44.

<Promesso!> dissi facendo una croce sul cuore.

<E' da stamattina che ho uno strano presentimento. Non so cosa voglia dire, ma so solo che quando mi sveglio con questo peso sul petto non va mai a finire bene.> spiegò trovando a stento le parole.

<Non credo a questo genere di cose ma se vuoi sentirti meglio ti consiglio di prendere una camomilla, forse si tratta solo di stress.> dissi facendo spallucce.

<Non è stress. L'ultima volta che ho avuto questa sensazione la poliz-... insomma, siamo finiti tutti in punizione...> disse lui cercando di sembrare credibile.

Aspettavo con impazienza il momento in cui sarebbe venuto tutto fuori, era una tortura far finta di niente.

<Staremo a vedere. Qualunque cosa sarà la affronteremo insieme.> lo rassicurai posando una mano sul suo braccio.

A quel gesto, sfoderò un sorriso smagliante che eliminò il grigiore di quella mattina.

<Ragazzi, c'è una cosa che devo chiedervi...> parlai con timore attirando l'attenzione di alcuni di loro. <Dico anche a voi quattro arrapati! Tornerete alle vostre fantasie tra poco.> brontolai verso gli stessi che stavano continuando a fare apprezzamenti sulle altre ragazze.

Ottenuta l'attenzione di tutti, feci la mia proposta. <Che ne direste se sabato andassimo al fiume? Voglio andarci da quando sono arrivata qui, ma non ne ho mai avuto l'occasione.>

<Si può fare.> disse Taehyung tenendo lo sguardo fisso sulle sue mani.

Ancora non riusciva a guardarmi negli occhi. Anche se avevamo risolto, per così dire, forse non si sentiva ancora pronto. Nonostante questo però, quegli squallidi commenti sulle altre non riusciva proprio a tenerseli per sé.

Tuttavia gli avrei concesso i suoi tempi. Tenevo veramente a Taehyung, non volevo si allontanasse da me.

<Mi ci vuole un po' d'aria fresca, ci sto!> dichiarò Jin stiracchiandosi.

<D'accordo, sembra un posto tranquillo.> si accodò Namjoon.

<Se anche ti dicessi di no, mi porteresti di peso.> affermò con noia Kippeum.

Mi conosceva bene.

<Dovrei studiare per un test di matematica... ma sì, ci sarò.> accettò anche Jungkook.

<Hoseok!> lo rimproverai per l'ennesima volta.

Per tutto quel tempo era rimasto a guardare delle ragazze che uscivano dalla mensa. <Hai sentito quello che ho detto?> domandai al limite della mia pazienza.

<Sì certo, tutto quello che vuoi.> sviò con ancora il capo girato verso l'uscita.

Portai due dita al ponte del naso e sospirai rassegnata.

<Quando si tratta di uscire da questa prigione io ci sono sempre.> disse Jimin entusiasta.

Alzai lo sguardo per scrutare Yoongi. <Tu?> domandai incerta.

<Era da tanto che minacciavo Jimin che un giorno o l'altro l'avrei buttato in quel fiume, quindi perché no! Magari questa è la volta buona che mi sbarazzo di mister siamosempreinritardopercausatua.> disse imitando la voce del suo compagno di stanza che era molto più acuta della sua.

<Ma come ho fatto a sopportare uno come te per quattro anni di seguito!?> si domandò Jimin quasi esasperato.

Yoongi alzò semplicemente le spalle.

<Allora è deciso!> dissi battendo le mani.

<Stavolta abbiamo fatto tardi. La mensa è praticamente già vuota, meglio darsi una mossa.> ci fece notare Kippeum.

In effetti aveva ragione, eravamo rimasti da soli. Se non ci fossimo dati una mossa saremmo arrivati tardi a lezione.

<Dato che non voglio un altro richiamo da quella strega di trigonometria, devo scappare! Ci sentiamo dopo amore.> dichiarò Romeo dando un ultimo bacio alla sua Giulietta.

Prese a correre ma si fermò di colpo, a causa di un allarme.

Un suono assordante cominciò a rimbombare nella sala e in tutto l'istituto.

Era l'allarme antincendio della scuola.

<Che succede?> gridò Jimin alzandosi di scatto.

<Ecco, mi mancava l'incendio.> disse Jungkook ironico.

Come se non bastasse, mentre cercavamo di non perdere l'udito a causa di quella sirena assordante, come da regolamento si attivarono degli aggeggi sul soffitto da cui cominciò a cadere dell'acqua gelata.

<I miei capelli!> strillò Kippeum cercando di coprirsi la testa.

<Usciamo fuori di qui, adesso!> ci intimò Taehyung alzando la voce.

Tutti insieme lasciammo la mensa e ci dirigemmo all'esterno dove altri studenti aspettavano che il resto ancora all'interno si affrettasse ad uscire.

Appena usciti ci dirigemmo in fondo alla massa. Dietro di noi anche alcuni insegnanti uscirono nell'intento di placare più di cinquecento studenti spaventati.

Eravamo tutti zuppi e il venticello pungente che tirava in quel giorno non avrebbe risparmiato nessuno dal prendersi una bella influenza.

Stavo letteralmente tremando come una foglia, in quelle condizioni non sarei durata ancora per molto. Mi guardai per capire in quali condizioni versasse la mia uniforme. La gonna era diventata pesante per via del tessuto fradicio, i piedi gelati a causa dell'acqua che aveva riempito le mie scarpe e la camicia avrei preferito non guardarla. Per via del tessuto che aderiva perfettamente al mio corpo tutti avrebbero potuto notare il mio reggiseno rosa confetto.

L'unica cosa che mi rimaneva da fare fu incrociare le braccia davanti al petto con la speranza di non farlo notare ancora di più. Mi girai per controllare se gli altri stessero bene quando all'improvviso sentii qualcosa posarsi sulle mie spalle.

<Metti questa, stai morendo di freddo.> dichiarò Yoongi mentre chiudeva zip del suo zaino.

Sulle mie spalle ora c'era il bomber del capitano della squadra di basket, in parole povere, il ragazzo più desiderato dell'istituto.

A primo impatto non seppi cosa dire, non mi sarei mai aspettata un gesto del genere da lui. In un certo senso ne fui lusingata visto che stavo ricevendo attenzioni dal ragazzo che mi interessava.

Le occhiatacce da parte di altre ragazze dell'istituto non tardarono ad arrivare, ero sicura si sussurrassero qualche piano per farmi fuori.

<Sei sicuro? Non voglio inzuppare anche la tua-> non mi fece finire di parlare che si avvicinò al mio orecchio di colpo.

<Fossi in te terrei la giacca. Gli altri ragazzi potrebbero accorgersi di quel bel reggiseno da bambolina che ti ritrovi.> sorrise beffardo.

Arrossii violentemente e infilai per bene quella giacca usando tutti i bottoni che aveva.

Mi aveva guardata.

Un ragazzo mi aveva appena guardato le tette e io non stavo provando nemmeno un po' di collera o disprezzo per quello che aveva fatto.

Non provai nulla di negativo nei confronti di Yoongi e quello mi terrorizzò tantissimo.

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