Capitolo 33.

Era insolitamente silenziosa quella notte, l'intera città sembrava addormentata, da quanto non si sentisse alcun rumore di sottofondo.

La luna alta nel cielo solitamente splendente, appariva quasi opaca alla vista di Jung-kook.

Si sentiva più irrequieto del solito quella sera, anche se non sapeva bene il perché.

Come aveva preso abitudine, si stava intrufolando nell'ospedale, per andare dalla sua Yeona.

Anche se dopo aver ricevuto le intimidazioni di Jin e il vago pensiero di andarsene sul serio per non farla più soffrire, non poteva accettare l'idea di non poter stare con lei.

Specialmente che ora aveva più bisogno di lui.

O meglio, in questo momento era più lui che aveva bisogno di vederla, di stare con lei.

Da quando aveva saputo dell'incidente, non dormiva quasi più, non riusciva a mangiare, si sentiva vuoto.

L'unica cosa che lo teneva attivo era la sua forza di volontà, infatti gli dava l'energia per stare in piedi, per poter andare da lei.

Il suo stato d'animo era variabile, si sentiva sempre teso come una corda di violino, ma solo fino a quando la castana non fosse stata nel suo campo visivo.

Una volta in sua compagnia allora riusciva a rilassarsi, si sdraiava accanto a lei, stringendole le mani, non lasciandola mai sola.

Finalmente raggiunta la sua stanza, si girò ancora un ultima volta guardandosi intorno furtivo ed entrò.


Sotto la luce lunare, la sua Yeona, assumeva un aria quasi eterea, era bellissima.

- Ehi... ragazzina! Sono arrivato, ti sono mancato eh? -

Sussurrò appena accarezzandole la guancia con estrema delicatezza.

Si sedette sul letto e la guardò per un tempo infinitamente lungo.

Quanto gli mancavano i suoi sorrisi, i suoi occhi dorati che si specchiavano nei suoi, il suo viso arrossato quando si imbarazzava, i suoi baci pieni di dolcezza.

Si strofinò gli occhi, non voleva piangere, si era ripromesso di non farlo quando era insieme a lei.

Non voleva che la prima cosa che vedesse quando si sarebbe ripresa fossero state le sue lacrime.

Perché era solo questione di tempo, lei si sarebbe svegliata.

Intrecciò le dita nelle sue, baciandole il dorso della mano.

- Piccola... ti prego... apri gli occhi... -

La voce tremava, era la prima volta che avvertiva tutta quella paura, era una sensazione che lo invadeva per tutto il corpo e lo stava logorando, ogni secondo sempre di più.


- Allora è vero... -

La voce seria, fece sussultare il moro.

Lasciò andare la mano dell'amata per guardare dietro di lui, verso la porta.

Jin con occhi giudicanti lo stava fissando.

- ... quello che avevo sentito era vero. Vieni ogni notte qua...-


Entrò di getto nella stanza, andando direttamente alla finestra, guardando fuori di essa.

- Non posso stare lontano da lei! -

Rispose a lui convinto, non smettendo di fissarlo.

Pur quanto si sentisse in colpa riguardo il passato e l'incidente in sé, non aveva alcuna intenzione di lasciare Yeona. Anche se in un primo momento si era sentito insicuro, che forse davvero tutto il suo dolore derivava dalla sua presenza, si ricordò nel vortice dello sconforto, delle parole che lei gli aveva rivolto.

Non lo reputava colui che aveva portato il male nella sua vita, ma anzi gli aveva dato la voglia di ricominciare, di vivere.

La sua piccola, aveva visto questo in lui, si amavano e questo gli bastava per lottare per loro. E se questo avesse voluto dire anche andare contro il rancore di suo fratello, lo avrebbe fatto.


- Certo che hai coraggio da vendere eh?! Dirmelo con quel tono poi... -

Con sua sorpresa, non avvertiva ostilità nei suoi riguardi, lo sentiva quasi con un tono rassegnato.

Ispirando quanto più ossigeno potesse, cercò di approfittare di quell'occasione di calma apparente, parlandogli francamente.

- Lo so che tu mi odi... e non dico che non fai bene ma, almeno ascoltami! Mi sono avvicinato a tua sorella per la nostra promessa fatta anni fa, e poi è stato improvviso anche per me, non avrei pensato che il mio affetto per lei si sarebbe tramutato in amore... ma è successo! Amo Yeona! E non intendo lasciarla andare! -

Il cuore gli batteva velocemente nel petto, ma la sua voce non aveva minimamente esitato nel dichiarare i suoi sentimenti per la ragazza, che era sempre stata estremamente importante per lui. Non si sarebbe mai aspettato di avere un confronto con Jin, in questo modo.

Urlandogli in faccia che qualsiasi cosa avesse provato a fare contro di loro, non sarebbe mai riuscito a dividerli.

Il loro amore avrebbe superato tutto.


- Già... l'amore... -

Rise tra i denti stretti, cosa che fece innervosire Jung-kook.

- Jin... non cercherò di chiederti perdono, perché non me lo merito... ma credimi quando dico che sono sincero e serio nei suoi confronti, sin da quando eravamo bambini lei è stata fondamentale per me e... -

- Lo so... -

Il moro lo guardò perplesso aspettando un qualsiasi cenno di continuazione.


- ... mi ricordo di te, eri davvero un rompiscatole da bambino, eri un viziato figlio di papà che faceva i capricci per ogni cosa, eppure mia sorella aveva visto qualcosa in te, ogni volta che la cercavo, era sempre nella tua stanza... voleva stare con te come adesso, è tutto un cerchio vero? E' davvero assurda la vita... -

Prese una pausa, finalmente riguardandolo negli occhi.

- Ti ho visto cambiare in meglio allora, e lo avevo capito quanto fosse stata fondamentale per la tua crescita, è per quello che in aeroporto quel giorno ti ho detto che non avresti più dovuto vederla, perché immaginavo che l'avresti cercata, come infatti è successo -


Jung-kook deglutì con forza, Jin aveva capito ogni cosa, anche prima di lui.

O semplicemente i suoi sentimenti misti di gratitudine e prima cotta, erano più evidenti di quanto avesse immaginato.

- So che mi avevi detto di non cercarla, ma anche dopo tutto quello che avevo scoperto, non potevo starmene con le mani in mano. Volevo solo renderla felice tutto qua...come le avevo promesso -

Sfiorò con estrema lentezza la mano della ragazza, chiedendosi se quel poco di felicità era riuscito in qualche modo a fargliela provare in quel mare di dispiacere.


- Non metto in dubbio i vostri sentimenti... -

Disse inaspettatamente con voce mesta, tanto da far sorprendere il moro.

- Ho capito bene che ciò che provate è qualcosa di profondo. Non avevo mai visto mia sorella parlare in quel modo di qualcuno, non è una ragazza stupida, se ha visto che c'è del buono in te, dev'essere così dopotutto no? -

Jin si avvicinò al letto, sedendosi sulla sedia posta li accanto, guardandola teneramente.

- Il vederti Jeon, mi fa solo incazzare, non posso farci niente... guardandoti mi vengono in mente solo scene che vorrei dimenticare, e tu me lo fai rivivere come se fosse ieri... -

Il moro lo guardò sinceramente dispiaciuto. Aveva vissuto dieci anni a detestare i suoi genitori, oltre che sé stesso, non potendo parlarne nemmeno con l'unica componente della sua famiglia. Aveva tenuto tutto dentro di sé e nel vederlo non poteva biasimarlo delle sue reazioni, a volte un po' eccessive. Ma lo comprendeva.


- Mi dispiace... ti chiedo scusa, anche se è inutile, con le scuse non si può risolvere quello che è successo allora... ero così piccolo ed incosciente da non capire -

Si chinò in segno di rispetto verso di lui, per alimentare ogni singola parola detta.

Jin apprezzò quel gesto, avvertiva la sua sincerità.

- Credo di doverti anche io delle scuse a dir la verità... so che non posso incolpare te per ciò che è successo, ma l'idea di dover proteggere Yeona, mi ha fatto perdere il controllo delle mie emozioni che avevo represso in ogni modo dentro di me, e come un fiume in piena me le hai risvegliate di colpo... Spero che tu lo riesca a capire... -

Lui annuì lentamente.

Rimasero in silenzio per diverso tempo, assimilando ogni singola parola volata nella stanza.


- Jeon... se vengo a sapere che mia sorella sta male per colpa tua... sappi che non mi tratterrò come questa volta! Ti verrò a cercare, e non parlerò!-

Jung-kook sorridendo riguardò con amore la castana.

- Non succederà niente di simile, te lo posso assicurare! Lei è tutto per me! -

Detto quello, strinse nuovamente la sua mano, per poi girarsi verso la porta.

- Dove stai andando ora?-

Chiese Jin confuso, mentre osservava la sua figura scivolare nella notte.

- Ho pensato volessi stare un po' da solo con lei... -

Disse piano raggiungendo la porta.

- Credo che abbia più voglia di vedere te al momento del suo risveglio, che me. Mi odia penso... -

Con voce triste, si tirò indietro verso la sedia appoggiandosi, lanciando uno sguardo vuoto al soffitto.

Jung-kook si girò nella sua direzione sbuffando.

- Non dire sciocchezze Jin... lei non proverà niente di simile per te... sei la sua famiglia -

Disse convinto, vedendo tutta la sua frustrazione.


- Magari... vorrei vedere entrambi... -


Una voce appena udibile all'orecchio umano, fece scattare i due ragazzi nella stanza.

Si avvicinarono come saette verso Yeona e si sorpresero nel vedere i suoi occhioni dorati aperti a fatica davanti a loro.

Jin scoppiò a piangere nel vederla e le strinse con forza la mano.

- Sorellina... mi... mi dispiace... ti prego... tutte quelle cose che ti ho detto... come mi sono comportato...io... -

Lei con debolezza gli sorrise, scuotendo il capo.

- Jin, ti voglio bene... non piangere... -


Si girò con infinita lentezza guardando Jung-kook.

Era rimasto immobile di fronte a lei, con un espressione che non riusciva a capire.

Alzò con sforzo l'altra mano verso di lui, che con rapidità si incastrò perfettamente nelle sue mani.

Vide i suoi occhi profondi e scuri, illuminati dalla luna, incatenati ai suoi. Li capì anche senza sentire alcuna parola, quanto amore gli stessero comunicando.

Quanto fosse felice di vederla.

Sorrise addolcendosi.

- Mi sei mancato anche tu...-

Mormorò, come se stesse rispondendo alle sue parole che erano rimaste solo nella sua testa.

Anche lui sorrise debolmente, stringendo ulteriormente la presa portando la piccola mano alla sua bocca, suggellando quel momento con un dolce bacio salato. Inevitabilmente alcune piccole gocce erano scese sulla sua guancia depositandosi tra le loro mani.

Yeona li guardò entrambi con dolcezza, nel torpore del sonno, aveva avvertito qualche sentore dei loro discorsi. Anche se voleva chiedere cosa fosse successo tra di loro, capì che probabilmente avevano raggiunto una tregua per il suo bene.

Tutta quella apprensione avuta fin ora, lentamente si affievolì. Era nella stessa stanza con gli uomini più importanti della sua vita e non poté non esserne felice.





Ciao a tutti!!!

Finalmente Yeona si è svegliata!!

Jin e Jung-kook sono riusciti a parlarsi e a confrontarsi fino ad arrivare ad una specie di tregua. Ed era anche ora direi ahah

Cosa ne pensate del loro confronto??

Spero vi sia piaciuto :P Chissà cosa potrà succedere ora?

Vi aspetto al prossimo capitolo!! :D

Un grosso bacio Ekylove

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