[CAPITOLO 25]






Narratore esterno

Quando la ragazza dalle iride verdi si addormentò, il cantante era nella sua stanza a comporre poesie per il suo libro Dancing The Dream, in particolare una, dal titolo:
Spiccare il volo senza di me.

Era Agosto, e stavo guardando il cielo. Con una mano sulla fronte per ripararmi dal sole, scorsi un falco che si librava in volo seguendo le correnti dell'aria calda. Salì a spirale sempre più in alto fin quando, con un urlo sinistro, non scomparve.
Tutto ad un tratto mi sentii lasciato in disparte. "Perché ha spiccato il volo senza di me?", sospirai. "Il modo del falco non è l'unico. I tuoi pensieri sono liberi come qualsiasi uccello", rispose il mio spirito. Allora chiusi gli occhi e la mia anima uscì, librandosi in alto come il falco e oltre, tanto che riuscii a vedere l'intero pianeta. Ma c'era qualcosa che non andava. Perché mi sentivo così freddo e solo?

"Hai preso il volo senza di me", mi disse il mio cuore. "A cosa mai può servire la libertà senza amore?". Allora mi avvicinai dolcemente al letto di un bambino malato e gli cantai una ninna nanna. Lui si addormentò con un sorriso e il mio cuore uscì e si unì al mio spirito nel suo giro sulla terra. Ero libero e pieno d'amore, ma c'era ancora qualcosa che non andava.
"Hai spiccato il volo senza di me", disse il mio corpo. "I tuoi voli sono solo immaginari". Allora consultai libri che fino a quel momento avevo ignorato e lessi di santi che erano riusciti a volare effettivamente. In India, Persia, Cina e in Spagna (e persino a Los Angeles!) il potere dello spirito aveva raggiunto non solo il cuore, ma ogni piccola cellula del corpo. "Come se fossi stata presa da un'enorme aquila", aveva detto Santa Teresa, "la mia estasi mi librò nell'aria".
Iniziai a credere in quest'incredibile fenomeno, e, per la prima volta, non mi sentii più lasciato in disparte. Ero il falco e il bimbo e il santo. Nei miei occhi le loro vite divennero sacre, e la verità salì a galla: quando la vita in ogni sua forma viene considerata divina, tutti possono spiccare il volo.


Egli, ormai effetto di insonnia, non dormiva, ma bensì lavorava anche di notte. Dedicando a quello che piaceva fare.
Creare la musica.
Creare poesie.
Ma in quella notte tempestosa stranamente il Re del pop non era del tutto concentrato, forse, era per la presenza di qualcuno, di una ragazza. A cui stava tanto a cuore.
Era la prima volta che Sandie dormisse da lui.
Sorrise solo a pensarci.
Ormai stava più che bene.
Lui era ritornato quello prima, mentre lei piano piano stava recuperando quella che era la sua brillantezza.
Era steso sul letto, a scrivere, e ancora a scrivere mentre sentiva i temporali e lo schiocco della pioggia.
Cacciò un sospiro, infastidito dalla sua poca concertazione.
Chiuse il quaderno con il mezzo la penna per lasciare il segno e si alzò dal letto.
Guardò la finestra entrando nel mondo dei pensieri.
Pensieri, che lo tormentavano da troppo tempo.
Pensieri in cui all'interno c'erano le sue paure più grandi.
Quello di rimanere solo.
Quello di non essere accettato dagli altri.
Quello di essere tradito dagli amici più cari.
Quello di non essere amato da una donna a lui innamorato.
E infine, il suo terrore.
Quello di non diventare padre.
A pensare a quel tormento lo distruggeva.
Michael amava i bambini.
Li amava più di ogni cosa.
Dichiarò in molte interviste che prendeva proprio dai bambini l'ispirazione per la sua musica.
Amando così tanto quelle piccole creature innocente create da Signore, perché erano così puri, senza pregiudizi e senza cattiveria.
Insomma, il contrario degli adulti.
Ma non voleva perdere le speranze.
Voleva ancora aspettare perché non aveva trovato ancora la donna giusta per lui.
Chiuse gli occhi godendo il forte rumore del temporale, lasciando dei sospiri profondi.
Michael amava la natura.
In tutte le sue forme ed esigenze.
Amava i temporali.
Amava le piogge.
Amava vedere pian piano crescere un fiore e curarlo.
Amava vedere quello che erano gli effetti della natura, rendendo il cantante pieno di fascino e ammirazione.
Aprii gli occhi e si guardò intorno, la sua mente diceva solo un nome.
Sandie.
Era ormai tarda notte.
Così penso di andare in camera sua a vedere se fosse ancora sveglia.
Invece no.
Dormiva beatamente.
Si abbassò per guardala meglio e sorrise.
Russava tramite i sospiri ed era così adorabile.
Dopo i bambini, Sandie veniva al secondo posto.
Non aveva mai conosciuto una persona così genuina come lei.
Priva di cattiveria, priva di pregiudizi, ma solamente piena d'amore e di forte altruismo.
Per un attimo aveva paura per lei.
Paura che il mondo, con tante persone cattive che c'erano intorno, la potessero ferire e farle del male.
Era così piccola e innocente.
Ma sapeva che era una ragazza molto Forte e determinata ad affrontare le difficoltà, e l'ammirava molto per questo.
Per lui, era come una piccola Lady Diana.
Non smetteva di guardarla, ed era bellissima, quelle labbra semichiuse, quelle chiocce dei capelli mori appoggiate lungo il suo candido viso.
Michael con dolce gesto, tolse le fastidiose ciocche di capelli così da permetterle di dormire meglio.
Ammirarla mentre dormiva lo rendeva sereno, dentro di se aveva una pace interiore.
E lei, era la sua pace interiore.
La voleva accanto a se, abbracciarla fortemente da non farla scappare mai più, prenderla in braccio e portarla nel suo letto stringendola come un morbido peluche.
Dopo quello che era successo mesi fa, non voleva più accadere nulla del genere.
Ma non voleva svegliare quella creatura così bella che dormiva beatamente.
Infondo, aveva avuto una giornata molto intensa con Ethan, ma allo stesso tempo divertente e piacevole.
Michael pensò molto ai sentimenti di Sandie, e si sentiva così in colpa.
Percepiva di quando lei avesse sofferto per colpa sua, per i suoi sentimenti.
E comprendeva a pieno di quanto facesse male un'amore impossibile.
Ma allo stesso tempo pregò che i suoi sentimenti svanissero.
Perché se un giorno Michael si sarebbe innamorato di lei, avrebbe fatto in modo di non farla entrare nel suo mondo, a costo di soffrire come un dannato per amore.
Pensò che sarebbe stata un'azione egoista, ma doveva farlo per il bene di Sandie, perché non avrebbe retto, fragile come lei, la forte presenza dei paparazzi e dei mass media.
Capaci di distruggere la persona anche con la parola più semplice pronunciata tramite un pezzo di carta, o da uno schermo.
E pregava.
Pregava che questo non accadesse.

Sospirò e si alzò guardandola dall'alto, e prima di andare in camera sua, cercando di dormire, le diede una dolce carezza sulla guancia con le dita.


Ma poi riprese nuovamente a guardala, in modo serio, come se le volesse dire qualcosa di importante.
Tu.
Splendente come sei.
Non permettere a nessuno di portare via il tuo splendore.
Sii forte.
Sempre.
Anche se so che sei forte di base.
Ma so benissimo che tu puoi diventare più forte.
Creati una corazza in modo che tue paure non ti divorino e che non entrino nella tua bellissima anima così pura.
Abbi sempre cura della tua persona.
Sorridi.
Sorridi sempre.
Perché il tuo sorriso è la cura di ogni persona che ti sta attorno.
E se un giorno dovessi innamorarmi di te.
Cosa che non auguro.
Sai perché?
Perché non voglio che entri in un mondo così grande come il mio, pronto a divorarti fino alle ossa.
E non voglio che accada.
Perché potrei pentirmene per tutta la vita.
E se dovesse accadere.
Prometto di proteggerti a costo della mia stessa vita.
Perciò, ti prego.
Sii sempre te stessa.
Per favore, vai per i tuoi sogni. Qualunque sia il tuo ideale, puoi diventare quello che puoi diventare.
Io credo in te.
Ho sempre creduto in te.
Io lo so, che con la tua determinazione e costanza puoi raggiungere i tuoi sogni.

Tornò in camera sua, si stese sul letto cercando di dormire.
Contò le pecore, leggeva un libro, ma il sonno non veniva.
Fino a che ad un certo punto, il sonno lo coglie di sorpresa.
E dopo tantissimi anni, si addormentò.

Ma il sonno non durò a lungo, esattamente tre ore dopo si svegliò di nuovo, ed erano le sei del mattino.
Ma per lui, era abbastanza.
E rimase sorpreso.
Perché finalmente riuscì a dormire serenamente.
Si stiracchiò per bene, e massaggiò gli occhi per liberarsi dal sonno ed era energetico, pronto ad affrontare una nuova giornata.
Ma poi il telefono appoggiato sul suo comodino squillò, lo prese e rispose.
«Pronto?» domandò con la voce ancora assonnata.
«Michael, sono Nicole.»
«Oh, buongiorno Nicole, come stai?» sentì un sospiro dall'altra parte della cornetta.
«Male, mi dispiace solo per quello che è successo ieri. Scusami se ti disturbo a quest'ora, ma in verità, volevo sapere se Sandie fosse da te.» lui sorrise.
«Sta tranquilla, è con me. Sta dormendo ora, nella camera accanto.»
«Oh dio che sollievo, non ti ruberò molto tempo, ma ... quando si sveglierà. Le puoi dire che le vorrei parlare, e ... di tornare a casa per spiegare.» lui annuì in segno di accordo.
«Tranquilla, glielo dirò.» disse con tono diretto.
«Oh grazie Michael, ti voglio bene. Scusami per il disturbo.» disse mortificata.
«Ma di che, non ti devi preoccupare, un bacio Nic.» dopo averla salutata, si alzò da letto e controllò la ragazza dalle iride Verdi.
Dormiva ancora beatamente e la lasciò in pace.
Decise di andare in cucina e di prepararle un abbondante colazione quando si sarebbe svegliata.
Preparò dei pancake, non proprio perfetto, e ci mise un po' di crema di nocciole in ogni fetta di pancake, una spremuta d'arancia, latte con ceriali al cioccolato all'interno di una grande tazza, e infine due pacchi di biscotti al cioccolato e caramello.
E mentre stava preparando il tutto sentii lo squillo del telefono di casa, interruppe quello che stava facendo e andò a rispondere.
«Pronto?»
«Buongiorno Michael.» si immobilizzò.
Quella voce.
Finalmente sentii quella voce che non udiva da ormai quasi cinque mesi.
«Brooke, Buongiorno.» rispose con tono serio.
«Come stai?» trattene di non sorridere e di rimanere serio.
«Sto bene, e tu come stai?» la senti sorridere.
«Sto bene, affacciati Michael.» inarcò un sopracciglio.
«Come?»
«Affacciati.» stranito dalla richiesta dell'attrice, si affacciò alla finestra e vide una macchina.
Fece un espressione inorridita.
«E quindi? Perché ho una macchina davanti al cancello?» ridacchiò.
«Schiocchino, ci sono io dentro alla macchina. Ti aspetto fuori, fai con tutto il tempo che vuoi per prepararti.»
«Va bene, dammi dieci minuti e sono fuori.» avvertì e attaccò il telefono.
Così andò sopra in camera sua a scegliere cosa avrebbe indossato.
Decise di cambiare stile, indosso una maglia a maniche corte bianca, con su una scritta color rosa "Baby". Un jeans chiaro e le sue L.A, le sue scarpe prodotte ormai un anno fa.
Prese gli occhiali e un giubbino, ma prima di andarsene prese il vassoio che aveva preparato per Sandie e lo portò in camera sua, e scrisse un piccolo bigliettino per darle il buongiorno che si meritava.
Le diede un bacio sulla fronte e andò via, raggiungendo quella che era la donna di cui tanto era innamorato.












Ore 06.53 a.m












Una volta raggiunti alla villa enorme dell'attrice, misero a fare la colazione.
Brooke si mangiò un cornetto ai ceriali, e Michael una semplice spremuta d'arancia, e una ciambella al cioccolato.
Michael non era arrabbiato, ma dispiaciuto per il comportamento della ragazza dai capelli boccolosi.
Per cinque mesi non osò nemmeno fargli una telefonata per chiarire.
Niente.
Non si sono sentiti per colpa di una sciocchezza.
E questo a Michael non piaceva.
Brooke capii che l'atmosfera non era per nulla rilassante, anzi, era tesa.
Si sentí a disagio e comprese che era il momento di parlare e fare le sue scuse.
«Senti Michael, mi dispiace molto per quello che è successo. Sono stata una sciocca, un immatura del cazzo.»
«Non usare quel linguaggio con me, sai che non mi piace.» bottò Michael con tono infastidito.
«Ti chiedo scusa.» si scusò ancora la ragazza con tono dispiaciuta.
«Scuse accettate.» lei gli prese il viso e gli diede un bacio tra le labbra, sfiorandole con dolcezza.
Michael ricambiò allo stesso modo, e sembrava di stare in estasi.
Brooke passò al collo possente del cantante continuando a baciarlo lasciando qualche succhiotto tra il collo.
Egli sospirò dal piacere di quel contatto, e aprii gli occhi, capii perfettamente cosa avesse intenzione di fare.
«Brooke-» lei lo interruppe appoggiando il dito tra le sue labbra per farlo zittire.
«Vieni con me.» gli prese la mano e lo condusse al piano di sopra, in cui, c'era la sua camera.
Una volta raggiunti la camera da letto, Brooke ordinò a Michael di sedersi sul letto.
Non capiva cosa stesse succedendo in quel momento, e l'attrice si mise davanti a lui.
A sua sorpresa, lei incominciò a spogliarsi, e rimase nuda davanti da lui.
Egli divenne rosso dall'imbarazzo e guardò da un'altra parte.
Percepiva che stava avvicinando a lui, gli prese il viso e si mise a cavalcioni su di lui.
Lo guardò intensamente negli occhi, e gli accarezzò le tempie con i pollici.
«Io provo degli intensi sentimenti per te, e mi dispiace di non averlo mai dimostrato fino in questo momento.» si bloccò e Michael attese con ansia, quella parola «Ma io ti amo Michael, e io, in questo instante, voglio fare l'amore con te.» il cuore di Michael battè come un tamburo, emozionato e imbarazzato allo stesso tempo. E finalmente dopo tanto tempo che si conoscevano, lo poté sentire dire proprio da lei, sembrava un sogno. Ma non lo era.
Era la realtà.
Gli occhi del ragazzo luccicarono dalla forte emozione.
Non solo perché il suo amore era corrisposto, ma anche di dover perdere finalmente la verginità con la donna che tanto amava.
«Aspettavo da tanto questo momento, e finalmente posso dirlo anch'io.
Ti amo Brooke.» la baciò con foga appoggiando la mano sulla guancia.
E poi si sentì pronto.
Pronto a fare questo passo.
Perdere la verginità.
Aveva aspettato a lungo.
Ed poteva farlo.
Con la persona che riteneva giusta.
Brooke, lo fece stendere sul letto mentre il cantante le accarezzava la coscia.
La mano del cantante era ruvida, e l'attrice senti una scossa di piacere quando lui la toccava nella maniera più dolce possibile ma allo stesso tempo erotico.
Michael era pronto, ma non sapeva come gestire la situazione.
Non aveva mai fatto l'amore.
E si vergognava per questo.
E si bloccò.
Non sapeva che mossa fare.
Non voleva deludere le aspettative della sua donna.
Aveva paura di non piacergli.
Così, si coprì il viso.
Brooke capii che era imbarazzato.
Così con dolcezza gli tolse le mani.
«Sta tranquillo Michael.» gli rassicuro.
«Non, non è questo Brooke.» balbettò il cantante.
«E di cosa hai paura tesoro?» domandò curiosa, lui prese un bel respiro e lo disse.
«S-Sono vergine ...» la ragazza sgranò gli occhi.
Com'era possibile che un ragazzo apparentemente sexy come Michael Jackson, fosse vergine?
Il suo sguardo su addolcì e gli diede un bacio a stampo.
«Ti guiderò io.» rassicurò, lui sorrise «Fare l'amore è come danzare, stai tranquillo, non devi avere paura.» annuì.
«Il fatto è ... che sono un po' emozionato. Sai è la prima volta e-»
«La prima volta deve essere speciale, ed io ti prometto di renderla speciale.» il suo cuore si sciolse come un gelato troppo tempo al sole, l'emozione si moltiplico a dismisura.
Brooke si stese sul letto supina mettendo in risalto il suo corpo divino.
Il cantante la studio fissandola, era bellissima, lo era sempre stata.
Quei seni non troppo grandi, la pancia piatta, il monte di venere coperto totalmente privo di peli, e le gambe slanciate.
Il corpo che tutte le donne vorrebbero.
Michael, non aveva mai visto nulla del genere, rimase incantato.
«Vieni sopra di me Michael.» obbedì e si mise sopra di lei. E incominciò a spogliato, lui si irrigidì molto.
Non era sicuro del suo corpo, le macchie a causa della vitiligine lo rendevano insicuro, e si vergognava tantissimo.
Ma a lei non importò delle macchie perché lui era bellissimo com'era creato dal signore.
Tolse la maglia, e rimase a petto nudo.
I jeans e rimase in boxer.
Guardò da un'altra parte per scacciare dall'imbarazzo ma Brooke prese il suo sguardo con sorpresa.
«Ehi, guarda me, non guardare altrove. Sta tranquillo, guarda me.» annuì, era teso come una corda di violino, e provava in tutti i modi a scacciare la sua tensione ma non ci riuscì «Michael.» lo chiamò, lui rispose con un dolce bacio.
Amava sfiorare le labbra di quella donna così bella e che tanto amava.
Il suo amore cresceva a dismisura, e aveva intenzione di vivere quel momento al sorgere del sole fino alla fine. E goderlo per bene.
«Toccami Michael, voglio che tu mi tocchi.» sorrise imbarazzato e si morse il labbro inferiore.
«Dove vuoi che ti tocchi? Baby.» le sussurrò all'orecchio facendo bagnare la ragazza.
Prese la mano del riccio, e la posizionò sul seno.
«Qui.» rispose diretta.
A suo istinto, Michael abbassò il capo, e incominciò a baciare intorno al seno della ragazza, la sua bocca passo ai capezzoli, succchiandoli con dolcezza, mordendoli appena, facendo gemere l'attrice dal piacere.
«Così?» domandò il riccio per capire se stesse facendo le mosse giuste e lei annuì in segno di accordo avvolga nel piacere.
«C-continua per favore.» supplicò lei, e tornò a quello che stava facendo.
Per lui, era un tutto nuovo.
Con le sue esperienze da bambino, ne era rimasto traumatizzato.
Ma questa volta stava per fare una cosa totalmente normale per una coppia.
Fare l'amore.
E non c'era cosa più bella di fare l'amore con la persona che tanto amavi.
Non voleva fare lo stesso errore con la sua prima fidanzata Tatum O'Niel.
Voleva sentirsi sicuro.
E lui, era sicuro.
Era pronto.
Dopo aver torturato i seni, Michael, scese fino alla pancia piatta della donna, senza smettere di dare dei baci dolci, e intensi, passando appena la lingua, creando dei piccoli cerchi.
Lei, gemendo dal piacere che gli stava dando, voleva di più, voleva sentirlo, voleva essere unita a lui.
E poi, arrivo fino al monte di Venere, il ragazzo provava un leggere imbarazzo, ma si fece coraggio e continuo.
Andò poi giù fino al punto più sensibile di Brooke, baciò il clitoride, e lo leccò con la punta della lingua.
Brooke credeva di impazzire, alzò la testa inclinandola indietro tramontata del piacere più intenso.
Michael, sentendola gemere, sentiva di star andando bene e continuò per cinque minuti, fino a quando lei non venne.
Lui si sollevò fino a trovarla di fronte a lui, mise la mano sulla guancia e la baciò nel modo più dolce possibile.
«Ora, cosa devo fare?» domandò tra i baci.
«D-Devi entrare.» a quella risposta Michael si irrigidì, fino un momento fa era stato una passeggiata, ma era lì il momento più pensate.
Lei, lo vide in tensione.
Aveva paura.
Paura di non essere all'altezza.
E di sbagliare.
Il cuore di Brooke si sciolse per lo stato del ragazzo, per la sua purezza, e per i suoi dolci modi.
Si sentiva speciale.
Perché lei, era la sua prima volta.
«Andrà tutto bene Michael, sta tranquillo.» disse la ragazza dandogli un bacio.
«Ho paura.» i suoi occhi fecero lucidi, e trattene di non piangere.
Non voleva mostrarsi debole davanti a lei.
Non voleva.
E si trattene con tutte le sue forze.
L'abbracciò fortemente a lui, ed entrambi sospirarono a quel sfioramento dei loro corpo così caldi.
«Di cosa?» domandò lei.
«Di sbagliare.» lei sorrise e gli prese il viso.
«Con me non puoi mai sbagliare, io ti amo, e sono pronta a guidarti. Vedrai che sarà come danzare sul palco, pensa a questo. Goditi questo momento Michael, è la tua prima volta, perché la ricorderai per sempre.» infondo, aveva ragione, doveva godersi il momento e poi archiviarlo nella sua mente dei suoi ricordi poi preziosi.
Prese a pieno le parole della ragazza e si rilassò.
L'attrice allungò il braccio verso il comodino alla sua sinistra ed dal cassetto estraendo una bustina argentata.
«Mettiti questo.» gli ordinò, e lui aprì la piccola bustina rettangolare.
Tirò fuori il preservativo e lo mise per bene.
Con le mani Michael percorse i bracci della ragazza fino alle sue mani, per poi congiungerle.

Erano pronti.
Lui era pronto.
Lei era pronta
Il cantante cacciò un bel respiro e piano piano, entrò dentro.
Entrambi sentirono una scossa piacevole e gemerono insieme.
«T-ti ho fatto male?» domandò il cantante con tono preoccupato e lei scosse la testa.
«Ora?» domandò il ragazzo per sapere della prossima mossa.
«D-Devi spingere.» annuì e dopo qualche secondo incominciò a spingere.
E da lì.
Il paradiso.
Entrambi entrarono nel mondo del piacere.
Il vero piacere.
Michael gemè e si sentiva emozionato, e amato.
Non aveva mai provato niente del genere.
E finalmente, aveva perso la verginità.
Aveva donato la sua purezza alla donna che riteneva giusta per lui.
Le spinge erano di velocità intermedia, ma intense. Proprio come dei veri passi di danza.
I loro corpi divennero un'unica persona, ed era così bello, così naturale, non c'era nulla di innaturale e nemmeno un movimento di forzatura.
Michael, per la prima volta, si trovava nel piacere più grande. E sorrise, perché felice.
E mentre i due ragazzi dalla bellezza celestiale si baciarono con amore, si regalavano il momento più bello ed intimo per loro.


Nel frattempo, Sandie si svegliò, si stiracchiò per bene e strinse gli occhi per svegliarsi meglio, l'occhio cadde sul suo comodino.
Dove vide la colazione, una montagna di cibo.
Prima però, lèsse il bigliettino che era appoggiato sul vassoio.

Buongiorno stellina,
Spero hai riposato bene, ma penso di sì, sai, sono venuto a trovarti stanotte, e dormivi come un angelo.
Eri adorabile :)
Ti ho preparato la colazione, e saresti pregata di mangiare tutto!
Non lasciare nemmeno una briciola.
Sennò mi arrabbio ;)
Quando starai leggendo questo bigliettino io sarò già uscito, ma non ti preoccupare.
Tornerò presto!!
Fa come se fossi casa tua.
Mangia tutto mi raccomando eh!
I love you so much.
Michael xxx

Trovò davanti i pancake guarniti con crema di nocciole, una spremuta d'arancia, latte con ceriali al cioccolato all'interno di una grande tazza, e infine due pacchi di biscotti al cioccolato e caramello.
Sgranò gli occhi, per lei era troppo esagerato magiare così tanti zuccheri a prima mattina.
Ma lei adorava i dolci, sopratutto i pancake, così prese il vassoio e lo appoggiò per bene sul letto stando attenta a non far cadere tutto, iniziando così a mangiare la prima fetta di pancake. Le guardò bene, ed erano una diverse dall'altro.
Rise, perché capii che le aveva fatte lui.
Andò in estasi, era buonissimo.
«Però, sono brutti , ma buoni.» incominciò a ridere da sola, perché voleva esserci nel momento in cui Michael faceva i pancake pronta a dargli le indicazioni giuste e sopratutto rimproverarlo con ironia per i suoi errori tecnici.
Lei mentre mangiava, aspetto con ansia il suo rientro.

I due innamorati erano avvolti in una coperta bianca, appena finito di fare l'amore stesi sul letto a coccolarsi con tanto affetto.
«Come ti senti?» domandò la donna per sapere di come si era sentito Michael, nella sua esperienza.
Lui, rispose come un bacio.
«Amato.» sorrisero e si sfiorarono le labbra «Grazie Brooke.»
«Per cosa?» le prese il viso.
«Per avermi donato la felicità che merito.» lei sorrise e gli punzecchiò il naso con il dito.
«Tu meriti la felicità a prescindere.» i due si baciarono un'altra volta con un mix di passione e amore, e mentre stavano facendo le loro fusa. Il telefono di Brooke squillo, lei interruppe quello che stava facendo e rispose.
«Pronto? Ah sei tu ... ma come? Di già? Eh va bene, si dammi il tempo di prepararmi. Ciao.» attacco il telefono cacciando un sbuffo.
«Che succede?» domandò preoccupato.
«Il mio manager, ha detto che tra meno di mezz'ora devo essere pronta. A quanto pare mi hanno chiamato per un nuovo film, ed io che volevo passare tutta la giornata con te.» fece il broncio, lui ridacchiò e le diede un bacio a stampo.
«Non preoccuparti, abbiamo altre occasioni per stare insieme.» annuì e tornarono a farsi le coccole.


Sandie si preparò, non aveva vestiti nuovi quindi doveva arrangiarsi con quello che aveva ieri.
Non uscì dalla sua camera, era troppo imbarazzata, fino a che non sento una voce a lei conosciuta.
Uscì dalla camera, scese dalla scale e intravide Elisabeth.
«Liz!» esclamò contante mentre la raggiunse e l'attrice dalle iride viola, sgranò gli occhi completamente sorpresa.
«Oh cielo Sandie! Che belle sorpresa vederti, ma che ci fai qui?» domandò accogliendo la ragazza in un caloroso abbraccio.
«Sono venuta qui ieri, ma poi d'improvviso ha iniziato una forte tempesta e per non correre rischi Michael mi ha ospitato qui stanotte.» spiegò la ragazza.
«Oh mi fa piacere, siediti cara. Sai sono venuta qui per trovare Michael, ma è uscito.» annuì in segno di accordo «Mi auguro che abbia dormito, insomma, mentre lo aspettiamo ti devo dire una cosa importante.»
«Ovvero?» domandò con tono curioso, sedendosi accanto a lei.
«Mi sposo Sandie.» entrambe cacciarono un urlo come se fossero indemoniate.
«Oddio, che bella notizia, e come si chiama il fortunato?» domandò esaltata.
«Si chiama Larry Fortensky è un operaio edile, ma è così adorabile. E il 6 ottobre ci sposerò, tieni questo è il tuo invito.» prese l'invito dalla borsa e lo diede a Sandie.
Lei non ci poté credere.
Era stata invitata al matrimonio di una delle più famose dive di Hollywood.
Sembrava di sognare.
Ma poi lèsse la location.
Neverland Valley Ranch.
«Oh, lo festeggiarai qui?
«Si tesoro, gli altri posti fanno schifo, e Neverland è un posto da sogni. Quando ne ho parlerò con Michael lui si offerto volontario ad organizzare il matrimonio, ma anche io vorrei aiutarlo.»
«Capisco, beh Liz, stanne certa che io saro già qui pronta per te.» rispose con tono felice.
«Ah che bello! Come sono contenta.» d'un tratto elle sentirono la porta aprire, era Michael.
Entrambe su alzarono dal divano e lo raggiunsero all'ingresso accogliendolo con un abbraccio.
«Dove sei stato Michael?» domandò Sandie curiosa.
«A fare una passeggiata nei dintorni.» mentì.
«Tu e queste passeggiate mattiniere, devi dormire giovanotto!» risero.
«Hai mangiato Sandie?» domandò con tono serio, lei annuì.
«Puoi controllare se vuoi.» scosse la testa.
«Mi fido di te.» non rispose.
«Ho detto a Sandie del matrimonio, e già mi ha confermato che verrà.» fece un mezzo sorriso.
«Questo mi fa molto piacere.» disse Michael andando con Liz verso il salotto e vide in lui qualcosa di strano.
Sandie rimase lì, ad osservare il comportamento di Michael.
Era strano.
Come se gli fosse successo qualcosa.
Pregava che non fosse successo qualcosa di grave.
Ma purtroppo, non sapeva che quello che era successo a sua insaputa, le avrebbe causato una crepa al cuore.


Liz se ne andò verso ora di pranzo, mentre Sandie e Michael uscirono fuori, presso i giardini di Neverland.
«Tua sorella mi ha chiamato stannarina.» lei lo guardò.
«E che ha detto?»
«Che vuole parlati, ti consiglio di tornare a casa e ascoltare quello che ti dice. Me lo prometti stellina?» lei annuì e lui gli diede un bacio sulla guancia.
«Allora io vado a prendere la mia borsa, l'ho dimenticata in camera.»
«Va, vengo anch'io in casa. Devo fare una telefonata.» annuì e tornarono dentro.
Sandie salì in camera e nel frattempo Michael approfitto del momento.
Chiamò sua madre, e aspettò con ansia la sua risposta nel mentre Sandie trovava la sua borsa.
«Pronto?»
«Mamma ... sono io.» rispose con tono pieno di ansia.
«Michael, Tesoro. Come stai?»
«B-bene, ti devo raccontare una cosa.» Sandie una volta trovata la borsa uscì dalla camera ma poi mentre stava per scendere intravide michael parlare al telefono.
«Cosa tesoro?» domandò la donna aspettando di sapere cosa era successo.
«Non sono più vergine mamma, è successo! Ho fatto l'amore con Brooke.» Sandie appena udì quella frase senti una crepa dentro di lei, che piano piano percorreva nel suo corpo.
Aveva perso la verginità con la donna nella quale era tanto innamorato.
Salì su piano piano senza farsi accorgere mentre Michael parlava al telefono con la madre, raccontando ogni particolare.
E ad ogni racconto, piano piano si sentiva a pezzi.
E tante domande, si fecero risposta.
Era da lei.
Non a fare una passeggiata.
Ma da lei.
Strinse la manica della borsa trattenendo le lacrime.
Per avere l'uomo dell sua vita.
Era solo l'inizio.
E non sarebbe stata una passeggiata facile per lei.

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