"i dont get it"
Clara continuava a pensare a ciò che era successo qualche ora prima.
Subito dopo essere tornata quasi di corsa dalle due sorelle, aveva ricevuto un messaggio da Stefan in cui diceva che non sarebbe potuto venire con lei alla Notte della Cometa. Però aveva anche aggiunto che si sarebbero visti lì lo stesso, quindi a quanto pareva era ancora intenzionato a venire.
Ciò aveva piuttosto sollevato la bionda, preoccupata di avergli fatto qualcosa di male che l'aveva convinto a non presentarsi. Invece, fortunatamente, ora il Salvatore era proprio lì, a pochi metri da lei, a fare gli occhi dolci a niente di meno che Elena Gilbert suscitando in Clara una vampata di gelosia.
La Forbes chiacchierava assieme a Caroline, Tyler e Matt. Paige era andata da qualche parte assieme a Jeremy, il quale continuava a cercare e a pensare a Vicky, ed erano ormai diverse decine di minuti che non si vedeva nessuno dei tre. La maggiore non sapeva se preoccuparsi o riderci sopra, e la mediana l'aveva convinta a non dargli alcun peso.
Quindi ora l'unica cosa su cui Clara aveva apparentemente rivolto l'attenzione erano le parole di Matt su un argomento stupido come la partita di football imminente. Caroline, però, si era accorta che la sorella sembrava tutto fuorchè interessata a qualsiasi cosa uscisse dalle labbra del Donovan, quindi le tirò una leggera gomitata. "Quando torna Alex?"
Il pensiero dell'amico riportò Clara alla realtà una volta per tutte, facendole smettere di tendere l'orecchio verso Elena e Stefan per cercare di capire cosa i due si stessero dicendo.
Alex Cooper era il suo migliore amico da quando, tre anni prima, avevano svolto un progetto di biologia assieme che aveva fatto scoprire alla Forbes di non poter vivere senza la scienza e al Cooper di non poter vivere senza di lei. Era stato divertente, tutto sommato. E da lì i due erano diventati inseparabili: si raccontavano ogni cosa, ogni segreto, sapevano tutto l'uno dell'altra, riuscivano a capire cosa passasse per la testa dell'altro con appena uno sguardo, e spesso e volentieri si ritrovavano ad apprezzare o a ripudiare le stesse persone o le stesse attività. Tranne che le scienze. Clara le adorava, la facevano sentire intelligente, mentre su Alex avevano decisamente l'effetto opposto.
Il loro era un rapporto di amicizia bellissimo, ed entrambe le sorelle di Clara glielo invidiavano da morire. Infatti tra lei e Alex non c'era mai stato nulla oltre all'amicizia e mai ci sarebbe stato; la bionda era inoltre convinta che l'amico fosse leggermente
(o completamente) gay, ma non aveva intenzione di farglielo notare finchè non l'avesse compreso e accettato da solo. La loro amicizia era platonica a tutti gli effetti e Clara non avrebbe potuto chiedere di meglio.
"Quando finirà quel maledetto stage a New York." Rispose, la voce che assumeva un tono malinconico. Infatti, Alex non tornava a Mystic Falls dal lontano Giugno perchè era stato preso per uno stage di criminologia nella città da lui stesso definita "il cuore pulsante degli Stati Uniti", e ciò le spezzava il cuore ogni giorno di più.
La bionda era ovviamente felicissima che il suo migliore amico avesse ricevuto un'opportunità del genere, e l'aveva spronato in tutti i modi ad accettare l'incarico e lasciare quella cittadina per diversi mesi, ma più il tempo passava, più la Forbes si pentiva di averlo lasciato andare. Un giorno diceva che sarebbe tornato a breve, un altro affermava che non gli era possibile ritornare prima di Natale, e Clara odiava vivere nell'incertezza, specialmente perchè non vedeva il suo migliore amico da quattro mesi e le mancava moltissimo. Certo, si sentivano al cellulare un paio di giorni a settimana per aggiornarsi e chiacchierare assieme, ma non era lo stesso e lo sapevano entrambi. La Forbes voleva raccontargli ogni cosa che era successa con Stefan e quello che lei provava e tutto il resto, ma sapeva di non essere capace di affrontare un discorso del genere al telefono. Quindi, aveva bisogno del ritorno di Alex anche per capire, grazie ad una chiacchierata (o trenta) assieme a lui, cosa provava davvero per il Salvatore.
"Gli sta piacendo almeno?" Chiese Caroline. Vedendo l'espressione interrogativa della sorella, fece spallucce. "Nel senso, a te non piace di sicuro, quindi spero che almeno lui ne sia contento."
Clara sbuffò. "Diciamo che lo accetto per il bene di entrambi. Mi ha detto che dovrebbe tornare a inizi Ottobre, ma probabilmente domani mi chiamerà per comunicarmi che non lo vedrò prima del 2010. Vivo nelle incertezze, e mi manca un sacco. Spero solo che riuscirà a liberarsi un giorno per venirmi a trovare."
"Lo spero per te." Disse la Forbes di mezzo prima di riportare tutta la sua attenzione su Matt, facendo capire alla sorella che non aveva intenzione di sorbirsi le sue lamentele e la sua malinconia per tutta la serata.
Clara sospirò, e fece un cenno col capo come per dimostrarle di aver capito. Poi si diresse in bagno, poichè la conversazione in corso tra i suoi amici non la interessava affatto.
***
"Avete mai notato che i drogati sono le sgualdrine peggiori?"
Clara alzò gli occhi al cielo di fronte alle parole di Caroline, che sembrava completamente disinteressata rispetto a tutto ciò che era successo quella sera.
Dopo una mezz'ora buona di ricerche, Stefan aveva finalmente ritrovato Vicky Donovan che stava, a quanto pareva, girovagando per strada da sola. Prima di allora, l'intero gruppo aveva setacciato il Grill e i dintorni da cima a fondo alla ricerca della ragazza la cui scomparsa era stata segnalata da Jeremy e da Paige che, poverina, sembrava più preoccupata per il Gilbert che per Vicky in sè.
Ora che la ragazza era al sicuro tra le braccia del fratello Matt, che le era seduto vicino a un tavolo del bar, Bonnie, Caroline e Clara si erano andate a posizionare qualche tavolo più avanti per riuscire a tenerli d'occhio e a chiacchierare senza infastidirli. E la Forbes di mezzo aveva continuato a fare battutine come quella finchè la sorella non si era decisa ad intervenire.
"Caroline, smettila." Sibilò, proprio mentre Bonnie sospirava un "già".
Nel frattempo le raggiunse Stefan, che aveva un leggero sorriso sul volto. Fece un cenno a Clara. "Scusate. Ciao."
Il battito della Forbes accelerò ancora una volta notando che, nonostante fossero sedute in tre a quel tavolo, gli occhi del ragazzo erano puntati solo su di lei. "Ciao." Dissero le tre quasi in coro.
"Avete visto Elena?"
Clara forzò il sorriso un po' più del dovuto, mascherando l'invidia che prendeva possesso di ogni parte del suo corpo.
Non le interessava. Sarebbe stato meglio per tutti se non le fosse interessato affatto.
"Penso sia andata a casa." Disse Bonnie, con la solita aria dolce di chi non avrebbe fatto del male neanche ad una mosca. La Forbes avrebbe voluto essere come lei. Era così pura e gentile, e sembrava venirle naturale. Come se non se ne rendesse conto, come se non le importasse affatto.
Stefan annuì, il sorriso che scompariva lentamente dal suo volto, e fece per andarsene. La voce della Bennet lo fermò appena in tempo. "Se vuoi ti posso dare il suo numero e l'email. Lei è bravissima a messaggiare. Dille pure che te l'ho detto io." Concluse sorridendo e passandogli un bigliettino.
Lui lo afferrò, sorridendole in risposta. "Grazie."
Quando le loro mani si toccarono, però, Bonnie sembrò come essere percossa da un brivido e spalancò gli occhi.
"Tutto bene?" Chiese Stefan, genuinamente preoccupato per la mora.
Lei, in tutta risposta, sussurrò. "Che cosa ti è successo?"
Nell'aria alleggiò un silenzio imbarazzante, tuttavia velato al tempo stesso da un fondo di preoccupazione. Le parole di Bonnie, per quanto fuori luogo, sembravano vere. E lei aveva sempre sostenuto di essere una sensitiva, quindi...
"Che maleducata. Scusa, mi dispiace." Disse, imbarazzata, alzandosi e praticamente dandosela a gambe. Clara la seguì con lo sguardo, domandandosi se fosse stato opportuno seguirla o meno.
"Già. È un po' fuori di testa, è la sua specialità." Intervenne con tono frivolo Caroline, facendo spallucce. Stefan però continuava ad avere lo sguardo preoccupato e stupito.
Allora la Forbes maggiore decise di intervenire a salvare la situazione. Come sempre. "Stefan, che ne dici se ti accompagno a casa di Elena?" Un silenzio ancor più imbarazzante di quello di prima alleggiò tra i tre ragazzi rimasti, prima che la bionda si facesse coraggio e proseguisse. "Sembravi piuttosto intenzionato a parlarle, poco prima, quindi non vedo perchè dovresti aspettare fino a domani. Caroline ha la macchina, può tornare da sola. E casa nostra non dista così tanto da quella dei Gilbert, quindi..."
"Oh certo, che posso tornare da sola." Ridacchiò la Forbes di mezzo con aria maliziosa, beccandosi una gomitata da parte della sorella.
"Te ne sarei davvero grato, ma... sei sicura che non è un problema, Clara?"
Se non lo era prima, adesso, dopo che Stefan aveva pronunciato il suo nome in quel modo, la bionda era determinata ad accompagnarlo da Elena a tutti i costi. Quindi sorrise, alzandosi dalla sedia e facendo una leggera carezza alla sorella per indicarle di star andando via, e lo guardò dritto negli occhi. "Sì, sicurissima. Andiamo." Caroline le fece un cenno di saluto col capo mentre Clara prendeva il braccio del Salvatore e quasi lo trascinava fuori dal locale.
I due amici trascorsero i primi dieci minuti abbondanti del loro tragitto in silenzio. Sfilavano lentamente davanti ai loro occhi tutte le abitazioni, indentiche tra loro, di Mystic Falls. Alcuni giardini erano illuminati e pieni di persone, altri vuoti ma rischiarati dalle luci che provenivano dalle finestre, e altri ancora bui e freddi poichè su di loro non risplendeva alcuna luce apparte quella dei lampioni. Tuttavia, il silenzio tra i due amici non era imbarazzante come ci si sarebbe aspettato. Stefan e Clara sembravano essere capaci di esistere l'uno con l'altra senza sentire la necessità di farsi domande o intrattenersi a vicenda. Semplicemente camminavano, a tratti alzando lo sguardo per osservare la luna e le poche stelle che non venivano oscurate dall'illuminazione artificiale, e sentivano la presenza dell'altro senza che questo parlasse o facesse nulla per farsi notare. Sembrava che a comprendersi fossero direttamente le loro anime, entrate in una specie di connessione o qualcosa del genere.
La Forbes sapeva di star esagerando tutto e che non avrebbe dovuto dare corda a pensieri sciocchi come quelli, ma una parte di lei, il suo cuore, non potè fare a meno di riscaldarsi quando il castano iniziò a parlare proprio mentre iniziava anche lei.
Si fermarono entrambi, contemporaneamente, accennando uno un sorriso e l'altra una risata.
"Scusa." Fece Clara. "Inizia tu."
"Tranquilla, dimmi pure. Non è così importante."
Il tono dolce con cui lo disse fece venire le farfalle nello stomaco della ragazza. "Non stiamo andando a casa di Elena, non è vero?"
Stefan sembrò essere stato colto sul fatto. "Come...?"
"Sono una sorella maggiore, so leggere le persone. E tu ce l'avevi scritto in faccia. In effetti, ora che ci penso, non credo tu sia mai stato davvero intenzionato ad andare da lei. Sembrerò scortese, ma... perchè?" Clara avrebbe dovuto seriamente superare quella costante paura che aveva di rovinare tutto con una semplice frase. Gli aveva tirato un libro sulle spalle, e con forza, per giunta, ma lui aveva trovato un modo per perdonarla nonostante si conoscessero da appena due giorni. Non l'avrebbe certo giudicata perchè gli chiedeva una cosa sciocca come quella.
E infatti, il castano sorrise. "Non preoccuparti." Lasciò passare qualche secondo, poi continuò. "Non volevo tornare a disturbarla. Alla festa abbiamo avuto una conversazione un po' strana, e non vorrei che lei avesse frainteso tutto. Poi..." Esitò, e Clara capì dal suo sguardo che aveva paura di risultare pesante, o di pentirsi in seguito per essersi fidato di lei. Gli fece un cenno, tentando di sembrare il più rassicurante possibile, e lui ne sembrò davvero rincuorato. Sorrise con maggiore convinzione. "Oggi pomeriggio è venuta a casa mia, a trovarmi, e lì ha incontrato mio fratello. Hanno avuto una conversazione, e..."
"Non ti fidi di lui." Notando il modo in cui Stefan si era girato verso di lei, la Forbes si corresse. "Scusa, l'ho fatta sembrare una sentenza. Intendila come una domanda. Scusami."
Con un cenno il castano le fece capire di non preoccuparsi. "Hai ragione, in realtà. Le ha raccontato della mia ex, Katherine, con cui..." Tentennò nuovamente, e l'amica sospirò.
"Stefan." Si fermò in mezzo alla strada per poterlo guardare dritto negli occhi. "Non devi dirmi nulla che tu non voglia, va bene? Ci conosciamo da poco, quindi fidati se ti dico che comprendo la tua riservatezza. Sai, per lo stereotipo che avevi trasmesso da quando hai messo piede al liceo, non immaginavo fossi una persona tanto aperta. Lo apprezzo davvero, ma capisco che tu non voglia dirmi tutto. Cambiamo argomento, se è questo il problema."
Gli occhi del ragazzo si illuminarono. Sembravano urlare grazie. "No, no. Il punto è che, hai detto bene, non mi fido di mio fratello. Per niente. E ho paura che faccia qualcosa del male ad Elena solo perchè sa quanto io tenga a lei. Non posso permettere che accada, Clara. Non posso." Scosse la testa, la voce che si incrinava.
"Ma non puoi neanche essere tu a farla soffrire." Il ragazzo si girò verso l'amica, perplesso. Lei continuò. "Senti, conosco Elena da quando non sapeva neanche camminare, e so quanto la morte dei suoi genitori l'abbia distrutta. Era una ragazza così solare, piena di luce, festaiola... e adesso di lei non è rimasto più niente. Almeno, non sembrava, finchè non sei arrivato tu. Dall'incidente non l'ho vista sorridere una volta, e dico una, prima di incontrarti. Vi ho visti scontrarvi, sulla porta del bagno degli uomini. Ha sorriso quasi d'istinto, vedendoti. Quindi, Stefan, non puoi lasciartela scappare, sia per il tuo bene che per il suo. Non puoi." Ripetè, sincera come non mai. Non sapeva come le erano venute fuori quelle parole, specialmente contando che era semi-interessata al Salvatore, ma ne era piuttosto fiera. In effetti, sperava davvero che Stefan rendesse Elena felice. Se lo meritava. Se lo meritavano entrambi, a dirla tutta.
"Grazie." Questa volta il ragazzo lo disse ad alta voce. Lei fece spallucce, provocandogli un sorrisetto. "Comunque, com'è andata a scuola oggi?"
"Ci siamo letteralmente visti." Il tono saccente e frivolo della bionda pose così fine alla conversazione precedente. Il momento triste e profondo era finito, ora arrivava la sua parte preferita. Chiacchierare. "Ma bene, grazie per averlo chiesto. A te?"
Stefan sorrise. "Bene, grazie. Non capisco come tu faccia a stressarti così tanto per i compiti, dato che non hanno nemmeno iniziato a darli, ma penso che chiedertelo scatenerebbe solo una crisi isterica in te quindi evito."
Clara restò a bocca aperta davanti al suo tono sarcastico. "Diciamo che 'grande è il peso per chi porta la corona'." Mimò le virgolette con le dita, facendo un sorrisetto. "Una frase che tu, probabilmente, non riuscirai mai a capire dato che non hai l'aria di uno a cui la corona calza a pennello."
"Mi hai appena dato del popolano?"
"Ti ho dato del servitore, è diverso. Sentiti onorato."
Stefan le tirò uno schiaffetto sulla spalla, provocandole una risata a cui si unì anche lui pochi attimi dopo. "Ti odio."
"Perchè mi hai accompagnata a casa, allora?" La Forbes alzò le sopracciglia, indicando la familiare abitazione che si ergeva a pochi metri da loro. Le si scaldò il cuore quando realizzò che l'intenzione del ragazzo era sempre stata quella di portarla a casa. Non di andare da Elena.
Lui fece spallucce, colto sul fatto. "Volevo capire dove abiti, così ora riuscirò a introdurmi in camera tua mentre dormi e-" Si interruppe di scatto, accorgendosi di quanto quella frase fosse fraintendibile. Clara arrossì violentemente. "In casa tua. Mi introdurrei in casa tua e rapirei... Caroline. Per vendicarmi."
L'amica scoppiò a ridere. "Grazie per avermi avvertito, comunque. Vado a mettere qualche lucchetto in più alla camera di mia sorella, prima di chiamare la polizia. Hai un po' di tempo per scappare, vedi di usarlo al meglio."
"Corro a prenotare un volo per i Caraibi. Quando mi avrai perdonato, raggiungimi pure." Rise lui, fermandosi davanti al porticato di casa Forbes e mettendosi le mani in tasca.
Clara si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Il rossore delle sue guance, per fortuna, era illuminato solo in parte dalla luce dei lampioni e delle finestre di casa sua, e ciò le permise di posare una mano sul braccio dell'amico come se niente fosse. Il suo stomaco era in subbuglio, certo, ma lei era sempre stata brava a fingere che non le importasse nulla.
"Grazie per avermi accompagnata." Disse, rimuovendo la mano subito dopo avergli fatto una fugace carezza.
Stefan puntò gli occhi nei suoi. "È sempre un onore per me, Clara." Fece un sorriso sghembo mentre la ragazza infilava le chiavi nella serratura e apriva il portone. "Ci vediamo domani... ai Caraibi, spero."
"A domani." Rise la bionda, prima di entrare in casa. Riprese le chiavi e fece un cenno all'amico, tentando di contenere il rossore delle guance e la sensazione che invadeva ogni centimetro del suo corpo tutte le volte che i loro sguardi si incrociavano. Lui mosse piano la mano, in segno di saluto, prima che Clara gli chiudesse la porta in faccia.
La Forbes rimase un paio di minuti ferma, al portone, in attesa di sentire i passi dell'amico allontanarsi. Non seppe se fosse perché non aveva prestato attenzione o se anche Stefan era effettivamente rimasto sull'uscio per qualche minuto, ma la bionda non sentì alcun rumore finchè non decise di andarsene e si incamminò verso la sua stanza. Appena prima di allontanarsi, però, posò la fronte contro il legno del portone e sperò con tutto il cuore che il Salvatore fosse davvero ancora fermo nel porticato, ad aspettare solo che lei lo facesse entrare in casa.
"Ci si vede ai Caraibi." Sussurrò, proprio mentre realizzava di avere una cotta tutt'altro che leggera per Stefan.
SPAZIO AUTRICE
e così questo è l'ultimo capitolo del 2023</3
sinceramente, quest'anno è stato un anno vuoto da alcuni punti di vista ma anche stra pieno di eventi. moltissime persone mi hanno mostrato chi erano davvero, e ho imparato a mettermi al primo posto dopo aver passato una vita ad essere una people pleaser.
sono fiera di me per questo, e sono fiera di me anche perché ho affrontato e forse sconfitto un disturbo alimentare che faceva parte di me dalla lontana estate del 2022.
e ora sono qui, ad augurare a chiunque stia leggendo questa storia un felice anno nuovo, e a sperare che il 2024 vada nel migliore dei modi non solo per me ma anche per tutti voi, perché ve lo meritate<3
non so se il prossimo capitolo uscirà con la regolarità di sempre, essendo che sto per iniziare a dedicarmi ad un'altra storia che ho postato pochi giorni fa, ma sappiate che comunque vada tornerò ad aggiornare presto;)
bacioni, e buon 2024<33
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