ii. la parthenope
When love led to tragedy.
; CAPITOLO DUE
🌱 - si va in scena
"dialoghi in italiano"
«dialoghi in giapponese»
༄ ༄ ༄
Axel's pov
Non appena scendemmo dal pullman che ci aveva accompagnato fino a destinazione, non potei fare a meno di guardare il sole, che ormai emetteva una luce fioca, scontrarsi con il mare in lontananza, donando al cielo sfumature di ogni tipo di colore - sembrava un sogno - e, gradualmente, si accesero i lampioni che giacevano dietro di noi. Rimasi imbambolato ad osservare ciò che era intorno a me e una lieve brezza piacevole mi accarezzò le guance gentilmente facendomi sorridere.
« Blaze cosa stai aspettando? Che qualcuno ti rubi il portafoglio? Sbrigati!! »
« Sta zitto Stonewall e vedi di non rompere, non abbiamo nemmeno posato le nostre cose... E poi se hai notato c'è anche Celia che sta scattando con la macchina fotografica, le faccio compagnia e arrivo. »
« Vedete di non addormentarvi li sopra! »
si allontanò e io mi avvicinai alla ragazza dai capelli bluastri. I suoi occhi luccicavano e notai che le tremavano le mani mentre teneva in mano l'aggeggio.
« Bello eh? Si vede che il giappone non ti manca proprio, mh? » si rivolse in quel modo la sorella del mio migliore amico.
« Si, devo ammettere che non è niente male... »
« Se potessi paragonarlo a qualcosa potrebbe essere l'amore, perché per quanto possa essere meraviglioso è un caos... un caos meraviglioso non trovi? »
« Ma come siamo romantici stasera... Già ti manca Minetaka? Non l'hai ancora sentito? »
« Oh si certo che l'ho sentito! Solo che adesso ha gli allenamenti di basket e quindi per questo- »
« Sei sicura che vada tutto bene con lui? Celia a malapena voleva che venissi qui con noi... Non dovresti stare così per colpa sua. »
« Forse hai ragione... Non volevo partire arrabbiata tutto qui, cercavo in tutti i modi di non stare intossicata, ma non ci riesco... »
« Qualsiasi cosa ci siamo noi, puoi stare tranquilla! Adesso entriamo nel dormitorio prima che faccia ulteriormente buio. »
« Grazie Axel, davvero! » e la tirai stretta a me.
Per me Celia era come se fosse una seconda sorellina per me, vederla soffrire non mi andava giù e mi sentivo meglio solamente quando alla fine di una discussione sorrideva.
Ci avviammo verso i cancelli blu della scuola, questo imponente edificio con inscritto il nome dell'istituto:
Parthenope High School.
Seguimmo la strada che conduceva ai dormitori e ci dividemmo, così che poté raggiungere le altre ragazze, mentre io mi avviai verso lo spazio adibito ai ragazzi.
Scoprì di essere stato collocato nella stessa camera di Mark e Jude e mi mandarono per via chat il numero della nostra stanza, la numero 84, e appena mi ritrovai davanti alla porta bussai e i ragazzi, che avevano già messo tutto in ordine, mi aprirono.
La camera era molto minimale, semplice, e le pareti erano completamente bianche, come del resto anche i mobili, e un enorme finestrone blu oceano che dava ad un piccolo balconcino da cui si poteva vedere tutta la città illuminata, ovviamente eravamo in centro e il ruggire delle macchine e motorini si sentiva. Niente male per essere stati messi al primo piano.
« Bene, arriviamo al dunque... Perché sei rimasto da solo con mia sorella? Le ronzi intorno troppo spesso, ti sarai mica innamorato di lei? Sai che è impegnata con quello spilungone di Minetaka! » disse in tono scherzoso il rasta.
« Assolutamente no, voleva solo compagnia perché aveva deciso di scattare delle foto, nulla di che e tranquillo non mi sono innamorato di lei, è come una sorellina per me. E poi sapete cosa ne penso dell'amor- »
« L'amore è una grandissima stronzata e distrazione, mh. » tuonarono in coro, come se mi stessero facendo la predica per quello che pensavo.
« Mai dire mai nella vita, magari incontrerai quella persona che ti stravolgerà la vita, ti influenzerà solamente in positivo, ad ognuno il suo tempo per ogni cosa vedrai! »
« Si, si, certo Mark ma per ora non è tra i miei piani principali...
Ah! Parlando di te... » mi si disegnò un ghigno in volto e Jude mi capì subito.
« Tra te e la castana occhi insanguinati allora? »
« Diamine... beh, potete immaginare, uhm...
Si è successo. »
« DAVVERO?! Mark allora non sei così stupido come pensavo! Complimenti amico! » mi avvicinai e presi sotto braccio il ragazzo che intanto fissava un punto nel vuoto.
« Un piccolo passo per Mark, un grande passo per l'umanità... Così si dice eh? »
« Ma grazie, che migliori amici che ho... Comunque è stata una delle esperienze più belle della mia vita ve lo garantisco, soprattutto perché l'ho fatto con la ragazza che amo. »
« È stato più bello di una partita? »
« Jude! Frena piano adesso, il calcio non si tradisce nemmeno per una donna! »
« Sei incorreggibile. » chiusi quel piccolo discorso e decisi di iniziare finalmente a sistemare le mie cose. Sarebbe stato un anno ricco e pieno di sorprese quello.
IL MATTINO SEGUENTE
Victoria's pov
Mi svegliai di soprassalto e la prima cosa che feci fu quella di controllare il cellulare convinta che mi fossi svegliata tardi, e invece erano solo le 6:30 del mattino - il jet lag si faceva sentire, mi sembrava di aver dormito due giornate intere.
Decisi di fare le cose con calma dato che il primo giorno non sarebbe stato scolastico, fortunatamente, ma solo e unicamente calcistico, come se fossimo in ritiro. Infatti quel giorno avremmo dovuto sostenere il nostro primo allenamento qui alla Parthenope e incontrato e conosciuto la squadra con il nuovo capitano - non stavo più nella pelle, ero molto elettrizzata all'idea di cominciare!
Mi lavai usando il bagno che condividevo con le altre ragazze cercando di fare il meno rumore possibile e indossai subito la nuova divisa: il colore dominante della maglietta era un blu mare con sopra una miniatura della sirena greca Parthenope completamente bianca all'altezza del cuore e sulla schiena vi erano scritti il mio cognome e numero, 08.
I pantaloncini erano bianchi e le scarpe riprendevano gli stessi colori. Era molto semplice ma allo stesso tempo carina e mi ricordava molto la divisa della Inazuma Japan ai tempi del FFI...
È passato diverso tempo da allora.
Quando mi aggiustai i miei lunghi capelli rosa arruffati e optai per il mio classico cappello, ritrovai tutte le ragazze sveglie intente a prepararsi come avevo fatto io pochi attimi prima. Probabilmente il jet lag aveva colpito anche loro...
2 ORE E MEZZA DOPO
Raggiungemmo tutti il campo e rimasi del tutto sorpresa... non si era ancora presentato nessuno in campo e si erano fatte le 09:00, ossia l'orario che ci avevano comunicato la sera precedente... Certo che questi napoletani erano molto ritardatari, se la prendevano proprio con comoda e io mi stavo spazientendo.
« Che c'è Vanguard? Sei rimasta di sasso dal fatto che non c'è ancora nessuno? Forse è la tua presenza a far mandare via tutti a gambe levate. »
« Mio caro Swift, da che pulpito parte la predica... »
Non avevo voglia di iniziare un'altra discussione con Swift, quindi decisi di liquidarlo allontanandomi da lui.
Sicuramente l'avevo lasciato con una faccia a dir poco disgustata, e la sensazione mi piacque parecchio.
Mi accostai vicino alle ragazze e iniziai a parlare con loro, erano veramente su di giri (probabilmente più dei ragazzi), fino a quando udimmo una voce fuori campo e passi che si avvicinavano verso di noi.
« Buongiorno a voi giapponesi! Noi siamo i selezionati di questo istituto per far parte di questa squadra mista, il mio nome è Raffaele Mirozzi e sono il vice capitano della Parthenope! Spero che la vostra permanenza sia stata di vostro gradimento finora e che la città non abbia deluso le vostre aspettative! Il capitano arriverà a momenti e vi dico già che è di poche parole, potrà sembrarvi freddo ma alla fine non è poi così male! »
« Piacere di conoscervi Raffaele! Io sono il capitano della Raimon, Mark Evans, e non vediamo l'ora di giocare insieme a voi ragazzi! » dopo aver detto ciò strinse la mano del ragazzo e si scambiarono un flebile sorriso.
Un tiro da fuori campo.
Un pallone mi stava per arrivare dritto in faccia, ma riuscì a bloccarlo spedendolo indietro, così da intravedere in faccia il colpevole.
" Oh capitano Persico sei qui!
Dov'è l'allenatore?"
Ci voltammo tutti insieme e vedemmo una figura femminile dritta davanti a me:
la sua chioma corvina svolazzava per il movimento che aveva appena concluso e i suoi occhi, verdi smeraldo, ci scrutavano come se fossimo venuti da un altro pianeta.
Notai un dettaglio bizzarro: indossava la divisa invernale della squadra, quindi una maglietta a maniche lunghe del mio medesimo colore e un paio di pantaloni bianchi da ginnastica anche se il caldo estivo non aveva abbandonato il mese di settembre.
" L'allenatore sta portando qui i palloni e il quaderno per firmare la presenza, sarà qui in un attimo."
Mi sentii gelare appena finì di parlare: perché una ragazzina della mia stessa età riusciva a farmi sentire una formica se non peggio?
Il suo sguardo mi rimase impresso, era come se stesse sempre fissando anche se non lo stesse facendo al momento.
Quello sguardo era quello della mia amica d'infanzia.
" Non te la sei cavata male eh, Vic?"
" Il tuo tiro è decisamente migliorato, Kris."
Era proprio lei e non volevo crederci. Gli altri intanto non stavano capendo nulla dato che conversavamo solo e unicamente in italiano, la mia seconda lingua, usando anche il dialetto locale.
La ragazza davanti a me ghignò di sottecchi e riprese a parlare.
" Mentre aspettiamo facciamo una partita per vedere come ve la cavate, ho rubato questo pallone dalla cesta, vediamo chi è più forte." prese poi a palleggiare il pallone e gli altri riuscirono a capire il suo intento.
" Bene Kris. Sfida accettata."
" Non vedo l'ora di vederti all'opera, mocciosetto." disse rivolgendosi verso Axel, che intanto osservava con curiosità la mia amica di lunga data.
Che la partita abbia inizio.
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🔮 spazio me 🔮
Ciao belli!!! Spero che questo secondo capitolo vi sia piaciuto e niente... anche queste vacanze di pasqua sono passate e adesso a scuola ci ammazzeranno con compiti e interrogazioni a gogo triste :(
Comunque ho letto su internet che il numero 84 rappresenta un'amicizia duratura ed eterna, e secondo me rappresenta benissimo il rapporto tra Mark, Axel e Jude, quindi ho pensato perché no?
ok penso di avervi detto tutto...
al prossimo capitolo!
- fede
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