Capitolo 8.

Eren's pov.

Il primo a rompere il ghiaccio fu proprio Erwin, il quale fece girare la bottiglia con un movimento ben calcolato del polso incollando gli occhi di tutti all'oggetto in vetro che puntò i presenti in modo alterno fino a rallentare il giusto da riuscire a distinguerne il fondo ed il collo.
Come una freccia si posizionò taciturna verso Hanji la quale non nascose un'evidente eccitazione nell'essere stata la prima a cui venne posta la domanda:
"Obbligo o verità, Hanji?"
Chiese Erwin sporgendosi il giusto per poter scorgere la ragazza in volto con espressione provocatoria. Tutti rimanemmo col fiato sospeso finché la mora non prese parola apparendo del tutto tranquilla e sicura.

"Verità"
Rispose ricambiando lo sguardo dell'altro con la stessa intensità.
L'uomo si storse le labbra con il pollice non distogliendo le sue pozze glaciali da quelle della ragazza che non mancarono d'altrettanta tenacia.
"Tra le persone qui presenti, con chi ti sentiresti più a tuo agio da svestita?"
Domandò avvalendosi di un sorriso ammiccante incrociando le braccia al petto intento ad aspettare la risposta della supervisore.

Tutti aguzzammo le orecchie sinceramente curiosi su ciò che avrebbe potuto confessare. Gli sguardi dei presenti si fecero luminosi e sempre più impazienti di prendervi parte.
"Ehi fermi, ma le domande sono su questa impronta? Erwin, siamo assieme ai ragazzini"
Prese parola Pokko prima che Hanji avesse potuto rispondere. Tutti ci voltammo nella sua direzione con vari mugolii di disapprovazione e sbuffi.

"Hanno tutti diciotto anni, penso che chiunque abbia un qualche tipo di disagio nel prendere parte al gioco se ne possa semplicemente astenere, non li sto tenendo in ostaggio"
Replicò il biondo seguito da una breve risata.
"Hai per caso paura di rimanere senza mutande?"
Lo stuzzicò Pieck sollevando un sopracciglio, i suoi occhi tendenti all'ingiù si fissarono in maniera provocatoria su quelli ambra del castano.
"T-tu non dovresti parlare-"
Rispose stizzito e a tratti imbarazzato venendo però interrotto subito dopo.
"Arriverà anche il suo turno te lo assicuro"
Promise Erwin a Pokko che distolse lo sguardo sbuffando appena.

"Che c'è, vuoi sentirmi pronunciare il tuo nome per caso?"
Domandò Hanji che riportò l'attenzione al gioco e a ciò che le venne chiesto precedentemente. Il suo gomito fisso sulla coscia le trattenne il mento sul palmo della mano nel frattempo che il suo volto assunse un'espressione fin troppo consapevole ed ammiccante.

Il biondo che sollevò le sopracciglia si morse entrambe le labbra in un gesto totalmente spontaneo, i suoi occhi glaciali fissati su quelli della mora non fecero trasparire nulla di casto.
"Sbaglio a pensarlo?"
Chiese a sua volta con un filo di voce che si fece più greve di quanto non fosse stata in realtà.

"No non sbagli, ma questo non significa io te ne debba dare la prova"
Lo schernì lei facendo partire successivamente varie risa e urli sarcastici volti a deridere il biondo, che a sua volta si strinse nelle spalle assumendo un'espressione rassegnata non nascondendo però anche un sorriso smagliante. Compresi in quell'istante quanto quell'uomo fosse stato carismatico ed ammaliante.
Entrambi gli interessati brindarono scolando il loro bicchiere di Gin.

"Bhe non sprechiamo ulteriore tempo, tocca a me"
La mora mi distolse dai miei pensieri facendomi sbattere velocemente le palpebre nel vano tentativo d'allontanare i miei occhi dal ragazzo biondo posto praticamente davanti a me. Nel farlo incrociai quelli del corvino che mi puntarono un'occhiata stranita. Tentai immediatamente di occupare la mia attenzione su un qualsiasi altro soggetto prima che le mie guance cominciassero ad ardere.

Il tintinnio del vetro sul parquet fece incollare gli sguardi di tutti come se nulla all'infuori di quella bottiglia fosse stata più così importante. La sua velocità andò diminuendo mano a mano che i giri passavano, finché non iniziarono a distinguersi i componenti. Il collo puntò per un momento su Levi facendomi mancare un battito, ma subito dopo continuò la sua corsa flemmatica fino a posizionarsi accusatrice contro Farlan che accolse la situazione con un giocoso sorriso.

"Mi dica pure my lady, sono al tuo completo servizio"
Pronunciò verso Hanji abbassando il tono di voce il giusto affinché apparisse inaspettatamente sexy.
"Obbligo o verità biondino?"
Domandò lei sollevando velocemente un sopracciglio.

"Ovviamente scelgo obbligo"
Rispose lui con spavalderia. Da parte del cerchio partirono vari fischi d'incoraggiamento che non fecero altro che gonfiare il suo ego già spropositatamente grande.
"Abbiamo un ragazzo tenace qui"
Prese parola Pieck squadrandolo dall'alto al basso nonostante fosse stato seduto.

"Coraggio Hanji, svezziamo questo povero ragazzo"
Lo stuzzicò Erwin seguito da una risata calda e profonda.
"D'accordo"
Iniziò lei sistemandosi con l'indice la montatura degli occhiali che le erano arrivati al naso facendole assumere uno sguardo forse fin troppo tagliente.
"Dato che ancora siamo tutti sobri e considerando che la metà dei presenti è a conoscenza della tua fiamma non me la sento di proporti qualcosa di esageratamente cattivo o compromettente, tutto a tempo debito, no?"
Annunciò lei facendo arrossire il biondo che ritirò prontamente il suo sguardo audace tramutandolo in uno passivo ed imbarazzato.

"Hai scelto obbligo, ed io ti obbligo a leccare in modo sensuale il collo e Dio solo sa cos'altro a Levi"
Annunciò lei con sguardo ben consapevole di ciò che pretese. Il biondino fin da subito sorrise facendo scemare il precedente rossore dalle guance, i suoi occhi blu Prussia si fissarono su quelli argentati del corvino.
Storsi inconsapevolmente il naso mordendomi l'interno di una guancia, il fatto che l'obbligo fosse stato peraltro incoraggiato da tutti a gran voce fece sì che il mio infondato fastidio arrivasse a tal punto da dover distogliere lo sguardo.

"Che fai, non guardi?"
Mi sussurrò Jean notando come il mio volto si fosse repentinamente voltato verso il suo. Incespicai nelle mie stesse parole sbuffando appena, il lembo di guancia ancora stretto fra i miei denti fu l'unico mezzo per sbollire il mio fastidio quando rivoltai lo sguardo ai due che nel frattempo si avvicinarono.

Levi al contrario di ogni mia aspettativa non oppose resistenza, ma offrì accondiscendente il collo all'amico piegandolo appena dalla parte opposta così che la sua pelle candida fosse stata ben esposta.
Per un attimo mi dimenticai di come l'obbligo fosse stato assegnato a Farlan perdendomi nei suoi lineamenti e nella sua espressione che nonostante sottomessa risultò mascolina e dura.

Il biondino posò le sue dita affusolate ed eleganti lungo il viso del corvino che si lasciò toccare ben volentieri, il pollice andò a sfiorargli le labbra storcendole appena. A quel gesto dischiusi inconsapevolmente la bocca completamente rapito, la situazione iniziò progressivamente ad assumere una lieve sfumatura d'erotismo.

Le labbra del biondo si posarono delicate sulla pelle candida di Levi che si avvalse di un respiro più pronunciato nel momento stesso in cui lui le dischiuse facendo uscire la lingua. I ragazzi tutti attorno impazzirono tra grida, risa e fischi maliziosi, tutto il contrario di come reagii io. Se di primo acchito ne rimasi infastidito, nell'immediato rivalutai la mia idea trovando la scena dannatamente eccitante.

O Levi, se solo potessi esserci io al suo posto...

I miei pensieri vennero offuscati momentaneamente dallo sguardo socchiuso del corvino che si posò consapevole sul mio. Le sue mani andarono ad accogliere il volto dell'altro supervisore in modo dannatamente sensuale nel mentre che la sua lingua gli passò lungo tutto il collo.
Mi sentii avvampare dovendo necessariamente distogliere lo sguardo posandomi una mano a pugno chiuso davanti le labbra.
Percepii subito dopo i miei pantaloni farsi più stretti nella parte inguinale. Imprecai fra me e me mordendomi entrambe le labbra.

Quanto pericoloso sei?

La bocca appena carnosa del biondo strisciò per un'ultima volta sul collo di Levi per poi distaccarsi mollando la presa in modo cauto anche dal suo viso che si lasciò cullare fino all'ultimo, i loro sguardi tornarono ad incrociarsi estremamente divertiti.
"Accidenti, non ho detto di fargli un servizio completo davanti a tutti!"
Prese parola Hanji interrotta solo da una risata soddisfatta.

Farlan che sorrise a sua volta si passò il dorso della mano sulle labbra.
"Le cose o si fanno per bene o non si fanno per niente"
Annunciò afferrando il suo bicchiere colmo di Rum avvicinandolo a quello della ragazza.
Una volta scolato entrambi il liquido, tornammo alla bottiglia rimasta puntata addosso a Farlan.
Tutti apparvero dannatamente tranquilli, come se non avessero appena assistito ad una delle scene più erotiche in un contesto del tutto normale.

La bottiglia prese a girare facendosi sentire forte e chiaro da tutti i presenti andando a finire verso Sasha. La ragazza, che ci mise qualche secondo a realizzare d'essere stata la prescelta, esultò scuotendo le mani all'altezza delle spalle in un gesto d'emozione. La sua coda di cavallo le ondeggiò dolcemente dietro la nuca facendola apparire adorabile.

Il biondo che nel frattempo si fermò ad osservarla con un sorrisetto in volto incrociò le braccia al petto sollevando un sopracciglio.
"Obbligo o verità piccola?"
Le chiese drizzando appena la schiena.

"Obbligo!"
Urlò lei sollevando entrambe le braccia al cielo, nei suoi occhi ebano si accese una luce inaspettata.
"Grr... mi piace questa ragazza"
Annunciò Farlan sollevando appena un lato del labbro superiore per pronunciare la prima parte della frase non liberandosi di un favoloso sorriso.
"Bevi uno shot senza usare le mani"
Annunciò poi non smettendo d'osservarla dritta negli occhi.

La mora voltò appena il capo come pervasa da un lieve spasmo per poi storcere le labbra sollevando rapidamente un sopracciglio, tutto rimandò ad un rifiuto, ma poi, senza alcun preavviso si alzò in piedi seguita da grida d'incoraggiamento arrivando agli alcolici.

Si prese la premura di versarsi un bicchierino di Gin per poi poggiarlo a terra, gli occhi di tutti fissi sulla sua figura tanto ben equilibrata ed il suo viso estremamente dolce.
Si piegò il giusto per poter afferrare con la bocca il contenitore di vetro rimanendo qualche secondo piegata a terra affinché avesse avuto una presa salda abbastanza da sollevare l'oggetto senza farlo cadere una volta alzatasi.
Finita la preparazione posizionò entrambe le mani a terra sollevando il busto, il bicchierino le rimase fra le labbra facendo scendere il liquido all'interno della sua gola.

Partirono vari applausi sopratutto da parte di Connie, ma la ragazza non appena finì di riappoggiare il bicchiere a terra si voltò cercando con la coda dell'occhio lo sguardo di Niccolò che non tardò a posarsi sul suo. Il sorriso pieno che le incorniciò il viso arrossato valse per mille parole, tornando poi seduta al suo posto afferrando la bottiglia che con un colpo secco fece ruotare per la quarta volta.

Notai come Farlan si fosse bevuto in un solo sorso il suo bicchiere di Rum nel frattempo che la bottiglia prese a ruotare rallentando progressivamente fino a guardare Reiner, che di colpo sgranò gli occhi consapevole avrebbe dovuto affrontare una delle tante sfide o verità.
"OH Reiner!"
Esclamò la ragazza sbattendo le mani fra loro in modo piuttosto rumoroso. Il giovane in tutta risposta sospirò profondamente.

"Obbligo o verità?"
Gli domandò sporgendosi verso la sua figura che nonostante si fosse trovata abbastanza distante, a quel gesto si ritirò di un qualche centimetro.
"Verità"
Ammise lui spaventato a morte da cosa avrebbe potuto chiedere.
La mora si passò l'indice sotto il mento sollevando gli occhi in estrema concentrazione per poi riportare cosciente gli occhi ebano su quelli ambra del ragazzone.

"Mostraci le tue cronologie sul cellulare, sia quelle di Instagram che quelle sul tuo motore di ricerca"
Pronunciò soddisfatta sorridendo in modo beffardo. Giurai d'aver visto il biondo perdere un battito, le sue guance cominciarono a scottare.

"Bhe..."
Iniziò poco convinto grattandosi la nuca con una mano.
"Puoi sempre rifiutare"
Lo punzecchiò Ymir che se la rise osservando la scena. Reiner ricambiò il suo sguardo per qualche secondo storcendo le labbra.

"Ah fanculo"
Annunciò portandosi le mani al collo della camicia che iniziò lentamente a sbottonare decretando l'inizio vero e proprio della serata.


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