21.

Taehyung mi fece segno di avvicinarmi.

<Qualcosa non va?> chiesi curiosa.

<No va tutto alla grande, volevo solo controllare come stessi. So che è il tuo primo match...> rispose grattandosi la nuca.

<Finora è andato tutto bene, i-io-> 

Il ragazzo si avvicinò di scatto, prese una ciocca dei miei capelli e iniziò a giocarci, non curandosi del mio evidente disagio.

<Sei proprio carina con la divisa da cheerleader, in campo avrai tutta la mia attenzione.> pronunciò a bassa voce a qualche centimetro dal mio viso.

Ero sicurissima di avere le guance rosse e accaldate e temevo capisse fosse per causa sua e della sua violazione del mio spazio personale. Nessun ragazzo si era mai avvicinato così tanto a me. Ero sempre stata la solita ragazza riservata e amante della tranquillità, di quelle di cui non si sa mai il nome, di quelle che rimangono nel proprio angolino ad ignorare il fatto che il mondo ignorasse loro. Non ero affatto abituata a quel tipo di attenzioni.

<Bene, ora devo proprio andare. Tra poco comincerà la partita e io non dovrei essere nemmeno qui. Buona fortuna.> pronunciò quella frase mentre si avvicinava gradualmente al mio viso senza staccare i suoi occhi dai miei. 

Chiusi questi ultimi non reggendo il suo sguardo e sentii qualcosa posarsi sulla mia guancia, quasi vicino alle labbra. 

Fu un attimo.

Un bacio.

Il mio corpo reagì. Le mie gambe divennero gelatina e le mie mani cominciarono a tremare. Avrei dovuto cominciare ad abituarmi a quel tipo di approccio. Un bacio sulla guancia non era nulla, ma era arrivata l'ora di sciogliere quel pezzo di ghiaccio che ero stata per troppo tempo.

Poco dopo, Kippeum mi chiamò. Dovevamo entrare in campo, e quello che era successo mi diede una scarica di adrenalina che non si sarebbe esaurita facilmente, ma che almeno avrei sfruttato per la partita.

<Buonasera Hanyang! Questa sera per inaugurare la stagione, la nostra squadra sfiderà in campo la Lexis Highschool di Busan. Siete carichi?> gracchiò la voce metallica dello speaker. 

Stava preparando il pubblico all'incontro, e dire che quest'ultimo fosse carico, era alquanto riduttivo. Urla e fischi rimbombarono in tutto l'edificio.

<Magnifico! Presentiamo ora i nostri campioni!>

Vidi i ragazzi nascosti in una specie di stanzino, aspettando che il loro nome venisse fuori dagli altoparlanti. 

Lo speaker continuò. <Diamo il benvenuto a Jung Hoseok!>. 

Il ragazzo entrò in campo godendosi il pubblico e le ragazze, particolarmente partecipi.

<L'attaccante per eccellenza, Kim Namjoon!> annunciò prima che sbucasse fuori e innalzasse dalla folla un'onda di esultanze assordanti. 

Kippeum in quel momento sembrava una bambina intenta a guardare la barbie dei suoi sogni. Non staccò gli occhi da lui nemmeno per un secondo. Ma dopo aver visto anche le ragazze manifestare un certo tipo di supporto nei confronti del ragazzo, mormorò un "cagne" che mi fece scappare una piccola risata.

<Quando qualcosa mi appartiene, non ce n'è per nessuno Asami.> affermò seria. 

Annuii e mi avvinghiai al suo braccio per confortarla, mentre lo speaker continuava la sua lista.

<E ora fatevi sentire per Kim Seokjin!>

Gridolini sguaiati.

<Jeon Jungkook!>

Urletti tutt'altro che innocenti.

<Continuiamo con Park Jimin!>

Per ogni ragazzo che veniva presentato, ogni ragazza quasi sveniva. 

Incredibile, una strage.

<Lui lo conoscete bene, sto parlando di Kim Taehyung!>

In quel momento tutti le studentesse, si riversarono verso le transenne come se avessero appena visto una celebrità da red carpet.

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