13.

Parlando di Kippeum, la vedemmo arrivare con tutto il resto del gruppo. Cozza compresa <Ragazzi andiamo, abbiamo trovato il disperso.> sospirò esausta.

Uscimmo una volta per tutte da quel deposito e rifacemmo la stessa strada dell'andata fino all'atrio.

<Noi riportiamo Yoongi in dormitorio e voi ragazze, per favore... potreste riportare la tizia nel dormitorio femminile? Vi prego.> ci supplicò Jin.

Io e Kippeum ci guardammo scocciate. <Buonanotte ragazzi.> dicemmo all'unisono senza rispondere alla domanda del ragazzo. 

Prendemmo sotto braccio l'amica di Yoongi e ce ne andammo per la nostra strada. E ora come avremmo fatto a capire in che stanza stava la cozza? Quella era completamente andata. Non aveva nemmeno la lucidità per mettere insieme due parole. Non so quale dio ci diede la forza di salire le scale con una zavorra del genere addosso. Vagammo per un bel po' di tempo, finché da una porta spuntò fuori una ragazza bassina alquanto spazientita, mentre premeva nervosamente i polpastrelli sullo schermo del suo cellulare. Sentimmo poi la suoneria che proveniva dalla borsa della tizia e avvisammo la ragazza davanti a noi. Era la sua compagna di stanza. Si scusò con noi per il comportamento della sua coinquilina che a quanto pare non stava simpatica nemmeno a lei, e dopo esserci congedate, ci dirigemmo finalmente in stanza.

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Era mattina.

Quella notte avrei potuto fare invidia a un alce sedato. Dormii profondamente, talmente profondamente da aver scombussolato la mia abitudine di auto-sveglia. Guardai l'orologio e mi accorsi che mezzo giorno era appena passato.

Mi girai verso il letto di Kippeum e la vidi ronfare come al solito. Era domenica e non le avrei rotto le scatole, si sarebbe svegliata da sola.

Rivolsi lo sguardo al soffitto e semplicemente cominciai a fissarlo, senza un motivo ben preciso, non avevo nulla per la testa, ero lì immobile a guardare il vuoto.

<Perché stai guardando il soffitto?> disse all'improvviso una voce impastata dal sonno.

<Non so, non c'è un motivo.> risposi tranquilla.

<Certo che sei strana.> disse la mia compagna di stanza prima di sprofondare di nuovo con la testa sul cuscino. Non risposi ma mi scappò un sorriso.

<Buongiorno mondo.> sbadigliò mentre si stiracchiava.

<Buongiorno.>

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