ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝟠

[ Giovedì 21 novembre 2199 ]

°

«Ma porca troia!» Hideaki spostò bruscamente un petalo finitogli sul viso con un gesto della mano, ma fu un'azione del tutto vana, poiché venne ricoperto da altri petali. «Ma che cazzo è...?!» borbottò, infastidito.

Aoi lo guardò inclinando la testa, ridacchiando leggermente, cercando di trattenersi... Ma era così buffo!

La palla, intanto, anziché ai piedi di Yosuke -come avrebbe voluto Chabukuro- finì in mano avversaria. Chiaki, quindi, la manteneva sotto la suola per non farsela sfuggire, coprendosi il volto con il braccio per evitare che qualche petalo gli finisse in faccia -come invece stava capitando ad Hanabi che, probabilmente, si trovava in mezzo a una corrente d'aria, ma evidentemente non gli era ancora passata per l'anticamera del cervello l'idea di spostarsi-.

«Ma non è pericoloso...? Cioè a vederlo da qui sembra piuttosto forte il vento...» mormorò Akiko tra se e se dalla sala di controllo, osservando preoccupata gli schermi.
Katsuro la sentì e scosse la testa.

«È tutto virtuale, insomma, sì, potrebbero farsi male come in ogni sport agonistico, o anche amatoriale, d'altronde, ma non corrono alcun rischio...» l'albino aggrottò le sopracciglia ed alzò un attimo lo sguardo in un punto indefinito, pensieroso. "... Almeno credo."
Scosse la testa. «Comunque sia se non riescono manco a stare sui loro stessi piedi è ovvio che si spaccheranno una caviglia.»

«Però anche a me sembra piuttosto violento quel vento... e tutti quei petali che finiscono loro in faccia, insomma, guarda il povero Hideaki, ne è sommerso a momenti...»
Takeda lanciò un occhiata ad Eiji, schioccando la lingua sul palato. «... Se è coglione e non si sposta non è mica colpa mia.»

Yamashita corrucciò le sopracciglia, guardandolo un po' storto. «Ma cos'hai contro di lui...?»

Katsuro rimase un attimo in silenzio prima di rispondere, spostando il peso da una gamba all'altra. «... Mi ha tirato un pallone in faccia.»

Il corvino si lasciò sfuggire un risolino ed il maggiore gli riservò un occhiataccia, zittendolo, ma non togliendogli il sorrisetto divertito dalle labbra. «Eddai non te la prendere, per tutte le volte che ti ho beccato io in faccia quand'eravamo bambini... o anche No-»

Il più alto tossicchiò, schioccando poi la lingua sul palato. «Sì beh okay, mi sta comunque sul cazzo... Come tutti gli altri.» mentì -forse-.

«Qui il vento non sembra voler smettere o tranquillizzarsi...» mormorò Hana, inclinando la testa.

«Dovremmo dargli qualche dritta...?»
Takeda scosse il capo alla domanda di Eiji. «No, aspettiamo e vediamo come reagiscono. È una partita d'allenamento, possono anche provare a cavarsela da soli, altrimenti non impareranno mai. Vediamo come procedono, almeno all'inizio, poi interveniamo.»

Intanto in campo Chiaki era riuscito a passare la palla a Seiji, nonostante il suo intento era quello di passarla a Isamu, ma la raffica di vento aveva cambiato la traiettoria del passaggio.
Il moro aveva bloccato la palla sotto la suola, approfittando del fatto che la squadra avversaria fosse completamente immobile... così come la propria, in realtà.

L'improvvisa raffica di vento aveva destabilizzato un po' tutti, che non si aspettavano un simile ostacolo. Insomma, erano circondati da meravigliosi alberi di ciliegio, chi si sarebbe mai aspettato un vento impetuoso?
Ne approfittò, quindi, per analizzare la situazione, o perlomeno per capire da dove provenissero esattamente quei getti d'aria, poiché la violenza con cui sentiva il vento scontrarsi sia nella parte destra che nella parte sinistra del suo corpo gli suggeriva che fossero più correnti d'aria, provenienti da punti differenti.

Il kuva della squadra gialla non sapeva esattamente cosa fare. Se già di suo il vento lo costringeva a strizzare gli occhi -poiché l'aria fredda a diretto contatto con il bulbo oculare lo faceva lacrimare-, vi erano in più quei fastidiosissimi petali di ciliegio, che si scontravano sul suo viso da qualsiasi parte, nonostante si spostasse. Infatti, se inizialmente vi erano degli spazi 'liberi' su cui appostarsi senza che venisse colpito, in quel momento pareva quasi che i petali lo seguissero.
Constatò che, per il momento, rimanere fermo immobile non serviva a molto e provò quindi ad effettuare un passaggio, direzionando tuttavia il pallone un po' più alla sinistra di Kiseki, avendo calcolato che, teoricamente, secondo la direzione del vento, gli sarebbe arrivata dritta ai piedi. Ma, poco dopo aver calciato il pallone, la raffica di vento cessò e il pallone uscì in fallo laterale, finendo quindi in possesso della squadra blu.
Seiji fece un cenno di scuse al corvino, che rispose con un semplice pollice all'insù, avendo intuito la sua intenzione.

Nel mentre Yosuke si era messo in posizione per la rimessa laterale, effettuabile con le mani come nel calcio a undici. Si guardò un po' attorno per avere una visione di tutto il campo e, soprattutto, della disposizione dei suoi compagni, prima di passarla a Madoka, che gridò il nome di Michi per avvisarlo del suo passaggio.

Matsushima schioccò la lingua sul palato, un po' infastidito dal castano... o meglio, dal suo ruolo nella pallavolo. Dati i loro caratteri, poi, non era raro che si mettessero a battibeccare nel club, Madoka era piuttosto insopportabile -non che il rosa provasse a lasciar perdere o che fosse più tranquillo, comunque; anzi, spesso era lui il primo ad iniziare un litigio con Matsubara e... beh, chiunque-, ma il fatto che fosse un alzatore influiva parecchio sull'antipatia 'a pelle' che provava per lui.
Si ridestò, tuttavia, ben presto: non era il momento di pensare a certe cose, doveva solo concentrarsi sulla partita, giocare e dare il massimo come sempre.

Nel momento in cui capì che la palla sarebbe passata a lui, decise di provare ad utilizzare il teho. Avvicinò la mano sinistra al petto, pigiando l'helmi al centro con l'indice -leggermente storto per via di una frattura procuratasi da bambino-. Sentì il potere della scarpa fluire nel piede, propagandosi poi su tutto il corpo e una scarica di adrenalina gli attraversò la spina dorsale. Aveva già provato il suo potere negli allenamenti precedenti per poterlo padroneggiare, ma ogni volta la sensazione che provava faceva fremere ogni cellula del suo essere, facendolo sentire... vivo. Più di quanto si fosse sentito in quegli ultimi anni, perlomeno. Era come una droga: una volta provato non poteva più farne a meno... -oh. No, forse è meglio non utilizzare questo paragone con Michi-.

Il rosa fece qualche passo in avanti, superando la metà campo, fece un piccolo saltino, piegando poi le ginocchia per prendere la rincorsa e caricare del tutto il teho, che sprigionò qualche piccola fiammella rosa. Scaricò tutta la sua forza unicamente sulle gambe, per poter saltare più in alto possibile, raggiungendo un ottima elevazione, grazie anche, in parte, alle scarpe potenziate.
Nell'esatto momento in cui si distaccò dal terreno, Madoka effettuò un'alzata perfettamente calcolata al millimetro e il pallone finì esattamente poco sopra la testa di Michi. Il numero quarantadue piegò un po' la schiena, portando indietro il braccio sinistro e aprendo il palmo della mano, portando leggermente all'indietro le dita. Prese un profondo respiro, per poi piegare di scatto il braccio in avanti e, nel momento in cui il palmo andò in contatto col pallone, buttò fuori tutta l'aria che aveva nei polmoni. Allo stesso tempo la sua mano venne rivestita da lingue di fuoco rosa.
Michi sentì un ondata di calore che si propagò per tutto il suo corpo e il ragazzo schiacciò con talmente tanta forza che il pallone divenne rovente per una manciata di secondi.
La palla di fuoco rosa sfrecciò velocemente per tutta la lunghezza del campo avversario; i difensori e il portiere provarono a reagire, ma la sfera sfrecciò loro accanto, colpendo poi il muro con potenza, fermandosi, infine, e cadendo a terra, a qualche passo da Goro.

Si sentì il suono della tromba, segno della validità del goal.

Madoka aggrottò le sopracciglia. «Ottima schiacciata, ma non mi sembra saggio usare il potere subito, dovremmo prima analizzare la situazione e ideare una strategia. Non sappiamo se quelle raffiche ripartiranno... o quando lo faranno.»

Il più basso inarcò il sopracciglio destro -caratterizzato da un taglio- e lo guardò male, scrollando poi le spalle e sorridendogli sghembo. «Non mi pare che adesso tirava vento, ho solo colto l'occasione al balzo... E mi sembra che sia stato tu a partire con l'alzata.»

«Punto primo, in realtà volevo solo passartela quindi mi hai costretto a cambiare gioco, e punto secondo, non pensavo usassi il teho.»

«Non ti ho costretto a cambiare gioco: devi adattarti, sei un alzatore.» l'ultima parola parve quasi uscire intrisa di veleno dalla sua bocca... e il rosa non provò nemmeno a nasconderlo, piegando le labbra in una lieve smorfia di disgusto.

Madoka fece per ribattere ancora, ma una voce proveniente dal suo helmi lo bloccò. «Ehi! Tappatevi quelle fogne e prestate attenzione al gioco, cazzo. Fuori dal campo e fuori dal mio raggio visivo potete anche spaccarvi il naso a vicenda, ma in campo non voglio battibecchi o discussioni inutili, chiaro?»
Anche Michi sentì la sgridata di Katsuro forte e chiaro, dato che dalla sala di controllo i mister potevano sentire persino ciò che si dicevano tra loro i giocatori.

I due, quindi, si misero di nuovo in posizione, non dopo essersi scambiati un occhiataccia.

La partita riprese con la battuta del portiere della squadra gialla, Goro, e dopo una manciata di minuti dalla prima, in campo infuriò una seconda raffica di vento. Anche in quell'occasione, i ragazzi furono costretti a coprirsi perlomeno gli occhi con le braccia.

Seiji, con il pallone tra i piedi, cercò di guardarsi attorno, assottigliando gli occhi a due fessure, provando a distinguere le figure dei propri compagni da quelle avversarie... e dai petali di ciliegio.
Alla fine optò per un passaggio a Chiaki, essendo smarcato a qualche metro da lui. Tentò nuovamente di effettuare un passaggio più spostato come precedentemente, cercando di calcolare e di visualizzare il più velocemente possibile la direzione che avrebbe poi preso il pallone.
Riuscì a far arrivare la palla un paio di metri più avanti al numero ventitré, che con un piccolo scatto la prese per un soffio. Comunicò, quindi, ai compagni la sua idea attraverso l'helmi, affermando inoltre che, da quello che aveva notato, vi erano, probabilmente, otto turbine nascoste tra gli alberi; quattro per lato e tutte rivolte in direzioni diverse.

La squadra cercò, quindi, di seguire i consigli del moro e la partita si protrasse fino alla fine del primo tempo, con la vittoria del set da parte dei gialli, a pochi punti di distacco, tuttavia, dai blu.
Durante la breve pausa, i mister diedero loro qualche dritta e i ragazzi, nel mentre, si abbeverarono -con le borracce date dalle manager- e riposarono.

«Fate attenzione ai tempi tra una raffica e l'altra.» aveva detto alla fine Katsuro, prima di sparire insieme ad Eiji ed alle manager, tornando nella sala di controlla.

Madoka si prese il mento tra le dita, pensando a voce alta. «Mmh... 2, 4, 2, 4, 2, 4, 2, 4, 1...»

Hideaki lo guardò storto, stava forse dando 'i numeri'?. «Ti sei fottuto il cervello?»
Il castano lo fulminò con lo sguardo e il minore trasalì interiormente. «No... stavo solo contando a mente; a quanto pare dopo quattro minuti, vi sono le raffiche di due. L'ultima è durata solo un minuto data la fine del primo tempo.»

«Come fai ad essere certo che siano quattro minuti di gioco normale e due di raffiche?»
Madoka piantò gli occhi su quelli di Aoi, che lo osservava tranquillo e sinceramente incuriosito.

«Perché ho controllato il tabellone del tempo, ovvio.»
"... 'Ovvio'... Chi si mette a guardare il tempo così tante volte durante una partita?" pensò Yosuke, prima di rimettersi in posizione nel campo, insieme agli altri.

L'ipotesi di Madoka si rivelò corretta: dopo quattro minuti di tranquillità, ne seguivano due di vento.
La squadra blu, imitando in parte la tattica utilizzata dall'altra squadra, riuscì ad ottenere il vantaggio e a raggiungere venticinque punti prima degli altri, aggiudicandosi quindi la vittoria del secondo set.

Il terzo set procedette -circa- tranquillo, gli atleti si erano abituati alle raffiche e, nonostante in alcuni casi furono causa di autogoal -così com'era successo anche nei primi due tempi- o falli laterali indesiderati, riuscirono a sfruttarle a loro vantaggio... per la maggior parte dei due minuti, insomma.

I mister, dalla sala di controllo, osservavano la partita, correggendoli e dando loro qualche dritta ogni qualvolta servisse, ma entrambe le squadre erano riuscite ad abituarsi ed adattarsi alla situazione. Certo, le lagune dovute da un team poco unito erano ben presenti, infondo i ragazzi stavano imparando a conoscersi in quei pochi mesi che avevano a disposizione, ma, secondo Eiji, sarebbero diventati una squadra meravigliosa.
Katsuro era un po' scettico: 'meravigliosa' non era certo l'aggettivo che avrebbe usato, però, dai, sarebbe stata... passabile?
Perlomeno c'era una gran grinta! E questo, l'albino, non poteva assolutamente negarlo. E si vedeva pure: i ragazzi erano arrivati al match point -dato che nel Taikakengät riprendevano la regola della pallavolo, con l'unica differenza che alla fine del tempo stabilito vinceva la squadra con un punto in più o, in caso di pareggio, la prima che effettuava goal- a qualche minuto dalla fine dei venticinque prestabiliti... e nessuna delle due squadre pareva demordere!

Hana e Akiko osservavano il match con occhi sognanti, ogni qualvolta che potevano i ragazzi utilizzavano il proprio teho -infondo era pur sempre un esercitazione- ed era un vero e proprio spettacolo. L'ambientazione da sogno del campo, poi, creava una vera e propria atmosfera magica... Tranne quando partivano le raffiche di vento.
Ma era un piccolo dettaglio.

Squadra gialla e squadra blu, nonostante si trattasse di una semplice partita di allenamento, erano entrambe determinate a vincere!
Ma, come in ogni gara, doveva esserci un vincitore così come un perdente e, quando i venticinque minuti di tempo finirono, si sentì rimbombare il suono della tromba per tutto il campo.

I motori delle turbine vennero spenti e i petali di ciliegio caddero a terra, volteggiando leggiadri su loro stessi prima di depositarsi delicatamente sul pavimento. Una leggera brezza, simile a quella presente al cambio dell'ambientazione, avvolse i ragazzi, riempiendo i loro polmoni stanchi dell'inebriante profumo dei fiori di ciliegio che, durante il corso della partita, per non recar loro fastidio, era stato affievolito.

«Partita di Taikakengät terminata.» la tipica voce della palestra rimbombò per tutto il campo, annunciando poi la squadra vincitrice, che aveva battuto l'altra per un soffio... forse per pura fortuna. «Si aggiudica la vittoria la squadra blu.»

°

Giunti alla Tokage, i ragazzi si apprestarono a scendere dal pulmino, prendendo poi il proprio borsone e dirigendosi verso l'uscita della scuola, salutando tutti e dividendosi per tornare nelle rispettive case.

Il penultimo a scendere fu Chiaki, il quale aveva tenuto il braccio a Yosuke per tutto il tragitto... o meglio: il castano era convinto di stringere il bracciolo in mezzo ai sedili, non accorgendosi invece che si trattasse del braccio del minore, seduto casualmente accanto a lui nel lato del finestrino.
Il poveretto, scendendo subito dopo Ishikawa, si teneva il braccio dolorante, constatando che il più alto -di un centimetro, poi- avesse una bella stretta... ma il violetto non se l'era sentita di staccarlo, ormai aveva capito che aveva qualche problemino coi pulmini o coi mezzi di trasporto in generale e, quindi, l'aveva lasciato fare.

Una volta che tutti i ragazzi se ne furono andati, Katsuro mise in spalla il borsone contenente palloni e tutto il necessario per allenare i ragazzi, tenendo la borsa medica nell'altra mano. Eiji accorse in suo aiuto, afferrando delicatamente un manico della borsa. Il maggiore borbottò un 'ce la faccio benissimo anche da solo, eh', ma lo lasciò comunque fare, mollando la presa e camminando in direzione della palestra -per depositare l'attrezzatura nel loro armadio apposito-, guardando dritto davanti a sé.

Yamashita gli si affiancò subito. «L'Ympyrä ha inviato i dati delle altre squadre presenti nel campionato, ci hai dato un occhio?»

«Uh... sì. Mi son sembrati tutti delle facce da cazzo.» affermò, tuttavia, con tono un po' sereno.

Eiji ridacchiò, coprendosi la bocca con la mano libera, in una reazione automatica ogni qualvolta che rideva. «Sei sempre il solito...~» guardò a sua volta davanti a loro, mantenendo tuttavia un sorriso divertito e al tempo stesso dolce.

«... Anche tu.» L'albino lo guardò di sottecchi, sorridendo leggermente a sua volta, dando poi tutta la sua attenzione alla porta verde trifoglio della palestra.
Infilò la chiave nella serratura, aprendola ed entrando poi con un lieve sospiro, che -fortunatamente- non venne udito dal corvino.




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𝕄𝕠𝕠𝕟'𝕤 𝕔𝕠𝕣𝕟𝕖𝕣 𓆙𓅰

Si ciao sono un clown 🤡 ad aggiornare dopo quasi un mese dall'ultimo capitolo -per questo sono qui oggi, ceh non posso aspettare domani AHHAHAHAH e poi sono in hype obv sob... che poi in realtà ormai è domani (?) Ceh è mezzanotte ormai è lunedì soooo sono 'puntuale' pfff- e sono ancora più un clown 🤡🤡 dato che non so descrivere partite e non sono affatto strategica... e creo una storia che si basa su nOn UnO mA bEn DuE sPoRt MiScHiAtI tRa L'aLtRo 🤡🤡🤡🤡🤡🤡🤡🤡🤡🤡🤡🤡🤡🤡

No, davvero, scusate per la descrizione oscena della partita sob
Avrei voluto descrivere anche più roba... ceh... provarci perlomeno pfff- ma poi alla fine ho deciso di sistemarla così e niente scusate per lo schifo 👉👈
Ho provato almeno a dare un... cioè mi son comunque persa nelle descrizioni AHAHHAHAH dato che la partita fa abbastanza moltissimo pena ho voluto compensare col resto e boh spero solo non faccia troppo cagare sigh 😔 cioè, sono sincera, a me piace anche come capitolo e sono piuttosto proud... solo scUSATE DAVVERO PER LA PARTITA AAAAAA
Giuro che mi ci metto di più impegno per quelle ufficiali sigh qnq anche se non è quello che mi manca (?) cioè è proprio la strategia hAHAHAHAHAHA
Gioco a calcio da 9 anni e non so manco uno schema- quanto posso essere scEma sigh
E niente sono un clown qnq 🤡

E sì scusate anche se aggiorno solo ora ma dopo la pubblicazione di Midantea non volevo vedere il computer per tipo una settimana pffffff... solo che poi quella settimana è diventata "due settimane"- ennientel'hogiàdettomasonounclown🤡🤡
Dai almeno faccio ridere i bambini sigh
Cioè oddio io se vedessi un tizio che mi guarda così 🤡 avrei paura però okay
Mmmh... almeno ho scritto quasi 3000 parole qnq 👉👈 cioè in realtà son 2865 ma dai approssimiamo per eccesso e son quasi 3000 👉👈

Sì la smetto sob, inteoria (?) dal prossimo capitolo dovrebbe essere più movimentata la cosa... cioè, perlomeno si spostano pfffff- (?)
Poi ho scribacchiato anche qualche ship Moment e sono 👁✨👄✨👁 cioè guys fermatemi che ho più scene extra scollegate da aggiungere ai capitoli chissà-quando-o-dove (?) che i capitoli effettivi aiuto- mi perdo a scrivere cose future che sono troppo in hype e quindi ho il bisogno di metterle giù e ommioddio mi sto perdendo più del solito AHHAHAHAHA

Sono un caso perso, sigh

Comunque fatemi sapere se ho interpretato bene i vostri personaggi, se ci sono errori o se c'è qualquadra che non cosa...
E sì lo ripeterò sempre perché ormai è diventata la mIa FrAsEh (?)... sopportatemi sob io vi lovvo tutti 💖💖💖💖💖💖
E so che alcuni personaggi non li ho "cagati di striscio" cioè io vorrei anche provare a inserirli tutti ma poi mi sembra troppo e boh qnq comunque sia avranno tutti il loro spazio, tranquilli ywy èsolochealcuniriesco-credo-agestirlidipiùevadopiùfluidaenononèunascusasistozittacheèmeglio🤡

Comunque "🤡" sta diventando la mia faccina preferita, quasi quasi la metto come foto profilo infondo Mi RaPpReSeNtA AH AH AH-

Mio dio ma quanto parlo -scrivo?- aiuto sì me ne vado che poi iniziate a odiarmi e fate pure bene HAHAHAHA-

Se volete lasciate un commentino che è sempre apprezzato ~ ♡ (❁'◡'❁)
(Anche con questa vi romperò le balle fino alla fine della storia 💖 ma che posso farci io amo i vostri commenti mi migliorano la giornata qvq 💖💖)

E niente, vado a boh disegnare?
Ah no devo scrivere Section X-
Maperchémimettosempreall'ultimoconlecosescusate?
(Edit dell'ultimo secondo: sta cosa l ho scritta tipo alle 9, ora sono nel letto quindi lol... enonhoscrittouncazzdiSxAAAAAAAA)

𝔸𝕕𝕀𝕠𝕊 𓀿



















































«Mister, sono arrivate le informazioni delle altre squadre.» un ragazzo biondo entrò nello studio dell'allenatore, non dopo aver bussato e ottenuto il consenso dall'uomo stesso.

«Okay, grazie Edgar.» asserì il maggiore, congedandolo subito dopo con un cenno della mano, senza neanche degnarlo di uno sguardo.
Il biondo, abituato, fece un leggero inchino e si congedò.

Dopo un po' che smanettava al computer, l'allenatore prese i fogli a ologramma e li ordinò sulla sua scrivania. Non aveva la benché minima intenzione di dargli un'occhiata, non gli importava... Semplicemente odiava il disordine.
Tuttavia vide con la coda dell'occhio una didascalia che segnava 'Giappone'. Spinto da pura curiosità, iniziò a sfogliare i componenti della squadra.

Un lieve sorrisetto adornò le sue labbra, diventando un vero e proprio ghigno man mano che sfogliava le schede, concludendo con una leggera risatina tutt'altro che innocente.
«Oh beh... ci sarà da divertirsi~» mormorò tra sé e sé, sorridendo e leccandosi il labbro superiore.

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