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"Come mai sei conciato così male? Sei qui da nemmeno tre giorni e già sembri morire da un momento all'altro" Song si stava trattenendo dal ridere anche se una parte di sé voleva assolutamente liberarsi dell'altro il più rapidamente possibile.
Yunho d'altro canto, stava iniziando a respirare faticosamente e quando Mingi lo notò, decise di farla subito finita prima che cambiasse idea.
Prese il coltello che aveva tra i pantaloni e lo sfilò dalla sua fodera per poi lasciarla cadere per terra. Si diresse verso il ragazzo, che appena aveva sentito i passi dell'altro, aveva alzato immediatamente la testa e vedendo il suo intento, cercò di fare come la ragazza gli aveva detto.
"Se mi uccidi non saprai mai come uccidere la tua fidanzata" gli disse con tutte le forze che aveva mentre chiudeva leggermente gli occhi per la paura.
Mingi aveva già alzato il coltello per prepararsi ad ucciderlo, ma quella frase aveva mosso qualcosa dentro di sé: desiderava ardentemente sapere come fare e farlo il prima possibile.
"Perchè? Tu lo sapresti?" dopo qualche secondo passato a pensare, Mingi decise di vedere prima se gli sarebbe stato veramente d'aiuto o meno e se così non fosse, non avrebbe esitato e lo avrebbe ucciso.
"Sì, so esattamente dove si trova siccome" Yunho aveva tossito in quel momento, aveva bisogno di acqua per la gola secca e Mingi, dopo aver sbuffato, decise di andare a prenderne un po'.
In quell'istante, quando esso uscì, Yunho stava piano piano iniziando ad assimilare il tutto: era chiaro che la ragazza lo aveva ingannato.

Si maledì mentalmente perché quando la donna gli aveva detto come rispondere in alcuni casi, lui non si era fatto nessuna domanda, era concentrato solo sui soldi che ella gli aveva promesso. Capì anche che la ricompensa era tutta una farsa e che sarebbe rimasto a marcire lì dentro per tutto il tempo e non sarebbe riuscito ad uccidere Song siccome nessuno era in grado di salvarlo.
Era frustrato e questo sentimento continuava a crescere sempre di più, finché non sentì i passi dello stesso ragazzo di prima -della quale ancora non sapeva il nome- avvicinarsi sempre di più fino ad averlo davanti a sé. Jeong guardò la bottiglia che aveva in mano piena di acqua e si sentì pervaso da un'emozione molto forte di desiderio.
"Ti farò bere solo se mi dirai tutto quello che sai" disse mettendo la bottiglia dietro la schiena. Yunho guardò prima il gesto e poi Mingi e annuì frettolosamente senza però pensare alle conseguenze.
Il ragazzo aprì la bottiglia d'acqua e andò verso di lui mettendo l'estremità di essa sulle labbra del ragazzo legato per poi alzarla leggermente per farlo bere.
Dopo circa tre sorsi d'acqua, il ragazzo in piedi tolse bruscamente la bottiglia facendo bagnare leggermente le gambe di Yunho con il liquido.
"Più cose mi dirai più avrai quello che vuoi" lo minacciò chiudendo la bottiglia col tappo e mettendola vicino le sue gambe.
"Avanti, dimmi quello che sai" continuò Mingi e Yunho dovette arrendersi e dire quello che sapeva perché ormai non era in grado di pensare lucidamente. Prese qualche secondo per respirare e per riunire tutte le informazioni mentre Mingi stava aspettando la risposta dell'altro.
"Ci eravamo conosciuti in un bar durante la notte e lei vedendomi mi prese per il braccio e mi portò a casa sua-" il ragazzo venne interrotto da Mingi con un cenno della mano.
"Risparmiami pure la scena del sesso e arriva al punto" gli disse bloccandolo per qualche secondo.
"Sembrava gentile perciò dopo quella notte, quando ci siamo svegliati, lei ha iniziato a chiedermi delle domande sulla mia posizione economica e con quello mi ha sfruttato" si fermò di nuovo vedendo Mingi andarsene ma capì poi che stava prendendo solo una sedia per sedersi di fronte a lui.
"Mi ha promesso una ricca ricompensa se facevo quello che mi chiedeva e io ovviamente ho accettato".
"Ti ricordi dove abita?" gli chiese l'altro siccome lui non era mai andato a casa di lei ma solo il contrario.
"Sì" disse schietto, ma non avrebbe rivelato niente finché l'altro non lo avrebbe ripagato.
"E cosa aspetti a dirmelo?" urlò Mingi.
"La mia ricompensa" rispose l'altro.
"Cos'altro vuoi ancora" continuò Mingi e Yunho gli indico con la testa il panino che gli aveva portato prima e che lo aveva posato sul tavolo.
Lo prese e lo portò alla bocca del ragazzo come aveva fatto con la bottiglia d'acqua e lo imboccò. Mai avrebbe fatto una cosa del genere ma c'era in gioco il suo più grande desiderio e non si sarebbe permesso di commettere un altro errore come quello.

Quando finì di mangiare, il ragazzo stava iniziando a perdere la pazienza e Yunho, notando il suo sguardo decise di continuare con quello che sapeva, ma prima avrebbe voluto assicurarsi di una cosa.
"Prima dovrai promettermi una cosa" disse e Mingi gli fece segno di continuare.
"Mi libererai" gli disse deciso Yunho e Mingi spalancò gli occhi.
"Scordatelo, così poi vai dalla polizia e racconti tutto? Mai".
"Ho fatto e visto cose peggiori nella mia vita ma come vedi sono ancora qui. Sbirri? Solo merda" disse ridendo.
"Non aspettarti che io ti creda, mai lo farò".
"Se mi lascerai stare qui in questo lurido posto allora non avrai nessuna informazione da me" lo minacciò questa volta Yunho e quindi Mingi si trovò davanti a due scelte: liberare Yunho per ottenere le informazioni e sbarazzarsi di quella ragazza una volta per tutte però con tanto di possibilità di essere denunciato alla polizia e uccidere il ragazzo e fare tutto da solo.

Dopo qualche attimo decise di fare una cosa. Non lo avrebbe lasciato andare ma sicuramente non sarebbe rimasto in cantina.
"Ti porterò via da qui" gli disse infine e Yunho annuì con gli occhi leggermente brillanti.
"Abita dietro il bar che c'è al confine della città" gli disse poi.
"Quella discoteca in cui ci vanno tutti i ragazzi gay?" chiese Mingi.
"Esattamente, c'è una casa dietro e lei vive lì" disse e Mingi sentì un'emozione scorrere nel suo corpo indescrivibile. C'è l'aveva in pugno.
Lasciò il ragazzo ed uscì dalla cantina chiudendola a chiave, ci avrebbe pensato poi più tardi a lui, adesso doveva pensare a cosa fare, ma prima doveva verificare le sue guardie e studiare il piano di suo zio...

【...ωнαт ι кησω"】