Capitolo 20.
Levi's pov.
Il gioco proseguì per altri turni, l'alcool iniziò piano piano a terminare e i ragazzi a risentirne. Jean e Marco finirono per sedersi vicini, forse incapaci di resistersi e gli sguardi ammiccanti che volarono nella stanza furono infuocati come pochi.
In un turno in particolare Pokko decise di togliersi la canottiera pur di non rispondere ad una domanda piuttosto scomoda. Il suo fisico palestrato risaltò agli occhi di tutti, era bello e ne era consapevole. Il fatto che avesse fatto parte dell'esercito lo rendeva ancora più affascinante agli occhi delle ragazze che non gli distolsero lo sguardo di dosso.
Fu proprio lui a girare la bottiglia facendola capitare su Sasha la quale già bella ubriaca rispose con una sonora risata.
"Scelgo verità soldatino"
Lo appellò con un sorriso genuino addosso che non venne però ben visto dall'altro che arrossì appena corrugando le sopracciglia.
"Con quante persone lo hai fatto?"
Le domandò senza pensarci troppo, era evidente l'alcool avesse preso il sopravvento anche su di lui.
La ragazza dapprima solare ed eccitata si tramutò in preoccupata ed appena a disagio.
Incrociai le braccia al petto aspettando una sua risposta che non tardò ad arrivare.
"I-io non l'ho mai fatto"
Ammise senza troppa vergogna, insomma, era ancora una ragazza, non era strano il fatto che non avesse avuto l'opportunità di un rapporto sessuale completo.
Il mio sguardo andò posandosi su quello di Niccolò al quale iniziarono a brillare gli occhi, l'idea di una ragazza vergine avrebbe mandato in fissa chiunque dopotutto.
"Stai tranquilla cara, Niccolò sarà delicato"
Intervenne Hanji facendo sorridere tutti i presenti.
"H-HANJI!"
La rimproverò il diretto interessato arrossendo copiosamente. Il suo sguardo tornò poi sugli occhi castani della ragazza desiderata.
"Mi dispiace tanto"
Tentò di scusarsi per il disagio provocatole con sguardo pentito e supplichevole, ma la ragazza gli sorrise sinceramente divertita.
Era chiaro fossero stati cotti l'uno dell'altro e che probabilmente Sasha quella sera avrebbe sperimentato l'ebrezza del sesso.
Il gioco proseguì finchè il collo della bottiglia non puntò addosso ad Erwin che sollevò entrambe le sopracciglia incrociando le braccia al petto possente.
"Obbligo o verità Comandante?"
Gli chiese Sasha con il mento appoggiato sul proprio palmo.
"Facciamo verità"
Rispose dolcemente lui con un sorriso accennato in volto.
"Okay allora... qual è la tua più grande paura in una relazione?"
Domandò del tutto ignara di quanto quella frase lo avrebbe messo in difficoltà.
I suoi lineamenti presero a corrucciarsi facendosi più freddi e duri. La mandibola tirata fu un chiaro segnale di difficoltà da parte sua.
Sapevo quanto morbosamente cercasse di evitare le relazioni, a detta sua perchè enormi perdite di tempo ma la verità era palese nonostante tentasse di nasconderla, ne era terrorizzato.
Il suo pomo d'Adamo prese a scendere e salire nervosamente assieme ai suoi occhi glacialmente fermi che andarono ad incrociare quasi inconsciamente quelli di Pieck.
"Non essere abbastanza per l'altra persona"
Ammise con tono rammaricato, tutta la sua difesa di ferro cadde dinnanzi allo sguardo della corvina che s'incurvò quanto quello del biondo, forse consapevoli di condividere lo stesso timore.
Aleggiò del silenzio sordo per una manciata di secondi, non fu imbarazzante, forse perchè in quelle parole ci ritrovammo un po' tutti, troppo orgogliosi per ammetterlo a noi stessi.
Pieck continuò ad osservarlo come mai la vidi osservare nessuno, i suoi occhi brillarono, forse di una consapevolezza sempre stata lì ma mai portata a galla. Ero certo che dietro a persone come loro, sempre circondate da gente diversa, vi fosse un'anima più vuota di quanto non sembrasse. Il loro bisogno morboso di possedere quante più persone possibili li rendevano tremendamente simili quanto fragili. Sempre in cerca di un piacere temporaneo pur d'alleviare il vuoto che li riempiva.
Il biondo si scolò un bicchierino di Rum come fosse stata una liberazione, ed una volta fatta ruotare la bottiglia essa si fermò a ridosso di Isabel.
Ciò che scelse fu verità ed Erwin le pose la domanda.
"Di chi sei più gelosa qui dentro?"
Le domandò con apparente tranquillità nonostante fosse stato evidente non si fosse ancora ripreso da ciò che accadde poco prima.
La rossa si morse l'interno della guancia per qualche secondo finchè non si afferrò la maglietta iniziando a sfilarsela.
Distolsi prontamente lo sguardo così come Erwin, non sarebbe stato rispettoso sbavare dietro alla ragazza desiderata da Farlan e noi lo sapevamo bene.
Il suo corpo minuto e delicato vantava delle curve dolci e morbide, la vita stretta ed un seno modesto la rendevano di un'eleganza indescrivibile nonostante i suoi modi un po' troppo impulsivi. Il reggiseno in pizzo bianco contrastava con la sua carnagione olivastra quanto quella di Eren rendendo ben equilibrato il tutto.
Farlan ne rimase a bocca aperta, le gote appena arrossate suggerirono pensieri non troppo casti, ma come dargli torto d'altronde?
La ragazza che venne acclamata da tutti afferrò la bottiglia facendola ruotare nervosamente sul parquet della baita in un suono cupo, che per ironia della sorte si fermò proprio sulla figura di Farlan.
I due si guardarono quasi terrorizzati l'uno nell'altro mentre fischi maliziosi riempirono l'aria già piuttosto pesante.
Sapevo che l'essersi tolta un indumento avesse significato ammettere una grande sconfitta, il tirarsi indietro dinnanzi i propri sentimenti per paura non era certo da lei, e lo sapeva bene.
"Obbligo o verità?"
Domandò con un filo di voce, i loro sguardi erano persi l'uno nell'altro, come se niente attorno avesse potuto distoglierli.
"V-verità"
Rispose dopo quale secondo di totale assuefazione nei confronti della rossa.
La ragazza abbassò lo sguardo tempestivamente, come per prendere coraggio, come se avesse compreso che non poteva essere una coincidenza la posizione della bottiglia sul corpo del biondo, non proprio durante il suo turno ed in quel momento.
Vai Isabel, prendi coraggio piccola...
"Potresti mai innamorarti di me?"
Le parole le uscirono tutte d'un fiato, il suo sguardo deciso tornò imperturbabile su quello del biondo che si sgranò nel giro di qualche secondo. Tutto attorno calò il silenzio, troppo concentrati su quella domanda tanto coraggiosa per poter fare commenti.
Sorrisi appena, quella ragazza era da sempre stata una soddisfazione e non mancò di mostrarlo anche in quel momento, annuii nella sua direzione per farle comprendere quanto orgoglioso fossi stato, ma non venne captato dalla ragazza che in quel momento aveva occhi solo per Farlan.
Il ragazzo interessato tentò di trattenere invano un sorriso storcendo le labbra. Quel gesto fece andare in confusione la rossa la quale non capendone l'origine finì per corrucciarsi appena, fu un gesto tempestivo, perchè il biondo si alzò subito dopo in piedi sorpassando Pokko.
Con una mossa fulminea si fiondò sulla rossa afferrandole il volto con entrambe le mani facendo scontrare le proprie labbra con le sue. Il cerchio impazzì subito dopo spronando l'azione con fischi e grida.
Continuarono a baciarsi con più convinzione sotto lo sguardo di tutti, troppo presi per potersene accorgere. Le dita sottili di Isabel andarono ad intrecciarsi con quelle di Farlan ancora postole sulle guance accentuando il gioco di labbra iniziato in precedenza.
I loro corpi già seminudi si scontrarono ad ogni sospiro piu accentuato. Il seno di Isabel entrò in contatto con l'addome ben scolpito del biondo come fossero stati realizzati su misura.
"Sono innamorato perso di te bimba"
Le sussurrò sulle labbra con la fronte sulla sua.
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