Chapter 46.

Il cellulare mi scivola dalle mani e mi alzo di scatto in piedi.

Investita?

Devo assolutamente vederla non posso starmene impalato qua.

:«Che succede?» chiede mia madre preoccupata. Dalla cucina spuntano anche mio padre e Junseo allarmati dalla voce di mia madre. Non riuscendo neanche ad aprire bocca raccolgo semplicemente il mio IPhone ed indosso velocemente la giacca.

:«Non aspettatemi svegli stasera» dico di fretta sbattendo dietro di me la porta di ingresso.

Raggiungo con una velocità incredibile la macchina e metto in moto. Le mani mi tremano all'impazzata e il cuore perde battiti ad ogni volta che immagino la mia Danbi in ospedale.

Chiunque cazzo sia stato la pagherà e la pagherà anche cara.

L'ospedale non dista più di 10 minuti quindi con la mia non prudenza in macchina ci arrivo in 5 minuti. Parcheggio la macchina e raggiungo la reception del ospedale col respiro affannato.

:«Vorrei fare visita a Yoon Danbi» dico

L'infermiera mi osserva qualche secondo.

:«Familiare o amico?»

:«Fidanzato» dico impaziente e deciso.

:«Nome?»

:«Kim Taehyung»

:«Ecco a lei. La paziente è al secondo piano, camera 270. Dovrà aspettare però almeno domani mattina per visitarla» dice dandomi fogliettino con su scritto il mio nome, l'ora in cui sono entrato e il tipo di rapporto che ho con Danbi.

:«Posso farla spostare in una camera VIP?».

:«Certo, ma anche questo avverrà solo domani mattina se ha bisogno di parlare con il dottore che si occupa della signorina Yoon può trovarlo in questo piano in fondo al corridoio nella stanza a sinistra»

:«Grazie mille» dico grato mentre l'infermiera mi rivolge un sorriso dolce e comprensivo.

Nella stanza indicata dall'infermiera trovo effettivamente un dottore che alza lo sguardo e mi guarda confuso.

:«Mi hanno detto che lei si occupa della signorina Yoon, come sta? Non è nulla di grave vero?» chiedo tutto d'un fiato.

:«Si calmi e venga con me»

Il dottore mi porta al secondo piano ed appena siamo vicini alla porta della camera 270 vedo un ragazzo snello e pallido seduto su una delle tante sedie. È mezzo addormentato e dal colore dei capelli è facilmente riconoscibile. Suga cerca di non addormentarsi e con una mano tiene su la testa senza forza.

:«Lei è il suo fidanzato?» mi chiede il dottore fissando il foglietto nelle mie mani.

:«Eh? Si sì» dico ritornando nel mondo reale dopo un attimo di assenza.

:«In questo caso non le posso dirle tanto, almeno finché la paziente non si sveglia»

:«Non può dirmi se sta bene e qual'è  la sua situazione?»

Il dottore ha un espressione di compassione e sospira scuotendo la testa.

:«Posso dirle solo che la sua ragazza è stata davvero fortunata, col colpo che ha subito avrebbe potuto avere molte più lesioni»

Comincio a sudare freddo e sento la mia pelle perdere colore. Soffoco nei miei stessi polmoni. Era stata fortunata ad essere in quelle condizioni? Quali condizioni? Un brivido di orrore mi trapassa la schiena mentre cerco di mandar via quella pelle d'oca che mi dà una sensazione orribile.

:«Posso dirle solo questo Signor. Kim» dice leggendo il mio nome sul foglietto. Con un espressione dispiaciuta si allontana e mi lascia lì ai miei pensieri.

Mi siedo bruscamente sulla sedia di fianco a Yoongi mentre lui si volta per guardarmi.

:«Hyung».

:«Tae».

:«Da che ora sei qua?».

:«Da poco prima di te».

:«Capisco» annuisco.

:«Sei stato veloce» mi dice sorridendo leggermente.

:«Come hai fatto a saperlo?».

Il fatto che lui lo abbia saputo prima di me mi rode un po' dentro ma non è il momento di fare l'egoista quindi mi limito a chiedere semplici domande. Non mi sarei potuto arrabbiare neanche se mi avesse detto che erano usciti insieme questa sera.

:«Mi ha chiamato un amico, sapeva che io conosco Danbi. Dopo aver chiamato l'ambulanza ha quindi avvisato subito me» dice espirando profondamente.

Quella risposta mi fa sentire leggermente più sereno nonostante non fosse il momento di sfoggiare la mia perenne gelosia.

:«Bhe allora ringrazialo da parte mia»

Il menta annuisce.

:«Vuoi sapere dove l'ha trovata?»

Si, per favore.

:«Se lo sai, va bene»

:«A pochi passi da casa tua»

Il tempo per un attimo si ferma e sembra che tutto ciò che ho intorno sia più pesante e faticoso da sopportare.

Cosa ci faceva vicino a casa mia a quell'ora?

:«Se vuoi torna a casa posso stare io qui» dico io cercando di tornare calmo.

:«No, vorrei restare» mi risponde schietto.

E lì la nostra conversazione finisce.

TIME SKIP
La notte era stata una tragedia, i pensieri mi tormentavano. Avere a due passi quella ragazza così fragile e piccola senza, però, poterle stare vicino mi distruggeva.

Ma non ero l'unico in paranoia, Suga continuava a muovere i piedi e tutta la notte era agitato, anche quando per qualche ora si è addormentato. Lo osservo che finalmente si gode qualche minuto di riposo e le domande che potrei porgergli sono tante o forse troppe. Perché si è innamorato proprio di lei? Non poteva essere qualcun'altra?

Dovrei andarmene lasciando il posto a Suga. Infondo io e lei siamo solo cugini, la mia permanenza non farebbe alcuna differenza sul nostro rapporto. Per un secondo sorrido alla sera prima: ero riuscito a dire di essere il suo ragazzo con così tanta fermezza quando, in realtà, non ne ho il minimo diritto.

Mi alzo dalla mia sedia e decido che me ne sarei andato dopo aver lasciato del caffè a Suga. Sarei venuta a farle una visita il pomeriggio magari mentre dorme.

Scendo al primo piano dove un bar all'interno del ospedale offre tutti i servizi necessari. Compro due caffè, uno per me e uno per il mio hyung.
Torno su e dopo aver appoggiato il caffè di suga me ne vado intento a tornare a casa.

Apro la portiera della macchina quando il cellulare comincia a squillare.

:«Pronto?» dico senza guardare il mittente.

:«Danbi si è svegliata, dove sei?»

Nel esatto momento in cui pronuncia quelle parole mi dimentico tutto quello che mi sono ripromesso. Chiudo la portiera e corro di nuovo dentro l'ospedale dove aspetto agitato l'ascensore.

Ormai sono quasi vicino alla camera e mentre mi avvicino vedo due dottori che parlano con Suga davanti alla porta della 270. Quando li raggiungo ho il fiatone.

:«Voglio vederla» dico tenendo la mano sul cuore per respirare meglio.

:«Signor. Kim dovremmo dirle una-»

:«Me lo dica dopo, la voglio vedere ora».

:«Signor. Kim la preghiamo di att-»

:«Ho aspettato tutta la notte per vederla cazzo! LA DEVO VEDERE ORA» sbraito addosso al dottore non vedendoci più.

Il dottore della sera prima apre di nuovo bocca ma il collega lo ferma.

:«Vada pure» dice spostandosi dalla porta.

Il cuore mi batte senza freni e quando entro dentro a quella camera, la vedo. È seduta e si guarda intorno disorientata. Non so come prenderà la mia presenza.

:«Ciao..» dico avvicinandomi. Non mi risponde ma mi sorride quindi ricambio.

Le accarezzo i capelli e le bacio una mano sentendo, nonostante l'odore del ospedale, il suo profumo naturale. Mi osserva qualche minuto con gli occhi grandi ma smarriti.

:«Ti senti meglio?» mi avvicino con dolcezza.

:«Tu chi saresti?» mi chiede di colpo. Mi sorride ma ha lo sguardo assente e disconnesso.

Perdonatemi per questa gif🙂

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