La distanza diminuì quasi del tutto e Yunho aveva subito chiuso gli occhi, mentre Mingi non pensava a quello che stava facendo ma si lasciava trasportare da quello che voleva il suo cuore.

"Mingi? Yunho? Siete in cucina?" la voce della cugina spaventò i due, specie Mingi, e fece uscire i due dal loro intimo mondo.
Mingi spalancò gli occhi e si irrigidì sotto lo sguardo, poco distante, dell'altro. Si accorse di quello che stava facendo e iniziò a provare un senso di fastidio in tutto il corpo, come se quello che stava per fare lo avrebbe portato a qualcosa di grande, più di lui, qualcosa che, con un solo passo in più avrebbe segnato l'inizio del suo totale cambiamento e sapeva che non sarebbe più riuscito a fermarsi.
Il ragazzo tolse immediatamente la mano dal collo del nero e se ne andò in camera sua senza pensarci due volte. Aveva lasciato Yunho da solo in cucina, col cuore a mille e la faccia in fiamme, non che Mingi fosse indifferente a quella situazione.
Il biondo chiuse la porta di camera sua dietro di sé e ci si appoggiò con la schiena. Gli venne la pelle d'oca a causa del calore del suo corpo a contatto con il freddo della camera, causato dalle finestre aperte.
Scivolò piano per terra con la schiena e si portò le mani sulla faccia, come a voler coprire la sua vista per evitare di vedere qualcosa che lo avrebbe spinto oltre. Ma non servì molto: la figura di Yunho si presentava davanti a lui anche con gli occhi chiusi, anzi, forse era peggio perché riusciva a vedere solo quello, solo lui. I suoi occhi rossi per aver trattenuto le lacrime e le sue guance rigate da quest'ultime, con i suoi zigomi e le labbra rosse, continuavano a comparire nella mente del ragazzo.
Aveva bisogno di fare qualcosa, non poteva continuare ad immaginare il ragazzo per cui non doveva provare alcun tipo di emozione, e chiudere gli occhi gli permetteva di vedere, nel nero, meglio la sua immagine.
Si alzò in piedi e prese il cappotto appeso dietro la porta per uscire perché non poteva trascorrere un minuto in più in quella casa, con una persona che stava mandando in frantumi ogni suo pensiero, razionale o irrazionale quale era.

"Che è successo Yuyu?" Mirhyun chiese a Yunho, che era rimasto nella stessa posizione da quando Mingi era andato via.
La ragazza gli toccò la spalla per fargli capire della sua presenza siccome il più alto pareva perso nel suo mondo e nei suoi pensieri, ma si preoccupò quando vide la sua faccia quasi delusa. Il più alto guardò la cugina di Mingi per cercare di trovare sostegno in qualcosa che nemmeno lui sapeva descrivere, ma siccome non aveva vissuto quello che era appena accaduto non si sentì capito dallo sguardo preoccupato e curioso della ragazza. "È successo qualcosa?" chiese.
Di certo non poteva parlarne con lei dato che era pienamente consapevole dei suoi sentimenti e far del male moralmente a qualcuno che lo aveva aiutato era l'ultima cosa che avrebbe voluto fare.
Abbassò la testa e fece un inchino e, senza fiatare, andò in camera sua.

La situazione che si era venuta a creare stava uccidendo mentalmente sia Yunho che Mingi, e tornando a quest'ultimo aveva appena aperto la porta di camera sua per uscire ma a pochi passi da lui c'era Yunho che si stava dirigendo verso camera sua. Entrambi si bloccarono sul posto ma Mingi poté notare lo sguardo deluso del ragazzo. Notò in quel momento che il suo cuore aveva iniziato a battere più rapidamente e quel senso che lui reputava fastidioso era tornato a fargli visita. Voleva fare qualcosa, spostarsi, parlare, smettere di guardare il moro, ma non riusciva a fare niente di tutto ciò. Era come se il suo corpo fosse completamente paralizzato sul posto, al contrario della sua mente che, a conoscenza di quei sentimenti strani, continuava a "muoversi" da un pensiero all'altro.
Alla fine il loro contatto visivo venne interrotto dal moro che aveva abbassato la testa, convinto che d'ora in poi il ragazzo che lo stava per baciare lo avrebbe sempre ignorato e che quindi doveva cercare di allontanarsi da quei sentimenti che in quel momento erano più confusi di prima.
Yunho, dopo essersi asciugato la faccia dalle lacrime, entrò nella sua stanza e Mingi osservò ogni suo minimo movimento. Il biondo chiuse le mani in due pugni mentre cercava di contrastare l'onda di emozioni che lo stava travolgendo. Continuava a ripetersi che non poteva ridursi in quel modo, che lui non avrebbe provato alcun tipo di emozione per nessuno, come aveva sempre fatto prima d'incontrare Seoyun, e a quel pensiero trovò ancora più fastidioso il ragazzo dai capelli neri. Ma le sue sopracciglia si erano subito aggrottate: lui non trovava realmente fastidioso il ragazzo, ma la situazione che si era venuta a creare.

Non perse altro tempo e passò il corridoio per arrivare alle scale, ma sentì bene la risata sonora di Wooyoung. Yunho stava bene?
D'un tratto pensò che non avesse avuto quella reazione a causa sua perché aveva interrotto un momento importante e senza dire una parola era scappato, ma che fosse stato a causa delle parole che aveva detto prima. Magari era realmente come l'altro ragazzo dato che gli sembrava stessero ridendo e lui l'aveva ferito per una cosa che nemmeno lo riguardava.
Infine, Mingi provò un altro tipo di dolore quando si rese conto che probabilmente Yunho non ricambiava i suoi sentimenti e che sicuramente non l'avrebbe più fatto dopo come lo aveva trattato, un dolore che molti sono soliti descrivere come "una fitta al cuore". Si lasciò passare addosso quel pensiero e se ne andò, senza dare spiegazioni a Mirhyun che non capiva cos'era successo ai due.

In quel momento Mingi volle soltanto tornare come prima, senza doversi preoccupare per gli altri o di quello che diceva, ma di nuovo si rese conto che quei "altri" includevano solamente Yunho. Esempio era Wooyoung: con lui era se stesso e non si preoccupava di quello che gli diceva o di come lo trattava.
Quello che sentiva dentro di lui lo faceva impazzire, odiava profondamente quella sensazione piacevole che provava nel suo stomaco, come odiava quella stessa sensazione che stava iniziando a nascere per l'altro, e che aveva già provato tempo fa ma con la persona sbagliata.

Più l'odiava e più sentiva che quello che provava stava crescendo...

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Volevo condividere con voi questa bellissima fan art. Buona vigilia di Natale persone bellissime❤️🎄 spero che ognuno di noi abbia il proprio Mingi o il proprio Yunho♡