𝙸𝚕 𝙼𝚒𝚝𝚘

"Quando un angelo e un demone si incontrano la forza del male potrebbe sopraffare la forza del bene. Per questo tu,Athena, non dovrai mai avvicinarti ad uno dei 3 principi dell'Inferno, figli di Ade"
Athena si svegliò di soprassalto ripensando alle parole della madre, nonostante di questa ricordasse ben poco: i capelli splendenti e occhi illuminati, un sorriso incantevole, Artemisia era il nome. Nessuno dovette mai spiegare alla figlia l'evento della morte, Athena lo sapeva già. Gli angeli sono puri e immortali...Artemisia era stata assassinata, non uccisa, assassinata dagli angeli della morte, con l'unica arma in grado di uccidere qualcuno di così puro: la lama infernale.
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Athena's Pov:
La luce inondava il prato fiorito, come sempre Andromeda non perse tempo a raggiungermi
<secondo te che succede se un "demone" dovesse mettere piede qui?>
Un brivido mi scosse tutto il corpo
<non possiamo pronunciare la parola "demone" Andromeda!>
<l'hai appena fatto> rise dandomi una spallata amichevole.
Cercai di spostare lo sguardo verso il cielo, ma il Sole mi accecava così optai per chiudere gli occhi e sdraiarmi sul prato a godermi la pace
<hai mai visto l'Inferno?> Andromeda pronunciò queste parole come se sapesse già la risposta
<Ovviamente no>
<non sei un pò curiosa? Di sapere come sono gli angeli caduti?>
La guardai storta
<che c'è!?>
Andromeda era sempre stata una tipa piuttosto curiosa, se la dovessi descrivere con 3 parole direi: avventurosa, dura e coraggiosa.
Io sono il suo esatto contrario: troppo dolce, vigliacca e sinceramente preferivo non sapere niente sui i principi dell'Inferno o su Ade il dio della morte.
Qua siamo tutti angeli e abbiamo delle regole da rispettare, la prima: mai e poi mai pronunciare in pubblico le parole demoni o Ade, secondo la credenza, se li avessimo nominati sarebbero approdati qua, nel mondo degli angeli.
Andromeda dice spesso che se i demoni possono far appassire i fiori del parto e rendere il cielo plumbeo, noi all'Inferno potremmo far l'opposto. Dare vita alle piante, renderlo più luminoso.
<voglio scoprire com'è o voglio vedere se Ade è davvero come dicono> batté le mani eccitata
<cavolo Andromeda smettila> mi alzai e di fretta corsi via.
Saluatai con una mano e un inchino la prima tra gli angeli,Anta.
<dove corri così di fretta figlia della grande Artemisia>
abbassai lo sguardo udendo la voce di Anta
<lontano da Andromeda> mi lasciai scappare una risata nervosa
<che ha fatto questa volta quella malandrina>
<oh niente, solo non la smette di parlare> a quante cose ha fatto Andromeda a quest ora sarebbe già stata cacciata almeno 10 volte dal Paradiso, ma le volevo troppo bene per condannarla a un destino peggiore della morte, diventare un demone.
<Menomale che non sei come lei...> riprese Anta
<...tu me la ricordi tanto...sai...Artemisia, oh grande Artemisia...>
non sopportavo che Anta avesse il ruolo che ebbe mia madre in vita, ha preso il suo posto pensando di poterla sostituire adeguatamente, si sbaglia di grosso, tutti qui ricordano mia madre come "la grande Artemisia" paladina del bene, una delle geste più grandiose di mia madre fù quando riuscì ad ingannare e sottomettere uno dei principi dell'Inferno. I Demoni infernali erano i maestri dell'inganno e della manipolazione. Ora tutti si aspettano che io sia come lei, ma non ho neanche idea da dove iniziare.
<che sia maledetto l' artefice dell'assassinio di tua madre> Anta si guardò intorno come se si aspettasse che un demone apparisse dal nulla.
Sapevo perfettamente che l'artefice di cui stava parlando era un principe dell'Inferno, ma non potevo fare niente.
Tornai nella mia abitazione buttandomi sul letto non di certo per dormire dato che le uniche ore del giorno in Paradiso erano solo la mattina e il pomeriggio, all'Inferno si dice che la notte regni suprema in eterno, la Terra invece è un piano intermedio quindi il giorno e la notte si alternano senza darsi tregua. Se mai un Demone dovesse mettere piede sulla Terra la luce rischierebbe di sparire per sempre.
Ripensai a tutti i miti che riguardavano Ade e i suoi 3 perfidi figli, alcuni dicevano che non esistevano dato che è raro vederne uno che passeggia beatamente per le strade come se niente fosse, altri dicevano che sono la disperazione e la malvagità fatta a persona e che solo a guardarli negli occhi potresti perdere l'anima; una cosa è certa...non evocarne mai uno!
L'ira mi salì come un fulmine, odiavo chiunque abbia osato portarmi via mia madre, chi sarebbe così crudele da uccidere la famiglia di una ragazzina, una sola cosa poteva dare tregua all'ira nella mia anima, la vendetta.
La mattina seguente corsi da Andromeda, oltre come amica era anche una perfetta psicologa e un'ottima ascoltatrice.
Irruppi in casa sua facendo sobbolzare la sua sorellina Misa, che subito dopo corse ad abbracciarmi
<mi sei mancata anche tu Misa> le sorrisi dolcemente
<oh certo entra pure, fai come se fossi a casa tua> l'ironia di Andromeda mi colpì ancora una volta
<scusa se non ti ho avvisato, facciamo due passi?> qualche ora più tardi eravamo sulla riva del lago di farfalle a osservare piccoli insetti spiccare il volo dall'acqua cristallina al prato circostante
<dovremmo farlo> Andromeda lo disse con una certa naturalezza guardando il prato
<evocare uno di loro?>
<si...evocare un Demone>
Risi guardandola fino a notare la sua serietà
<fammici pensare ehm...no!> sbottai
<vuoi vendetta per tua madre giusto? Bene...allora parliamo con uno di loro, ti sapranno dire cosa è successo>
<Andromeda, una delle regole è di non evocare mai e poi mai un dei 3>
<andiamo! Sarà fighissimo>
<no! Potrebbe ucciderci>
<puoi limitarlo all'interno del cerchio di frassino>
La guardai non capendo
<immagina che bello stare a faccia faccia con un demome>
Il suo entusiasmo quasi mi irritava
<Andromeda basta, la tua passione per il pericolo caccierà nei guai anche me, ci vediamo alla cerimonia> mi alzai e mi allontanai...lei non disse nulla, si limitò a scrollare le spalle.
Qualche ora più tardi la piazza centrale era strapiena di angeli, la luce rendeva quasi impossibile vedere la fine di quella distesa di entità, come tanti lumi accesi, tante lampadine accese, tanti Sole.
Mi posizionai in mezzo a due angeli che parlocchiavano tra di loro sul perchè di questa convicazione. Capitava che mensilmente Anta evocasse una riunione
<Buon dì fratelli> sorrise dolcemente, un sorriso falso ovviamente, o forse lo pensavo solo io.
<vi starete chiedendo come mai in questa splendente mattina vi abbia sospeso le attività> un modo carino per dire che aveva interrotto alcuni di noi solo per la cerimonia
<oggi è l'anniversario della morte della grande Artemisia> partì un coro che tutti recitarono come "oh Artemisia"
<perciò oggi, potrebbe essere la svolta nella storia...oggi, col permessi datomi dai colleghi, invocherò Ade in persona, per chiedergli un'alleanza!>
Dei sospiri di stupore si alzarono dal pubblico. Io non potevo credere che avesse organizzato un patto con gli assassini di mia madre il girno stesso dell'anniversario della sua morte!
<Quella bastarda!> urlai ad Andromeda, finita la cerimonia, mentre tutta eccitata mi portava chissà dove
<bada le parole Athena, si dice zoccola> scoppiò in una risata e io la fulminai con lo sguardo
<dato che tu non avevi la forza di farlo, l'ho fatto io per te...DA DAAAAN!> aprì le braccia per mostrarmi un cerchio di frassino a terra.
Lo fissai, probabilmente avevo assunto un espressione piuttosto confusa infatti questa provocò una sbuffo da parte di Andromeda
<serve per intrappolare un angelo della morte>
Sgranai gli occhi
<no...NO assolutamente no!>
<perchè no! Potresti avere la soluzione a tutte le tue domande, chi ha ucciso tua madre!>
Evocare un Demone ma dico io è impazzita!!?!?
<scordatelo!>
Qualche ora più tardi tutti non facevano altro che parlare di quanto Anta fosse migliore di mia madre, qualche volta usciva voce che fossi stata io stessa a uccidere mia madre per prendere il suo posto, la testa mi girava e volevo solo urlare... non ne potevo più e Andromeda ogni giorno che passava mi stressava sul fatto che dovessi evocare un Demone, che potevo scoprire chi ha ucciso mia madre e bla bla bla.
Non ne potevo più e come se non bastasse Anta inziò a scambiarmi sguardi torvi, un mistro tra delusione e invidia
<oh Athena, figlia di Artemisia, buongiorno> mi salutò dolcemente
<buongiorno Anta> chinai leggermente la testa
<come stai oggi tesoro> la sua voce era così dolce che sembrava che le interessasse davvero
<bene grazie> sorrisi fintamente, il suo sguardo diventò triste e sorrise appena
<voglio mostrarti una cosa, vieni con me> la seguii lungo il lago e arrivata nella cripta in fondo al Paradiso Terreste mi fece entrare scostando una tenda.
La cripta buia si illuminò di colpo mostrando le bellissime ali bianche e pure...sapevo già di chi erano
<Artemisia era l'angelo con le ali più bianche del paradiso...>disse malinconica.
Oh ma per favore, so perfettamente che è felice che sia morta, non voleva fare altro che prendere il suo posto
<sono di mia madre?> chiesi
<si...quello che ne rimane, come sai quando un angelo muore si polverizza, abbiamo salvato le ali> le sfiorò appena, mi scese una lacrima.
Sapevo perfettamente cosa dovevo fare, dentro di me non c'era più spazio per la tristezza, ero colma d'ira, volevo solo urlare e fracassare il cranio dell'artefice di ciò!
Ritornai sulla Terra, pianeta intermedio, dove il cerchio di frassino composto da Andromeda era ancora lì, presi un pugnale e iniziai l'incantesimo che prevedeva: foglie secche, simbolo della morte, piume di corvo, stesso colore delle piume delle ali bruciate degli angeli caduti e infine la cosa più terribile...sangue umano, rappresentazione di uno dei peccati più gravi, l'omicidio.
Avevo tutto, foglie, piume...solo una cosa non potevo procurarmi...sangue umano, non potevo uccidere qualcuno, se Anta l'avesse scoperto mi avrebbe cacciato dal paradiso!
Guardai il pugnale e poi il mio polso
<non cambierà poi così tanto> mi tagliai il polso lasciando scorrere sulla ciotola di terra cotta, dove erano mescolate le foglie e le piume, il mio sangue dorato. La ferita si cicratizzò quasi subito e versai quella miscela sul frassino e attesi il tramonto. Quella stessa sera avrei convocato un demone dell'inferno, suddito di Ade!

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