【"ι ℓιgнт тнє мαт¢н тσ тαѕтє тнє нєαт...】

C'era una macchina in più che si trovava esattamente dietro l'ultima auto della famiglia Song.
Quando Mingi e Mirhyun salirono dentro le apposite auto, Hongjoong e Seonghwa uscirono dalla loro senza farsi vedere e andarono rapidamente a salvare Yunho o, almeno, ci avrebbero provato. Dovevano sbrigarsi perché nessuno avrebbe dovuto vedere la macchina in cui i due si trovavano.
Avevano chiesto l'indirizzo della casa di Mingi a suo zio e lui era stato così gentile da dirlo e, addirittura, invitarli a casa per una cena...insomma, cosa non si farebbe per avere più popolarità tra gli altri ed essere visto come una persona all'apparenza di alto rango? In più non aveva problemi ad invitare degli sconosciuti per il semplice fatto che i due avevano detto di conoscere Mingi molto bene.

Per fortuna la finestra di Yunho era aperta e la coppia non perse tempo a richiamare il suo nome.
"Yunho! Yunho! Ci sei?" disse Hongjoong urlando, ma tenendo sempre la tonalità della voce bassa.
In quel momento, però, Mingi era uscito dalla macchina ed era rientrato in casa perché aveva dimenticato una cosa.
Yunho, sentendo delle voci, si alzò dal letto ma un rumore proveniente dal bagno, che era davanti alla sua camera, lo distrasse. Era caduto qualcosa per terra. Rimase fermo dov'era e non si mosse, aveva il cuore in mano dato che non sapeva cosa stesse accadendo dall'altra parte, ma poi sentì una parolaccia e riconobbe subito che si trattava di Mingi. Si sedette sul letto e aspettò che il ragazzo uscisse completamente di casa e, difatti, dopo un paio di minuti, il biondo se ne andò completamente dall'abitazione.
Yunho si stese sul letto e guardò il soffitto, ma poi si ricordò delle voci che sentiva dalla finestra e dopo qualche ripensamento decise di andare a controllare. Si affacciò e guardò le macchine nere su cui stavano salendo alcuni uomini, compreso Mingi, ma la sua attenzione passò a qualcos'altro o, meglio dire, qualcun altro. Guardò sotto, dove alcune voci continuavano a chiamarlo e finalmente notò i due volti a lui ben familiari che cercavano di farlo scappare.
"Yunho afferra la corda e legala a qualsiasi cosa di stabile" urlò Seonghwa tenendo sempre la tonalità di voce bassa per non farsi scoprire. Il corvino spalancò gli occhi, ma non riuscì ad obiettare quando vide i ragazzi lanciare l'estremità dell'oggetto verso la sua finestra.
Al primo tentativo fallirono e anche al secondo. Durante il terzo tentativo la corda era andata molto vicino alla finestra e Yunho si porse in avanti per afferrarla al volo, ma la sfiorò solo.
"Seonghwa sbrigati, se ne stanno andando!" il più basso della coppia iniziò a tremare più di prima e la sua voce diventò molto flebile.
"Lo so!" Seonghwa era pressato dalle continue richieste di Hongjoong di far veloce e finalmente al quinto tentativo il moro riuscì ad afferrare la corda. La legò un paio di volte ai piedi del letto e si assicurò che fosse ben resistente. Ritornò verso la finestra e col cuore in mano guardò giù per cercare di valutare quanta altezza c'era tra la finestra e la terra.
"Ragazzi...non penso sia una buona idea" anche lui aveva la voce tremante.
"Fallo, ti prendiamo noi se cadi. Sbrigati!" questa volta la voce del maggiore era più alta, ma non riusciva a contenersi.
Yunho afferrò la corda titubante e si girò di schiena appena salì sul davanzale della finestra. Si stava mentalmente preparando al dolore che da lì a poco avrebbe sentito alle mani e probabilmente anche ai piedi, ma doveva salvarsi la vita quindi prese un lungo respiro e si lasciò cadere stringendo la corda con tutte le forze che aveva. Gemette di dolore ma cercò di mettere i piedi nudi lungo la superficie della casa per rallentare la sua "caduta". Arrivò fino a sotto e i due ragazzi lo aiutarono a scendere.
"Cazzo dove sono le tue scarpe" impreco Hongjoong e si tolse subito le sue.
"Metti queste e scappa. L'ultima macchina è la nostra e l'autista sa già tutto, vai! Corri!" il più basso spinse quello alto verso la via d'uscita e quest'ultimo, dopo essersi messo le scarpe di Hongjoong, corse verso l'auto che avevano indicato i suoi amici.

Ma c'era un problema.
Mentre i ragazzi stavano cercando di far scappare Jeong, un'altra macchina di scorta in ritardo era arrivata. L'autista non era uno dei migliori, ma lo zio di Mingi aveva lo stesso richiesto la sua presenza solo per controllare le persone e per aiutare gli altri se ci fossero stati dei problemi.
Quando Yunho salì in quella macchina, l'uomo, senza neanche controllare chi fosse appena salito - non che ne avesse la possibilità -, partì e andò verso la grande struttura in cui si sarebbe svolta la cerimonia della Rocksolid Economy.
Seguì le altre macchine e quando arrivò alla destinazione si fermò.
"Signore siamo arrivati" disse lui e il nero uscì subito dall'auto, trovandosi però in un posto al quanto strano e per niente familiare.
Ma i problemi non erano finiti lì.
Il ragazzo si accorse che a pochi metri di distanza da lui stava uscendo anche la persona che aveva fatto sì che venisse rapito dagli uomini di Mingi e quindi quella che lo aveva ingannato.
Senza pensarci, Yunho entrò velocemente nel palazzo, dove tutti erano invitati e cercò di nascondersi allontanandosi il più possibile dalla porta.
La sua altezza permetteva al ragazzo di vedere chi entrava e usciva e quando notò Mingi, seguito dai suoi uomini, entrare, si abbassò involontariamente e fece finta di allacciarsi le scarpe. Dopo qualche secondo si alzò e notò anche la ragazza entrare mentre indicava ad alcuni uomini di spostarsi in zone precise e poi lei stessa si mischiò tra la folla.
Il ragazzo guardò Mingi e pensò che probabilmente, se lui, la ragazza o uno degli uomini lo avessero visto lì, sarebbe stata realmente la sua fine. Andò verso la porta per poter scappare e correre via lontano da tutti, ma quando arrivò lì davanti, notò due guardie che conosceva bene: gli uomini di Mingi stavano sorvegliando la festa e il suo cuore perse un battito.

【...ι'νє αℓωαуѕ ℓιкє∂ тσ ρℓαу ωιтн ƒιяє"】