𝐍𝐎𝐓𝐈𝐙𝐈𝐄 𝐒𝐔 𝐘𝐔𝐋𝐄.
❝ congratulazioni. ❞

⸻ 𝐄𝐑𝐀 𝐏𝐀𝐒𝐒𝐀𝐓𝐎 𝐔𝐍 𝐌𝐄𝐒𝐄 𝐄 𝐎𝐑𝐀 𝐄𝐑𝐀 𝐘𝐔𝐋𝐄. Alexandria si sedette nel soggiorno vicino al camino, il cerchio interno tutto lì, tranne i Malfoy. "Avevi qualcosa da dirci?" chiese Remus.

"Sono fidanzata", disse Alexandria.

Tutti furono tranquilli per alcuni secondi fino a quando il bicchiere di vino di Barty cadde a terra e si è frantumato, spingendo tutti fuori dal loro shock.

"È Draco?" Chiese Bellatrix eccitato.

Alexandria annuì. "Sì."

"Congratulazioni, Lexie!" Rabastan la raccolse come se non fosse niente, facendola girare e ignorando il suo strillo scioccato.

"Raba, metti giù la ragazza", consigliò Rodolphus con un rullo di occhi.

Rabastan sbuffò, ma fece come disse suo fratello.

Sirius gli asciugò una lacrima dalla guancia. "È davvero cresciuta."

"Questo non doveva essere deprimente", derise Alexandria, cercando di sollevare il suo umore.

E lei è stata in grado di farlo mentre lui rideva.

"Non sapevo nemmeno che stessere insieme!" finalmente si unì. "Non sapevo che Alexa avesse nemmeno un fidanzato!"

Gli occhi di Dolohov si spalancarono per l'orrore. "Alexa aveva un fidanzato e ora un fidanzato."

"Uomini, sappiamo cosa fare", si alzò Barty, uscendo dalla stanza — gli altri uomini (tranne Sirius e Remus) che uscivano con lui.

"Stanno per minacciare Draco, vero?"

Remus annuì alle parole della sua figlioccia. "Sicuramente".

"Il maniero di Malfoy non ha guardie intorno come ha il maniero di Serpeverde?"

"Sì, lo fa." Sirius annuì. "Sono andati letteralmente per niente. Non saranno in grado di entrare nel maniero a meno che Lucius stesso non cambi l'intero reparto, il che richiederebbe mesi".

Alzó gli occhi con affetto.

"Congratulazioni, Lexie. Sono davvero orgoglioso di te", l'ha abbracciata Remus, sorridendo quando si è abbracciata a lui immediatamente.

"Grazie, Rem."

Non appena i due uscirono dalla stanza - e così ha fece anche Bellatrix - Harry si sedette accanto a sua sorella. "Posso vedere l'anello?"

Lei annuì, dandogli la mano.

"Malfoy ha buon gusto in fatti di anelli", ammise Harry, fissando il semplice ma elegante anello di diamanti sul suo dito.

Fece una piccola risatina, poi aggrottó la fronte per la preoccupazione quando notó il suo sguardo. "Cosa c'è che non va?"

"Niente. Sono davvero orgoglioso di te, Alexandria. Sono così felice che tu sia felice e che tu abbia finalmente trovato qualcuno da amare", ammise suo fratello.

Alexandria sorrise. "Grazie, Harry. Questo significa molto".

"Quando hai intenzione di diventare la signora Malfoy?" Fece un sorriso.

"Oh, sono troppo orgogliosa del mio cognome per cambiarlo completamente. Saró la signora Serpeverde-Malfoy".

Lui rise. "È meraviglioso."

"Beh, ci sposeremo quando saremo finalmente pronti. Che probabilmente sarà tra qualche anno".

"Non avere fretta", consiglió.

"Lo so. Allora, come vanno le cose con Zabini?" cambió argomento.

Harry sorrise. "Bene. Tutto sta andando bene. Abbiamo un appuntamento la prossima settimana".

"Primo appuntamento?" Alexandria alzó le sopracciglia.

Alzó gli occhi con affetto. "Sì."

"È fantastico. Spero che tutto vada bene".

"Congratulazioni", mormorò Tom, non guardando sua figlia e esaminando alcuni documenti.

Lei aggrottò le sopracciglia. "Non credo che sia affondato per te, ancora. . ."

"Che sei fidanzata?" Alzò lo sguardo e alzò gli occhi al cielo. "È affondato dentro. Congratulazioni."

Il suo cipiglio andó via. Si alzò e annuì. "Va bene. Grazie."

"Penso solo che sia strano che tu non mi abbia mai detto che sei uscito con lui nell'ultimo anno".

"Puoi essere. . . troppo protettivo. . . a volte. Volevo dirtelo. L'ho fatto davvero. Ma ero preoccupata per la sua sicurezza".

Tom finalmente alzò lo sguardo, facendo cadere la faccia. "Pensi che farei qualcosa a qualcuno che ti interessa?"

"No, ma non avrei rischiato."

Lui annuì comprensivamente. "Mi dispiace che tu ti sia sentita come se non potessi fidarti di tuo padre. Mi dispiace di averti fatto sentire così".

"Padre—"

Alzò una mano come segno per metterla a tacere, poi indicò la porta. "Puoi andartene ora, Lex."

"Sì, padre", borbottò, uscendo dall'ufficio.