5 - Squalo Stampo da Biscotti

Bentornati, pescetti e pescette, nel nostro viaggio alla scoperta degli squali. Ieri abbiamo visto una specie decisamente grande, ma oggi scopriremo una specie sorprendentemente piccola. Spero anche che vi piacciano i biscotti.

L'Isistius brasiliensis, detto anche squalo tagliatore, squalo sigaro o squalo stampo da biscotti, è una piccola specie di squalo della famiglia dei Dalatiidi. Vive nelle acque oceaniche tropicali di tutto il mondo, soprattutto attorno alle isole, fino a profondità di 3700 metri. Verso l'imbrunire sale in superficie, per poi ridiscendere all'alba fino a profondità di 3000 metri, dove trascorre le ore diurne. Lungo solo 42-56 centimetri, lo squalo tagliatore ha un lungo corpo cilindrico con muso corto e smussato, grandi occhi che ti fissano dritto nell'anima, due minuscole pinne dorsali prive di spina ed una grande pinna caudale. Di colore marrone scuro, ha il ventre ricoperto di fotofori che emettono luce. Sì, è pure bioluminescente sto coso.
Attorno alla gola e alle fessure branchiali è presente un "collare" scuro, che serve a fare il barbatrucco alle sue prede, come vedremo tra non molto.

Il nome «stampo da biscotti» si riferisce all'abitudine di lasciare cicatrici perfettamente rotonde, simili appunto a quelle che potrebbe lasciare uno stampo da biscotti (o succhiotti), sul corpo degli animali di maggiori dimensioni. Queste cicatrici sono state trovate su una vasta varietà di mammiferi marini e di pesci, ma anche su sottomarini, cavi sottomarini e perfino su alcuni esseri umani. Non importa chi o cosa tu sia, a lui basta solo che si possa mangiare.
Lo squalo stampo da biscotti inghiotte intere solo prede molto piccole, come i calamari. Ha sviluppato vari adattamenti per muoversi nella colonna d'acqua e probabilmente si affida a furtività e sotterfugi per attaccare prede molto più attive. Il collare scuro sembra imitare la silhouette di un piccolo pesce, mentre il resto del corpo sembra scomparire nel bagliore prodotto dai fotofori ventrali. Quando un possibile predatore si avvicina all'esca, lo squalo si attacca ad essa utilizzando le labbra a ventosa e la faringe specializzata e stacca rapidamente un pezzo di carne con i denti inferiori, simili ad una sega a nastro. E quel che è peggio è che questa specie si sposta spesso in banchi.

Sebbene l'uomo entri raramente in contatto con esso, dato il suo habitat oceanico, sono stati documentati degli attacchi all'uomo attribuiti in apparenza a questi squali. Ciononostante questa piccola specie non è considerata molto pericolosa, se gradite i morsi di questo satanasso.

Anche se molto piccolo, questo infame ha un nome dall'origine intricata.
Lo squalo stampo da biscotti venne descritto per la prima volta, col nome di Scymnus brasiliensis, dai naturalisti francesi Jean René Constant Quoy e Joseph Paul Gaimard; l'esemplare tipo venne catturato al largo delle coste del Brasile (da cui il nome scientifico) nel corso del viaggio esplorativo della corvetta Uranie (1817-20). Nel 1824 le testimonianze di Quoy e Gaimard vennero pubblicate da Louis de Freycinet in un rapporto dettagliato del viaggio in 13 volumi. Nel 1865 l'ittiologo americano Theodore Nicholas Gill coniò il nuovo genere Isistius appositamente per questa specie, dal nome di Iside, la dea egiziana della luce.


Una delle prime testimonianze delle cicatrici lasciate dallo squalo stampo da biscotti sul corpo di vari animali si riscontra in un'antica leggenda samoana, che racconta di come Atu (il tonnetto striato), facendo ingresso nella Baia di Palauli, avesse voluto lasciarsi dietro pezzi di carne come sacrificio a Tautunu, il capo della comunità. Nel corso degli ultimi secoli vennero fatte svariate ipotesi per spiegare l'autore di queste cicatrici e gli studiosi tirarono in ballo lamprede, batteri e invertebrati parassiti. Nel 1971 Everet Jones, dell'Ufficio della Pesca Commerciale degli Stati Uniti (un predecessore del Servizio Nazionale della Pesca Marina), scoprì che il responsabile delle ferite era quello che in quel periodo era noto come squalo sigaro. L'esperto di squali Stewart Springer iniziò allora a indicare la specie col nome di «squalo stampo da biscotti» (sebbene in origine si riferisse ad essa con il modesto nome di «demone mordi-balene») Tra gli altri nomi attribuiti a questa specie ricordiamo squalo luminoso, squalo tagliatore dentipiccoli e squalo tagliatore liscio.

E so già che ve lo chiedete: dove si deve andare per evitare questa bestia di satana? Beh, lo squalo stampo da biscotti vive nei maggiori bacini oceanici tropicali e temperato-caldi del mondo ed è più comune alle latitudini comprese tra i 20° N e i 20° S, dove la temperatura superficiale delle acque è di 18-26 °C.
Nell'Atlantico occidentale è presente dalle Bahamas al Brasile meridionale, in quello orientale vive attorno a Capo Verde, nelle acque al largo della costa che va dalla Guinea alla Sergio- Sierra Leone, lungo l'Angola meridionale e il Sudafrica e in quello meridionale attorno all'Isola di Ascensione. Nella regione indo-pacifica è stato catturato da Mauritius fino a Nuova Guinea, Australia e Nuova Zelanda, comprese le acque attorno alla Tasmania, all'Isola di Lord Howe e al largo del Giappone. Nel Pacifico centrale e orientale vive in un'area estesa dalle Figi alle Hawaii, a nord, e alle Galápagos e alle isole di Pasqua e Guadalupe, a est. Ferite fresche osservate su mammiferi marini sembrano indicare che in annate molto calde lo squalo tagliatore estenda il proprio areale fino alla California. E dopo questo, il 69% per cento dei turisti non vanno più al mare.

In base alle catture effettuate si ritiene che lo squalo tagliatore intraprenda ogni giorno migrazioni verticali di 3 chilometri. Trascorre il giorno a profondità di 1000-3700 metri e di notte risale fino alla colonna d'acqua superiore, fermandosi solitamente a 85 metri, sebbene in rare occasioni si avventuri anche in superficie. Questa specie è molto più tollerante ai bassi livelli di ossigeno disciolto delle specie simili dei generi Euprotomicrus e Squaliolus. Frequentemente lo squalo stampo da biscotti si raduna attorno alle isole, forse per scopi riproduttivi o più probabilmente perché vi trova grandi concentrazioni di prede. Nell'Atlantico nord-orientale gli esemplari adulti si incontrano in una fascia compresa tra gli 11 e i 16° N e gli individui più piccoli e più grandi vivono rispettivamente a latitudini più basse e più alte.
Facciamo che ora il 100% dei turisti non va più al mare.

Dopo tutto questo, immagino non vogliate saperlo, ma lo squalo stampo da biscotti è un viviparo aplacentato, in cui gli embrioni in sviluppo vengono alimentati dal tuorlo fin dalla nascita. Le femmine hanno due uteri funzionali e partoriscono nidiate composte da 6-12 piccoli. Il record appartiene ad una femmina che trasportava 9 embrioni lunghi 12,4-13,7 centimetri; sebbene questi avessero dimensioni molto simili a quelle che hanno alla nascita, avevano ancora sacchi vitellini ben sviluppati, il che suggerisce che questi squali assorbano molto lentamente il tuorlo e abbiano quindi un lungo periodo di gestazione. Questi embrioni avevano sviluppato una colorazione marrone ma non il collare scuro e nemmeno una dentizione differenziata.
Alla nascita gli squali tagliatori misurano 14-15 centimetri di lunghezza. I maschi raggiungono la maturità sessuale ad una lunghezza di 36 centimetri e le femmine ad una di 39.

E GRAZIE AL MARE, siamo riusciti ad arrivare fino a qui. Non ci facciamo carico degli incubi che lo squalo stampo da biscotti possa aver provocato. Anzi, ho proprio intenzione di provocarvene altri con questo video. Dal vostro capitano è tutti, alla prossima specie!

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