17.
Non avevo mai avuto così tanta sfacciataggine in vita mia.
Non riuscii a spiegarmi con quale coraggio io avessi detto tutte quelle cose, ma la parte peggiore fu che ne ero particolarmente soddisfatta.
Pensai a Kippeum che era rimasta ad aspettarmi in mensa per tutto quel tempo.Mi sistemai e mi avviai. Non le avrei detto nulla, mi sarei inventata qualcosa per coprire il mio ritardo.
Entrata in quella sala la vidi sbracciarsi, seduta tra alcuni dei ragazzi. Li raggiunsi senza riempire il vassoio perché il recente incontro aveva chiuso il mio stomaco come un sacco dei juta.
<Era ora! Che fine avevi fatto?> chiese visibilmente sollevata.
<Il professore mi ha trattenuto dopo la lezione, nulla di importante.> mentii cercando di sembrare più convincente possibile.
<Capisco, ma ora cambiamo argomento. Proprio ora stavamo parlando della partita, tra due settimane!> batté le mani come una bambina.
<Questa partita sarà abbastanza leggera. Giocheremo contro le schiappe di Busan, tanto per inaugurare l'anno con una vittoria.> intervenne Hoseok.
<Credo che l'unica cosa interessante sarà guardarvi alle prese con le coreografie con quei pompon in mano.> ridacchiò Namjoon imitando con le braccia tipiche mosse da cheerleader.
<A proposito! Oggi controlleremo le new entry della squadra.> esclamò la mia amica scuotendomi un braccio.
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Dopo pranzo Kippeum mi costrinse a correre, per arrivare a una grande bacheca dove dovevano essere affissi i risultati, ma di cui sfortunatamente non c'era ancora nemmeno l'ombra. Kippeum fremeva e saltellava senza sosta. Dopo quei risultati avremmo cominciato finalmente gli allenamenti.
Dieci minuti più tardi, la stessa signora che avevo incontrato il primo giorno di scuola, uscì dall'ufficio e affisse un foglio, che presunsi dovesse essere quell'elenco tanto atteso. Kippeum si fiondò lì davanti scorrendo gli occhi su tutta la lista, si girò poi verso di me in totale silenzio.
<Allora?> chiesi impaziente.
<Spero per loro che le divise siano carine, altrimenti ci andrò come dico io in campo.> disse con nonchalance.
Dopo aver visto la mia espressione confusa, si fiondò tra le mie braccia e cominciò a saltellare come una molla. Ce l'aveva fatta.
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A fine giornata il mio flusso di pensieri cominciò a riempire la mia mente.
Dopo quello che era successo con Yoongi faticai a credere a quello che mi aveva garantito Kippeum, ovvero che sarebbe servito solo tempo. Quel ragazzo mi odiava, da quel momento in poi avrei ripagato con la stessa moneta. Automaticamente mi ritornò in mente il giorno della festa.
Però che posto strano per organizzare feste...
Ancora più strano che la scuola avesse dato il permesso di utilizzare quel deposito.
<Kippeum, puoi raccontarmi cosa è successo di preciso l'anno scorso?> domandai timorosa di una reazione negativa. <Se non vuoi, dammi una botta in testa così smetterò di chiedertelo.> scherzai per sdrammatizzare.
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