Capitolo 15.

Levi's pov.

Osservai completamente indifferente ciò che avvenne fra Connie e Sasha trovando la situazione piuttosto patetica, erano giovani e spensierati, perché avere rimpianti di questo tipo? Non che sarebbe caduto il mondo, il ragazzo sicuramente avrebbe trovato qualcun altro, ma il concetto del non buttarsi per paura di fallire non lo tolleravo proprio.
Arriva un momento in cui si è obbligati a scegliere, correre il rischio di pentirsi o vivere con il rimpianto di non averci nemmeno provato, e quello che accadde fra quei due fu decisamente la seconda opzione, e forse nel profondo provai tenerezza per quell'adolescente un po' troppo insicuro di sé per potersi buttare nel mare che è la vita.

Lo osservai, i suoi occhi abbassati ed il suo braccio destro nudo intento a grattarsi l'altro come fosse stato lontano mille miglia da noi e forse lo era davvero.

Non feci in tempo a riportare lo sguardo al gioco che eravamo già arrivati al turno di Historia con un obbligo dettato da Pokko che la biondina rifiutò categoricamente rindossando il reggiseno per potersi togliere la maglia. Reiner postole affianco avvampò dovendosi momentaneamente fermare premendosi due dita sulle tempie pur di non saltarle addosso.

Vidi poi Isabel strisciare fuori dal cerchio raggiungendo Erwin da dietro.
"Non è che avresti una sigaretta?"
Gli domandò in un sussurro con occhioni brillanti e volutamente compassionevoli.
Il biondo non si degnò di voltarsi pur di non dare sospetti ai presenti ancora concentrati sul gioco.
"Isabel, sai che sono proibite.."
Iniziò lui con fatica, eravamo tutti consapevoli di quanto quella ragazza fosse stata abile nel persuadere.

"M-ma io ho visto Levi farlo!"
S'imbronciò afferrandomi una parte della camicia. Sobbalzai appena a quell'affermazione sentendo pesanti gli occhi glaciali di Erwin sulla mia figura.
"Ma davvero?"
Domandò retoricamente il biondo puntandomi uno sguardo divertito. M'irrigidì istantaneamente.

"Io posso Isabel"
Le risposi sollevando un sopracciglio e guardandola con la coda dell'occhio essendo ancora posta dietro le nostre figure.
"O ma andiamo! Davvero?"
Continuò lei tentando di mantenere un tono basso pur di non attirare troppo l'attenzione.
"In ogni caso non voglio tu vada a fumare da sola"
Continuò Erwin facendosi più serio.
"Non sono più una bambina"
Aggiunse stizzita.
"Non è per quello, la casa è grande e vecchia, non andrai da sola, storia chiusa"
Intervenni io appoggiando ciò che affermò il biondo prima di me.

"La posso accompagnare io"
Tutti e tre ci voltammo nella direzione di Eren che fino a quel momento ascoltò con noncuranza tutto il nostro discorso. Sollevai un sopracciglio guardandolo incuriosito.
"S-sì insomma, devo comunque andare di sopra per prendere una felpa, la posso accompagnare"
Continuò facendo scemare la sua sicurezza di poco prima non appena il mio sguardo si fece tagliente e serio sul suo.

"No tu non-"
Tentai di replicare, ma la rossa mi afferrò la manica della camicia guardandomi con quegli occhioni bellissimi.
"Ci andrà Farlan"
Finii tentando di trovare un compromesso per quell'amabile ragazza.
"NO"
Scattò Eren sgranando gli occhi, le guance gli si arrossarono non appena i nostri sguardi si fecero confusi sul suo.
"Hai così tanta voglia di andare con Isabel?"
Chiese Erwin schernendolo con gli occhi.

Lo vidi deglutire pesantemente finché Farlan non si affacciò verso il gruppo nel mentre che la bottiglia continuò a girare fino a raggiungere Reiner.
"Che sta succedendo qui?"
Domandò Farlan osservandoci stranito.
"Ho voglia di una sigaretta~"
Cantilenò la ragazza abbandonandosi sul corpo nudo del biondo che s'irrigidì appena percependo la sua figura minuta poggiarglisi addosso.
"Ti devo accompagnare?"
Domandò lui osservandola dolcemente con una mano fissa fra i suoi capelli rossi.

"Si era già proposto Eren"
Precisai io puntandogli uno sguardo felino, non lo avrei lasciato andare tanto facilmente. Gli occhi indispettiti del biondino si posarono su quelli verdi del ragazzo che al contrario si mostrarono piuttosto titubanti.
"Eren?"
Lo richiamò assottigliando lo sguardo.

Eren's pov.

Mi pentii nell'immediato di ciò che feci, ma l'allegra gomitata di Jean mi fece ricordare dell'obbligo che avevamo in sospeso. Le innumerevoli voci del cerchio camuffarono le nostre che mantennero sempre un tono piuttosto moderato.

"D-devo andare a prendere una felpa al piano di sopra quindi Isabel io ci sono volentieri se vuoi"
Pronunciai tentando d'apparire il più tranquillo possibile dinnanzi agli sguardi fermi e severi dei tre ragazzi. Compresi solo in quell'istante quanto Isabel fosse stata amata dai supervisori che apparvero in quell'istante come padri nei suoi confronti.

La rossa che nel frattempo si rimise a sedere mi guardò appena preoccupata.
"Sai Eren forse non mi sembra il caso..."
Iniziò consapevole della reazione dei tre bodyguard che vantò attorno.
Deglutii nuovamente percependo la gola farmisi estremamente secca.

"Non capisco perché, insomma, dovremmo fare la stessa strada-"

"Perché no"
Mi freddò Levi guardandomi serio e con entrambe le braccia conserte. Corrucciai l'espressione, non si trattò più di un obbligo o meno, il suo sguardo andò a sfidarmi in modo estremamente esplicito facendomi perdere gradualmente le staffe, non si fidavano?

"Eren, Isabel lasciala perdere"
Intervenne Erwin più come un avvertimento che come una minaccia, i suoi occhi glaciali si posarono cautamente sui miei non variando l'espressione tremendamente seria ed impostata.
"Non le torcerei un capello se è quello che state pensando, non sono quel tipo di-"

"Hai sentito Erwin oppure no?"
M'interruppe il corvino con uno sguardo tagliente quanto una lama.
"R-ragazzi non dovreste preoccuparvi così, pensava solo di compiere una buona azione"
La ragazza tentò di sbollire gli animi storcendo appena le labbra.
"Vuoi spiegarmi che problemi hai?!"
Evitai completamente il mancato tentativo di tregua della rossa sbottando nella direzione di Levi che sollevò repentinamente un sopracciglio a tanta arroganza, pronto a scattare verso la mia direzione con l'intento di conciarmi per le feste, ma venne preceduto da Sasha che strillò, forse per il troppo alcool, la domanda fatidica.

"Obbligo o verità Eren?!"

Rimanemmo tutti fermi, cristallizzati, gli occhi argentati del corvino tornarono a rilassarsi gradualmente al contrario del mio battito che non smise di pulsarmi fin dentro le orecchie.
Tutti cercammo di agire come se nulla fosse accaduto anche se era evidente non sarebbe stato possibile.

"O-obbligo, scelgo obbligo"
Tentai di riprendermi nel mentre che pronunciai quelle parole.
"Bene bene!"
Rispose euforica la mora con un bicchiere ancora fra le mani e la sua coda di cavallo appena allentata che le ondeggiò energica da una parte all'altra.
"Dato che stasera ti ho inquadrato assieme a Levi l'obbligo sarà verso di lui"
Tentò di pronunciare fra un singhiozzo e l'altro indicando il corvino che si avvalse di un corposo respiro per non esplodere.
"Toglietevi entrambi la maglia e chiudetevi per cinque minuti all'interno di una stanza! Ovviamente poi avrete l'obbligo di raccontare tutto una volta usciti"
Disse ammiccando verso Marco che al contrario si ritrovò ad omettere ciò che accadde assieme a Farlan.

"N-no Sasha non mi sembra il caso"
Tentai di persuaderla passandomi una mano in volto ricordando come pochi attimi prima il corvino stesse per sferrarmi un pugno in pieno volto.
Un sonoro coro prese ad incoraggiarci.
"Andiamo Eren, ho un conto in sospeso"
Mi riferì il corvino guardandomi stizzito. Rabbrividii all'idea delle sue nocche impresse al mio viso.

Affianco udii Jean ridersela a crepapelle, ebbi il violento impulso di tirargli un ceffone ma decisi fu più saggio trattenersi.
"V-va bene"
Sussurrai data la mia voce che iniziò a mancare per l'ansia crescente.
Sarebbero stati solo cinque minuti, non sarebbe accaduto nulla.

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