⊰ 𝗖𝗮𝗽𝗶𝘁𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟬 ⊱

Kyojiro non poteva far a meno di pensare alle parole che Watashi gli aveva detto quella mattina. Abbassò lo sguardo sulla katana di suo padre e la strinse con forza, fino a lasciare l'impronta della mano sudata sul gelido ferro. Magari avrebbe potuto provare a rimettere l'impugnatura in pelle tornato a casa.
Da quando suo fratello lo aveva ferito gli risultava impossibile toccare molti oggetti, e tra questi c'era anche la pelle, animale e umana. Ecco perché cercava sempre di stare il più distante possibile dagli altri, non voleva mica provare dolore. Di conseguenza era stato costretto a togliere dalla spada la parte in pelle dell'impugnatura, mentre quella in legno era potuta rimanere al suo posto.
Sospirò, non gli piaceva affatto quel posto, c'erano tantissime persone che passavano da un negozio all'altro, andare a sbattere con loro mentre inseguiva un possibile criminale era un'opzione da tenere in conto, purtroppo. Non era passato molto tempo da quando erano arrivati lì, il grande schermo al centro della parete di fondo dell'edificio segnava le 8:03. Controllò che la sua compagna fosse ancora dove le aveva detto di posizionarsi, con il quirk che aveva poteva benissimo stare da sola per il momento, mentre Nashimiya e Kimura avrebbero formato una coppia ideale al piano terra, compensandosi a vicenda. Si ricordava di quello che era accaduto sabato sera a casa di Asano ma i due non potevano creare interferenze nella missione per una stupida litigata tra amici, quindi aveva intimato loro di andare d'accordo almeno fino alla fine delle ore di scuola.
Improvvisamente notò che il presentatore del telegiornale giornaliero era diverso dal solito. Guardando ogni giorno il notiziario, gli parve una cosa strana. Rimise la spada nel fodero e puntò gli occhiali da sole sulla testa, per vedere meglio, ma in seguito si pentì di averlo fatto. Nello studio televisivo della torre delle telecomunicazioni c'era proprio suo fratello Yuri, rinomato criminale, scappato di casa quando Kyo aveva appena nove anni, dopo aver brutalmente sterminato la sua stessa famiglia. Istintivamente si tenne pronto a combattere: dovunque fosse, suo fratello faceva solo danni. Sguainò la spada così velocemente dal farla risuonare contro il fodero, ma tutti i presenti erano concentrati a guardare lo schermo e non lo sentirono.
Come si permetteva quell'ingrato di rivolgersi in quel modo ai cittadini? Yuri sapeva essere molto convincente, se fosse riuscito nel suo piano cosa sarebbe accaduto? La gente non era troppo contenta del governo attuale, probabilmente il suo piano di reclutare nuovi sottoposti - perché Kyojiro sapeva tutto del gruppo che infestava da tempo le strade di Sendai - parlando da una sede del governo avrebbe riscontrato buoni risultati.
Corse fino al parapetto che impediva ai clienti di cadere al piano di sotto se si sporgevano troppo e cercò Yuji e Toshi, forse non avevano visto trovandosi distanti dalla televisione. Vide il primo intento a parlare con una ragazza dai capelli biondi e pensò che gli stesse chiedo informazioni quindi decise di evitare di scendere, ma quando quella alzò il volto e guardò nella sua direzione si affrettò a raggiungerli.

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— Tsukino? Be', dovrebbe essere al piano di sopra. Oggi siamo di ronda sa? Se ha bisogno di altro sono a disposizione. — rispose il rosa sorridendo.

Shimizu non gli rispose nemmeno, prese la scala più vicina e si piombò alla ricerca del ragazzo. Yuji ci rimase un po' male, ma pensò che doveva essere una cosa veramente urgente. Poi si accorse che anche Kyo stava venendo incontro alla ragazza, quindi si dovevano conoscere molto bene. Si rallegrò all'idea di averli aiutati ad incontrarsi, tuttavia la ragazza tirò fuori dalla giacca dell'uniforme un coltello che allungò in una spada e la puntò contro il suo compagno.
Yuji sussultò. Un villain? Di già? Si girò alla ricerca di Nashimiya, anche lui si era alzato dalla sua postazione. L'unica a mancare all'appello era Ume, ancora di sopra. Armeggiò con i nuovi auricolari e provò ad avvisarla.

— Ume? Dove sei? Un villain ha attaccato Kyo, stai attenta anche tu, okay?

— Yuji? Yuji sei tu? Che? Non sento bene... o santi dei! — esclamò e interruppe la comunicazione.

Yuji ora era preoccupato il doppio, la sua compagna di stanza aveva visto un secondo nemico? Solitamente usava quell'espressione quando si allenavano a scuola, quindi pensò fosse probabile.

"Sukuna? Ci sei? Vedi di non fare scherzi oggi." ammonì mentalmente il quirk.

Poi si risolve a Toshi:

— Vai da Ume e vedi cosa sta succedendo, io aiuto Kyo per ora. D'altronde è colpa mia se la tizia lo ha trovato. — ammise arrossendo appena.

Non fece in tempo a raggiungere il compagno che si ritrovò la strada bloccata da un enorme tentacolo rosso sangue. Capirne la provenienza era abbastanza difficile al momento ma tentò comunque di schivarlo passandoci sotto. Tuttavia, il tentacolo lo ostacolò di nuovo, afferrandolo per la caviglia e lanciandolo contro un muro. Aveva battuto molto forte la schiena e sentì delle persone gridare e scappare spaventate alla vista di quello spettacolo, si rialzò dolorante ma non se ne curò molto, Sukuna avrebbe guarito qualunque ferita quindi la sconfitta di quegli individui era l'unica cosa a cui doveva pensare. Scosse ripetutamente la testa per impedire agli occhi di chiudersi anche solo per un secondo e fece appena in tempo a scartare di lato che il tentacolo lo attaccò di nuovo. Però notò ben tre tentacoli ora, o forse ci vedeva triplo per la botta.
Nel frattempo, Kyojiro era intento ad evitare di finire infilzato dalla ragazza bionda. Aveva attivato il suo quirk fin da quando aveva sguainato la spada, ma l'altra aveva astutamente chiuso gli occhi, evitandolo. Il bianco era certo che Yuri avesse mandato a scuola qualche spia, perché altrimenti non avrebbe potuto sapere il quirk di tutti gli studenti. Si chiese se poteva esserlo qualcuno dei loro compagni di classe, ma gli sembrava molto strano. Progettare quell'assalto fin dall'anno prima? Come poteva sapere che si sarebbe trasferito? Perché Kyo aveva vissuto a Kyoto fino all'anno prima, e la ragazza bionda era il segno che volevano catturarlo. Nella sua testa c'erano molte domande e, pur potendosi vantare di avere la capacità di fare più cose insieme, in quel momento era abbastanza difficile. C'era solo una soluzione possibile, evitare di fidarsi di chiunque, come del resto aveva sempre fatto.
Rispose ad un fendente, almeno lui non doveva chiudere gli occhi. Suo padre lo aveva abituato a combattere in ogni situazione possibile, ma era difficile farlo quando davanti avevi un cattivo in carne ed ossa. Shimizu sembrava del tutto a suo agio, nonostante lo stancante combattimento e presto in suo soccorso arrivò anche un enorme tentacolo rosso, che provò in ogni modo a catturarlo. Kyo rispose tagliandolo in piccoli pezzi e quello, dopo aver lasciato una traccia di sangue nero, scomparì per un po'.
Yuji sentì un grido di dolore provenire dal piano di sopra e alzò la testa cercando di capire. Aveva visto il compagno tagliare il tentacolo, ma gli altri due non erano affatto spariti, anzi, tornarono all'attacco subito dopo. Il ragazzo ne frantumò uno con un pugno e mutilò l'altro con gli artigli, nel mentre che cercava di schivarli. Non riuscì a tagliare la punta dell'ultimo, quindi fu costretto ad evitarlo nuovamente, il tutto cercando anche la fonte di quelli attacchi.
C'era un ristorante di pesce nel centro commerciale, ma era alquanto improbabile che uno dei polpi avesse improvvisamente preso vita, anche perché sarebbe stato più semplice vedere il corpo dell'animale posato da qualche parte. E invece, il corpo del nemico principale restava ancora ignoto.

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Al piano di sopra, Nashimiya era intento a cercare Ume. Riteneva necessario il suo intervento al piano di sotto, visti i molti tentacoli che attaccavano i suoi compagni, e le palle rimbalzine della ragazza erano perfette per farli fuori. Corse finché non la trovò intenta a fronteggiare un ragazzo dai capelli bianchi. Non sembrava interessato alla sua presenza, anzi, combatteva come se lei non fosse veramente presente.
Ume palleggiò per un po' un'altra delle palle prima di spedirgliela contro e anche stavolta il nemico riuscì ad evitarla, spostandosi nei momenti giusti.

— Oh, andiamo! Mi prendi in giro?! — gli urlò arrabbiata.

L'altro non rispose. Toshi notò come si tenesse facilmente in equilibrio su tre tentacoli, mentre gli altri cinque erano pronti ad attaccare su entrambi i piani dell'edificio. O meglio, quattro, perché il quinto si stava rigenerando lentamente dopo essere stato mozzato molto in alto da Kyo, Nashimiya glielo aveva visto fare mentre saliva le scale laterali.
Ume non era affatto felice del comportamento del nemico, continuò ad attaccarlo con il quirk, ma l'altro riusciva sempre a trovare il modo di schivare le sue palle o di bloccarle con i tentacoli, in modo che non colpissero mai il corpo principale. Probabilmente il motivo per il quale Yuji non si era accorto di quest'ultimo era la sua posizione seminascosta dalle ombre, se ne stava rintanato proprio come un polpo davanti alla porta di un negozio di vestiti. Successivamente, infatti, cominciò a tirare dei manichini ovunque ci fosse un hero. Fortunatamente i clienti erano usciti tutti o sarebbe scappato fuori qualche morto tra i civili.
La cosa più sorprendente in tutto ciò, notò Nashimiya, era la calma dei due aggressori, sembravano seguire uno schema precisissimo, anche per il modo in cui li attaccavano. Shimizu aveva sotto controllo la battaglia contro Kyo, che era molto bravo nella tecnica e quindi un avversario difficile da sconfiggere in poco tempo. Rispondeva con precisione ai fendenti e non cercava di fare passi avventati attaccando per primo, tuttavia poco a poco era stato costretto a spostarsi e risalire la scala.
Yurei, così si chiamava l'altro villain, invece, schivava i colpi di Yuji ed Ume senza pensare a come fare, motivo per il quale il castano si sentiva un po' inutile in tutta la questione, non riuscendo a suggerire nessuna mossa soddisfacente all'amica. Gli pareva che il bianco lo stesse ignorando apposta, se frugava nella sua mente non c'era uno straccio di pensiero e la sua faccia non aveva alcuna espressione. Cominciava a diventare davvero irritante.
Finalmente il quinto tentacolo fu pronto a tornare in azione e si allungò fino al piano terra. Vedendo che Yurei lo evitava, Nashimiya si sporse dal parapetto e chiamò Yuji.

— Kimura! Il corpo principale è qua sopra! Se sali magari puoi aiutare Yatsu. — gli urlò sperando che lo sentisse.

Yuji annuì ma non voleva ancora salire, da quella posizione poteva evitare che il villain causasse troppi danni all'edificio, se sfondava due o tre pareti cercando di catturarlo il centro commerciale sarebbe crollato su se stesso seppellendoli tutti. Inoltre da lì poteva distruggere facilmente i tentacoli così da accorciarli per Ume. Con gli artigli ne mozzò uno e corse in mezzo gli altri due in modo che si intrecciassero tra loro.
Kyo arretrò per rispondere al colpo della ragazza. Era molto più forte di quello che sembrava e riusciva sempre a prevedere la sua mossa in qualche modo quindi doveva subito tenersi pronto a contrattaccare o l'avrebbe ammazzato. Non riusciva a spiegarsi come facesse a muoversi così bene anche senza vedere, però riflettendoci era sicuramente legato al suo quirk. Non poteva consistere in una vista ad occhi chiusi, più qualcosa legato alla predizioni. Gli ritornò in mente che una volta al telegiornale aveva sentito di una della banda che poteva prevedere brevi mosse nel futuro. Doveva trattarsi della bionda, doveva aver previsto tutta la battaglia o gran parte di essa, pensò. Trovare una soluzione a quel problema era complicato ma se sballava le sue previsioni poteva farcela.
Al momento lo stava spingendo a salire sempre più in alto, probabilmente aveva capito che al primo piano c'era qualcosa con cui sconfiggerlo. Avvicinarli al suo compagno e ridurre la battaglia ad un solo piano era vantaggioso per lei. Quindi doveva fare di tutto per rimanere al piano terra. E ci voleva una mossa che creasse scompiglio nel suo schema perfetto. La parte destra della scala era normale, quella sinistra era mobile. Contò mentalmente fino a tre e poi si spostò sopra al corrimano, scivolando fino al piano desiderato, lasciando che l'altra colpisse a vuoto.
Non ci mise però molto a capire le intenzioni del bianco. Shimizu lo inseguì visibilmente arrabbiata, prendendo la sua stessa strada, ma in tutto ciò dovette aprire gli occhi per vedere dove fosse il corrimano, perché non aveva previsto di doversi spostare in quella direzione e il ragazzo ne approfittò per annullarle il suo quirk. Poteva chiudere gli occhi quanto voleva, ma finché non lo faceva lui non avrebbe potuto prevedere nessuna delle sue azioni.
La situazione era cambiata, adesso era lui quello in vantaggio. Però c'erano ancora dei particolari che gli sfuggivano, tra cui il motivo per il quale li avevano attaccati. Perché prendersi la briga di creare casino e sembrare anche cattivi, cosa che non volevano far intendere agli spettatori di quel giorno? Forse per catturare qualcuno di loro, oppure pensavano che sarebbe stato più facile con degli eroi giovani di ronda invece che degli esperti.
Ripensò ai quirk dei suoi compagni di classe. Yuji era molto forte, anche se dall'esterno poteva apparire debole per via del carattere gentile. Anche Ume aveva un bel potere, le sue palle erano difficili da bucare e resistenti a moltissimi materiali, inoltre poteva far rimbalzare qualsiasi cosa riuscisse a sollevare, nonostante fosse solita portarsi dietro quelle armi. Toshi... be', Toshi aveva le sue potenzialità, se solo si fosse potato dietro anche qualche arma... ma si riteneva così inutile da restarsene sempre in disparte.
Continuò a non pensare al terribile dolore alle mani, doveva dare il meglio di sé e non era il momento di lasciarsi fregare da precedenti ferite di guerra. Lui poteva essere parecchio utile al gruppetto. Grazie al suo quirk sarebbe diventato un ottimo strumento di ricatto per eventuali sostenitori, e in più aveva un conto in sospeso con suo fratello, che prima o poi avrebbe ritentato di ucciderlo.
Quindi le tre vittime più probabili della situazione erano Ume, Yuji e lui stesso.
Ume ce la stava mettendo tutta per colpire Yurei alla radice, ma ancora una volta aveva schivato i suoi attacchi e anche lei doveva evitare quelli del nemico. Improvvisamente fece una cosa strana. Richiamò a sé tutti i tentacoli e rimase fermo per qualche secondo. La ragazza lo fissò negli occhi, cercando di capire cosa voleva fare. Poi ne spedì uno a Nashimiya, che era ancora girato e provava ad aiutare Yuji come meglio poteva, due a lei e tre al rosa.
Non ebbe molto tempo per proteggersi, pur riuscendo a colpirne uno, l'altro le afferrò la caviglia. La ragazza morse la parte che la teneva prigioniera e per il dolore, il villain finì per farla schiantare in fondo al piano, mollando la presa di scatto. Nashimiya fu sollevato in aria come nulla e rimase aggrovigliato nel capillare rosso. Yuji riuscì subito a sfondarne due grazie all'aiuto di Toshi, che lo aveva avvisato all'ultimo.
Yurei decise che era ora di farla finita e che avrebbe sistemato per bene la ragazzina una volta per tutte, si era divertito un po' ma adesso dovevano portare a termine i compiti che Yuri aveva assegnato loro. Si spostò dal suo luogo in penombra e Yuji riuscì finalmente a scorgerlo, mentre si avvicinava pericolosamente alla sua amica. Uno dei tentacoli era alzato a colpirla in un punto vitale.
Il suo battito cardiaco accelerò, non voleva che Ume morisse, era la sua più cara amica. Lo aveva sempre aiutato e gli aveva permesso di continuare ad andare alla Yūei senza farsi problemi su dove alloggiare. Si mosse istintivamente, sfruttando il capillare che non aveva ancora tagliato. Si aggrappò ad esso e mentre il bianco cercava di lanciarlo da qualche parte infastidito, alzandolo sempre più in alto, Yuji ne approfittò e atterrò al piano di sopra. Quasi scivolando sul pavimento si lanciò contro i due, evitando le parole incomprensibili che Nashimiya gli stava dicendo.
Ume non riusciva ad alzarsi per la botta, le faceva malissimo la caviglia per la quale il villain l'aveva presa poco prima e pensò di essersela slogata. Indietreggiò ma non aveva possibilità di scappare, quasi tutti i tentacoli formavano una barriera davanti a lei, tranne quello che stava per colpirla, e in quelle condizioni non sarebbe stata abbastanza veloce. Dietro di lei c'era un muro. Yurei si avvicinò ancora un po' e poi affondò l'arma nella carne fresca.
Ume chiuse gli occhi, aspettandosi di provare un dolore atroce, del resto le aveva trafitto il cuore, ma si accorse di stare benissimo. Era ancora viva e non aveva alcuna ferita, cosa che invece non poteva dire di Yuji. Per poco non svenne, e lei non sveniva mai, per nessuna ragione. Davanti ai suoi occhi c'era il suo amico, grondante di sangue per una ferita fatale che sarebbe dovuta spettare a lei. Il ragazzo tossì un po' del liquido rosso sul pavimento e poi la guardò. Ume non sapeva che cosa dire. Era troppo spaventata per poter parlare. Yurei era arrabbiatissimo, quello era uno dei ragazzi che doveva catturare per Yuri, ed era appena morto. Raccolse con un tentacolo un pezzo di cemento caduto dal muro e lo mandò a scagliarsi in fondo al piano, provando in ogni modo a calmare la rabbia e l'istinto di far crollare ogni cosa.
Al piano terra, Shimizu guardò nella sua direzione preoccupata per quanto aveva appena fatto:

— Idiota! Come spiegherai questa cosa al capo?!

— Stavo cercando di togliere di mezzo una seccatura, è lui che si buttato a salvarla. Stupidi eroi, credete di poter salvare tutti quelli che volete senza scontare delle pene? C'è sempre un prezzo da pagare per azioni così importanti. — sbottò, mandandando Nashimiya contro Kyo.

Kyojiro saltò un battito sentendo le parole del nemico. Yuji si era sacrificato per Ume? Una cosa tipica per... Yuji. Se fosse stato lui sarebbe andato prima contro il villain, ma probabilmente il ragazzo aveva pensato di non fare in tempo. Del resto Yurei non era lento quando faceva sul serio. Dovevano scappare subito, o il bianco avrebbe ucciso qualcun altro, arrabbiato com'era. Schivò Toshi che gli arrivava contro, che invece finì addosso a Shimizu, stendendola per un attimo, finalmente. Prese per mano il compagno e corsero più veloci che poterono al piano di sopra.
Ume cominciò a piangere. Era colpa sua se Yuji aveva dovuto aiutarla, si sarebbe dovuta allenare di più l'anno precedente, quanto poteva perché era ancora tutto calmo. Yurei rimosse il tentacolo. Il rosa cercò di sorridere, per quanto il dolore glielo permettesse e cercò nel terreno un appoggiò.

— Mi sa che... questa... era l'ultima... occasione... — le disse prima di crollare sul pavimento.

Sotto al suo corpo cominciò ad estendersi una grande macchia rossa. Ume urlò. Era arrabbiata, arrabbiata con lei, con Yurei, con Yuri, Gojo, Aizawa... tutti.
Kyo scivolò sotto i tentacoli e mozzò tutti prima che il nemico potesse fare qualsiasi altra mossa. Il bianco cadde a terra e ci rimase, anche se per poco, abbastanza spiazzato. Privato della sua arma era innocuo. Il ragazzo afferrò la compagna e la caricò sulla spalla, mordendosi ripetutamente il labbro. Sarebbe crollato non appena usciti da quel posto, doveva resistere solo un altro po'. Ume protestò:

— Dobbiamo salvare Yuji, non possiamo lasciarlo! — lo colpì ripetutamente sulla schiena sperando che la lasciasse andare, ma Tsukino non era intenzionato a darle ascolto.

— Sta zitta! Vuoi far morire tutti per caso? Non possiamo fare niente per lui, è morto, okay?! — le urlò, sopportando i colpi, sentendo che la vista si affievoliva sempre di più.

Arrivarono in pochi secondi al piano di sotto ma Shimizu si era ripresa da quel momento di calo e li stava aspettando. Kyo fu costretto a schivare il suo colpo deviando la loro fuga, localizzando una seconda porta in fondo al piano per uscire dall'edificio. La ragazza non voleva lasciarseli sfuggire. Corse dietro di loro e lanciò la spada, continuando ad inseguirli, sperando che colpisse il braccio del bianco e lo costringesse a fermarsi.
Nashimiya percepì i suoi pensieri e afferrò l'arma prima che mozzasse il braccio del compagno, non riuscendo comunque ad evitare che il ferro lo toccasse. Kyo si morse così forte il labbro da farsi uscire del sangue, Toshi lo guardò preoccupato, non capendo perché lo avesse fatto. Shimizu non poteva ancora usare il quirk, Kyo stava riuscendo a mantenere gli occhi aperti in tutto ciò. Ma dopo quello cedette. La bionda sentì che riusciva di nuovo ad usare i suoi poteri. Cercò di prevedere quello che stavano per fare ma invece di muoversi impallidì.
Non si aspettava che si sarebbe aggiunto qualcun altro al loro combattimento. Chiamò il compagno che stava aspettando che gli ultimi tentacoli si rigenerassero prima di provare a catturare almeno Kyo. Yurei scese aiutandosi con le appendici rosse. Mandò un tentacolo all'attacco, ma ancora una volta Toshi si sacrificò per salvare il bianco e il capillare catturò lui.
Yuri aveva finito di fare la sua predica, il televisore in fondo alla parete era ancora intatto per via della sua posizione in alto.

— Andiamo via, sta per arrivare qualcun altro! — urlò al compagno.

Finalmente avevano preso uno dei ragazzi e nonostante sarebbero stati sgridati dal capo per non aver preso quelli giusti, forse Nashimiya sarebbe stata una gradita ricompensa. I due filarono via più velocemente possibile.
Kyo stava per raggiungere l'altra porta, era esausto e tanto così dallo svenire per terra e dormire una settimana intera, ma doveva ancora salvare Ume. Due dei suoi compagni se n'erano andati, almeno lei doveva sopravvivere. Spinse la porta d'emergenza e si ritrovò fuori dall'edificio. L'unica cosa che vide prima di crollare su una panchina furono gli occhiali da sole del loro professore.

— Siete stati bravi ragazzi. Adesso lasciate fare ai professionisti.



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