Vide Mingi addormentato sul divano e andò vicino a lui. Sorrise d'istinto a vedere quell'immagine dolce davanti a lui e gli venne spontaneo accarezzare i suoi capelli.
La mano di Yunho andò verso i capelli del biondo e li accarezzò leggermente, poi ella si abbassò alla guancia e toccò il suo zigomo col pollice, ma la sua mossa venne rapidamente bloccata da Mingi, che bloccò e strinse la sua mano, ancora con gli occhi chiusi.
"Oh... Yunho..." aprì gli occhi, allentò la presa e poi tolse subito la mano per portarla alla faccia con l'altra e stropicciarsi gli occhi. Quando la sua vista divenne meno sfocata, poté vedere il volto del suo nuovo amico.
"Buongiorno... Stolker" il nero rise, ma senza riuscire a contagiare l'altro.
"Non sono uno stalker, avevo solo paura per mia cugina" il modo in cui disse la frase era strano, come se non stesse pensando a cosa stava dicendo ma solo alla bellezza inspiegabile del suo amico.
Fu in quel momento che iniziò a provare un forte fastidio all'interno di sé, che lo induceva ad abbracciare il ragazzo più alto e a tenerlo con sé.
La voglia di volerlo abbracciare che aveva provato a metà giornata si era fatta viva e lui non riusciva a controllare niente di tutto ciò, almeno non in quel momento.
"Va tutto bene?" Yunho si allontanò di poco per dare spazio a Mingi di alzarsi e quando entrambi furono alla stessa altezza, Mingi annuì.
"Va bene, allora posso andare a fare una doccia?" Mingi annuì di nuovo e Yunho sorrise lievemente, poi superò Mingi per salire di sopra, ma venne fermato dal biondo.
"Yunho..." il ragazzo in questione si girò verso di lui e lo guardò negli occhi.
"Per caso... Per caso posso..." Mingi non sapeva cosa gli passava per la testa, ma aveva bisogno di quell'abbraccio in quel momento più che mai.
"Vuoi fare la doccia con me?" chiese Yunho e l'altro diventò paonazzo e guardò il più alto male.
"So che siamo amici ma non così tanto da fare la doccia insieme" rispose Mingi, con la faccia in fiamme senza una valida ragione.
"In realtà non penso che gli amici facciano la doccia insieme... È una cosa più da coppia, credo" affermò Yunho con nonchalance.
"Ehm... Comunque non è questo quello che voglio chiederti..." il biondo aspettò che il moro gli desse il via per parlare e appena lo ebbe, disse quello che voleva.
"So che stamattina avevi bisogno di affetto... " Mingi sospirò, chiuse gli occhi e aprì le braccia.
Yunho ridacchiò a quella vista ma non aspettò nemmeno un secondo per avvicinarsi a lui e abbracciarlo.
"Probabilmente ora sei tu che hai bisogno di affetto" rise il più alto mentre lo stringeva di più.
"No, ho bisogno di te e basta" sussurrò Song, non accorgendosi di aver detto quello che pensava senza ragionarci due volte.
Spalancò gli occhi e si staccò subito dall'abbraccio, e pregò che Yunho non avesse, almeno, capito ciò che aveva detto.
"Che c'è di male? Anche io ho bisogno di te se voglio vivere... Felice."
Nessuno dei due era consapevole su come erano arrivati a quel punto, ma ogni passo dolce che Yunho faceva sbloccava un pezzo del passato di Mingi, e più provava a respingerlo più gli piaceva l'idea di avere, non qualcuno, ma solo Yunho accanto a lui. Era strano come pensiero siccome poco tempo prima lo avrebbe anche ucciso, ma forse aveva in mente solo l'idea di farlo e non di compiere un omicidio realmente.
Si morse il labbro inferiore a causa dei suoi stessi pensieri. "Va bene, io vado allora."
Yunho aspettò una qualche risposta da Mingi, ma quando non ottenne niente si girò e andò di sopra in bagno, prendendo anche alcuni vestiti nuovi con sé.

Mingi rimase sotto a fissare il vuoto, non sapeva come descrivere quella sensazione che stava provando... Stava pensando che una sola volta in vita sua l'aveva provata quando era ancora piccolo, verso un piccolo bambino che lo riteneva il suo migliore amico.
Erano così uniti che non si separavano mai e lui era abbastanza geloso quando qualcuno chiedeva a quel suo migliore amico di giocare insieme, ma poi quel piccolo bambino negava sempre e rimaneva solo con Mingi.
Per ciò, Mingi gli era ancora attaccato mentalmente perché con lui aveva la sicurezza di non essere mai abbandonato.
Si alzò in piedi e andò in camera sua per cercare le poche foto scattate durante quei tempi e che ancora teneva con sé, in ricordo dei suoi e della sua vita da piccolo.
Ne trovò alcune nel cassetto del comodino e le prese per guardarle. Ormai alcune erano abbastanza sbiadite siccome non le aveva mantenute bene e quando vide una foto che raffigurava lui coi suoi genitori, sentì subito gli occhi bruciare.
Andò avanti a guardare le foto fino a quando non arrivò all'ultima, che mostrava un piccolo parco al buio, svariati bambini che giocavano e lui che abbracciava qualcuno, probabilmente il suo migliore amico ma non riusciva a vedere bene siccome una parte della sua faccia era sbiadita.

"Chissà se ti ricordi ancora di me..."

Yunho finì di fare la doccia e si vestì in bagno, per poi uscire e entrare in camera sua. Si stese sul letto e guardò un po' il soffitto mentre pensava a cos'era successo durante l'intera giornata. Qualche giorno prima, quando non lo reputava ancora un amico, non avrebbe mai pensato che sarebbero finiti così, anzi, non pensava nemmeno che avrebbe continuato a vivere.
Ripensò alle frasi che Mingi gli aveva detto sul fatto di essere amico di qualcuno e istintivamente guardò le due piccolissime foto che teneva sempre con sé.
Una raffigurava i suoi genitori e l'altra lui con un piccolo bambino mentre giocavano. Erano gli unici due ricordi felici che aveva della sua infanzia, ma poi gli venne in mentre il motivo principale per cui era lì: uccidere l'assassino dei suoi genitori, nonché Mingi.

***

NO MA IO DICO, MA LIMONATEVI COME AVETE FATTO QUELLA VOLTA COL BROCCOLO TRA LE GUANCE NO???? C'È MA DAI POTEVATE FARLO ok no scusate.
Tra l'altro quando gli Ateezini hanno fatto la live e STI DUE GENI si sono avvicinati così tanto ho scacciato un urlo che pure il professore si è spaventato, inutile dire che il tutto si è svolto durante due ore continue di fisica. Ho fatto una figuraccia di merda ma coi fiocchi.