ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝟙𝟙
[ Domenica 15 dicembre 2199 ]
°
"Altro che corsetta mattutina..." pensò Yosuzume tra se e se, guardando fuori dal finestrino della navetta e sprofondando nel sedile. "Stavo per morire. E i miei genitori avrebbero conservato il mio corpo nel frigorifero... Spero almeno ci sia spazio con il gatto sventrato."
Osservò il paesaggio cambiare sotto ai suoi occhi, cercando di stare il più appiccicato possibile al finestrino per non sfiorare anche solo per sbaglio la gamba di Madoka... il quale non badava nemmeno a lui, o a chiunque altro, in realtà. Ma anche solo stargli accanto lo metteva in agitazione.
Come con qualsiasi altro essere vivente, per quello. Ma con il castano particolarmente.
«Quanto manca?» mormorò Aoi, con le braccia incrociate al sedile di Hana, seduta davanti a lui.
«Siamo partiti da una ventina di minuti, quindi in teoria altri dieci minuti? L'Ympyrä è a mezz'ora di distanza, no?» rispose Goro, con un tono più interrogativo che affermativo.
«In teoria.» ripetè Hana in soprappensiero, con la fronte appoggiata al finestrino. «Però approfitterei di questi minuti per riposare un po'.» affermò poi, socchiudendo gli occhi.
«Tu non hai fatto nulla...» mormorò Akiko accanto a lei, leggendo un eBook dal suo cellulare, e aggiungendo poi: «Cioè, noi non abbiamo fatto nulla... inteso come sforzo fisico.»
«Svegliarsi alle cinque di domenica mattina è già un grosso sforzo...» sbadigliò l'altra, appoggiando la testa allo schienale del bus e chiudendo gli occhi.
Akiko sorrise leggermente, scuotendo un po' il capo. In quei due mesi lei e la minore si erano avvicinate, ormai la poteva considerare un'amica e non solo una compagna di club. Le piaceva la sua compagnia, era tranquilla e le sue chiacchiere senza capo né coda al mattino la divertivano. Era buffa, in senso buono, e simpatica.
La bionda era anche contenta del rapporto in generale della squadra: certo, c'erano ancora molte lacune e i ragazzi avevano dei caratteri piuttosto diversi tra loro, quindi per questo motivo si contrastavano alle volte, ma stavano iniziando ad essere un po' più uniti... in teoria.
«Cioè, mi stai dicendo che i ghiaccioli sono migliori dei gelati?»
«Non proprio. Ho solo detto che quando fa tanto caldo un ghiacciolo o una granita sono più rinfrescanti, magari alla menta o a qualche altro gusto fresco.»
Non sapeva esattamente come era finito per parlare di questo con Tanaka, ma Michi si stava davvero aLteraNdo. Come osava dire che quelle stecche di ghiaccio erano migliori della cremosità del gelato..?!
«Cioè che gusto ci trovi a leccare un ghiacciolo? Ti si attacca la lingua e dopo neanche un secondo il sapore svanisce e mangi solo... acqua sporca! Il gelato è decisamente meglio, ha più sapore ed è cremoso, quindi non ti congeli troppo i denti! Al massimo ti do buoni i frappè, ma non puoi paragonarmi i ghiaccioli ai gelati.»
«Ma esattamente di quali ghiaccioli e gelati state parlando?~» s'intromise Yusei, facendo capolino in mezzo ai sedili.
«Zitto Setsushi, è una questione seria questa.» lo ammonì il rosa, gesticolando poi con le mani in modo teatrale.
Il ramato ridacchiò. «Capisco~ comunque sono buoni entrambi, non vedo dove sta il problema.»
Isamu annuì. «Sì lo penso anch'io, ho solo detto che-»
«Sì sì ho capito quello che hai detto, ma il gelato è meglio.» lo interruppe Michi. «Hanabi comunque è d'accordo con me! Vero, Hanabi?» e si girò verso Hide, il quale alzò gli occhi dal suo sketchbook, coprendo un po' ciò che stava disegnando, forse in un gesto istintivo.
«Eh?»
«Secondo te è meglio il gelato o il ghiacciolo?» gli chiese allora Isamu.
I tre lo guardarono, in attesa di risposta, e Il minore sotto ai loro sguardi si sentì a disagio... soprattutto perché due di loro avevano gli occhi viola. Anche se in realtà li avevano entrambi più sul lilla e le iridi di Michi erano di una gradazione di viola e lilla decisamente più bell-
«Non li ho mai mangiati in vita mia...-» brontolò fermando il flusso improvviso di pensieri che gli stava frullando in testa, distogliendo lo sguardo per evitare quegli occhi.
Michi lo guardò come se avesse appena visto un fantasma. «Non hai mai mangiato un gelato?!»
«O un ghiacciolo.»
«Oohh! Hanabi sei così puro e innocente! Ma se vuoi te lo do io un bel gela-»
«Ma cosa significa che non hai mai mangiato un gelato?!»
«... O un ghiacciolo.»
Il numero undici voleva sprofondare. Perché lo stavano 'attaccando' così all'improvviso? Che aveva detto di male?!
Akiko, che aveva in parte ascoltato la conversazione, aggrottò le sopracciglia e Katsuro, nei sedili davanti, ebbe una reazione simile, sentendoli urlare.
«... Siamo sicuri che questi vinceranno almeno una partita?» chiese Katsuro più a se stesso, accigliato.
«Dovresti avere più fiducia nei tuoi giocatori!» esclamò Yvi-ie, seduto sulla spalla di Eiji a fargli delle treccine piccine -con non si sa esattamente quali capelli, avendo un taglio corto-, mentre il corvino ridacchiava.
«... Sì, in effetti li ho allenati io, devono vincere per forza.»
«... Non era questo che intendevo, però mi sembra giusto.»
«Credo che siamo arrivati...» disse improvvisamente Kiseki, con gli occhi puntati su un'enorme struttura.
Subito Aoi si appiccicò al finestrino e lo stesso fecero anche gli altri, incuriositi.
Alcuni, come Madoka, si limitarono ad alzare lo sguardo: a qualche centinaio di metri si ergeva maestoso un edificio dalla forma pressoché tondeggiante, con la parte inferiore composta da enormi vetrate e la parte superiore da lastre bianche. Si vedeva in parte il logo dell'Ympyrä al di sopra della porta d'ingresso, che fu ben visibile una volta che la navetta imboccò una strada minore per entrare nei parcheggi.
«Destinazione raggiunta.»
Ben presto la squadra del Giappone si apprestò a scendere dal pullman e a recuperare i propri borsoni, incamminandosi poi verso l'entrata.
Vista da vicino, l'Ympyrä era ancora più grande e Seiji aveva notato che dietro a quell'enorme edificio c'erano anche altre cupole un po' più piccole.
«Wow...» mormorò Yosuke, alzando lo sguardo sul logo arcobaleno.
«Che bello...!» lo affiancò Hana, assieme ad Akiko, che annuì.
Una volta entrati, i ragazzi poterono notare che la 'sobrietà' dell'edificio era solo esterna, infatti già la reception, interamente colorata di un fucsia non troppo acceso, si mostrava piena di lucine a neon colorate e soffuse... che la faceva sembrare un locale, più che l'entrata di un'azienda milionaria.
«Sembra una sala giochi...» mormorò Yosuke, guardandosi attorno.
«O un locale per omosessuali.» constatò Katsuro, guardandosi attorno anch'egli, un po' incuriosito.
«... Perché secondo me lui se ne intende.» bisbigliò Yusei all'orecchio del violetto.
«Setsushi ti ho sentito.»
«Scherzaaavo misteeer~»
"Come se non fossimo praticamente tutti gay..." pensò quindi Seiji, che in quei due mesi aveva più o meno adocchiato tutti; poi posò lo sguardo su Kiseki. "... Cioè, quasi tutti." su di lui in realtà era ancora in dubbio, tuttavia gli dava troppe 'etero vibes'.
Aveva anche già adocchiato delle possibili ship -li aveva accoppiati quasi tutti, in realtà-, doveva solo trovare dei modi per creare qualche ship moment. Ma in quel momento non aveva la testa per farlo... aveva ben altri pensieri che iniziavano con "D" e finivano con "aniel".
I giapponesi non rimasero troppo tempo da soli, poiché ben presto li affiancò un robot dalla voce e dalle fattezze femminili.
«Benvenuti all'Ympyrä Corporation, vi stavo aspettando, Giappone.» il robot si inclinò leggermente in avanti, effettuando un piccolo inchino, alzando poi 'gli occhi' -cioè aveva un piccolo schermo nel cui centro era visibile il contorno di due cerchi... rigorosamente arcobaleno- sulla squadra.
Michi rabbrividì.
Yvi-ie si sistemò sui suoi capelli, accarezzandoglieli un po'.
«Vi prego di seguirmi, sarò la vostra guida.» e fece un altro inchino, incamminandosi -fluttuando- poi verso un corridoio. I ragazzi la seguirono senza fiatare e i colori del muro e del pavimento andarono a sfumarsi sul viola.
Il robot fece fare loro un veloce tour dell'Ympyrä, e Seiji, attento ai dettagli, potè constatare che tutto là dentro riprendeva l'arcobaleno. Al di là del fatto che c'era una stanza che era proprio interamente arcobaleno -sembrava di stare in una sala d'attesa per bambini, davvero-, ogni camera aveva un colore diverso e i corridoi sfumavano da un colore all'altro.
Nonostante sembrasse in tutto e per tutto a una sala giochi per bambini -più che ad un'azienda o a un centro sportivo-, in realtà doveva ammettere che non era male... avevano comunque buon gusto.
«Woah! Sono tutti campi quelli?» Aoi osservò fuori dalle grandi vetrate del corridoio che stavano percorrendo, dove era possibile notare le cupole che aveva notato precedentemente il numero quarantotto; erano di dimensioni più ridotte dell'edificio.
«Esattamente. Avrete sicuramente già visto un campo di Taikakengät, questi sono praticamente uguali: alcuni fungono da campo da gioco, altri invece sono campi da allenamento singolo, dove è possibile migliorare in una singola skill, quali velocità, resistenza, attacco, difesa e quant'altro. Ovviamente i campi di Taikakengät offrono circa gli stessi servizi, ma qui sono più specifici.»
Konishi osservò meravigliato le cupole immerse in parte nella natura. L'Ympyrä si trovava, infatti, fuori città.
«Hanno tutti un colore diverso.» notò Goro.
«Formano l'arcobaleno!» esclamò Aoi, avvicinandosi al turchese.
«La cupola più bella è quella rosa!» s'intromise Michi.
«Meglio viola.»
«Che schifo.» dissero praticamente in coro Katsuro e Hide all'affermazione di Isamu, che aggrottò un po' le sopracciglia. "Che ho detto di male...?"
«Su su sono tutte belle, anche se, se posso dare la mia, quella gialla è più carina... è così allegra e vivace.» si aggiunse Eiji, blessando mezzi presenti.
«Sono d'accordo col prof~» esclamò Yusei, ottenendo un'occhiataccia da Katsuro. "Leccacu-"
Il tour si concluse in una stanza stranamente bianca e semplice, composta da poltrone e divanetti comodi di diversi colori, ma sui toni pastello per non dare fastidio.
«Potete aspettare qui. I borsoni e i vostri beni potete depositarli laggiù.» il robot indicò una serie di grossi armadietti con blocco digitale, per poi congedarsi con un altro piccolo inchino.
«Sono così emozionato!» esclamò Aoi sprofondando su una comoda poltrona gialla. Goro si sedette accanto a lui, annuendo.
«Sono in ritardo?» chiese Madoka, osservando alcune persone -e robot- addette fare avanti e indietro per preparare il campo centrale su cui si sarebbe poi tenuta la cerimonia... e che doveva esse da lì a cinque minuti. Almeno secondo l'orario detto da Katsuro.
«Non proprio.» affermò proprio il mister, sedendosi su un divanetto. «Siamo noi in anticipo. Volevo evitare che arrivassimo in ritardo, quindi vi ho dato l'orario sbagliato. E ho fatto bene: saremmo arrivati a filo, dato che vi siete persi a fare non so cosa.»
«... Crudele. Ma efficace... mi piace.» mormorò Yusei, mangiando delle patatine.
«Dove le hai prese, quelle?» chiese Seiji, un po' affamato.
«Laggiù.» e indicò un distributore un po' nascosto da qualche pianta. «Se vuoi ti accompagno~»
«No, grazie, ce la faccio da solo.» e subito il moro si diresse proprio là.
«Mangiare snack simili e cibo spazzatura prima di una competizione o di un evento importante non fa proprio bene. Potreste avere un'indigestione, a causa dell'ansia.» affermò Madoka, risoluto, con il suo inalatore per l'asma in tasca, pronto ad ogni evenienza.
«L'ansia è come un avvoltoio che fa un banchetto con le tue viscere...»
Ci fu un attimo di silenzio, nel quale tutti gli occhi dei presenti si posarono su Yosuzume, che divenne rosso come un pomodoro e abbassò il capo. La sua bocca aveva tutto da sola, facendolo parlare senza pensare.
«... Non avrei usato esattamente questi termini, ma sono d'accordo.» mormorò Madoka, aggrottando le sopracciglia.
«Quante cazzo di volte ti ho detto che il posto in fondo vicino al finestrino è mio?»
«Non è 'tuo', non c'è scritto 'Kristiano fottuto De Angelis', cazzo.»
«Oooh non parlarmi con quel tono, Caccola di merda!»
«E tu non chiamarmi così, stronzo! Il mio cognome è Coppola! C o p p o l a!»
Chiaki fu il primo ad alzare lo sguardo sul gruppo di ragazzi che entrò nella sala. Dal loro vestiario intuì che fossero anche loro una squadra, date le tute dello stesso design delle loro, con l'unica differenza che erano verdi invece che blu.
Man mano che si avvicinarono, potè anche notare una piccola bandiera verde, bianca e rossa vicino al logo dell'Ympyrä... che gli fece intendere ben presto di che squadra si trattasse.
«Kris, Tiz, ci sono altre persone qui... potreste smetterla di urlare?» un ragazzo dai capelli blu si fece avanti, ottenendo tuttavia scarsi risultati.
I due non parvero nemmeno accorgersi dei giapponesi, continuando a discutere animatamente e litigando anche sul posto in cui sedersi... finendo per sedersi allo stesso momento sullo stesso posto.
«Levati dai piedi... Te tiro 'n croz.»
«Non iniziare col tuo dialetto del cazzo-»
Il corvino -Kris- spintonò l'altro, che finì addosso a Hideaki... il quale, perdendo l'equilibrio, cadde a terra.
«Ma che cazzo oh-» brontolò il giapponese, rialzandosi e massaggiandosi il sedere.
«Guarda dove metti i piedi... tappetto.» lo ammonì l'italiano e Hide lo guardò male.
«Ma se mi sei venuto addosso tu, idiota!»
Il rosso -Tiz- lo sovrastò con la sua altezza, superiore a quella del giapponese, che notò fosse alto praticamente come Michi.
«A chi hai dato dell'idiota?»
«A te!... idiota.»
Proprio quando Matsushima stava per andare in soccorso, un altro ragazzo si fece avanti, mettendo una mano sulla spalla del rosso, riservandogli un occhiata truce, ma addolcendo subito lo sguardo non appena posò i suoi occhi gialli come un caldo pomeriggio d'estate su quelli di Hide. «Ti prego di perdonarlo, questo ragazzo è una testa calda... e anche lui.» e indicò il corvino, anch'esso con gli occhi gialli, ma molto meno calorosi del moro. «Sono Soddu Flavian, capitano della squadra italiana. Suppongo che siete qui anche voi per il torneo...» disse osservando la bandiera giapponese stampata sul petto del più basso.
Hide si ritrovò a squadrarlo. «Hanabi Hideaki...» mormorò semplicemente. Ringraziò il 'bracciale traduttore' che aveva al polso destro, tecnologia di ultima generazione che permetteva di capire persone di lingua straniera, altrimenti non avrebbe capito un acca di ciò che stava dicendo, probabilmente.
Asino com'era con l'inglese, poi-
«Cavoli, guarda che fregni...» mormorò Yusei e Michi si accigliò.
«Mh... non mi convincono.» disse per poi raggiungere Hide, che intanto si era allontanato dagli italiani con la scusa che doveva andare in bagno.
Intanto Seiji era ancora alla macchinetta degli snack, guardando incuriosito la scena, ma soprattutto cercando con lo sguardo il ragazzo fonte dei suoi pensieri in tutta la mattinata e la nottata, passata in bianco a pensare proprio a lui.
Non ci mise troppo a trovarlo, quei capelli bianchi da risultare quasi argentei erano impossibili da non notare. Daniel non sembrava essersi accorto di lui, ma si avvicinò alla macchinetta, proprio dove era posizionato.
«Hey..» mormorò il moro, un po' imbarazzato, ma sicuramente felice di vederlo. L'altro sussultò appena, notandolo solo in quel momento e lo salutò... un po' incerto e molto più in imbarazzo del giapponese.
«Ti va di parlare...? Ieri non ne abbiamo avuto l'occasione e-» Seiji venne interrotto da una voce robotica.
«A breve inizierà la cerimonia d'inaugurazione, preghiamo a tutte le squadre di prepararsi.»
Dopo aver tenuto lo sguardo alzato verso l'altoparlante, Daniel piantò di nuovo i suoi occhi grigi su Seiji, annuendo impercettibilmente. «Sì... va bene... magari dopo con calma, che dici..?»
L'altro annuì e non appena l'italiano tornò dalla sua squadra, rivolgendogli prima un timido sorriso, Seiji sentì le gambe molli e l'insolito fastidio alla pancia -che aveva avuto per tutto l'arco della discussione- affievolirsi appena.
Sospirò leggermente, l'emozione di aver rivisto il suo (ex?) migliore amico gli stava facendo brutti scherzi-
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𝕄𝕠𝕠𝕟'𝕤 𝕔𝕠𝕣𝕟𝕖𝕣 𓆙𓅰
Ciao belli 😎 (??)
Come state?~
Volevo pubblicare venerdì -per aggiornare dopo una settimana- ma volevo anche prima pubblicare Arthur per Latsya quiiindi sono stata in full immersion con lui (?) ed eccomi qui oggi uvu
Sto sPeRiMeNtAnDo un nuovo metodo per scrivere (?) e devo dire che vado molto più sparata adesso... spero solo che non faccia troppo schifo ciò che scrivo poi lmao (?)
Comunque sono apparsi alcuni italiani 🧚🏻♀️🇮🇹 tra cui il più importante ovvero Daniel 😔✨ dato che nello scorso capitolo l'ho solo accennato (?) ... per chi è tipo wtf chi è custu 🤌 tranquilli poi lo introduco bene~
E niente, non ho altro da dire... spero che il capitolo vi sia piaciuto ywy prima o poi vedrete anche i vOlTi di questi italiani, che saranno importantini in generale quindi non dimenticateli 👀🍕🇮🇹
Vado a magnà probabilmente~
E tanto per stare in tema mangio a pizz sta sera 🍕🇮🇹 ... che in realtà sono gli avanzi di ieri ma pur sempre a pizz 🍕🇮🇹🍕🇮🇹
Buona cena, che la facciate prima o dopo (?) uvu
𝔸𝕕𝕀𝕠𝕊 𓀿
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