Chapter 10.
[𝑻𝒉𝒆 𝒂𝒓𝒕 𝒐𝒇 𝒆𝒚𝒆 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒂𝒄𝒕].
🍁 🍁 🍁
La mia testa cerca di elaborare attentamente la frase di Yoongi: "frequentarci", esattamente cosa vuol dire? Forse intende come amici?
:«Suga scherza....» dice Taehyung cominciando a ridere di gusto vedendo la mia espressione sconvolta.
:«No, dico sul serio, voglio un appuntamento con te» dice Yoongi reggendosi la testa con la mano. Taehyung smette subito di ridere e alza un sopracciglio, forse confuso.
:«Bhe si, perché dovrei dire di no» dico senza pensarci troppo. Che male c'è se frequento un ragazzo?
Ma perché vorrebbe un appuntamento con me? Manco li piacessi.
:«Ah! Non ti facevo tipa da "vado col primo che mi capita"» si rivolge a me Taehyung sempre col sopracciglio alzato.
:«Io pensavo tu non fossi stupido e invece...» dico ridendo da sola troppo esageratamente. Forse è il caso di tornare a casa Danbi.
:«Tu, nanetta , dovresti evitare di insultarmi così» mi risponde incrociando le braccia al petto mentre Yoongi ha ancora un sorriso ebete in faccia e mi fissa. Mi alzo di colpo dalla sedia decisa a tornare a casa ma barcollo un attimo e vedo quasi tutto girare intorno a me.
:«Dove credi di andare?» dice Taehyung appoggiando la mano dietro alla mia schiena vedendo il mio corpo inclinarsi all'indietro.
:«Pfff secondo te?» li chiedo ovvia.
:«Hai ragione non devo preoccuparmi per te.» esclama guardandomi male.
:«Ah! Veramente questo ragazzo» sussurro ricambiando il suo sguardo e alzando il labbro superiore di lato disgustata.
:«Ti accompagno io a casa, dammi un minuto che ti chiamo un taxi» dice Yoongi alzandosi anche lui e digitando il numero sul suo cellulare.
:«Noooooo vado io, chi sei tu per accompagnarmi» dico e prendo il mio zaino e il cellulare per avviarmi verso casa.
Taehyung non proferisce parola e continua a fissare il tavolo con le braccia incrociate mentre Yoongi continua a ripetere la via in cui ci troviamo al telefono ma evidentemente il taxista non capisce dato che in una parola almeno 2 lettere sono biascicate e incomprensibili.
Per fortuna casa mia non è molto lontana quindi riesco a trascinarmi pesantemente e riesco anche ad aprire la porta senza svegliare mia madre. Si sarà probabilmente addormentata con la preoccupazione di dove io sia.
Dato il fatto che anche ad una persona normale fa male bere, immagino che ad una soggetto con problemi neuro psicologici, come me, sia peggio ma per una volta penso che non mi provocherà niente. Forse l'unica cosa che mi potrebbe succedere è quella di potermi ricordare finalmente qualcosa del mio passato, ma sarebbe solo un miracolo.
Ah non hai pagato! Taehyung ha detto che te lo offriva quindi...
Mi metto velocemente il pigiama dopo essermi lavata e cado a peso morto sul letto esausta.
Eddai che problemi ti fai Danbi? Te non devi offrire più niente, ha fatto tutto lui.
Prendo il cuscino e me lo premo in faccia.
Non devo offrirli niente, giusto?
Già tanto se lo fai ripetizioni, basta così.
È vero! Cosa dovrei offrirli? Le ripetizioni che faccio bastano ed avanzano, soprattutto per un asino come lui.
Mi giro di lato rimettendo il cuscino dietro la testa.
Mi addormento sapendo già di dover affrontare la solita notte che mi risveglia con le goccioline di sudore sulla fronte.
The day after🍁
:«Bene bene, chi abbiamo qui?» Yeon-hee si avvicina al mio banco girandosi una ciocca di capelli intorno ad un dito.
Giro la testa di lato ignorandola mentre Haneul è appoggiata sul banco mezza addormentata, come ogni giorno.
:«Quindi tu staresti frequentando Taehyung?» mi chiede incrociando le braccia al petto e la fronte corrugata. Ha un aspetto abbastanza stressato. Che avesse pensato a me e Taehyung tutta la notte? Nel caso fosse così, la situazione mi fa ridere.
Continuo a non rispondere ma la guardo in faccia e alzo un sopracciglio stufa.
:«Seduti ragazzi, vi devo ricordare una cosa importante!» entra la prof dell'ultima ora urlando e spaccandomi un timpano.
Yeon-hee mi fissa ancora qualche secondo per poi tornare al suo posto sbuffando.
:«Allora sapete che oggi c'è il consiglio di classe? Quest anno si chiede l'obbligatoria presenza dei genitori per discutere di una questione, se i genitori non possono vi preghiamo a voi di venire a partecipare alla riunione» spiega la prof gesticolando.
:«Meno male che i miei possono andare» sussurra Haneul appoggiando di nuovo la testa sul banco.
Dormire è la sua passione immagino.
Non sono mai andata ad un consiglio di classe e neanche mia madre è mai andata, infatti non conosce nessuno dei miei professori, spera solo che io vada bene a scuola senza mai controllare come sono messa coi voti.
:«Danbi! Che fai? Mi sa che ti tocca andare questo pomeriggio?» mi chiede Haneul curiosa.
Aish! Devo prendere un giorno di riposo.
:«Mmm si» dico mentre la prof comincia a spiegare la lezione dell'ultima ora.
Il mal di testa che ho già dall'inizio della giornata aumenta sempre di più e intorno a me l'aria sembra più pesante. Dopo un'ora stressante suona la campanella e seguita da Haneul mi alzo mettendomi in spalla lo zaino.
Alle 15.30 sarebbe iniziato il consiglio di classe, tanto vale che me ne stia seduta nell'aula magna ad aspettare mezz'oretta. Saluto Haneul con un abbraccio e vado velocemente verso l'aula principale della scuola. Mi siedo su una delle comode sedie presenti e prendo il cellulare per avvisare Myung della mia assenza al lavoro.
Xxx~Myung:
Mia madre ti abbasserà la paga lo sai?
Xxx~Io:
Solo oggi, sono obbligata.
Lavoro sodo tutto il mese per ricevere una miseria quindi non si dovrebbe permettere di abbassare niente dal mio stipendio.
:«AISH! quanto vorrei staccarle il collo.» esclamo ad alta voce sbattendo i piedi per terra.
:«A chi?» una testa color menta spunta da dietro la porta e con fare disinvolto si siede di fianco a me tenendo le mani in tasca.
:«Yoongi...» dico il più indifferente possibile, ma sento la pelle diventare rossa. Di colpo nella mia mente appare la scena di ieri sera e la sua voce che esclama "Danbi, ti va di frequantarci?". Tossisco sentendomi il suo sguardo addosso e non riuscendo ancora a cogliere il significato della sua proposta.
:«Suga, non Yoongi» mi corregge distogliendo lo sguardo da me.
:«Perché Suga?» chiedo curiosa, li piace così tanto quel soprannome.
:«Amo il cibo dolce e quando ero piccolo ho chiesto in inglese lo zucchero, per fare il figo, ad un commesso ma ho pronunciato "suga" invece di "sugar", purtroppo mia sorella mi ha sentito e da quel giorno tutti mi chiamano "Suga"» mi spiega sorridendomi leggermente.
In realtà Suga è sempre stato così freddo, "il suo soprannome non è molto coerente con il suo carattere": avrei detto un po' di giorni fa, ma il suo sorriso è così dolce che mi contraddirei da sola.
:«Capisco» dico ricambiando il sorriso.
:«Allora... hai pensato alla mia propos» comincia a parlare ma non lo faccio continuare sapendo già dove vuole puntare.
:«Ma quindi sei qui per il consiglio di classe?» chiede di fretta agitata.
:«Bhe si...» mi dice un po' confuso mentre io annuisco comprensiva.
Evidentemente non è qui per comprare da mangiare, stupida Danbi.
:«Taehyung? L'hai sentito?» mi chiede Suga d'un tratto fissandomi.
:«No» dico mentre prendo lo zaino per prepararmi a raggiungere l'aula del consiglio di classe.
Ora che ci penso Taehyung ieri non mi aveva neanche salutato e non si è fatto neanche vivo per dire quando rivoleva ripetizioni, tra l'altro, nonostante fossero stati dieci minuti, pretendo la mia paga per la lezione di ieri. Nonostante tutto, voglio sapere se è tornato a casa sano e salvo.
Pensa che lavoro gratis? Ogni minuto della mia vita e del mio sudore dovrebbe essere ripagato.
Mi massaggio un po' le tempie alzandomi dalla sedia immersa ancora nei miei pensieri. Insomma! sto mal di testa.
:«Andiamo allora?» mi chiede Suga guardandomi dalla porta dell'aula. La sua espressione è così pacata, come fa?
:«Certo» dico per poi seguirlo fino alla nostra classe.
:«Oh siete tutti qui!» esclama la nostra coordinatrice vedendoci filamenti tutti seduti. Noto la presenza di Junseo insieme a suo padre e Yeon-hee insieme a sua madre, mentre il resto sono solo genitori obbligati ad ascoltare per essere delle figure responsabili e consapevoli dei propri figli.
Parlano delle solite cose noiose, come lo sviluppo in modo positivo della classe o l'aumento della maturità di alcuni soggetti mentre altri che sono rimasti bambini. Solo una notizia è diversa e sembra sia proprio quella per cui la gente è stata obbligata a venire a questa stupida riunione.
:«Allora cari genitori vogliamo portare i ragazzi all'estero per una settimana, non è deciso niente ma principalmente sarà una 4 ed una 5 che andrà insieme per poter trovare facilmente accompagnatori dato che quelli del ultimo anno sono veramente in pochi» la prof spiega l'idea dicendo anche chi ha proposto tutto ciò.
Chi vorrebbe mai fare una gita così stupida? Non spenderò di certo i miei soldi per passare dei giorni inutili con la mia classe.
Dopo un'oretta di continuo "parlare", usciamo tutti dalla classe e prima di uscire dalla classe mi giro un po' intorno cercando suga ma ciò che noto è il padre di Junseo a cui cade un documento proprio davanti a me. Lo raccolgo e glielo porgo con gentilezza mentre Junseo mi guarda dal alto in basso.
:«Meno male che giovani come te esistono ancora, mio figlio è da dare alle capre» dice il signor Kim sorridendomi e conseguentemente lanciando un'occhiataccia a Junseo.
Incredibile, lo sa pure la sua famiglia.
:«Come ti chiami cara? Frequenti la stessa classe di Junseo vero?» chiede di fretta sempre col sorriso in faccia.
:«Si, sono della sua stessa classe, mi chiamo Yoon Danbi signore» dico inchinandomi cercando di non pensare che fosse il padre di Junseo. Pensando di aver finito la conversazione metto piede per andarmene ma il Signor Kim mi blocca afferrandomi un polso. Junseo lo osserva stupefatto tanto quanto me.
:«Yoon?» ripete il mio cognome e io annuisco confusa.
Insomma! cos'hanno sempre da guardarmi strano quando dico il mio nome. Ho capito che devo cambiarlo.
:«A-ah.. ehm immagino che tu sei la Danbi che fa ripetizioni a Taehyung» mi dice accarezzandosi la barba, ma il suo sguardo è più spento.
:«Si papà, è lei! Possiamo andarcene a casa?» urla Junseo probabilmente stufo e con tanta voglia di tornare a casa. Non lo biasimo, in effetti.
:«Stai zitto!.... Danbi, dimmi» si rivolge di nuovo a me il padre dei due fratelli Kim.
:«Ti va di cenare da noi oggi? Vorrei ringraziarti per ciò che fai a Taehyung» mi dice con un espressione gentile ma sempre meno allegra di prima.
Cazzo! Così mi sento solo più in colpa per chiedere soldi per le ripetizioni.
Spazio scrittrice🍁
Perdonatemi per la Gif.
(Sappiate che vi amo❤️)
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