The great 1/4
PARTE PRIMA
"..Il principe poggiò le labbra su quelle della giovane ragazza rendendola ufficialmente una principessa, la sua principessa" Disse la donna mentre gli occhi suoi parlavano di un sogno nascosto, quello che lei non era mai riuscita a vivere.
"Mamma? Perché il principe sposò la principessa?" Chiese il minore con gli occhi che luccicavano di ammirazione.
"Perché l'amava" Disse la dolce donna stringendo il libro al petto.
"E perché l'amava?" Chiese Tito.
Il giovane bassista era perplesso e l'umile donna sorrise a tanta innocenza. Avendo otto figli, dopo 6 anni dalla nascita del più minore, ancora, non era riuscita ad avere la forza di iniziare a contribuire ad aiutare suo marito che dopotutto aveva immediatamente pensato ad un lavoro in cui poteva dare tempo ai suoi figli. Non lo amava, aveva smesso di farlo da quando aveva iniziato a recare dolore al più piccolo dei suoi figli: Michael.
I suoi figli maschi erano i Jackson 5, una band nata per conto di suo marito non che manager del gruppo ma da allora egli cercava sempre di portare sul palco il meglio dei suoi figli usando come aiuto la violenza. Un senso di amarezza si era già da allora creato nel suo cuore ma si era trattenuta, e poi é nato Michael, lui era diverso, pensava al prossimo prima di pensare a se stesso e quando gli abusi di Joseph si spinsero fino a Michael il suo cuore non resse.
"L'amava, l'amava e basta non c'é una spiegazione solamente.." "Pffff, che noia le ragazzee; con tutti i muscoli che ho conquisterei tutte le ragazze della scuola" Tutti i ragazzini risero, tutti tranne Michael. Katherine lo guardò attentamente fino a quando stupita colse un senso di rabbia nei suoi occhi ma alla fine egli scoppiò in una risata, finta.
Era così il suo Michael: cercava di non far del male a nessuno anche in piccole cose ma così finiva per recare del male a se stesso.
La donna sapeva cosa aveva in mente il figlio: era sbagliato attribuire il fatto che TUTTE le ragazze avessero quel senso di stupidaggine in mente. Non era così grande da poter sapere di cose come l'attrazione fisica ma purtroppo il marito aveva anche danneggiato le menti dei figli provocando degli abusi anche a livello psicologico. La paura di perdere l'innocenza del figlio era tanta ma purtroppo sapeva che ciò era qualcosa con cui Michael avrebbe dovuto lottare da solo per ciò.
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Giugno 1983
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"What a beautiful dayyy" Saltellò il venticinquenne sul prato.
"Applehead!"
"I'm skipping" Disse il ragazzo
Si sporse per vedere nella cesta di uno dei cugini " You've got some eggs"
"Applehead!!!"
"I've got seventeen eggs!" Disse la ragazzina
"Oh well, he got fourteen eggs and I got seventy dollars" Sorrise spensierato, erano quelli i momenti che più amava in assoluto, nessuna preoccupazione, nessuno stress, niente di niente solo un'infinità felicità incontenibile.
"Quindi, andiamo?" Chiese
"Sì!" Risposero in coro.
"Applehead! Aspetta" Disse il maggiore dei suoi cugini con un uovo in mano.
"Hey cosa? Damn" Si rassegnò piegandosi al livello del bambino togliendosi il cappello.
Il bambino appoggiò l'uovo sulla testa di Michael per poi schiacciare l'uovo su di essa rompendolo, e con ancora l'albume colante sulla fronte si rimise il cappello a fedora nero.
Michael era felice di chi era, di ciò che era diventato e ringraziava, anche se non ielo dimostrava suo padre. Gli rubò la sua infanzia nonostante sua madre Katherine cercò in tutti i modi di mantenergliela. Lui però non accettò mai di non avere le prime felicità di un bambino ma il suo essere era stato benedetto da un regalo più grande: quello di riuscire a vivere l'innocenza dell'infanzia in qualsiasi momento della sua vita. Perché lui era così: un uomo vero, con sogni veri, sogni che aveva realizzato in parte o che in un modo o nell'altro cercava sempre di realizzare.
Nel gennaio dello stesso mese aveva pubblicato Billie Jean: una canzone che nemmeno lui sapeva quanta fama avesse aumentato. Thriller era la canzone che secondo tutti i suoi fan sarebbe stata e rimasta la migliore nella sua carriera ma no, il cantante era testardo e il fatto di voler sempre dare del suo meglio in tutto e per tutto era la sua carriera e il duro lavoro dietro le sue canzoni.
Egli non avrebbe mai accettato che la sua fama e il suo successo venissero soffranti, mai.
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"And five, six, seven, eight!"
La giovane ragazza irrigidì la mascella.
"No no no! Accidenti!"
Se c'éra qualcosa che Catriona odiava era l'insuccesso di un passo di danza o anche solo il pensiero di non farcela, di sentire quei passi sconosciuti al proprio corpo.
Cantava, cantava e accompagnava a ciò il suo secondo talento: la danza.
La porta si spalancò.
"Wow babe!"
"Cosa wooooow? Faccio schifo babe! E tu lo fai apposta" Disse la ragazza.
"Uuuuh nasty babe"
Catriona strillò "E-e tu da dove esci Hrithik?!"
"Esco? Intendi entrato dalla porta così com'è entrato Prabhu"
"Ma-ma " "Ma ma cosa?Se vogliamo vincere "The World Dance Championship" dobbiamo esercitarci. Forza, proviamo. Amico vieni!"
Afferrai le mani di entrambi ma poi un pensiero mi sfiorò.
"Non riusciremo mai ad arrivare al suo livello"
"Abbiamo imparato da lui a danzare, rimarrà sempre il nostro idolo"
"Ma é questo il nostro sogno e proprio come lui ha insegnato a noi: studia i migliori e diventa migliore" Disse Prabhu
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