Pensieri annegati
Ignoro l'esistenza di Clemente ma anche quella di Milena, non è mai successo che restassimo per così tanto tempo senza parlare. Clemente è riuscito a rovinarmi anche questo.
Li rivedo ad una festa in spiaggia, il cielo ci regala uno spettacolo di stelle.
C'è un dj set, drink e tanta spensieratezza, quella che vorrei avere anche io e che fingo di avere.
Milena è con il gruppo di Clemente, insieme a lei pure Riccardo. Io sono con il nostro solito gruppo.
Chiedono tutti come sia possibile che Milena mi abbia abbandonata, io faccio spallucce, ci sarebbe troppo da spiegare.
Fingo disinteresse, bevo qualche drink, ballo e cerco di divertirmi. Ignoro che qualche sera fa su una spiaggia a pochi km da questa io e Clemente abbiamo fatto l'amore. Io con lui non devo fare più niente, devo cancellarne ogni singola traccia dalla mia vita.
Insieme a Milena guarda più volte nella mia direzione, così li ignoro, fino a quando sento il fuoco pervadermi lo stomaco.
Clemente è con una ragazza, le stringe il fianco, se la avvicina, vedo le loro bocche toccarsi e le mani esplorarsi. Quest uomo non cambierà mai.
Mi giro infastidita, Ornella-una ragazza del nostro gruppo-mi fa segno di guardare.
"Ho visto." Rispondo secca. "Ma che mi importa?"
"Stai bene?" Chiede nuovamente, deve aver notato che i miei occhi si sono gonfiati di lacrime.
Annuisco. "Andiamo a bere qualcosa." La invoglio, così segue la mia camminata.
Arriviamo al bancone e ci sediamo, io butto giù quintali di alcol e nemmeno ci sono abituata, così sento la testa pesante, mi gira, me la sorreggo poggiandomi al mio stesso braccio.
"Non è acqua passata, eh?" Ornella continua a stuzzicarmi.
"Abbiamo fatto l'amore qualche sera fa sulla spiaggia, ma a lui pensi che freghi qualcosa? Lui fa la collezione di quelle che gliela danno." Rido nevrotica e afferro nuovamente la cannuccia nel bicchiere, ma perché mi sto confidando con Ornella? Ci conosciamo appena.
Ora vorrei ci fosse Milena qui, a sentire i miei lamenti, ad asciugare le mie lacrime e a togliermi questo bicchiere dalle mani.
In effetti la vedo piombare poco dopo su di me, il suo essere mamma chioccia nei miei confronti ha avuto la meglio anche sulla nostra discussione.
"Basta." Mi tira il bicchiere dalle mani.
"Fatti i cazzi tuoi." Le dico e me lo riprendo.
"Nina, sei ubriaca marcia." Mi sgrida.
"Non sono ubriaca." Le dico alzandomi dalla sedia e quasi accasciandomi per terra, mi sorregge.
"Sì, come no." Sbuffa.
Mi trascina con se a fatica, Riccardo compare al suo fianco e prende l'altro mio braccio e se lo mette intorno al suo collo, così mi sorreggono fino ai bagni.
Milena mi butta dell'acqua in faccia cercando di farmi riprendere, ma tutto sembra vano.
Qualcun altro piomba nel bagno, è Clemente, non ci credo.
"È ubriaca?" Chiede agitato.
Milena e Riccardo annuiscono cercando di farmi riprendere, io a stenti mantengo aperti gli occhi.
"Tu non stavi limonando? Vai su." Dico ridacchiando, Clemente non mi risponde e si avvicina a me.
"Faccio io." Dice a sua sorella e proprio come tante volte ho dovuto fare io con lui, mi piazza due dita in gola provocandomi il vomito.
"Ecco, così, brava." Mi dice e mi accarezza i capelli.
Mi libero da tutto l'alcol ma sono allo stremo delle mie forze, usciamo a serata finita, Milena mi fa sedere sulla sabbia umida.
"Metti questo." Clemente mi poggia il suo giubbotto sulle spalle, io resto zitta e stordita.
Riccardo prende dei legni abbandonati, accende un fuoco.
"Mettiamoci un po' qui in tranquillità." Ci invoglia.
"Riccardo, hai assistito alla prima sbronza di Nina da quando la conosco." Milena mi prende in giro.
"Stronza, non è stato divertente." Sbuffo e mi tengo stretta nel giubbotto.
"Ma che volevi fare?" Clemente incalza, mi punzecchia, come per dirmi "bevevi per dimenticare me?" Quasi lo vedo compiaciuto.
"Bevevo per dimenticare certi errori commessi." Lo punzecchio anche io.
"E ti svelo un segreto, piccerè." Comincia a parlare portandosi le braccia intorno alle sue ginocchia, la mia mente si blocca a quel "piccerè", il modo in cui mi ha sempre chiamata quando stavamo assieme.
"L'alcol non cancella i pensieri, semplicemente continui ad averli con un'aggiunta di mal di testa." Spiega come uno che conosce bene la materia.
In effetti, è un maestro in questo.
Ma che pensieri dovevi cancellare Clemè? Perché bevevi? Hai sempre detto che eri felice con me, cos'è successo?
La mia testa scoppia di domande che non avrò mai il coraggio di fare, forse per non sentirmi un fallimento, forse per non sapere che non sono riuscita a dargli abbastanza.
Così lascio che mi muoiano nella testa e giù per la gola.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top