โโโโโ๐ป๐๐๐๐๐๐ (๐/๐)โโโโโ
Una mosca volava tranquilla per un lungo corridoio dall'aria tutt'altro che nuova, raggirando il pluviscolo che scintilla alla luce delle grandi vetrate bianche e che si rifletteva sul pavimento in parquet lucidata minuziosamente.
La sua ombra svolazza e cambia forma sul pavimento e poi sulle pareti colorate di un verde foresta denso, anche se alla luce bianca sembrava quasi nero. Ad un certo punto, la nostra cara mosca si stanca e si appoggia ad una delle finestre, la luce รจ accecante, fortissima, troppo forte per essere luce solare... In effetti, oltre le finestre non si vede un cielo celeste o nuvole cotonate, bensรฌ corridoi bianchissimi dal soffitto al pavimento.
Ma la mosca, poco conscia anche solo della finestra, non comprendeva la situazione e poco le interessava
Fece due passi, si guardรฒ attorno per la superficie verticale... E morรฌ schiacciata da una mano grossa, tozza, e unta.
"Berto! Avevo appena finito di lavare quella finestra!"
"L'avresti rilavata lo stesso. ร la nona volta in due giorni che fai solo quello!"
"NONA? DEVO ASSOLUTAMENTE RILAVARLA. ADESSO DEVE ESSERE PER FORZA 10."
"E basta! La laverai dopo che i mocciosi insudiceranno tutto 'sto posto."
I due avrebbero potuto andare avanti per ore, ma i minuti erano contati e dovevano terminare in fretta i preparativi; e se questo non bastava, dei passi goffi rimbombarono di lรฌ a poco per il corridoio velocemente, preannunciando altri grattacapi e problemi
"VAGGA VAGGA!" si affannava una terza figura piรน bassa correndo verso di loro.
"Otto, Diop- Cazzo urli che rischi di svegliare i deficienti!"
"In vealtร ..."
"Ma cosa gli urli contro che l'altro ieri li stavi per svegliare per una stupida partita a golf in tv!"
"Vevo! Pevรฒ..."
"Come se tu non avessi mai urelato per delle cazzate"
"Ok ma dobbiamo..."
"ร UR-LA-TO. Niente e in mezzo"
"Oh ma ceeerto, lascamela togliere cosi la metto in mezzo al tuo ANO"
"Insopportabile, cosa volevi dire Otto?
"Che..."
"I deficiente si stanno giร svegliando"
Una quarta figura si aggiunge al gruppo, un adolescente, studente del ormai crollato Liceo dei Talenti dell'Unione Europea. Detto anche LITAUE.
Il suo sorriso, freddo e con occhi spietati, mise in riga i tre decisamente piรน bassi di l*i
"Siete pronti?"
"A cofa"
"Al motivo per cui siete ancora in vita Otto, anche se in scarse condizioni"
"Ah vevo"
"E al gioco che vincerร dove quella giapponesina del cazzo, ha fallito."
Disse camminando avanti, con il sorriso immutato
"Preparati, Junko Enoshima, perchรฉ questo รจ il giorno in cui la tua stessa esistenza sarร per sempre oscurata"
Poi guardรฒ oltre la finestra con ancora il cadavere di formica
"E preparatevi anche voi Studenti della speranza... Ultimates... Perchรฉ non avrete pace finchรฉ sarete in questa scuola".
Una risata gelida superรฒ la finestra viaggiando oltre il corridoio bianchissimo, oltre un quadro completamente nero mentre un personaggio ancora da scoprire spalanca gli occhi.
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