Quando entrambi rientrarono in casa si sentì uno sbadiglio provenire dal più alto, che successivamente rimase con gli occhi chiusi. Mingi lo guardò e un piccolo sorriso comparve sulle sue labbra.
"Ti vedo" disse Yunho e l'altro si girò rapidamente dandogli la schiena. Vi fu poi una piccola risata.
"Io vado a dormire Mingi, buonanotte" parlò Yunho, dopo attimi di silenzio.
"Sì, credo anch'io" rispose l'altro ed entrambi salirono sopra nelle loro camere.
Dopo essere entrati uno alla volta in bagno le luci delle loro camere si spensero e per quanto Yunho volesse sapere come mai la cugina non era ancora tornata, decise di stare zitto.
Quando Mingi si stese sul suo letto prese il telefono per scrivere a Mirhyun e capire dov'era ancora, ma vide un messaggio da parte sua che lo avvertiva che sarebbe rimasta da una sua amica, la stessa di sempre.
Posò il telefono sul comodino accanto a lui e guardò il soffitto. I suoi occhi ci misero un po' di tempo per abituarsi al buio, ma il suo corpo ci mise di più a rilassarsi. Aveva bisogno di contatto fisico e lo sapeva benissimo, ma allo stesso tempo sapeva che non lo poteva avere. Pensò al ragazzo nella stanza dei suoi genitori e di conseguenza gli venne in mente quello che aveva udito prima dai tre.

"Ho bisogno di quel bacio per andare avanti."

Quella frase continuava a ronzare nella sua testa.
Non capiva quello che provava, se voleva fare quel passo in più o meno, ma soprattutto se era pronto a baciare qualcuno in quanto lo faceva solo se ormai era innamorato.
Sapeva che c'era qualcosa sotto, lo sapeva molto bene soprattutto se pensava al suo volto, al suo sorriso o ai suoi morbidi capelli. Gli venne in mente la frase di Yunho che gli aveva detto davanti ai fuochi e sentì una botta di calore attraversargli tutto il corpo.
"Che cazzo sta succedendo" sussurrò. Gli piaceva quella sensazione, era particolare e voleva provarla di nuovo siccome era durata qualche secondo.
D'un tratto sbuffò, si alzò dal letto e andò fuori dalla camera per poi bussare a quella di Yunho.
Non poteva far finire quella serata così.
"Entra" il corvino gli diede il permesso di entrare e venne accolto con un sorriso. "Per fortuna questa volta non sono mezzo svestito."
"Come se non ti avessi mai visto nudo" Mingi ridacchiò non appena vide le guance di Yunho colorarsi di un rosso.
"Sei arrossito?" domandò.
"Se lo sai perché lo chiedi, scemo" Yunho spense la piccola lampada che aveva acceso non appena Mingi era entrato in camera, ma quest'ultimo la riaccese.
"È bello vedere le tue guance rosse" gli disse e Yunho iniziò a sentire la faccia riscaldarsi di più.
"Come mai qui?" chiese.
"Mi mancano i miei genitori e siccome non c'è mia cugina mi sento solo" gli rispose il biondo. Yunho si alzò e prese la faccia di Mingi tra le sue mani.
"Sta bene?" chiese. "Sì, è da un'amica."
"Perfetto" concluse e tolse le mani.
"Perché hai fatto... così?"
"Non volevo farti arrabbiare con quella domanda, ma io mi preoccupo sempre per tutto e tutti" finì Yunho e tornò a stendersi sul letto.
"Dormi?"
"Sì, ma fammi spazio."
"Cosa? Vuoi dormire qui?" Yunho si alzò col busto, perplesso.
"Ti da fastidio?"
"No, perché dovrebbe."
Il moro si allontanò leggermente per far spazio anche al biondo, ma quel silenzio che si era venuto a creare metteva i due a disagio.
"Yunho" Mingi lo interruppe.
"Dimmi."
"Non puoi... andare avanti e basta?" il ragazzo non sapeva nemmeno come aveva avuto il coraggio di dire quella frase, ma in quel momento non gli importava tanto.
"Vuoi che mi sposti più in là?" ma il moro non afferrò la frase del biondo.
"No, idiota. Lascia stare non importa" chiuse gli occhi e fece finta di addormentarsi.
"Intendi così?" Mingi sentì le braccia di Yunho avvolgerlo e quando aprì gli occhi, di nuovo provò quella strana sensazione di prima nel vederlo molto vicino a lui.
Ma ancora non riusciva ad andare avanti, ancora era bloccato da qualcosa che non capiva. Forse doveva solo fare i conti con sé stesso e capire ciò che provava e cosa voleva e, soprattutto, cosa lo rendeva felice. Aveva solo bisogno di tempo in quel momento, ma solo per essere la migliore versione di sè davanti a chi aveva reso la sua infanzia un sogno e ancora oggi era con lui.
Mingi adorava essere abbracciato perché pochissime volte qualcuno lo aveva fatto, forse quasi mai, ma il contatto fisico era qualcosa che lo faceva impazzire.
Vide gli occhi di Yunho chiudersi, come se stesse per cadere tra le braccia di Morfeo, ma decise di fare qualcosa che magari avrebbe avuto dei bei effetti nel loro rapporto.
Si alzò rapidamente e incastrò la sua testa nell'incavo del collo di Yunho per poi lasciarci qualche bacio leggermente bagnato. "Mingi..."
"Tranquillo, non voglio fare nulla. Voglio solo che ti rilassi" gli disse il biondo e così fece Yunho.
Iniziò a lasciare una piccola scia di baci dall'orecchio alla clavicola, fino a quando non arrivò al suo punto debole e iniziò a tirare la pelle con i denti.
"Mingi ti prego" la voce di Yunho era roca e stanca, ma come poteva non esserlo siccome era buio, aveva gli occhi chiusi e si stava rilassando sul letto.
Quando percepì che Mingi stava succhiando quella zona capì il suo intento e tirò fuori un dolce sorriso.

Non appena il ragazzo finì, alzò la testa e guardò le sue labbra. Era tentato a farlo, era tentato di baciare quel sorriso, ma non era in grado. Al contrario, gli diede un lento bacio sulla fronte e poi tornò alla sua posizione di prima, ma questa volta lo abbracciò lui.
Yunho ormai era quasi completamente addormentato, ma per quanto era sveglio voleva ricambiare anche lui con qualcosa. Senza accorgersene finì per avvicinarsi alla faccia di Mingi e quando alzò la testa, le sue labbra toccarono sia il mento che il labbro inferiore del biondo, poi cadde completamente nel mondo dei sogni lasciando Mingi a realizzare l'accaduto.

***

Solitamente mi dico sempre di andare lentamente riguardo al "far sbocciare" i sentimenti dei protagonisti, in ogni storia, ma poi finisco per andare seriamente troppo lentamente. Scusate se state avendo queste gioie solo ora :(

Come state?