti partire in Europa per la luna di miele.
«Michael, non so che cosa dire io-»
«Non mi devi ringraziare Liz, sono così felice che tutto ti sia piaciuto, e sopratutto che tu sei felice. Larry, trattamela con cautela questa donna, mi raccomando.» Larry annuì stringendo fortemente la mano dell'attrice.
«Di questo puoi stare tranquillo.» ridacchiò.
«Molto bene, allora ci vediamo tra tre settimane, divertitevi alla luna di miele. E ancora auguri.» si riunirono in un tenero abbraccio, dopo di che abbracciarono anche Sandie, ringraziandola per il regalo e per la sua presenza.
Si dettero la buonanotte e andarono verso la casa di Michael, di cui sembrava un mini castello delle favole.
«Tu dove dormirai?» domandò Sandie curiosa.
«Neverland è piena di stanze, andrò al primo piano, nella camera di Janet.» annuì.
«Bene, si è fatto tardi, anch'io torno a casa.» mormorò Sandie leggermente infastidita dal suo comportamento, ma lui la guardò seriamente in volto.
«Ti sei dimenticata che io e te dobbiamo parlare?» non rispose.
Se ha quel tono, vuol dire che fa sul serio, e che mi deve dire qualcosa di molto importante .
«Preferisci parlare fuori oppure dentro?» non le andava di stare dentro in casa, ma fuori, godere l'aria dell'autunno che stava per arrivare.
«Fuori.» rispose seccamente.
«Ma non hai freddo?» scosse la testa.
«Ma se preferisci andare dentro per me non ci sono problemi.» annotò lei con tono gentile.
«No, andiamo in riva al lago.» annuì la ragazza dalle iride verdi, e si dirigono verso il grande lago dove ore prima, avevano celebrato il matrimonio.
Una volta arrivati, si sedettero vicini, e il loro sguardo era centrato sul lago illuminato dalla luce lunare.
Sandie guardò il cielo completamente privo di stelle, ma c'era una mezza luna ad illuminare quel tappeto blu scuro privo di ogni scintilla.
«Come va in Italia?» domandò Michael per sciogliere il ghiaccio.
«Alla grande, avevi ragione tu, è un paese straordinario e pieno di cultura, e di storia.
Ho visitato un sacco di posti, anche il Cenacolo di Da Vinci. È grande lo sai?» non rispose, non osò guardarla.
«Ho sentito che hai un debole per un professore dell'Università che frequenti.» si sbiancò a quell'affermazione.
«Come fai a saperlo?» ridacchiò.
«Ho i miei metodi.» disse «Non ci posso credere, adesso frequenti anche i vecchi?» lo faceva apposta, lo faceva apposta ad utilizzare quel tono così bruscò, voleva che si facesse odiare da lei.
Perdonami.
Ma non sapeva che quello che stava facendo, non era altro che un grosso errore.
Eliminare Sandie dalla sua vita, vuol dire che non sarebbe stato più compreso da nessuno fuoche da lei.
«Sono affari miei, che non ti riguardano Michael.» rispose a tono la ragazza.
«Beh, a me invece riguarda. Si parla pur sempre di un uomo sui 40anni, e se fosse un maniaco? E se fosse pericoloso?»
«Sta zitto, non hai alcun diritto di giudicarlo, parli proprio tu che parli di giustizia, di non giudicare prima di conoscere, e cose così.»
Ma fa sul serio!?
«Con questo non c'entra niente Sandie.»
«C'entra invece! Se tu ti fossi interessato a me allora perché non mi hai fatto nemmeno una telefonata? Perché non mi rispondevi alle mie chiamate? Perché non rispondevi neanche alle mie lettere!? Perché!? Dove Ho sbagliato Michael?»
Sono io quello sbagliato.
Non dovevi baciarmi Sandie.
Non dovevi creare questa confusione interiore.
Non dovevi fare tutto ciò.
E adesso, è meglio chiuderla.
Se starai ancora con me.
Soffrirai.
E non voglio che soffri per colpa mia.
«Sembra che da quanto ti ho baciato ti sei allontanato da me, come se ... come se non mi volessi più dalla tua vita.»
«Perché quel bacio mi ha creato confusione.» rispose poi il moro riccioloso con il cuore in gola «Ma mi è piaciuto.» per un attimo il cuore di Sandie fece una piroetta, la sensazione che provò era un tepore piacevole e amorevole, come se avesse spettato tanto quella risposta
«Confesso che desideravo baciarti, non ho mai smesso di immaginare le tue labbra sulle mie, e quanto finalmente le ho sfiorate, è come se avessi toccato per un momento le varcate del Paradiso. E credimi, in questo momento vorrei baciarti. Ma non posso.»
«P-perchè?»
«Perché la mia confusione si aumenterà ancora di più.» la ragazza ridacchiò nervosamente.
«Posso sapere di che confusione si tratta?»
«Di te.» disse guardandola dritto negli occhi.
«Non so più cosa provo per te Sandie, e sento di non volerlo sapere.» la sua vocina interiore implorava al Re de pop di non fare questa sciocchezza di abbandonare una ragazza così piccola e ingenua, di cui aveva tanto bisogno nella sua vita.
Ma quel caos interiore di chi lo tormentava tanto, lo faceva andare fuori di testa. Portando poi a lasciar andare una delle persone più importanti della sua vita.
«Puoi dirlo tranquillamente che non mi ami, tanto ora, sento che per te non sto provando più questo amore così smisurato nei tuoi confronti.» quella frase spezzò il cuoricino di Michael in mille pezzi, divenendo in mille frantumi filati.
Lui sapeva di Antonio.
Sapeva che Sandie si era innamorata di lui.
Di quell'uomo così misterioso.
Di cui le aveva confessato il suo amore due mesi prima.
Sapeva ogni cosa.
Poiché Ethan lo aggiornava per alcuni giorni.
«È per quell'uomo vero?» domandò irritato «Mi stupisci veramente Sandie.»
«Smettila di preoccuparti per me! Sembra che sto frequentando un serial killer! Non sei nessuno a dirmi chi devo frequentare e chi non. Ripeto, se eri davvero interessato potevi almeno farmi una telefonata cazzo!» disse Sandie furibonda alzandosi in piedi.
A quel punto Michael, si alzò in piedi anche lui completamente arrabbiato.
«Vuoi sapere perché non l'ho fatto? Bene, allora te lo dirò in modo diretto, senza filtri.» aveva paura della sua risposta «L'ho fatto perché voglio che tu sparisca dalla mia vita!» Le urlò contro.
"Voglio che tu sparisca dalla mia vita!"
"Voglio che tu sparisca dalla mia vita!"
"Voglio che tu sparisca dalla mia vita!"
Non avrebbe mai immaginato di ricevere una risposta così tanto losca.
Così tanto diretta.
Si bloccò come una statua.
E lei si poteva aspettare da lui, tranne di essere cacciata dalla vita dell'uomo a cui teneva di più in tutta la sua vita.
Si sentiva vuota.
Ma soprattutto a pezzi.
«Allora è questo quello che vuoi?» domandò la ragazza dalle iride verdi, con il cuore in frantumi.
«Si.» disse Michael con tono freddo.
In quel momento, Michael si sentiva distrutto, ma era giusto così.
Gli faceva male.
Tanto male.
Dire addio ad una delle persone più importanti della sua vita.
«Sei un egoista.» annotò lei.
«Sandie ascoltami se l'ho de-»
«Tu sei un egoista! Pensi solo a te stesso! Per te sono solo stata un problema nella tua vita. Eh va bene Michael, sparirò, esaudirò il tuo desiderio. Ma sappi che non mi troverai mai più.» ormai anche Michael si sentì completamente vuoto, voleva semplicemente piangere, e urlare al mondo di quanto lui fosse disperato.
«Puoi pensare liberamente che sono un egoista, te lo concedo. Ma è meglio che tu sparisca per sempre, non lo faccio solo per me. Lo faccio anche per il tuo bene, è meglio che tu trovi un uomo capace di amarti, di rispettarti, se sei felice, allora anch'io lo sono.»
Smettila di parlare!
Ti prego!
Smettila Michael!
«Ma voglio che tu sappia una cosa Sandie, sei stata la parte più bella della mia vita, e non ti dimenticherò mai. Forse, non avrò mai più una persona come te nella mia vita. E ti auguro ogni bene, perché sei una ragazza meravigliosa, con tante capacità. Vedrai che riuscirai ad avverare i tuoi sogni solo se ci crederai, ma sono sicura che ce la farai.»
Così mi distruggi sul serio.
Il volto si Sandie era colmo di lacrime, si vedeva di quanto fosse triste per le parole della star, voleva solamente sparire, e non vederlo mai più.
Ci teneva.
Ma lo amava ancora.
E per lei era straziante.
«Allora fai sul serio ...» mormorò con la voce spezzata e singhiozzò «Sappi che per me sei stata una grande delusione, ma ti porterò per sempre nel mio cuore. E spero che Brooke ti dia l'amore che tu meriti. Sei un essere umano speciale e ...» le lacrime interruppero il suo discorso «Ti voglio tanto bene.» voleva dirgli ti amo, ma ormai non poteva più dirlo.
Per Michael, vedere Sandie così triste e sofferente per colpa sua, era cosi lancinante per lui.
E si ringraziatava, del fatto, che non avrebbe mai più sofferto per colpa sua.
Voleva baciarla.
Per l'ultima volta.
Ma non lo fece.
Anche se lo desiderava tanto.
Non si abbracciarono.
Non si toccarono.
Niente di niente.
Si guardarono per un instante e lei abbassò lo sguardo.
Dopo di che, andò via.
Lasciando Michael da solo, mentre lui che la guardava andare via, con in sottondo la luce lunare che gli illuminava il suo abbigliamento.
La guardava per l'ultima volta.
E non era una bella immagine.
La vide andare via.
Da lui.
Sandie guidò con il suo pianto come musica, piangeva, era disperata.
Lei lo amava.
Ed era stata rifiutata.
E lui piuttosto di affrontare la situazione, preferì cacciarla via.
Un modo brusco per affrontare le situazioni.
E per lei era dolorosa.
Era distrutta.
Aveva perso l'uomo che amava.
Sapeva benissimo che tra loro non potesse funzionare.
Ma non pensava di essere stata buttata fuori dall'uomo di cui tanto era innamorata.
Michael era li, seduto sull'erba completamente colmo di lacrime anche lui.
Aveva detto addio ad una persona importante.
Di chi era l'unica a comprendere ciò lo turbava.
Era l'unica che l'ascoltava.
Che si prendesse cura di lui.
Che lo faceva sorridere.
Che lo faceva sentire sereno.
Ma sopratutto.
Che lo faceva sentire amato.
E ormai, non poteva più tornare indietro.
Doveva incominciare la sua vita, senza di lei.
E non era una passeggiata.
Sapeva che non l'avrebbe digiretita subito.
Ma doveva andare avanti.
E dimenticarla per sempre.
Addio Sandie.
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