ℙ𝕣𝕠𝕝𝕠𝕘𝕠
Il corvino guardò l'insegna ad ologramma davanti a lui, che citava a caratteri cubitali "Riparazione auto: Takeda" con sotto una scritta minuscola "ripariamo anche altro eh".
Per un attimo, tutta l'ansia che stava provando svanì, ridacchiando leggermente... era necessario specificarlo?
Ma non appena Yamashita fece un passo verso la porta, il panico lo invase di nuovo.
E si bloccò.
Cosa avrebbe dovuto dirgli? Cosa avrebbe dovuto fare?
Erano anni che non si vedevano e la loro ultima discussione non era stata proprio... delle migliori, ecco.
Maledetto lui e la sua bontà... e mannaggia anche al preside! Come poteva dire di no a quell'uomo così buono?
Ripensò ancora una volta al discorso di quella mattina.
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«Hanno chiamato dal centro sportivo. Dicono che la Ympyrä sta organizzando un Torneo Mondiale che si terrà a gennaio e hanno invitato tutti i Paesi in possesso di un campo di Taikakengät a partecipare... tu hai presente il Taikaken, no?»
«Sì, nel nostro Paese non ci sono ancora molte squadre... ma ne ho sentito parlare molto bene, è quel nuovo sport composto dal calcio e dalla pallavolo, giusto?»
«Esattamente. Andrò dritto al punto: in poche parole vogliono che la nostra scuola crei una squadra che possa parteciparvi.»
Yamashita aveva sgranato gli occhi azzurri. «Ma i nostri ragazzi non giocano a Taikaken... non esiste già una squadra apposita?»
«Sì, ci sarebbe la Inuoka, ma è una squadra adulta e il Taikaken World Cup è un torneo liceale... sai no, per il motivo che i giovani saranno il nostro futuro e che quindi rappresentano il domani o cose così. Comunque, essendo un torneo liceale stanno chiedendo alle scuole più prestigiose dei Paesi di partecipare... e tra queste c'è anche la Tokage.» gli occhi di Junichi Tokage brillavano al pronunciare quelle parole. Era davvero fiero del suo tesoro di famiglia, era veramente un uomo ammirevole per l'amore e la dedizione che metteva nel suo lavoro.
«Cioè... non perché non ne sia felice... ma davvero non esiste una squadra giovanile? Insomma, sono già passati quasi vent'anni da quando è nato questo sport e in Giappone ormai saranno... quindici... tredici anni... no forse dieci che è entrato in vigore. Insomma, non esiste neanche una squadra giovanile? Voglio dire, se è un torneo mondiale rappresenteranno la nostra nazione e per quanto gli studenti siano bravi non hanno mai giocato a Taikaken e credo che non siano mai stati in un campo quindi-»
Junichi lo aveva zittito, con un lieve cenno di mano. Lo conosceva da anni e non solo come insegnante: era stato suo alunno. Sapeva che quando partiva in quarta non la smetteva più di parlare.
«Ci sono pochissime squadre di Taikaken giovanili, molte non hanno un numero idoneo di giocatori oppure sono fin troppo giovanili. E poi il centro sportivo ha esplicitamente chiesto di noi, della nostra scuola. Non farti le tue solite pippe mentali, ragazzo mio.» l'uomo gli aveva sorriso rassicurante e a quel punto il corvino non poteva far altro che annuire.
«D'accordo... beh, sono felice di questa opportunità, insomma, credo sia una bella esperienza per i ragazzi. A proposito, chi saranno coloro che formeranno la squadra?»
Tokage, non perdendo il sorriso, gli aveva poggiato una mano sulla spalla. «Non lo so, dimmelo tu.»
Yamashita lo aveva guardato spaesato, poi confuso, poi aveva spalancato la bocca, infine lo aveva guardato di nuovo confuso, inclinando la testa. «No... cioè- che intende...?»
«Tu hai giocato a pallavolo per molti anni, no? E sei anche il miglior insegnante di educazione fisica nella scuola... ma non dire a Maeda che te l'ho detto, non penso la prenderebbe bene... comunque, per questi motivi ho pensato che saresti perfetto per mettere in piedi la squadra!»
«Cosa?! Io?! Ma io non- non ho mai fatto l'allenatore!»
«Beh ma essere prof di motoria è più o meno la stessa cosa... insegnare a degli alunni o a degli atleti è uguale, circa.»
«No non è la stessa cosa! Io non ne ho la stoffa, insomma, non credo di esserne in grado...» Yamashita aveva abbassato lo sguardo.
Fare l'allenatore? Lui? Se riusciva a stento a non vomitare quando, mentre giocava ancora, stava per avere una partita! Insomma, la pressione e l'ansia lo schiacciavano come una polpetta... e doveva sempre andare in bagno.
... Poi spaccava il culo a tutti con le sue schiacciate, ma quello era un altro discorso.
Junichi lo aveva guardato improvvisamente serio. «Beh, puoi sempre essere il secondo allenatore. Ma vorrei che fossi presente con i ragazzi, tutta la scuola ti adora, saresti un ottimo punto di riferimento.»
Il corvino aveva tentennato. Una competizione mondiale... l'ansia lo avrebbe divorato fino a farlo scomparire, se lo sentiva.
Ma dopo quegli elogi come avrebbe potuto rifiutare?
«... E chi farebbe il primo allenatore?»
«Beh, questa è una tua scelta... ma, se permetti, avrei un'idea.» Junichi aveva tirato fuori il suo smartphone e gli aveva mostrato un immagine, ritraente un volto familiare a Yamashita... e il corvino era sbiancato.
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Yamashita prese un profondo respiro, il preside contava su di lui, per la miseria!
Si avvicinò a passo deciso, la porta si aprì automaticamente e un piccolo trillo si sentì per tutta la piccola stanza d'ingresso. Non era molto grande, il giusto per ospitare i clienti, la vera impresa era sul retro, dove vi era una grande officina... o almeno era quello che Yamashita riusciva a intravedere dalla porta trasparente dietro alla scrivania bianca.
«Arrivo, un attimo.» Sentendo quella voce roca e profonda, un brivido gli percorse tutta la spina dorsale.
Lo aveva riconosciuto, nonostante il timbro decisamente più da adulto, era lui, ne era certo.
Capì che stava per compiere una cazzata.
Quindi girò i tacchi e fece per andarsene, c'erano altri validi allenatori no? O comunque persone brave a giocare a calcio...
Ma venne bloccato.
«Eicchan...?»
Eiji si girò talmente lentamente, che il tempo sembrò fermarsi. Solo quando tutto il suo corpo fu rivolto verso di lui si decise ad alzare gli occhi.
L'altro lo guardò da dietro il bancone. Indossava una canotta nera che metteva in evidenza i muscoli ben marcati e una cicatrice che partiva dalla spalla destra e arrivava fino al collo, prendendo una forma spigolosa, quasi come se qualcosa gli fosse esploso proprio in quel punto. I capelli bianchi erano sporchi di fuliggine -o qualsiasi cosa fosse- e su buona parte delle braccia e sulla guancia sinistra era sporco di uno strano liquido azzurrino intenso, che andava a contrastare con i suoi occhi azzurro spento.
«E-emh, sì... c-ciao Katsu.» distolse lo sguardo.
«Che ci fai qui? Cazzo, saranno anni che non ti vedo.» affermò, sinceramente stupito.
Eiji deglutì... non era cambiato di una virgola.
Cioè era più grande e i suoi muscoli... li aveva sempre avuti, ma diamine quegli anni aveva vissuto in palestra, forse? E poi... quella cicatrice non c'era prima. Ma ingoiò la domanda sul come se l'era fatta, non era il momento giusto.
«Allora... e-ecco è un po' complicato.» Yamashita fece una risatina nervosa.
Takeda alzò gli occhi al cielo e si avvicinò a lui, sovrastandolo di dieci centimetri buoni.
Eiji deglutì per l'ennesima volta... e l'altro ghignò.
«Vedo con piacere che sei il solito cagasotto.»
«N-non è vero!» esclamò il corvino, tuttavia, indietreggiando.
«Certo... beh, che vuoi?» chiese sedendosi su una sedia vicino alla vetrina e facendo cenno all'altro di sedersi accanto a lui.
Yamashita prese un grande respiro e poi si sedette accanto a lui, spiegandogli il motivo della sua improvvisa visita.
L'altro lo ascoltò attentamente, lasciandolo parlare.
«Capisco...» affermò l'albino infine, che nel mentre si era acceso una sigaretta. Inalò il fumo, per poi sbuffarlo fuori e mormorare un secco: «No.»
Eiji non si stupì più di tanto. Si aspettava una risposta simile.
«M-ma... eddai, sarebbe una bella esperienza anche per te... insomma, non volevi tornare in Italia? È una delle tappe!»
Gli occhi di Takeda brillarono, per poi affermare: «Facc 'e cazz, piezz e mmerda!» in un pessimo italiano.
Il corvino lo guardò tra lo scioccato e l'incuriosito. «... Eh?»
«Boh. Me lo aveva detto un tale dopo che avevo fatto chissà cosa. Non so che significa, ma mi è restata impressa.» ridacchiò, pensando a quei momenti.
«Mi piacerebbe rivedere l'Italia...» mormorò, gli occhi di Eiji brillarono. «... ma no.» detto questo spense la cicca e si alzò.
Yamashita fece per aprire bocca, ma una voce femminile lo sovrastò.
«Oi faccia da culo, mi serve una mano per portare gli scatoloni...» la ragazzina si fermò, osservando il corvino incuriosita. Quest'ultimo la guardò completamente confuso, spostando lo sguardo da lei al ragazzo. Era identica a lui!
Che fosse...
«È-è tua...? Insomma...è-»
«No, cretino, non è mia figlia.» affermò secco l'albino. «Ha sedici fottuti anni, pensi che l'abbia procreata a undici anni? È mia nipote... e tu!» indicò la ragazzina. «Faccia da culo lo dici a tua madre, testa di cazzo.»
L'altra fece spallucce.
Eiji arrossì leggermente. «N-no... chiedevo...» borbottò, incerto.
"Deve aver preso comunque parecchio da lui... persino quella linguaccia che si ritrova." pensò poi.
La nuova arrivata lo osservò meglio, Eiji ebbe come la sensazione che lo stesse guardando male... ma fece anche un piccolo ghigno.
Figlia o no assomigliava fin troppo allo zio. «Beh, allora vi lascio soli... faccia da culo, poi vieni ad aiutarmi.»
«Testa di cazzo...» borbottò Takeda, per poi girarsi di nuovo verso il corvino, inarcando un sopracciglio. «Pensavi davvero...?»
«Era una domanda... sono anni che non ci vediamo, c-che ne so della tua vita sentimentale...»
«Beh, con la mia ragazza stiamo bene, ma non abbiamo figli e non ne vogliamo avere... al momento.» affermò il maggiore, vago, ma guardando di sottecchi la reazione dell'altro.
Yamashita ne rimase stupito.
Era fidanzato? Beh, era un bel ragazzo e ormai avevano ventisette anni. Cioé, il corvino non ancora, ma era un piccolo dettaglio.
Comunque era normale che Takeda avesse una ragazza...
Decise di cambiare discorso.
«Quindi, per il torneo-»
«No.» Katsuro girò i tacchi, dirigendosi verso il bancone.
«Ti prego, Katsu! Sei l'unico che potrebbe ricoprire questo ruolo, sei fantastico! Il più talentuoso che io conosca.» le guance di Yamashita si tinsero di un leggero rosa.
Takeda si bloccò a metà tragitto e lo guardò da sopra la spalla. Sorrise maliziosamente e si avvicinò a lui.
«Dillo di nuovo~»
Eiji abbassò lo sguardo. «S-sei l'unico che potrebbe ricoprire questo ruolo.»
«No, quell'altra cosa, quella dopo~» l'altro si avvicinò ancora di più, poggiando le mani sulle cosce del minore e guardandolo dall'alto, con uno strano luccichio negli occhi.
«S-sei il più talentuoso.» Yamashita continuò a tenere lo sguardo basso, mentre pian piano la sua faccia diventava di un bel rosso acceso.
«Mmh, sì, ma quell'altra cosa~»
Eiji alzò lo sguardo, inchiodando le iridi azzurro intenso in quelle spente dell'altro. «Sei fantastico.» affermò con più sicurezza, ma ormai il suo volto faceva invidia a un pomodoro maturo.
Katsuro lo guardò intensamente, cercando di non far trasparire il suo stupore in tanta sicurezza. Poi fece un sorrisetto e si allontanò.
«Okay. Accetto.»
Yamashita lo guardò stupito. Perché questo improvviso cambio d'idea?
Solo perché gli aveva detto che era fantastico? Lo sapeva già... e poi glielo aveva detto altre volte, ma non aveva mai ottenuto nulla.
«Ma ad una condizione.»
Ah ecco. Gli sembrava strano.
«Cioè...?»
Takeda ghignò sadicamente, guardandolo con una luce di malizia negli occhi.
Eiji, per l'ennesima volta, deglutì.
Si era cacciato nei pasticci con il suo ex amico d'infanzia.
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𝕋𝔼𝔸𝕄
[𝕂𝕒𝕥𝕤𝕦𝕣𝕠 𝕋𝕒𝕜𝕖𝕕𝕒]
Coach, primo allenatore - 27 anni
» Katsuro 勝郎 "figlio vittorioso"
» Takeda 武田 "campo di riso guerriero" (?)
» Emana un aria da "bad boy" e, in parte, non si è molto lontani da quello. O, perlomeno, da giovane era un vero bulletto... ma ora sembra essersi dato una calmata, anche se i suoi modi di fare rozzi e "barbari" non sono svaniti. Non si fa alcun problema a dare "insulti a gratis" e spesso non lo fa neanche a posta: lascia semplicemente che la sua bocca dica quello che voglia, non si da alcun tipo di freno, volendo sempre dire la sua. È una persona strafottente e al tempo stesso estremamente permalosa: dipende dalle situazioni. Possiamo dire che, più che permaloso, non gli piace quando viene ignorato e quando gli si fanno commenti su determinati argomenti. Per il resto, anche se viene provocato, un po' si scalda, ma se ne esce con un "grazie" e con un ghigno strafottente. Lo fa apposta perché sa che potrebbe provocare una reazione all'altro, infondo, lui da giovane rispondeva a qualsiasi provocazione e ha capito che non ne vale la pena e che è molto più divertente spiazzare le persone così~
Vuole sempre essere al centro dell'attenzione e non si fa alcun problema a sfoggiare la sua superiorità. Non serve che qualcuno gli dica che è fantastico: sa di esserlo. Ha una grossa autostima, anche se da qualche anno ha iniziato a mettere un po' "i piedi per terra". Ma, per questo motivo, odia particolarmente coloro che "gli vanno sopra" o che in qualche modo, anche involontariamente, gli smorzano le sue parole o lo interrompono. Lui ha ragione, anche se è nel torto lui ha sempre ragione, e se gli si viene detto che un suo pensiero è "sbagliato"... scaldarsi vuol dire poco. Katsuro è estremamente orgoglioso e non ammetterebbe mai di aver sbagliato, neanche sotto tortura, ma è conosciuto per le sue doti eccezionali da stratega. Era pur sempre uno dei migliori giocatori di calcio del Paese, chiamato anche nella squadra nazionale e persino all'estero... ma, chissà per quale motivo, il giorno dell'inizio della stagione, Katsuro ha rifiutato e ha iniziato a lavorare come meccanico.
Comunque, per queste sue doti e per la sua intelligenza (è uscito da scuola -dalla Tokage- con 100 e lode... non ve l'aspettavate eh?) è raro, se non quasi impossibile, che Katsuro sia nel torto.
Conosce Eiji sin da quando erano poppanti, probabilmente lo aveva conosciuto anche quando era ancora nel pancione di sua madre. Hanno fatto asilo, scuola materna, medie e superiori insieme, erano anche vicini di casa. Il loro rapporto è... complicato. Ma, possiamo dire che, infondo, gli vuole un gran bene... ma non lo ammetterà mai pfff
[𝔼𝕚𝕛𝕚 𝕐𝕒𝕞𝕒𝕤𝕙𝕚𝕥𝕒]
Secondo allenatore - 26/27 anni
» Eiji 栄治 "Prosperità, pace"
» Yamashita 山下 "Montagna sotto"
» Eiji, detto in parole povere, "è un cucciolo". Probabilmente è la persona più buona e dolce di questo mondo, non si arrabbia quasi mai -sembra non riuscirci, con chiunque non riesce a stare arrabbiato- ed è conosciuto per la sua estrema pazienza e il suo sorriso rassicurante. Non sa dire di no e questo, mischiato alla sua bontà, spesso fa si che venga "sfruttato", ma lui nemmeno se ne accorge, talmente è ingenuo e genuino. Ma se proprio c'è qualcosa che non intende fare, basta qualche parolina a elogiarlo che dirà di sì... ha comunque una dignità, per certe cose è un no ed è irremovibile.
Anche se è da poco che insegna alla Tokage, a scuola praticamente tutti lo conoscono, ed è diventato ben presto il miglior prof di educazione fisica dell'istituto e, a detta di molti, il miglior prof in generale... perché riesce a entrare in sintonia con gli studenti, essendo anche un tipo giovanile.
Tuttavia ha un lato timido e ansioso, che, in realtà, non mostra spesso. Anzi: le uniche volte che il suo cervello va in tilt sono quando deve parlare davanti a moltissime persone che non conosce o quando, comunque, dev'essere in uno spazio con molte persone. Forse dovuto a un piccolo trauma che ha avuto da piccolo mentre faceva la recita scolastica, fatto sta che ora ha una specie di paura da palcoscenico... come abbia fatto a giocare a pallavolo e arrivare anche ai nazionali non si sa. Fatto sta che si fa prendere dal panico in quei momenti, o almeno all'inizio.
Con le persone che non conosce, se prese singolarmente, non succede... tranne con Katsuro. Forse perché è sempre stato un po' il suo idolo, sente come di essergli "inferiore" e quindi tende a balbettare o ad essere insicuro in sua presenza.
Anche lui, come Katsuro, era un ottimo atleta. Ha giocato a pallavolo per molti anni e ha fatto parte della squadra nazionale per quasi due, tuttavia ha capito che "la vita sotto ai riflettori non fa proprio per lui", così ha realizzato il suo sogno di diventare professore di educazione fisica, laureandosi a tempo record grazie alla sua bravura (anche lui è uscito da scuola con un ottimo voto).
[ℝ𝕚𝕟 𝕋𝕒𝕜𝕖𝕕𝕒]
Manager - 16/17 anni
» Rin 凛 "fredda, dignitosa, severa"
» Takeda 武田 "campo di riso guerriero" (?)
» La nipote di Katsuro. Pare quasi abbia preso tutto da suo zio, piuttosto che da suo padre... e intendo caratterialmente, perché Katsuro e suo fratello sono due gocce d'acqua, quindi non è strano che Rin assomigli a Katsuro fisicamente.
Comunque è una tipetta piuttosto arrogante e facilmente irascibile. Non le piace che le si venga detto cosa fare e non si fa mettere i piedi in testa facilmente. Non stringe particolari rapporti con nessuno, è solitaria e a lei va bene così perché reputa tutti "degli idioti inferiori a lei".
Descritta così sembra veramente antipatica e stronza... cosa che in effetti è... ma in realtà Rin fa piuttosto fatica a interagire, con un cretino come Katsuro come zio che le continuava a dire che "le persone fanno schifo non fidarti di nessuno, tu sei migliore... anche se non di me, ovviamente" alla fine è cresciuta con questa convinzione. Non ha mai conosciuto nessuno che possa reputare "interessante".
È al secondo anno di un liceo artistico.
[𝔸𝕤𝕦𝕜𝕒 𝕂𝕚𝕔𝕙𝕚𝕕𝕒]
Manager - 17 anni
» Asuka 明日香 "il profumo del domani"
» Kichida 吉田 "campo di riso gioioso" (??)
» Una ragazza estremamente seria e diligente. Segue tutte le regole imposte alla perfezione e lei stessa è un po' una perfettina. Ma, questo è dovuto all'educazione dei suoi genitori: entrambi due ricchi miliardari, vogliono tramandare l'azienda di famiglia alla loro unica figlia e, per questo motivo, l'hanno istruita al meglio e l'hanno fatta iscrivere alla Tokage, ovviamente la migliore scuola del Paese. Asuka, ovviamente, è entrata grazie alla sua intelligenza e anche alla sua prestazione fisica... il padre le ha fatto praticare vari sport di difesa affinché riuscisse difendersi da sola.
Comunque, potrebbe dare l'aria della tipica ricca smorfiosa e viziata, anche per via dei capi costosi che i genitori le fanno indossare, ma, in realtà, Asuka è una ragazza molto dolce e gentile. Le piace aiutare le persone e sorride sempre in modo cordiale, è educata e diligente, segue le regole quasi da sembrare un robot, sì, ma lo fa perché non vuole deludere i genitori... altrimenti, dentro di sé, nasconde un animo selvaggio e spensierato.
Anche se non praticano la stessa scuola, Asuka conosce di sfuggita Rin, perché pare che le loro madri erano vecchie amiche d'infanzia.
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𝕄𝕠𝕠𝕟'𝕤 𝕔𝕠𝕣𝕟𝕖𝕣
Mmmmmhhh
Il prologo doveva uscire il 2 maggio
Ma meh non sono una tipa paziente e l'hype stava premendo troppo (è già tanto se ho resistito... 3 giorni? Ugh) sooooooooo eccovelo qui oggi :D
Più che altro ieri notte ho creato le sChEdUnCiOlE che saranno anche quelle degli Oc (con i colori invertiti perché si uwu) e oggi le ho ultimate quindi sto proud... ho pronta anche quella di Hide ma ovviamente non la metterò qui bensì alla scelta degli Oc uwuwuwuwuwu
CoMuNqUe ho preso spunto da quelle di Haikyuu
Cioè no sono praticamente identiche sjsjjsjs ma mi piace che sia in "tEmA" soooo
I'm proud uwu
Also le firme (?) le farò un po' a cazzus e a "pelle" perché non servono in realtà è solo che fa f i g o non vi chiedo neanche di scrivermelo nella scheda :') ma se siete pignoli (come la sottoscritta ops) e volete darmi qualche dritta sulla calligrafia ben venga
Ma non ve lo chiedo nemmeno è una cosa stupida pfffff
Tornando al prologo
Doveva essere più lUnGo ma poi mi sembrava troppo e l'ho storpiato (?) c'era proprio la parte del discorso di Junichi ed Eiji ben descritta (c'era anche una sedia fluttuante uhuhuh) ma v a b b e
Also
Chissà quale sarà la condizione di Katsuro mlmlmlmlml ( ͡° ͜ʖ ͡°) ed Eiji piccolo cucciolo li sto shippando fortissimo aiuto-
Anche se Katsuro è fidanzato— m a y b e
E poi quelli del team non volevo ficcarli tutti alla Tokage (Rin è l'unica che è in un'altra scuola lmao) ma sennò non riuscivo a fare i collegamenti magici eheheheh
Ugh ora vado che ho il cell scarico e non ho voglia di prendere il caricatore (che è tipo... a due centimetri da me ma meh alzarsi è una faticaccia uhhh)
Magari pubblico il regolamento ma sono ancora in "idk" a riguardo... o un secondo prologo (???) ma idk anche per questo lmao
O al massimo ci vedremo a dei vari avvisi... ma questo più avanti sjsj
Bien
Mi guardo pIrAtI dEi CaRaIbI
Adios~
P.s: le frasi in napoletano non so manco se son giuste ho cercato su internet rippini
Ma amo troppo il dialetto del sud anche se sono del nord r i p
Vorrei imparare il dialetto di mia mamma (è sarda) ma so solo qualche parolina sob sob :'c
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