⊰ 𝗖𝗮𝗽𝗶𝘁𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟯 ⊱

La riunione si tenne a casa di Fefe. Si trattava un po' del loro quartiere generale, dato che molti di loro appartenevano ad agenzie differenti. Il castano aveva messo a disposizione la sua abitazione per quando si riunivano loro undici. Non volevano turbare gli studenti, quindi avrebbero tenuto quel piano segreto, nel caso non si concludesse come sperato. Erano le tre in punto di un giovedì pomeriggio, erano passati tre giorni dall'attentato dei villain e il discorso del loro capo. A prima vista non sembrava, ma i pro hero riuniti quel giorno erano abbastanza preoccupati per le parole del cattivo. Non era stato duro, non aveva insultato pesantemente le autorità o i politici, o addirittura gli eroi. Si era limitato a far capire alle persone che dovevano aprire gli occhi e ribellarsi alle ingiustizie che subivano. L'unico che aveva per puro caso sentito il telegiornale di quel giorno era Shoji Hirata, intento a badare al figlio, che voleva vedere i cartoni in tv. Aveva subito chiamato Fefe, Mirai e Mizushima. In seguito Gojo aveva chiamato gli altri, venuto a conoscenza di un terribile fatto: qualcuno si era spacciato per lui e aveva passato ben due settimane con la 2A del liceo Yuei di Musutafu.
Il bianco aveva interrogato tutti gli studenti, tranne Kyojiro, che ancora dormiva, e aveva tratto alcune conclusioni, di cui avrebbe parlato con i colleghi quel pomeriggio. Dato che il posto come coordinatore della classe di Yuji era vuoto, vista la sparizione del ladro d'identità, avrebbe coperto quel ruolo fino a data da destinarsi per restare vicino al ragazzo. E anche perché Akyra e Rin erano stati rapiti. Il martedì mattina, mentre stava andando a chiamare un dottore che cambiasse la fasciatura al rosa, aveva ricevuto uno strano messaggio accompagnato da una foto:

"Se li vuoi riavere indietro vivi, vedi di non fare sciocchezze".

Nella foto c'erano una ragazza e un ragazzo, legati con numerose lastre di metallo ad una parete, in modo che non potessero andare da nessuna parte. Aveva subito riconosciuto i due figli adottivi. Lì per lì pensava che fosse uno scherzo. Akyra e Rin erano benissimo capaci di difendersi da soli, la prima aveva la possibilità di manipolare la gomma da mastica - preferibilmente rosa - per creare oggetti, il secondo poteva far addormentare le persone semplicemente toccandole. Erano dei quirk abbastanza forti, a meno che non li avessero colti di sorpresa sarebbero stati difficilmente catturati. Poi il tempio era grande ed orientarvisi all'interno non era certo un gioco da ragazzi, non avrebbero mai aperto ad uno sconosciuto senza prima verificarne l'identità.
Aveva quindi rinfilato il cellulare in tasca e proseguito lungo il piano dell'ospedale. Però più camminava più gli venivano in mente strane idee. Quello che aveva detto Yuji riguardo al sostituto... doveva conoscerlo molto bene, o il ragazzo non sarebbe stato facilmente imbrogliato, doveva conoscere le sue abitudini, il suo modo di comportarsi e relazionarsi. Poche persone passavano così tanto tempo con lui da essere in grado di copiarlo alla perfezione. E tra quelle c'era un biondo dal completo verde e l'aspetto innocuo. Tutto cominciava a tornare chiaro, e il presentimento che aveva avvertito nella stanza con Yuji e Ume si stava avverando. Aveva subito afferrato il cellulare e chiamato Gin, suo compagno di classe, poi Budo, Regina e Ayaka, che avevano sparso la voce tra i restanti.
Ed ora erano tutti e undici lì riuniti , a casa di Fefe, per preparare un piano e recuperare gli studenti rapiti, sconfiggendo contemporaneamente i villain, se possibile. Altrimenti avrebbero ritentato dopo aver raggiunto il primo e più importante obiettivo.
La casa del pro hero era accogliente, si trovava in un quartiere poco popolato di Tokyo, quindi non avevano impiegato molto per raggiungere la destinazione. Erano partiti dall'ospedale, dove si erano dati appuntamento, poiché Gojo non poteva portare tutti - grazie al suo quirk può annullare la distanza tra lui e un luogo e spostarsi velocemente - Fefe li avrebbe accompagnati con la sua decappottabile e Mizushima con la coupé - se Shoji provava a chiedere in prestito l'automobile di famiglia sua moglie lo faceva a pezzi.
Ed eccoli finalmente a destinazione. Più che una casa, in realtà, sembrava un gigantesco open space, visto che le stanza erano un po' tutte connesse tra di loro. Era a due piani, il secondo si trovava sottoterra e veniva usato per discutere indisturbato con i colleghi di questioni importanti. Scesero le scale laterali al fine di raggiungerlo. Una volta lì, presero posto al grande tavolo centrale. La stanza era ben organizzata, a differenza del resto della casa, e grazie a Mirai sempre in ordine. Fefe amava lavorare in solitaria e si occupava più che altro di risolvere misteri con una sfumatura pericolosa, accompagnato ben volentieri da Yuta e, a volte, Ayaka. Ognuno aveva la sua sedia personalizzata con il suo nome da pro hero, tranne Mizushima, che non ne aveva ancora trovato uno vero e proprio e continuava ad usare il suo cognome. Kyoko tornò con un vassoio ed una tazza di tè fumante per tutti, l'unica cosa che era in grado di cucinare. I tre orologi suonarono contemporaneamente le tre e dieci minuti.
La riunione poteva ufficialmente cominciare.

— Bene, oggi siamo qui riuniti per investigare sulla questione "Yuri Tsukino". Vorrei innanzitutto sentire quanto ha da dire Void, pro hero che lavora presso una scuola minore a Sendai.

Gojo si alzò dalla sedia, indossava i suoi occhiali da sole neri, come al solito. Squadrò i presenti, indeciso su cosa dire. Incrociò lo sguardo del suo ex compagno di classe, Gin alzò gli occhi al cielo e lo spronò a parlare:

— Che c'è, te la fai sotto mammoletta?

— Affatto. Come sapete, lunedì alle otto di mattina, approssimativamente, il nostro uomo ha deciso di fare un discorsetto d'incoraggiamento a tutta la città, sperando di accendere la ribellione di molti e contemporaneamente ha attaccato gli studenti del secondo anno di ronda quel giorno. Ora, io non penso sia una coincidenza che sia capitato a loro.

— Bene, allora non sono l'unica a pensarlo. — s'intromise Angel.

Sadako Hino, conosciuta con il nome di Angel, una donna incredibilmente intelligente e spietata. Lavorava presso l'agenzia per eroi "Black Mark", insieme a Regina e Mizushima, e occasionalmente si univa a Fefe per delle missioni. Sempre se alla fine riceveva un ricco compenso per il suo aiuto.

— Eh eh, no. — le fece l'occhiolino — Come stavo dicendo, ho in mente chi potrebbe aver ideato il piano. E no Budo, non è il ragazzo del telegiornale. O meglio, lui è il capo solo teoricamente, ma praticamente c'è qualcuno che lo sta manipolando per scopi più oscuri di quanto Tsukino stesso non può immaginare.

— Deve essere una persona di cui si fida molto, altrimenti capirebbe sicuramente che lo sta imbrogliando. — stavolta a parlare era stata Kyoko Noguchi, pro hero dell'agenzia "Wonderland", conosciuta come Mad Hatter.

— Sì, certo, cara. Il rosso è circondato da molti fedeli servitori, che ha mandato contro i ragazzi per impedire che intervenissero, l'unico gruppo a non essere stato attaccato è quello controllato da Aizawa. Evidentemente pensavano che non sarebbero riusciti a sconfiggerlo per via della sua esperienza, perché un altro gruppo con uno studente dal quirk quasi del tutto uguale a quello di Eraserhead è stato lo stesso attaccato.

— Il fratello del villain. — disse Mizushima — Perché non dovrebbe collaborare con lui?

— Semplice: lo odia. Per quanto riguarda le ricerche non preoccupatevi, Mirai è stato così gentile da farle al posto mio. — ringraziò il corvino — Tre studenti sono stati rapiti e anche... anche i due ragazzi che avevo adottato dieci anni fa.

— Hanno tutti dei buoni quirk, probabilmente è per quello che sono diventati facili prede per il nemico. Poter copiare il potere di qualsiasi persona, se pur per un tempo limitato: un sogno che si avvera se riusciranno a manipolarli facilmente. — si fece avanti Yuta.

Yuta Nakamura lavorava con Kazumi Fujimoto - aka Fefe - da molto tempo, stimava il suo collega e cercava sempre di imparare qualcosa dalla missioni precedenti. Quello che era accaduto quel fatidico lunedì mattina non era affatto da sottovalutare, anche si trattava di un gruppo minore e con pochi sottoposti, al momento, i componenti era abbastanza forti e astuti da potersi guadagnare con sporchi trucchi la fiducia delle persone, proprio per via della loro riservatezza nei crimini compiuti.
Al momento si erano solo dedicati a piccoli furti per procurarsi il materiale necessario per vivere e realizzare il loro piano, e gli omicidi erano solo di ostacolatori, non programmati.

— Non è ancora detta l'ultima parola, Mirai, possiamo ancora salvarli, siamo qui per questo.

— Prima salviamo i ragazzi, poi sconfiggiamo i villain. Perché non andiamo subito? Li colpiremo sicuramente di sorpresa, e poi siamo più di loro! — intervenne Ayaka.

Ayaka Tori, o Lady Paradise, non si sbagliava, intervenire quel giorno era la strategia più veloce, ma non la migliore, a detta di Fefe. I villain si aspettano che qualcuno venga a salvare i ragazzi, potrebbero averli rapiti anche semplicemente per questo. Anche se questa teoria non spiegava perché erano stati rapiti anche Akyra e Rin.

— Mirai non ha raccolto informazione per puro caso. Quello che ha trovato ci aiuterà a capire con chi avremo a che fare.

— Perché ce ne occupiamo noi? — chiese Shoji, che aveva più voglia di tornare dalla sua famiglia che stare lì ad ascoltare.

— Perché i pro hero più alti in classifica non se ne cureranno. Quello che ha detto Tsukino è vero, purtroppo, ed è per questo che molti cercheranno di unirsi a lui, credendolo forte. Ma saranno queste persone ad essere sfruttate, finché non diventeranno inutili e saranno eliminate.

— Okay, okay, un po' d'ordine, avevo programmato tutto in modo che ognuno avrebbe parlato a turno ma come al solito non ci riusciamo. — interruppe Fefe il bianco.

— Ma quindi di chi sospetta Void? — buttò lì Budo, nonostante le parole del castano.

— Di Shiota Kento.

— Sarebbe? — domandarono perplessi.

— Lavora con me al tempio di famiglia, eravamo amici da piccoli ma non è venuto a studiare alla Yuei, ha preferito studiare al tempio stesso. Quando è passato in eredità a me ho pensato che gli avrebbe fatto piacere insegnare lì, cercava un posto come professore da molto tempo, infatti ha accettato. L'unica persona che conosce talmente bene il tempio da riuscire a rapire Akyra e Rin è lui, non riesco a collegarli alla faccenda altrimenti.

— Ma potrebbero anche non essere collegati. — fu ribadito.

— Ma i ragazzi hanno detto che qualcuno ha insegnato loro per due settimane, credevano fossi io, ma ero al tempio. Aizawa mi ha chiamato chiedendomi se martedì sarei stato a scuola, ma non capivo affatto quella domanda all'inizio. Poi decisi di andare a parlargli di persona, ci avrei messo pochissimo, quindi sono venuto alla Yuei, ma mi hanno detto che erano a fare un giro di ronda e ridevano di me, come se fossi uno smemorato. Parlando con mio figlio ho capito che qualcuno mi aveva sostituito per tutto quel tempo e un fatto interessante me lo ha riferito Miuzaki Arata, un suo compagno di classe. Ho interrogato un po' tutti quelli della 2A, per sapere dei poteri del gruppo, ma anche Mirai penso sia riuscito a trovare qualcosa. Ebbene, Miuzaki mi ha detto che durante il suo scontro, il villain identificato con il nome di Hajime, lo ha colpito agli occhi. Fin qui tutto normale, il biondo può far spuntare motoseghe dal suo corpo, ma il corvino ha detto che nessuno sapeva che non vedendo avrebbe fatto fatica ad usare il quirk. Solo il professore e un suo amico lo sanno, giura che non l'ha mai detto a nessun altro, e posso crederci perché quel ragazzo è un pezzo di ghiaccio con due gambe e due braccia, se vuole star zitto ci sta. I ragazzi sono stati interrogati uno ad uno dal professor "Gojo" e per sbaglio gli era scappato quel particolare, pensava che non fosse importante, tanto era il loro professore, un pro hero certificato, difficilmente l'avrebbe usato contro di lui. E poi ecco che durante lo scontro viene mirato proprio al suo punto debole. Non vi pare strano?
E se non siete ancora del tutto convinti, il quirk di Kento gli permette di copiare le persone toccandole, diventando proprio come loro. E io sto spesso a contatto con Kento.

— Interessante Void, quindi abbiamo un possibile boss secondario. — fece Gin — Se è riuscito a fregare così facilmente dei ragazzi che stanno tutto quel tempo con te non gli sarà difficile manipolare per i suoi scopi il rosso, che si fida così ciecamente di lui, dico bene Mirai?

— No, non ti sbagli. La prima uccisione di Yuri Tsukino risale a sei anni fa, quando Kyojiro Tsukino ne aveva dieci. I due sono di fatto fratelli, come testimoniano le interviste. In quella notte uccise madre e padre, ma il fratello minore riuscì a scappare e rifugiarsi dagli zii, già a quel tempo il suo medico di base lo controllava costantemente, e dopo il secondo attacco e la morte del resto della famiglia, zii e cugini, ne prese l'effettiva custodia, vista la mancanza di altri parenti da cui stare e la giovane età del soggetto. Eppure il ragazzo è riuscito ancora una volta a sfuggire alla morte. Pura fortuna o un piano ben preparato?

— Non credo, se voleva salvare il fratello per scopi futuri avrebbe attaccato quando non era in casa. Lui sapeva che doveva prenderli tutti contemporaneamente, o non sarebbe riuscito a farla franca. Gojo, hai detto a Fefe, per telefono, che il fratello ha dei problemi, un trauma, giusto? — continuò Mizushima.

— Sì, esatto. Non può toccare determinati oggetti oppure prova un grande dolore, anche le persone. Il suo tutore mi ha riferito che succede solo con le cose che il fratello odiava, come il contatto umano, e Kyojiro pensa che il dolore sia dovuto al sangue che si accumula sulla sua pelle, ma Watashi dice che non è affatto vero e se lo immagina soltanto.

— Mirai, passami le cartelle dei villain. Sappiamo con precisione da quante persone sia composto il gruppo?

— No, Fefe. Ho trovato le informazioni su sette individui ma potrebbero essercene di più, non possiamo saperlo.

Il castano aprì la scheda di Yuri e cominciò a sfogliarla. I fogli riportavano poche informazioni, del quirk si sapevano le basi. Bevve un sorso del suo tè, dopo averlo accuratamente mescolato.

— Ventuno anni, quindi sappiamo la sua età.

— Sì, per via del fratello è stato semplice per me fare il calcolo.

— Il suo quirk consiste nel secernere veleno. Regina, mi hai riferito che sei stata sul luogo dell'incidente più grande, alla torre delle telecomunicazioni di Musutafu e che c'erano due tipi di corpi.

— Alcuni erano come bruciati, probabilmente il veleno è penetrato nelle loro vene causando le ustioni. Altri si erano sciolti, i loro corpi erano informi sul pavimento del primo piano, non si potevano più distinguere i loro volti. Inoltre questi ultimi avevano anche delle tracce di proiettili, come se avesse messo il suo veleno all'interno di quelli.

— Sembra abbastanza forte da essere il capo. Void, parlavi di un possibile secondo boss, ma nascosto dietro gli atti di questo primo. Come pensi che sia riuscito a convincere il ragazzo a formare questo gruppo?

— Mi sembra ancora troppo presto per poterlo dire, ma penso che Kento abbia giocato sul rapporto con la famiglia, in particolare il padre.

Fefe annuì:

— Seconda cartella e per quello che riferiscono i due superstiti dell'attacco, c'è un certo Satoru. Il loro gruppo ha subito ben due perdite, la ragazza che riesce a separare anima e corpo, Yoshi Kato, e il ragazzo che può copiare i quirk, Osamu Kaneki. Sembrano entrambi molto forti, ma contro questo villain non hanno avuto speranze. I due hanno detto che era in grado di modificare qualsiasi cosa volesse, tanto da essere riuscito a sfruttare a suo vantaggio la condizione di anima vacante e di essere riuscito ad annullare il quirk. Parecchio forte, anzi mi stupisce che non sia lui il capo.

— A volte le persone più forti sono quelle più deboli. — intervenne Gin — Sicuramente usare per così tanto tempo il quirk non gli avrà giovato. Dopo il suo arrivo alla festa, l'edificio è stato completamente rivoltato.

— Informazioni sulla famiglia: zero. E' avvolto nel mistero. Sembra essere il membro di cui sappiamo di meno. Perché si è unito al gruppo?

— Magari non aveva una vera e propria motivazione, l'ha fatto tanto per. A volte le persone si imbattono in cose più grandi di loro.

— Da quando sei così saggio, Shoji?

— Da quando mi sono sposato, Kazu.

— Va bene, va bene, continuiamo. Y-Yurei, si legge così? Ah, il tipo dai tentacoli rossi. Sembra il più giovane al momento, appena maggiorenne. I genitori dovrebbero essere morti.

— Una volta sono dovuta intervenire in un caso strano. Un villaggio era stato distrutto e i danni riportati dagli edifici sembravano causati da giganteschi tentacoli, se non sbaglio ne avevo parlato con Fumiko.

— Non ti sbagli, Angel. Quella sera di tre anni fa l'intero villaggio crollò misteriosamente. Inizialmente non si capiva la causa, ma quando il gruppo del rosso rubò in un centro di Kyoto ci accorgemmo di questo ragazzo. Sembrava il nostro uomo. Purtroppo il loro gruppo è particolarmente bravo a nascondersi e non siamo mai riusciti a trovarlo. Escono allo scoperto per poco tempo.

— Interessante care. Ma ancora di più il biondino delle motoseghe, si fa chiamare Hajime, ma è un americano fuggito sei anni fa dal suo paese. Abitava vicino a Sendai, ce lo riferiscono i suoi vicini di casa. Dicono che si guardasse dallo stare molto fuori casa, ma un giorno un amico trovò vuoto il suo appartamento. Una compagnia aerea mi aveva riferito che fosse entrato nel paese sotto il nome di David, e di averlo cambiato in Hajime poco tempo dopo il suo arrivo a Sendai.

— Anche per lui non vedo motivi per entrare nel gruppo. E poi, come facciamo ad avere queste foto?

— Un fotografo che conosco che lavora come mercenario era stato incaricato di scattarle e me le ha passate in segreto. Come puoi vedere sono abbastanza sfocate e fatte di sfuggita. — intervenne Ayaka — Sono curiosa per quanto riguarda Natsu. Di lui sappiamo molte cose, o sbaglio?

— Non sbagli, ma solo perché è stato coinvolto in alcuni incidenti che ci permettono di identificarlo con il burattinaio del circo "Jacquen". — spiegò Mirai — Circa dodici anni fa ci fu un incidente durante uno spettacolo. Uno dei burattini umani venne manovrato in modo scorretto e durante lo spettacolo di "Romeo e Giulietta" morì accidentalmente. Il ragazzo fu considerato un assassino e i suoi compagni dissero che si era vendicato sugli altri due. Seguirono delle indagini sul giovane e scoprirono che proveniva da una famiglia con precedenti e problemi mentali, quindi pensarono fosse il caso di portarlo in un centro di riabilitazione. Ma tre anni fa scappò e nessuno lo ha ancora ritrovato. Fino ad oggi.

— Nessuno si è mai accorto che un detenuto scappato chissà come si è unito ad una banda di villain?

— Il caso non era troppo grave, e alcuni lo diedero per morto visto che il luogo era considerato inespugnabile.

— Quindi dobbiamo preoccuparci molto per lui? O no?

— Nah, basta che evitiamo di ferirci e lui potrà difficilmente rivelarsi un ostacolo, in quel senso.

— Va bene, va bene, con calma. — cercò Gin un po' di silenzio — Prepareremo un buon piano e poi non è detto che dovremo affrontare solo loro.

— Sì, perché uno, non ho finito di presentare il gruppo e due, Yuri potrebbe essere andato a segno. Quindi tenere gli occhi sempre aperti è la prima regola fondamentale di questa missione.

— Come dici tu sapientone.

"Giuro che un giorno faccio in modo che debba portarla veramente la benda sull'occhio."

— Passiamo alle ragazze! Qui vedo una bionda con le codine di nome Shimizu, che è la ragazza che ha combattuto il nostro fratello del criminale. Anche lei sembra avvolta dalle tenebre, per il momento. Tsukino ha detto che era molto brava con la spada, giusto?

— Sì.

— Il resto dovremo scoprilo da noi a quanto pare. E infine la ragazza chiamata Kami Kimura.

La faccia di Gojo sbiancò di colpo, non poteva essere vero, sicuramente era una coincidenza.

— La nostra donna è molto riservata, ma non è riuscita a nascondere proprio tutto. Il gruppo che si è occupato di lei ci ha riferito che è in grado di modellare le ombre a suo piacimento, è abbastanza veloce e con sempre un asso nella manica. Proteggeva la struttura dove il rosso stava facendo il discorso, quindi penso che i due siano strettamente collegati.

Dopo ciò la riunione continuò per due ore buone, durante le quali i pro hero si occuparono di preparare una strategia per attaccare e salvare i ragazzi. Nonostante la posizione dei villain fosse sconosciuta al momento, le tute degli studenti rapiti avevano un GPS incorporato che permise di capire la posizione. Erano tra Tokyo e Musutafu.
Ora non restava che incamminarsi e cercare di mantenere l'effetto sorpresa. Mentre uscivano dalla stanza e si dirigevano alle macchine, Kyoko si avvicinò a Fefe e gli chiese:

— Hai appeso il nuovo quadro di Mirai?

— Sì, mi piace.

— Il quadro o Mirai?

— Il quadro pervertita.



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