Chapter 48.

[𝑨𝒎 𝑰 𝒍𝒊𝒗𝒊𝒏𝒈 𝒕𝒉𝒊𝒔 𝒓𝒊𝒈𝒉𝒕?
𝑾𝒉𝒚 𝒂𝒎 𝑰 𝒕𝒉𝒆 𝒐𝒏𝒍𝒚 𝒐𝒏𝒆
𝒊𝒏 𝒅𝒊𝒇𝒇𝒆𝒓𝒆𝒏𝒕 𝒕𝒊𝒎𝒆 𝒂𝒏𝒅 𝒔𝒑𝒂𝒄𝒆?]
𝑱𝒌- 𝑴𝒚 𝑻𝒊𝒎𝒆.

🍁   🍁   🍁

Il sudore mi cola sui lati del collo ed ho addirittura i capelli bagnati. L'immagine di Danbi che mi ricorda la mia promessa è impressa nella mia mente in modo particolarmente nitido.

Il piano in cui è presente la camera 207 è più affollata della sera prima: evidemente è l'ora delle visite. L'odore insopportabile di ospedale mi provoca una lieve nausea riportandomi a quei orribili giorni in cui ero ricoverato per il presunto incidente in macchina.

Passarono 5 giorni prima che qualcuno venisse a farmi visita. Ai tempi pensavo che i dottori avessero proibito ai miei genitori di entrare nella mia camera in quanto l'infermiera continuava a ripetermi :«Presto potrai parlare con mamma, papà e anche ai amici» e mi sorrideva. Me lo ricordo ancora quel sorriso: l'unica cosa che riusciva a suscitare un briciolo di speranza in me, in quei giorni d'inferno.

Non avrei mai potuto immaginare di essere stato adottato per la seconda volta proprio in quei giorni. Se avessi potuto saperlo e se avessi potuto essere indipendente avrei tolto il disturbo prima ancora di conoscere i miei presunti genitori. Il giorno in cui ho ricevuto la prima visita ho avuto come la sensazione che quei 5 giorni ad aspettare ne fossero valsi la pena.

Ciò che mia madre mi diceva per sollevarmi il morale era :«Sai, tu sei un bimbo speciale, hai avuto la possibilità di conoscere la mamma due volte, in due modi diversi e due forme diverse» e io chiedevo :«Forme?» e lei ogni volta mi rispondeva :«Eh si, non sono sempre stata così vecchia sai. La prima volta che mi hai conosciuto ero una donna bella e giovane» mi sorrideva e poggiava le sue labbra delicate sulla mia fronte. Mi sentivo così al sicuro nelle sue braccia ma oggi capisco cosa intendeva con quelle due parole, "due forme". Ogni giorno mi parlava di Junseo e di quanto mi amava ma ora so che lui sapeva a malapena della mia esistenza.

E quando tutto questo casino mi è caduto addosso, rivelando la parte più mostruosa della mia piccola fiaba colei che è stata vicina a me, è colei che adesso si trova in quella stanza e mi teme in un modo anormale: Yoon Danbi.

:«Taehyung?» la mano di una ragazza si muove davanti ai miei occhi.

:«Ci sei?» mi richiede la stessa voce acuta.

Alzo la testa lentamente e davanti a me vedo Haneul e Kang Soo-min.
Entrambe hanno gli occhi gonfi colorati di un rosso sangue. Mi guardano affrante senza saper esattamente come continuare.

:«Devo parlare con te figliolo» dice d'improvviso la mamma di Danbi con la voce tremolante.

So già di cosa mi vuole parlare quindi mi scappa un leggero sorriso ironico misto a tutto il dolore che porto.

:«La prego, non voglio spiegazioni so già tutto ciò che devo sapere» dico nel modo più formale possibile. Mi passo una mano tra i capelli e la guardo. Stringe gli occhi e tira un sospiro di rinuncia o forse di sollievo.

:«I-io so di non meritarmi il tuo perdono ma-»

:«Se vuole glielo ripeto, non ho bisogno di ulteriori spiegazioni»

Haneul ferma la donna che sta nuovamente per parlare e cerca di calmarla. Si allontanano lasciandomi nuovamente solo.

Prima che possa di nuovo mettermi a pensare alla mia vita e riflettere a ciò che veramente è andato storto, il dottor. Park si ferma davanti a me con un sorriso in faccia e le mani nelle tasche del camice bianco. Ha proprio l'aria di quei dottori altamente specializzati che trattano solamente i casi più interessanti nei ospedali. Inoltre dovrebbe essere solo pochi anni più grande di me, deduco guardando quel viso giovane e neanche molto messo male di bellezza. Probabilmente tutte le dottoresse e le infermiere gli muoiono dietro.

:«Signor. Kim»

Mi alzo e mi metto alla sua stessa altezza.

:«Dottor. Park?»

:«Uh ho scoperto che abbiamo solo pochi anni di differenza, mi chiamo Park Hyung-Sik*» dice porgendomi la mano.

:«Kim Taehyung, ma immagino che lo sai già» dico stringendo la mano che mi ha offerto.

:«So che sei molto impaziente di sapere come sta la paziente, sono stato messo al corrente che sei il suo ragazzo, dal dottore che vi ha accolto ieri sera»

:«S-»

:«Ma la migliore amica della paziente invece mi ha detto che lei non è per niente il suo ragazzo, anzi che non vi parlate da un po per problemi legati al passato» dice analizzandomi attentamente.

Quella Haneul e la sua bocca..

:«Si ecco, abbiamo una relazione complicata» dico accarezzandomi la nuca per il disagio di quella situazione strana.

:«Cerco vivamente di crederti sulla parola e pensare che non sei qualche stalker abituale della ragazza» dice ridendo leggermente ed io lo seguo a ruota con una risata palesemente troppo tirata.

Bhe stalker è esagerato, dipende un po da che definizione si vuole dare a questa parola. Seguirla la notte mentre torna a casa per assicurarmi che sia sana e salva dopo il lavoro non è un modo di pedinarla, neanche controllare qualche volta dalla sua finestra se è in casa. O almeno penso...

:«Al momento Danbi sta dormendo grazie al calmante che le abbiamo iniettato e abbiamo quindi avuto un po di tempo per analizzare velocemente la sua situazione.»

:«Cosa avete scoperto?» chiedo preoccupato mettendomi sul attenti.

La faccia di Hyung-Sik diventa cupa e sento il sangue non scorrermi bene nelle vene.

:«Purtroppo non posso dare informazioni dettagliate quindi ti dirò solo ciò che posso: Danbi è in una instabilità mentale molto elevata, non sappiamo come faremo esattamente a riportarla al suo stato originale ma non sarà molto semplice. Purtroppo ha delle lesioni cognitive mentali abbastanza gravi e tutto ciò che possiamo fare è allontanarla da tutti coloro che sono legati a questo episodio e le persone che le provocano questo immenso trauma»

:«Questo vorrebbe dire che-»

Le mani mi tremano ed ho la bocca asciutta. Le parole non escono e il cervello rimane in uno stato di trance per qualche minuto. Non può essere vero.

:«Purtroppo sei una delle persone più legate a questo trauma, se non il principale» il dottore chiude gli occhi per non vedere la mia reazione.

Tutti i suoni intorno a me si placano, sento solamente un ticchettio nel mio cervello. Sembra un orologio che mi avverte la fine del mio momento.

Time over Taehyung.

La voce di Danbi mi trapassa la mente  :«Me l'hai promesso!» urla.
Ma non potrò mai mantenere la parola che ho dato a quella bimba. Sento la pelle di Danbi su di me e i suoi capelli fra le mie dita. Il suo corpo fragile abbracciato al mio e quei occhi stupendi che quando mi guardano mi incastrano senza lasciarmi scampo.

Devo lasciarla andare.

Hyung-Sik mi guarda con immenso dispiacere ma non riesco a proferire neanche mezza parola. Prendo di scatto la mia giacca e mi dirigo alla macchina. Suga cerca di fermarmi ma io lo spingo via preso dall'ira, dal dolore e dalla disperazione. Mi reco immediamente a casa.

Mi butto sul divano e le lacrime cominciano a rigarmi la faccia. Afferro il cuscino e me lo premo sul viso per impedire che qualcuno possa vedere. Il cuore mi si spezza, non mi ha tradito ma mi sento immensamente preso in giro da questa situazione. Mi sento usato e gettato via dal destino e dal karma.

Il cellulare squilla e la suoneria sembra cento volte acuta del solito.

:«Pronto» rispondo.

:«Tae, che voce hai» ribatte Jimin.

:«Ti ha detto Suga di chiamarmi?»

:«Mi ha detto che te ne sei andato su tutte le furie»

:«Non c'è più bisogno di chiamarmi»

:«Taehy-» termino la chiamata. Senza accorgermene tiro a tutta forza il cellulare in un punto indefinito e mia madre segue il suono preoccupata.

:«Tesoro cosa ti prende» mi chiede sedendosi e accarezzandomi il viso.

:«Lasciami in pace, tutto questo è colpa tua. Se non ci aveste mai mentito, tutto questo n-non sarebbe successo» urlo alzandomi dal divano.

Sento il suo cuore lacerarsi alle mie parole e altrettanto succede al mio. Sento il suo dolore crescere come il mio, mia madre mi guarda esterefatta piena di rimorso. E piange, a quel pianto tutto ciò che c'è in me si distrugge.

Ma il mio orgoglio non mi permette di consolarla.

Esco sotto la pioggia e compro un cassa piena di birra. Corro fino a raggiungere quel posto dove Danbi si era addentrata a cercarmi. Mi siedo in riva al fiume e osservo la pioggia che batte sul corso d'acqua. È così veloce, il fiume, come la mia vita che passa da un polo all'altro.

Hyung-Sik ha parlato di tenerla lontana da traumi del passato e ciò mi fa venire in mente quanto lei fosse diventata debole a causa della mia presenza. Quella volta che era svenuta vedendo la foto di sua madre, mia madre e mia madre biologica ero impazzito per la preoccupazione. Mi rabbrividisce il solo di ricordo del suo corpo della coscienza in mezzo a quella camera, quasi senza vita.

Finisco le birre in troppo poco. Sento la testa pesante e la vista non del tutto nitida. Il vento soffia più forte ma la pioggia si è fermata. Il freddo che ho dentro mi protegge dal gelo esterno.

Ma è proprio così che decido meglio. Con una sigaretta, a mente fredda e cuore frantumato: partirò, la lascerò andare, me ne tornerò in America.

Mi alzo barcollando ma deciso.

Spazio scrittrice🍁
We bella gente,
Se non avete ascoltato Map Of The Soul: 7, correte ad ascoltarlo perché non si può non conoscere quelle canzoni stupende.
Chi l'ha ascoltato immagino che concordi con me quando dico che: SONO MORTA E RINATA.
In sintesi, in questo momento esatto sto ascoltando "inner child" e la sto amando.
Spero vi piaccia il capitolo babes🌺
~Kia❄️

*PARK HYUNG-SIK, eccolo qui😍

Non può mancare, ovviamente, la gif del nostro Taetae😌

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