37.

Ero lì immobile, mentre quello sconosciuto avanzava. Notai con la coda dell'occhio che a Yoongi non fece molto piacere quell'avvicinamento, la sua mascella era contratta e i suoi occhi si chiusero in due fessure che studiavano ogni movimento. 

Me lo ritrovai a pochi centimetri, tanto da riuscire persino a sentire il suo respiro dietro la maschera. Non staccai gli occhi da lui, intravidi un luccichio, le sue iridi non si smuovevano dalla mia figura.

<Abbiamo dei vincitori a quanto pare...> sussurrò abbastanza forte da farsi sentire da tutti i presenti. <Potete andare, lasciateci soli.> ordinò al gruppo di squilibrati.

Tutta quella massa di persone scomparve in meno di un minuto dietro la porta. Fui felice di non aver visto i loro volti, almeno se li avessi incontrati di nuovo non mi avrebbero riportato alla mente questa nottata che volevo solamente buttare nel dimenticatoio della mia coscienza.

Yoongi fece qualche passo per avvicinarsi a me, incrociò le braccia e si rivolse all'unico individuo mascherato che era rimasto. <Adesso voglio sapere chi ha messo le mani su Hoseok.> affermò infuriato.

<Sono due ragazzini del terzo anno, curioso come il tuo amico si sia fatto mettere sotto da dei mocciosi.> il tizio scherzò crudelmente.

<Vaffanculo!> sbraitò Yoongi prima di sollevare un pugno che lo colpì dritto nello stomaco. 

Cadde a terra dolorante tossendo e rantolando per il colpo appena ricevuto.

<Sei solo un pezzo di merda dovrei spaccarti la faccia, ma prima ti farò un'altra semplice domanda. Come cazzo fai a conoscermi?> gridò avvicinandosi al viso del ragazzo mascherato.

Quest'ultimo disteso a terra cominciò a ridere come se avesse sentito la cosa più divertente del mondo. 

La mia pazienza aveva un limite e quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Dopo quelle risate il mio corpo si mosse da solo, gli sferrai un calcio nello stesso punto in cui era arrivato il pugno di Yoongi.

<Senti brutto imbecille falla finita, parla!> esordii in preda ad una furia sconosciuta.

<Wow Yoongi, questa te la sei scelta più cattiva e anche più sexy di Haewon.> sogghignò il ragazzo a terra.

<Come fai a conoscere Haewon?> sibilò Yoongi accanto a me.

Haewon.

Ebbi l'impressione che da quel momento in poi quel nome mi avrebbe tormentato come un incubo.

<Te l'ho detto, ti conosco più di quanto tu possa immaginare.> continuò lo stronzo tra fragorose risate.

Vidi Yoongi sconvolto. Si avvicinò alla ringhiera, si portò le mani tra i capelli e intimò al ragazzo di andarsene via. Quest'ultimo non se lo fece ripetere due volte e con un braccio sulla pancia si rimise in piedi, scomparendo dietro la porta come avevano fatto i suoi amici prima. Lo seguii con lo sguardo e dopo aver sentito il cigolio della porta che si chiudeva mi domandai se lo avremmo rivisto, a quanto pare sapeva cose che non avrebbe dovuto sapere. 

Stava riportando a galla segreti che forse nelle sue mani non sarebbero più rimasti tali.

Mi concentrai in quel momento sul ragazzo che stava ammirando lo stesso panorama che dal primo giorno mi aveva lasciato senza fiato. Era girato di profilo e non potei fare a meno di rimanere affascinata dai suoi lineamenti delicati. Era davvero bello, capii perché aveva tutte le ragazze della scuola ai suoi piedi. Aveva una bellezza malinconica.

Mi avvicinai e puntai lo sguardo sulla città che viveva di tutte le piccole luci che la decoravano. Nel cielo c'erano solo due stelle che emanavano una luce fioca, ma il loro scintillio attirava l'attenzione, e stavano rubando tutta la scena alla luna.

Abbassai lo sguardo e lo rialzai verso di lui.

<Che c'è? Ti sei incantata per via della mia immensa bellezza?> mi domandò con vanità e sarcasmo.

<Bello quanto modesto.> risposi alzando gli occhi al cielo.

Ridacchiò.

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