𝖢𝖠𝖯𝖨𝖳𝖮𝖫𝖮 1.3 ━ 𝙰𝙲𝚃𝙸𝙾𝙽


━━━ 1 ottobre
pomeriggio

Matteo seguiva Maddie, la quale cercava di mantenere una certa distanza dal ragazzo camminando a passo svelto.
Nonostante gli desse le spalle, poteva bene immaginare la sua faccia da schiaffi sorriderle con l'unico obiettivo di sfotterla.

Erano scesi al piano terra per dirigersi agli uffici del vicepreside e del suo superiore. I telefoni potevano essere lì, come anche no. Stando a ciò che Blake aveva riferito, il signor Carpenter non lasciava mai i telefoni nel suo ufficio, ma dal momento che lui stesso aveva lasciato l'edificio, c'era una piccola probabilità che passando li avesse lasciati.

«Però, che posticino..» commentò Matt entrando. Maddie sospirò. Nessuna scatola in vista.

Giusto il tempo di avvicinarsi alla porta che l'altro si era letteralmente lanciato sulla sedia girevole e piegabile in pelle marrone davanti la scrivania.

«Sono sicuro che non ha problemi di schiena con una sedia del genere, quel vecchio!» Matt
si stiracchiò sulla sedia per poi poggiare i piedi sulla scrivania.

«Certo, sicuro. Non penso sia tu quello coi problemi di schiena, visto che non sei tu quello solito a piegarsi.» Maddie incrociò le braccia sotto al petto, prendendosi gioco di lui. In realtà stava esponendo solo la realtà dei fatti.

Matt fu colpito dalle sue parole, come si era potuto notare dal veloce movimento delle sue sopracciglia verso l'alto. Si abbandonò poi ad una risatina. «Touchè. Non hai torto»

«Come sempre» Matt si alzò con una piccola spinta con lo schienale, precedendo Maddie e tenendole la porta.
«Ladies first» l'accento italiano non lo abbandonava mai. Sbuffò e fece come le aveva detto, non risparmiandolo da una spallata sul petto.

Quindi se non si trovavano lì, significava che ogni stanza, club e area poteva e non poteva avere i loro amati cellulari. Avrebbero dovuto setacciare l'intero istituto da cima a fondo. Nel loro caso, da fondo a cima.

Quando si avvicinarono alla mensa, a Madeline capitò di rivolgere il suo sguardo verso le scale.

Giusto un battito di ciglia per spazzare via ciò che le era sembrato di vedere. Eppure che– «Maddalena! Ci sono i budini al cioccolato!»

━━━

«Ad essere onesti, questo posto è davvero inquietante»
«Puoi stare zitto per cinque secondi?» sbuffò Yelena alternando i suoi occhi dallo schermo del suo computer con il modello dell'istituto agli scaffali pieni di scartoffie di vecchia data.

Lucifer, da quando si erano separati dal resto del gruppo, non aveva fatto altro che rabbrividire e dar fastidio alla povera Yelena.

D'altro canto, Yelena era più irascibile del solito, nonostante lei fosse sempre stata una persona dai nervi saldi.

Al contrario delle altre tre coppie in giro per la scuola, loro vagavano quasi del tutto nel buio. Vista la scarsa presenza di finestrati alti tra il piano terra e il sottoscala e le nuvole scure cariche di pioggia, la luce naturale era pressoché assente e si alternavano lunghi periodi di oscurità ad istanti di lieve luminosità.

«Non pensavo ci fossero così tanti scaffali, dovrei apportare anche questo come modifica...» disse tra sé e sé Yelena. Il sole era di nuovo coperto dalle nuvole.

Lucifer aprì la bocca per parlare, per scaricare la sua tensione. Qualcosa gli toccò la spalla e dalle sue labbra uscì un urlo particolarmente acuto e si buttò su Yelena.

«Cristo! Ma sei impazzito!?»
Alla ragazza uscì il cuore dal petto per lo spavento dello spavento e l'urlo dell'altro. Guardò davanti a lei per rimanere sconvolta.

I fogli di una pila di documenti stavano velocemente cadendo a terra mentre venivano illuminati da dei sottilissimi raggi di luce. Entrambi sbatterono le palpebre diverse volte.

Lucifer aveva semplicemente urtato quel cumulo in bilico e dal suo punto di vista era stato lui ad essere importunato.

La rossa rise un po', sebbene sembrasse decisamente una risata forzata.
«Non avrai paura per così poco, vero?» Gli chiese, ma in realtà la domanda pareva essere rivolta più a lei che a Lucy. «In ogni caso, dobbiamo andare dritti per questo corridoio e poi il generatore sarà dietro il muro.» continuò, dopo aver fatto dei lunghi e silenziosi respiri.

«Sai come accenderlo, eventualmente?» domandò lui, ancora attaccatole al braccio.
«No.» Lucifer era disperato.

━━━

«Questa scuola di merda ha sempre avuto così tante rampe di scale?!» si lamentò Blake.
«Sì. Semplicemente visto che sei sempre impegnato  con una ragazza diversa, non te ne sarai mai reso conto»

Gli altri due ragazzi affidati all'operazione "generatore" della loro infallibile missione erano diretti verso il tetto della loro scuola.

Tuttavia, quando giunsero lì, la cabina era chiusa. Sigillata. Come se non fosse mai stata aperta.

O meglio, doveva essere chiusa. Il lucchetto che teneva insieme due grosse catene sulle maniglie era sbloccato e con il forte vento che c'era, dondolava avanti e dietro sbattendo piano uno spigolo su una delle ante della porta in ferro.

Sotto la pioggia, i due si scambiarono un'occhiata. «Quindi?» chiese Blake.
«Dobbiamo verificare che sia funzionante, quindi dobbiamo aprirlo» Max si avvicinò cauto alle porte, interrogandosi per un istante se quella fosse la scelta migliore.

Uno strano senso di inquietudine travolse i due ragazzi, soprattutto Max, nel momento in cui rimosse il lucchetto. Sarà stata l'atmosfera fredda o il forte rumore delle catene che cadevano a terra, ma per qualche motivo, l'adrenalina in entrambi stava crescendo.

Max fece un respiro profondo, come se questo gesto potesse aiutarlo a tirare le due porte verso di sé. Blake lo raggiunse, sbirciando da dietro le spalle del biondo.

Tutti i pulsanti e le leve erano indicati da un verde neon. «Beh, è tutto verde, quindi va tutto bene, no?» Blake aveva fatto un importante osservazione. Di solito il verde indicava l'accensione o la corretta funzionalità di un apparecchio elettrico, quindi anche in questo caso il generatore funzionava e soprattutto era acceso.

«Credo di sì, o almeno lo spero.» così come le aprì, Maxwell chiuse le pesanti ante rimettendo tutto al suo posto con l'aiuto del corvino.

━━━

Milena e Izel camminavano nei corridoi, anche loro provando quell'ansia particolare. Le due avevano girato tutti i bagni femminili del piano dell'aula della loro detenzione, senza trovare nessuna traccia di Barbara.

Ogni tanto trovavano anche delle classi con le porte aperte, per questo si affacciavano e chiamavano il nome della ragazza.

«Credi sia scesa?» domandò Izel a Lady Macbeth, quando arrivarono davanti alle rampe di scale.
«A questo punto, se non l'abbiamo trovata su questo piano, sicuramente sarà giù» rispose lei, poggiando la mano sul corrimano per far intendere all'altra che sarebbero scese.

Non appena si mossero, un tuono squarciò l'angosciante calma tra le mura scolastiche, facendole sussultare per lo spavento.

«Sembra proprio di essere in Macbeth... o Hamlet» mormorò Milena, riferendosi all'atmosfera dark simile alle due opere Shakespeariane, ottenendo uno sguardo spaventato da Izel.

Arrivarono al primo piano e iniziarono a dirigersi verso le prime toilettes, che si trovavano alla fine del corridoio davanti a loro.

Le due camminavano una accanto all'altra, in un silenzio tombale. Dopo pochi passi, si trovarono all'incrocio degli armadietti e si accordarono che, dopo aver raggiunto e controllato quelli a fine corridoio, avrebbero cercato Barbara in quelli.

Come si aspettavano dunque, la bionda non era nemmeno lì. Fecero dietro-front, dirigendosi di nuovo verso l'incrocio.

Izel notò una porta aperta di cui né lei, né Milena, si erano accorte prima. Sulla cattedra si trovava una scatola.

Alle due si illuminarono gli occhi: avevano trovato i telefoni.

Entrarono di fretta nell'aula, giusto per assicurarsi che non fosse un'illusione, e finalmente rividero i loro dispositivi elettronici.

Milena decise di prendere la scatola. Izel era più piccola di lei, perciò non voleva che si caricasse un peso inutile che magari l'avrebbe fatta solo stancare.

Uscirono e svoltarono l'angolo, prima che tutte e due urlassero, anzi tutte e tre.

«Cristo! Ma siete impazzite?! Perché non fate alcun rumore?!» le rimproverò Barbara, portandosi una mano sul cuore dal momento che si sentiva che sarebbe saltato fuori dalla sua cassa toracica.

Le altre due ignorarono le lamentele della ragazza, troppo felici per aver trovato sia lei che i telefoni.

«Ti stavamo cercando!» le disse Izel, avvicinandosi a lei. La bionda alzò gli occhi al cielo, reprimendo ogni possibile e futuro contatto con loro.

Il suo sguardo cadde sulla scatola che Milena teneva stretta tra le braccia e immediatamente ci si tuffò dentro alla ricerca del suo iPhone di ultima generazione.

Quando tenne premuto il pulsante di accensione, le luci tornarono.

Sullo stesso erano arrivati correndo Maddie e Matt, preoccupati per quella serie di urla che avevano sentito poco prima.

In lontananza videro una figura accasciata a terra sugli armadietti e la mora venne assalita da paranoie e brutti ricordi.

Al contrario, Matt non perse tempo.
«Ehi, tu!» urlò, avanzando «Stai bene?!»
La figura si mosse un po', prima di alzarsi completamente prima di sbilanciarsi.

Maddie non sapeva come reagire, si limitò a seguire il ragazzo rimanendo a debita distanza. Fece una smorfia, notando come il ragazzo prese a salutarli vivacemente rimanendo comunque lì.

«Che fai ancora qui, tu? Non credevo tu fossi in detenzione» parlò Matt.
«Infatti non lo ero, mi sono addormentato qui dopo aver fumato, tipo...sai, fame chimica? Però col sonno» spiegò Gabriel, stiracchiandosi.

Matt gli rivolse un'occhiata confusa, non tanto per il significato delle sue parole – sapeva benissimo cosa fosse e ci era passato pure lui qualche volta in passato – ma per il fatto che lui si fosse letteralmente addormentato nel corridoio da chissà quanto tempo e nessuno se n'era accorto.

Dall'angolo dietro a Gabriel apparve un'altra figura, vestita totalmente di nero.

Madeline si paralizzò.
Voleva urlare, dire di correre o semplicemente abbassarsi per schivare i colpi, ma dalle sue labbra non fu emesso il minimo suono.

«Hartnell che cosa ti pr–» le parole di Gabriel gli morirono in gola, sostituite da degli spasmi dovuti al taglio netto sul collo.

Matt aveva appena visto un incappucciato togliere la vita ad un suo compagno di scuola proprio davanti a sé.

Le luci si spensero di nuovo quando il ragazzo cadde a terra di faccia, rimanendo in una pozza di sangue, e la figura mascherata pulì il coltello dal sangue della sua seconda vittima.

«Madeline, corri!» le ordinò Matt urlando, arrivando a pochi passi da lei. Non vedendo nessuna reazione, la prese per il polso, trascinandola verso le scale dove per poco non cadde a causa della sua storta.

Continuarono a correre, anche se non videro nessuna figura losca seguirli, fino a quando giunsero al portone d'ingresso col fiatone e la luce si riaccese di nuovo.

Uscirono fuori, con la pioggia che lentamente smetteva di scagliarsi sulla città.

Davanti al cancello, Maddie si sedette a terra. Era la seconda volta che ad una persona veniva strappata la vita a causa sua.

Aveva una bruttissima cera e Matt non era da meno: la gamba gli faceva molto male per lo sforzo della corsa, il petto si alzava e si abbassava velocemente e il suo cervello stava cercando di elaborare la situazione.

«Chi cazzo era quello?! È quello di cui parlavi?!» sbroccò, guardando la ragazza seduta a terra con la testa nascosta tra le braccia. Fece un piccolo movimento con la testa: sì, era l'assassino di sua sorella.

JUN SPEAKS
words: 2236

CIAO AMORI MIEI ECCOMI DOPO MESI, M-E-S-I. Però ho accontentato la vostra sete di sangue 🥰

Visto l'attesa che vi ho dato, non l'ho nemmeno revisionato, ma che ve ne pare del capitolo? Visto che la gang dei disagiati si è separata, come vi sono sembrati i piccoli spazi per ogni coppia?
also, nuova copertina!! anche se devo cambiare il font

Comunque, dal momento che il coglione di wp ha tolto i dm io ho perso tutto. letteralmente. -100000 aura points 👹

QUINDI la mia proposta era di creare un gruppo da qualche parte per rispondere a domande o anche semplicemente chiacchierare tra di noi.
WhatsApp mi sembra un po' eccessivo (per me andrebbe bene comunque), quindi io opterei per Telegram o eventualmente IG. Discord per me non esiste e non ho mai capito come funzioni ☺️

fatemi sapere quindi che ne pensate così una volta accordato possiamo organizzarci nei commenti<3


(passate anche da blow se volete qualcosa di più soft e romantici, ma con tanto drama!!)

un baciooo💋💓





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