Chapter 1- NIGHTMARE
" Ho appena finito il turno in lavanderia dove lavoro da tre anni.
I coniugi Will e Ann Carsol, i titolari del negozio, mi sono molto affezionati, praticamente mi considerano come la figlia che non hanno avuto.
Purtroppo il destino non ha dato a questa brava donna, la gioia di essere madre e oramai sono troppo avanti con gli anni per averne.
Sembra che la loro preoccupazione sia rivolta sulla questione a chi lasciare l' attività, quando passeranno a miglior vita.
Un giorno li ho sentiti per caso, mentre ne discutevano, e subito dopo me
l' hanno proposto.
« Bridget tesoro, lavori in questa lavanderia da pochi anni, ma a noi sono bastati per capire che sei una bella persona e una brava ragazza, e ci sai fare con i clienti. E ci fidiamo di te.
«Purtroppo il cielo non ci ha concesso dei figli, così io e Will ne abbiamo parlato, e se accetti abbiamo deciso di lasciare a te la nostra attività»
« Io... non so cosa dire, la vostra proposta mi imbarazza e ne sono lusingata, ma non mi sento di poter accettare!» confusa rispondo.
« Perché cara?!» mi chiede la signora Ann delusa.
« Ci conosciamo da così poco tempo, per prendere una decisione così importante!» replico, spiegando loro i miei motivi.
Ma loro decisi, rispondono:
« Ma a noi è bastato per conoscerti e siamo certi di poterci fidare di te. Accetta figliola! Ci faresti felici!» mi implorano.
A quel punto non potei rifiutarmi più, così accettai.
Prontamente, lui prende tre bicchieri di carta e apre una mini bottiglia di champagne, che gli avevano regalato dei clienti qualche natale fa, per brindare all' occasione.
« Domattina chiamo il notaio per preparare tutte le pratiche necessarie» proclama felice Will.
A causa di quel "fuori programma" non mi sono accorta dell'ora e purtroppo per me, avevo perso il penultimo autobus, avrei dovuto attendere qualche quarto d' ora per l' arrivo del prossimo.
Le altre sere esco un po' prima, per recarmi puntuale alla fermata.
Sono poche le volte che Roy può passare a prendermi, il mio compagno dirige una grande ditta, e spesso e impegnato con riunioni. Ma stasera mi ha fatto sapere che non poteva liberarsi.
I Carsol abitano da queste parti, loro mi accompagnerebbero fino a casa, se glielo chiedessi, ma non me la sento di fare avventurare due persone anziane sulla tangenziale e tra le altre cose; con questo temporale.
Mi porto davanti alla porta d' ingresso del negozio, tiro fuori il mio ombrello rosso, che per quanto è piccolo lo posso riporre in borsa, ma quando lo apro è molto ampio e fa bene il suo lavoro.
Saluto i titolari e mi appresto ad uscire.
" La temperatura è scesa! Senti che brezza!"
Mi stringo di più nel mio impermeabile beige, tiro su il colletto e mi dirigo presso la fermata. In attesa del prossimo autobus.
" Guarda che tempaccio! Spero che migliori, per il weekend, così non ci rovina il picnic che abbiamo organizzato io e Roy, insieme a due dei nostri amici, Robert e Angie".
Giunta alla fermata dell' autobus, rimango ad attendere sotto un riparo che arrivi il mezzo di trasporto, ma proprio mentre sto osservando le auto transitare velocemente nella carreggiata, mi si affianca una berlina nera, con i finestrini oscurati. Per questo motivo non riesco a vedere quanti uomini occupano il veicolo. Conducente a parte.
Inizialmente non mi preoccupo, pensando che potrebbe essere il ' cliente dell' ultima ora' visto che in zona ci sono un venditore di ricambi auto e un carrozziere.
Che di solito rimangono aperti, anche oltre l' orario di chiusura.
Ma stranamente questa sera hanno chiuso prima, come gli altri esercizi commerciali, che uno alla volta calano le saracinesche.
In un attimo scorgo lo sportello aprirsi dal lato passeggero, scendere uno dei due uomini e venire verso di me.
«Scusa mi dici l' ora? ...»
Allontanandomi penso: "E adesso questo cosa vuole !?"
Poi mi riprendo e mi dico " Non entrare in paranoia Bridget, ti ha solo chiesto l' ora? ".
Così mi limito a rispondere solo:
« Mi dispiace non porto l' orologio!»
« Potresti guardare nel cellulare! Ce l' avrai un cellulare almeno! Tutti hanno un cellulare oggi giorno!» risponde alzando la voce come uno psicopatico.
Potrei ribattere, "quindi anche tu avrai un cellulare" ma questo gli darebbe il pretesto di allungare la conversazione.
E l' atteggiamento dell' uomo non mi tranquillizza affatto.
Mi allontano a passo svelto, senza rispondere, cercando di non dare troppo nell' occhio.
« Spero che non mi segua. Questa situazione non mi piace affatto e tutti i negozi in zona hanno già, le insegne spente e le serrande calate. Se dovesse mettersi male!? Cosa faccio?
Dove vado!? "
Proseguendo a camminare, mi arresto ad un' altra fermata un paio di metri più avanti. Mi tranquillizzo quando mi rendo conto di non essere stata seguita dai balordi.
Ma la mia gioia dura per poco, quando rivedo la berlina accostarsi di nuovo a me.
Mentre sta venendo giù un acquazzone, un finestrino di quella macchina si sta abbassando e il tipo di prima mi ripete come un disco rotto-
« Ma non vedi che acqua sta venendo giù, rischi di bagnarti! Perché non sali!? Ti diamo solo un passaggio! Puoi fidarti siamo dei bravi ragazzi!»
Questa strada tra pochi minuti, sarà buia e deserta e anche se è molto transitata da un viavai di automobili, se questi tizi hanno cattive intenzioni, nessuno si accorgerebbe di niente.
Se con forza mi caricassero in macchina... nessuno vedrebbe niente, la forte pioggia che batte violentemente,
l' asfalto e il buio, impedisce la visuale.
Ho sempre pensato che indossare abiti succinti e provocanti attirassero l' attenzione, ma a quanto sembra mi sbaglio.
Ogni giorno mi presento vestita sempre molto normale per recarmi al lavoro, un semplice maglioncino a collo alto, un paio di jeans, e un soprabito, non dovrebbero attirare i malintenzionati.
Ma poco importa! Ho come la sensazione che a questi qua non freghi niente di come sono abbigliata.
Il problema è che se 'sti quattro si sono prefissati nella loro mente malata, di farmi del male; niente li fermerà.
E questo temporale gioca a loro favore.
Spero soltanto che giunga presto l' autobus e me ne torno a casa mia... al sicuro. Entrare in vasca, con la luce soffusa delle candele e bere un calice di vino rosso, mentre una soffice schiuma profumata mi avvolge.
Per qualche minuto vengo distratta dal trasporto del desiderio di quel momento, successivamente mi sembra che la pioggia sia cessata, e che dal veicolo vedo aprire lo sportello, ma questa volta, dalla parte inferiore. Da quello capisco che gli uomini sono tre e non più due.
Infatti quando scende sale sul marciapiede, per sostare appoggiato al muretto della cancellata di una scuola, a fumare.
Chiaramente è una scusa per potersi avvicinare e infastidirmi ulteriormente.
« Senti, non fare caso al mio amico! È un po' rozzo! Lui non sa come si tratta una donna. Specialmente se carina come te!
Ci chiedevamo io e i miei amici, che cosa cosa ci fa una donna tutta sola, in questa strada!? Che non sembra essere molto sicura! Potresti avere degli spiacevoli incontri ! » pronuncia con malizioso sarcasmo, mentre dal finestrino spuntano due teste, oltre quella del conducente.
I tre sghignazzano alla battuta dell' amico; mentre sento i loro sguardi su di me.
Da lì capisco che i molestatori sono quattro in tutto.
In casi del genere, sarebbe più sensato non rispondere, ma la mia indole non me lo permette così gli riferisco indispettita:
«Aspetto mio marito, sarà qui a momenti, quindi vi conviene girare al largo!
È molto geloso e vi assicuro che non prenderebbe bene la cosa, che sua moglie venga importunata! »
" Spero che questo basti a farli desistere dai loro pensieri deviati".
Purtroppo per me non è proprio così.
« Attendi il maritino?! Avete sentito?
La nostra principessa qui, dice di essere sposata ( risatina sarcastica) ma noi non siamo gelosi! Non è vero ragazzi?! »
"Meglio ignorarli, e allontanarsi. Spero che se ne vadano via".
Ma loro imperterriti insistono.
Le mie speranze che possa arrivare l' autobus, va a scemare.
Chiamerò Roy, deve venire a prendermi lui! Questa è l' unica soluzione che mi viene in mente.
Tesa come le corde di un violino, e terrorizzata, infilo la mano in tasca e tiro fuori il cellulare, dall' elenco chiamate premo sul suo numero e il telefono comincia a squillare, nel contempo, tengo d' occhio gli occupanti della berlina, senza farmi notare.
{ 1° CAPITOLO REVISIONATO}
Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate.
Ho pensato di revisionare questa storia, perché rileggendola mi sono accorta di alcuni punti che non mi convincono.
Credendolo pubblicato su Amazon, lo avevo lasciato così com'era.
Ma dopo aver capito di essere stata truffata da questa fantomatica casa editrice, la suddetta 'Servizi Editoriali Economici.
Ho riflettuto e preso la decisione di cambiare copertina e modificare il contenuto. PS- *Accetto consigli*
Grazie a chi la legge❤
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