42.

Il ragazzo mi guardò con uno sguardo straziato.

Non pensavo provasse cose del genere per una come me.

Insomma, poteva avere di meglio. Aveva condannato il suo cuore a battere per una persona spregevole perché io non ero capace di dargli quello che cercava. Sapevo che quello che avevo appena detto non era servito a nulla, ero una frana nel consolare le persone, ma stavo cercando disperatamente di riportare sulle sue labbra quel sorriso che aveva il giorno in cui l'ho visto per la prima volta.

<Asami se ti può far stare meglio sappi che non sono triste per il fatto che non ricambi i miei sentimenti.> disse mostrando una risata amara. <Mi sono accorto che già da un po' i tuoi occhi brillano per qualcun altro.> fece una pausa e spostò la sua frangia dai suoi occhi. <Sono triste perché un giorno ti pentirai di avermi chiesto di rimanere tuo amico, capirai di essere rimasta vicino ad un mostro e vorrai allontanarlo a tutti i costi. Quando arriverà quel momento non ti biasimerò.>

Ero convintissima si riferisse a quello che era successo l'anno precedente, e questo mi invogliò ancora di più a fare luce sulla questione. Non tolleravo che le mie amicizie fossero condizionate dal passato, nemmeno che fossi io a pagarne le conseguenze. Ogni giorno che passava Kippeum diventava sempre più restia a parlarmi, condizionata dal timore di toccare l'argomento. Taehyung aveva paura di riappacificarsi con me perché era convinto che io mi sarei nuovamente allontanata per via di quello che aveva commesso. Il resto del gruppo non mi aveva permesso di integrarmi del tutto per non coinvolgermi in quel turbine di sbagli.

Tutto ruotava intorno alla paura.

La paura che accompagnava ognuno di loro, dopo aver toccato il fondo in quel fottuto capannone mesi fa.

Forse io potevo aiutarli a liberarsi da quei rimorsi, o meglio avrei voluto, una volta che mi avessero concesso la loro fiducia, ma dubitavo potesse accadere se non avessi fatto io qualcosa per prima.

Avrei fatto di tutto per alleggerire le loro anime una volta per tutte.

Ritornai con i piedi per terra e decisi di fare la finta tonta. <Taehyung che intendi?>

Testa blu mi guardò negli occhi e ghignò. La sua mano finì sulla mia guancia che guadagnò una carezza. <Tesoro non sono così stupido sai? Credi che io non abbia notato come sia cambiato il tuo atteggiamento nei nostri confronti? So bene che fremi dalla voglia di sapere.> dichiarò con tono pacato.

Aveva capito.

Mi vennero i brividi.

<E se davvero vuoi, non ti resta che chiedere. Anche io sono stanco di convivere con questo peso sulle spalle e ancora di più di essere circondato da persone che condividono la mia stessa angoscia. Forse ora è arrivato il momento di essere salvati di qualcuno.> concluse girandosi per lasciare la stanza.

Lo guardai sparire e riapparire. <Un'ultima cosa, non chiamarmi Taehyung, chiamami semplicemente Tae. Siamo amici no?> mi consigliò sorridendomi.

<Va bene Tae...> risi per poi salutare definitivamente il ragazzo con i capelli blu.

Il sabato successivo avrei riunito tutti per parlare. Era una promessa.

Sentii poi bussare di nuovo alla porta, era Kippeum. Feci entrare la mia compagna di stanza e d'istinto l'abbracciai.

<Pensavo volessi farmi a fettine con una spada laser!> disse chiudendo la porta.

Le raccontai tutto quello che era successo prima, omettendo ovviamente la parte in cui Tae si definiva un mostro e dichiarava di aver scoperto che io fossi a conoscenza di qualcosa. Non avrei detto nulla di più nemmeno a lei che era la persona più vicina che avevo.

Oh mio Dio! Allora la sua tattica da tacchina in amore era già in atto dall'inizio! Come ho fatto a non accorgermene?!> strepitò saltellando per tutta la stanza.

<Mi dispiace che sia andata in questo modo.> confessai amareggiata.

<Perché dici così? Avete chiarito, siete amici, cosa c'è che non va?> domandò con ovvietà.

<E' solo che, lui è un bravo ragazzo e si merita il meglio, non una che non è stata nemmeno in grado di consolarlo.> le feci notare.

<Andiamo! Quello sarà l'ultimo dei suoi pensieri!> mi rassicurò prendendomi le mani. <E poi a quanto mi hai detto lui già sentiva di non essere ricambiato e fidati di me, conosco Tae, starà bene.> mi tranquillizzò ulteriormente.

Tirai un sospiro di sollievo e le sorrisi lievemente.

<E poi cos'è questa storia che hai già gli occhi su qualcuno? Non mi dici mai niente! Sputa il rospo!> mi gridò all'orecchio tanto da frastornarmi.

In realtà non avevo riflettuto molto su quello che aveva detto Tae. Si era accorto che avevo interesse per qualcuno, ma la verità era che nemmeno io sapevo di chi si trattasse dato che non era nato nessun approccio amoroso fino a quel momento.

In realtà qualcuno c'è mi suggerì la mia coscienza.

Non potevo dire che mi piacesse ma aveva suscitato il mio interesse.

<C'è qualcuno.> confessai. <Ma non è una vera è propria cotta.> precisai per evitare malintesi. Mi stesi sul letto e cominciai a fissare il soffitto, mi rilassava.

<Chi è? Dimmelo su!> insistette lei con malizia.

Non avevo intenzione di pronunciare il suo nome.

<Se non me lo dici, ti butto giù dal letto!> continuò mettendo il broncio.

<Non dirò il suo nome.> scandii continuando a guardare il vuoto.

<Dammi un indizio almeno!> si avvinghiò al mio braccio come una bambina.

Ancora con lo sguardo fisso  sul soffitto alzai un braccio e con un dito indicai in su.

<No...> disse incredula.

Era bianco, bianco ghiaccio.

angolo autrice🤠
hey personeee
so che non faccio mai un angolo autrice ma oggi scrivo per due motivi, uno è per donare a -jintonico una foto eterea di Jimin✨✨✨

e due volevo davvero sapere se vi sta piacendo la storia dato che praticamente non so cosa davvero pensate quando leggete quello che scrivo quindi se volete lasciate un commento o una stella così so che qualcuno legge le cavolate che scrivo.
detto questo vi lascio e al prossimo aggiornamento <3
-jas

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top