"whatever happened"







Lo squillo del cellulare riportò Clara e Stefan alla realtà.

Erano a meno di due centimetri di distanza quando il castano si allontanò bruscamente.

"Scusa, devo..." Sussurrò la bionda mettendosi una mano in tasca, mentre il ragazzo annuì.

Era confusa sul perchè Stefan si fosse allontanato così in fretta, ma non capiva nemmeno com'era stato possibile che si fossero avvicinati l'uno all'altra a tal punto. La Forbes aveva ben chiaro cosa voleva, ma aveva anche chiaro che non poteva in nessun modo averlo, perchè questo avrebbe ferito i sentimenti di Caroline in un modo irreparabile. E Clara semplicemente non poteva. Inoltre, Stefan aveva fatto gli occhi dolci a Elena per tutta la serata scorsa e per le due giornate di scuola appena passate, e la ragazza chiaramente ricambiava, quindi la bionda non capiva cosa lui volesse da lei. Era chiaramente interessato alla Gilbert, quindi perchè provare a baciare Clara?

O forse era stata Clara stessa a illudersi e ad avvicinarsi troppo al ragazzo, che effettivamente non aveva mai mosso un muscolo. Anzi, probabilmente era successo tutto nella sua testa, si disse la Forbes. Stefan non la voleva, e non l'avrebbe voluta mai. Non l'avrebbe dovuta volere. Soprattutto perchè la sua priorità era Elena, e l'aveva reso piuttosto evidente.

Quindi la bionda decise che non avrebbe ripensato a quel momento nè ora nè mai. Aveva fatto tutto da sola, e aveva rischiato di baciare un ragazzo a cui non interessava nulla di lei. Dunque era inutile continuare a rimuginarci su. Completamente inutile.

"Pronto?" La voce di Caroline la distolse dai suoi pensieri.

"Care?" Rispose Clara.

"Dove sei? Ormai è un'ora che ti cerco, sei sparita o cosa?" Chiese la più piccola, preoccupata.

"Scusa, sto arrivando, ero andata a cambiarmi. Stefan dovrebbe avertelo detto."

"Oh, sì, giusto. Vediamoci tra cinque minuti al gazebo, allora. E porta il ragazzo tenebroso, se riesci." Disse Caroline con un risolino prima di chiuderle in faccia.

Clara sospirò, rimettendo il cellulare in tasca e girandosi verso il Salvatore. I due rimasero a guardarsi negli occhi per diversi secondi, nel silenzio più totale. Non c'era imbarazzo, o vergogna, o rimpianto, tra loro... No, c'era qualcosa di diverso. La Forbes poteva quasi sentire le parole non dette che alleggiavano tra loro, tutte riguardanti motivi su motivi per il quale non avrebbe funzionato. Oppure era soltanto la sua mente che le giocava brutti scherzi. Ma, forse, molto in fondo, il vero motivo per cui Stefan aveva fatto un passo indietro era perché si era aspettato per tutto il tempo di provare certi sentimenti solo con un'altra. Con Elena.

Scosse la testa, ricacciando indietro i pensieri. Dio, era proprio una causa persa. Doveva trovare un modo per porre freno alla sua immaginazione, che si faceva più fervida di giorno in giorno.

Fece per dire qualcosa, ma lui la precedette. "Torniamo alla festa, ci staranno cercando. Passiamo per di qua." Indicò una strada leggermente scoscesa davanti a loro, e la bionda annuì.

E per il resto del tragitto non guardò negli occhi Stefan nemmeno una volta.

***

"Eccovi finalmente!"

La voce di Caroline pose fine all'atroce silenzio che regnava tra Stefan e Clara da una decina di minuti ormai.

I due alzarono la testa in contemporanea, facendo il medesimo sorriso sghembo alla biondina, che al contrario sembrava entusiasta. Alla Forbes maggiore bastò scambiare un'occhiata con la sorella per capire che voleva restare da sola con il nuovo arrivato, quindi l'assecondò in un batter d'occhio.

"Vado a cercare Paige. Ci vediamo in giro." Disse quasi in un sussurro, facendo un cenno di saluto in direzione del Salvatore. Non riusciva ancora a guardarlo negli occhi.

Lui ricambiò, sorridendole leggermente, mentre Caroline prendeva la parola. "A dopo, Cla." La maggiore si allontanò, ma rimase abbastanza vicina per ascoltare il proseguimento della loro conversazione. "Allora, Stefan, sei già andato alle cascate? Sono veramente belle di notte."

Si poteva sentire dal tono della sua voce quanto fosse emozionata. "Possiamo andarci insieme, te le faccio vedere io, se ne hai voglia." Clara poteva immaginarsi il sorrisetto che si stava formando sul viso della sorella senza nemmeno guardarla in faccia.

La voce di Stefan interruppe i suoi piani. "Mi sa che hai bevuto troppo."

"Ovviamente." La bionda alzò gli occhi al cielo. "Quindi..."

"Caroline." Il tono del castano non sembrava ammettere repliche. "Tra me e te, non accadrà mai niente. Mi dispiace." Poi se ne andò, lasciando la Forbes in mezzo alla festa, da sola.

Subito Clara si girò e, dato che era rimasta a meno di tre metri di distanza dai due, ci mise circa cinque secondi a raggiungere la sorella e ad abbracciarla. Così facendo, però, i suoi occhi incontrarono proprio quelli del Salvatore, che aveva appena raggiunto Elena.

Lui sembrò distrarsi dalla conversazione che stava intrattenendo con la bruna, mentre lei arrossì violentemente. Nascose la faccia tra i capelli biondi della sorella, e continuò a stringerla con forza finchè non percepì lo sguardo di Stefan spostarsi su qualcun altro.

Allora alzò il capo e piantò gli occhi in quelli di Caroline, che era sull'orlo delle lacrime.

"Andiamo a chiamare Paige. Qui ci serve una barbie-riunione d'emergenza." Decretò Clara, prima di trascinare la sorella verso il gazebo, dove aveva intravisto la minore poco prima.

***

Clara adorava le barbie-riunioni.

Erano nate quando lei aveva sette anni, Caroline sei e Paige quattro, durante una serata giochi con i loro genitori e un paio di famiglie di amici. Durante una partita a Risiko contro i Lockwood, infatti, le tre Forbes avevano deciso di allearsi per eliminare il povero Tyler, che essendo già debole di suo era il bersaglio perfetto per tre psicopatiche competitive bambinette delle elementari. Quella serata era stata tra le più divertenti dell'infanzia di Clara, che ancora oggi amava raccontare ciò che ricordava sulla loro alleanza alla sorella minore, che aveva dimenticato quasi ogni cosa dato che era molto piccola quando la partita si era svolta. Anche a Caroline, invece, quella sera era rimasta impressa. A casa Forbes veniva spesso apostrofata come "leggendaria", ma allo stesso tempo le ragazze se la raccontavano a vicenda quando avevano bisogno di tirarsi su di morale.

Questa serata, comunque, era diventata così importante per le biondine proprio perchè era lì che avevano avuto origine le loro barbie-riunioni.

Infatti, poichè le Forbes dovevano discutere tra loro delle loro strategie d'attacco e di difesa, ma non potevano farlo davanti a Tyler che era l'unico rimasto della partita a non far parte di quell'inquietante specie di triumvirato, avevano deciso di indire delle vere e proprie riunioni.


"Devono avere un nome speciale, però." Rideva Paige, cercando di inventarsi un nomignolo per la riunione più importante della serata assieme alle sorelle.
Davanti a lei sedevano Tyler Lockwood e suo padre, che avevano fatto promettere alle tre biondine di inventarsi un nome creativo e originale.
Era quello il patto, infatti: se Clara, Caroline e Paige avessero trovato un nome abbastanza bello da rappresentarle ma incutere allo stesso tempo timore, i due Lockwood le avrebbero lasciate fare una riunione strategica, nonostante quello fosse relativamente vietato nelle regole del Risiko.
Per questo ora Caroline era stesa a pancia in su lungo il pavimento, cercando di non scoppiare a ridere per l'ennesima volta.
Impresa piuttosto ardua, dato che Clara non la smetteva di fare facce buffe.
"Care, pensaci tu! Sei la migliore di noi tre con le parole! Toccherà a te portare questo fardello!" Esclamava, facendole la linguaccia e ridacchiando.
"Già il fatto che hai detto 'fardello' mi sembra indicativo. Io nemmeno so cosa vuol dire." Rise la più piccola, posando la testa sulle gambe della maggiore.
"Ovvio, hai quattro anni, Paige." Intervenne la sorella di mezzo con il suo solito tono saccente. "Quando avrai l'età di Clara ne saprai tre volte tante."
"Sì credici, come no. Sappiamo tutte che qui la più intelligente sono io."
Le Forbes amavano punzecchiarsi in quel modo. Era quasi il loro modo per dirsi che si volevano bene, e che avrebbero fatto qualsiasi cosa l'una per l'altra. E il bello di quel loro linguaggio affettivo segreto era che nessuno lo riusciva mai a intepretare, nonostante fosse stato piuttosto banale.
"Il modo migliore per nascondere una cosa è lasciarla in bella vista." Era il loro motto, ed effettivamente le rappresentava appieno. Lo seguivano ogni volta che rubavano il barattolo di marmellata alle fragole regalata a loro dalla famiglia Bennet, lasciandolo sul comodino vicino al letto di Paige e posandogli una foto incorniciata di loro tre davanti.
Certo, venivano scoperte ogni volta, ma almeno non si arrendevano mai.
"Ragazze, smettetela di litigare, sono io la migliore qui. Infatti, ho appena trovato un nome!" Intervenne la sorella di mezzo, alzando un pugno in aria in segno di vittoria.
"Farà schifo."
"Care, io scherzavo quando ho detto che affidavo a te la decisione."
"Si chiamerà 'riunione delle sirene'!"
"Fa' paura."
"Ma davvero."
"Clara ti odio. E Paige, odio ancora di più te perchè la supporti. Non vi parlerò mai più." Disse Caroline, voltando le spalle alle sorelle per nascondere un sorriso sempre più grande che le si allargava sul viso.
"Sentite questa! Potremmo chiamarci 'club delle winx'!"
"Paige, la tua idea è quasi peggio di quella di Care. Non pensavo fosse possibile, ma è così."
"Oh, allora sentiamo, quale sarebbe la tua idea, Cla?" Ribattè Caroline, un sopracciglio alzato, girandosi di nuovo verso le sorelle.
Clara rispose con aria altezzosa. "Il club delle barbie, ovvio."
"Pf, meglio chiamarla una barbie-riunione, se proprio dobbiamo." Replicò la mediana, nonostante adorasse quell'idea.
"Barbie-riunione, l'adoro!" Era intervenuta Paige, ponendo fine al loro dibattito.
E così era nata un'altra delle loro tradizioni.
La barbie-riunione.


A interrompere il flusso dei ricordi della Forbes maggiore fu proprio la più piccola delle tre, che si era appena lasciata scivolare su una sedia di un tavolino del Grill, il bar più frequentato di Mystic Falls.

Vicky Donovan era stata trovata coperta di sangue e con una ferita sul collo pochi minuti prima dai fratelli Gilbert, che per quello avevano deciso di tornarsene subito a casa. Il resto del loro gruppo, invece, era andato a bersi qualcosa al Grill per riprendersi dallo shock.

Non appena arrivate, Clara, Caroline e Paige si erano sedute assieme poco distanti dal bancone e avevano ordinato tre bevande diverse: un frullato al mango, un milkshake e una tazza di caffè americano nero. La maggiore aveva guardato con disappunto la minore mentre lo ordinava, preoccupata che avrebbe passato la notte insonne.

Era tipico di Paige, infatti, non riuscire minimamente ad addormentarsi dopo aver vissuto eventi fuori dall'ordinario, e Clara non voleva che la piccola incentivasse quell'abitudine ingurgitando mezzo litro di caffeina alle undici di sera passate. Tuttavia, essendo anche lei piuttosto scossa, non le aveva detto nulla e si era limitata a pagare.

Ora si stavano tutte e tre stringendo le mani, aspettando che si unisse a loro anche Bonnie Bennet.

Clara approfittò di quel momento per parlare con loro da sola, prima dell'arrivo dell'amica. "Com'è andata la serata, ragazze? Ci siamo viste di meno rispetto al solito."

Paige si limitò a sbuffare, mentre Caroline faceva un profondo sospiro. "Da dove inizio?" Sussurrò, sull'orlo delle lacrime per la seconda volta in meno di un'ora.

"Comincia con il raccontare cos'è successo con Stefan. Sembrava ti avesse tirato uno schiaffo quando se n'è andato, poco fa." Disse Clara, prima di venire interrotta dalla più piccola.

"Ti ha fatto del male? Io lo ammazzo, quel viziato figlio di puttan-"

"Paige!"

"Che c'è?" La biondina sfoderò la sua miglior espressione da innocente, sbattendo le ciglia lentamente di fronte all'occhiataccia severa della sorella.

La maggiore si limitò ad alzare gli occhi al cielo, indecisa se preoccuparsi o meno sul fatto che Paige stesse diventando una causa persa a tutti gli effetti. Infine fece spallucce. "Modera i toni. Care, stavi dicendo?"

"Gli ho fatto capire le mie intenzioni, e... lui... mi ha scaricata, ecco cosa!" Si lamentò la mediana, sorreggendosi il capo con entrambe le mani. "Non potrò più guardarlo in faccia. Mai più. E se penso che mi ha detto quelle cose solo a causa di Elena, io..."

"Care, non è sempre colpa di Elena. So che scelgono sempre tutti lei, ma magari certe cose succedono per un motivo, a volte. Magari troverai un ragazzo migliore, che ti saprà trattare come ti meriti." La consolò la maggiore, posandole una mano sulla spalla.

"Clara ha ragione. Quel tipo, Stefan, è solo un coglione se non ha capito quanto vali. Elena sa solo piangere, ultimamente. Tu sei il sole, Care, lei è la luna. E certe persone sono più attratte dall'oscurità, va a capire perchè..." Paige si interruppe, come se non si stesse più riferendo soltanto alla sorella e al misterioso ragazzo nuovo. Poi sembrò tornare alla realtà. "Comunque, non concentrarti sempre su di lei. Tu vali molto di più, Care. L'universo te lo farà capire, in un modo o nell'altro, presto o tardi. Fidati di me, e abbi un po' di fiducia in più anche in te stessa."

Sulle Forbes calò il silenzio, che permise a ognuna di loro di rimuginare sulla serata. Caroline provò a lasciare le parole della minore penetrare dentro di lei e, dopo una battaglia mentale tra il dare ascolto alla sua fastidiosa vocina interiore o a quella della sorellina, comparve un leggero sorriso sul suo volto. Forse, almeno per quella sera, non si sarebbe sentita sbagliata o fuori luogo, bensì amata e degna del rispetto degli altri.

Paige, invece, era persa tra i suoi pensieri e Clara era determinata a scoprire quali fossero. "P, hai intenzione di dirci cosa diamine ti passa per la testa o dobbiamo cavartelo fuori con le torture?"

"Sta così per Jeremy, ovviamente. Lui ha passato tutta la sera attaccato a Vicky, e adesso lei si è pure ferita, quindi continuerà a pensare solo e soltanto a lei. E la nostra cara Paige è gelosa. Completamente, assolutamente e irrimediabilmente gelosa." Decretò Caroline, facendo un sorrisetto con la solita aria da "so tutto io".

La più piccola arrossì di botto e ci mancò poco perchè iniziasse a urlarle contro. "Ma cosa stai dicendo?! Oh mio dio, Caroline, non ti ho mai sentito dire una cosa tanto sciocca e fuori luogo! Ti sembra il modo..." Si girò per controllare di non avere nessuno dietro. "Dio, mi metti in imbarazzo. Non dirlo mai più! Okay? E poi io- Io non provo proprio nulla. E lui non è stato attaccato a Vicky. Ha passato più di metà serata con me e-"

"Sì, e durante quella mezza serata ha parlato della Donovan. Per tutto il tempo. Paige, a noi puoi dirlo, non ti giudicheremo. Certo, Jeremy dovrebbe mettere su un po' di muscoli, ma è piccolo quindi ne ha tutto il tempo. Non preoccuparti-" Intervenne Caroline, prima di essere interrotta a sua volta dalla sorellina.

"Lui non è innamorato di Vicky!" Strillò, prima di realizzare di aver alzato un po' troppo la voce. L'intero locale si girò verso di lei, prima che Clara lanciasse occhiatacce a ognuno dei presenti per far distogliere la loro attenzione dalla barbie-riunione. A quel punto Paige riprese la parola. "Okay." Fece un lungo respiro, spostandosi una ciocca di capelli dal viso. "Non ho tanta voglia di parlarne, va bene? Possiamo concentrarci su Clara, o su chiunque altro che non faccia parte della famiglia Gilbert o della famiglia Donovan, per favore?"

Prima che Caroline potesse dire qualcosa, la maggiore annuì. "Va bene, ce ne parlerai quando sarai pronta. Non fa niente." Fece un cenno in direzione di Bonnie, che le stava raggiungendo con tre bevande in mano. "Tanto sta arrivando Bonnie. Io e te possiamo lasciarla un po' chiacchierare da sola con Caroline, direi che ne hanno bisogno entrambe." Disse rivolta alla più piccola. "Andiamo, su. Care, ci vediamo dopo."

"Incontriamoci all'uscita tra una quindicina di minuti." Le salutò la bionda, prima di accogliere Bonnie con un sorriso caloroso. Le altre due Forbes fecero un gesto di saluto verso la Bennet e la ringraziarono per aver portato con sè le loro bevande, prima di allontanarsi e andarsi a sedere al bancone con i bicchieri di diversa altezza in mano.

Essendo troppo distanti, Clara non riuscì a sentire ciò che le due amiche si dissero, ma intuì che Caroline avesse iniziato a lamentarsi anche con la mora dell'essere sempre la seconda scelta di tutti. Sperò solo che questo non avrebbe comportato una litigata, che fortunatamente non avvenne. Ciò, allora, le permise di concentrarsi sulla sorellina minore intenta a fissarla da una ventina di secondi buoni.

"Cosa c'è, Paige? Perchè mi guardi così?" Le chiese Clara, smettendo finalmente di pensare a Caroline.

"Ti guardo così perchè c'è una cosa che voglio sapere." La biondina lasciò alleggiare le parole appena dette come in attesa di sganciare una specie di bomba. Sorrise leggermente, mentre si metteva una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Voglio sapere perchè tu arrossisci in quel modo ogni volta che qualcuno menziona Stefan Salvatore."












SPAZIO AUTRICE
zanzanzan
riuscirà paige a scoprire la verità?
lo scoprirete solo nel prossimo episodio:))
okay apparte gli scherzi, come state?
io sto amando questa storia sempre di più e sono stra contenta di come sta uscendo fuori. comunque, a breve verrà introdotto un nuovo personaggio ossia il migliore amico di clara, alex. non so se fare avere anche a lui una storia con qualcuno o se sarebbe troppo impegnativo per me gestire tutti quegli intrighi. voi che ne pensate?
fatemi sapere se dovrei fargli avere una relazione o almeno un flirt con qualcuno, e soprattutto con chi.
bacioni, ci vediamo settimana prossima<33

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