20.Sorry
Jungkook era agitato.
Quella notte non aveva chiuso occhio, ed il giorno prima si era sentito male varie volte per colpa di tutto l'alcool che aveva bevuto in discoteca.
Aveva saltato un giorno di università per una sua cazzata, quindi optò per andare a lezione il giorno dopo: chiarire con Jimin sarebbe stato un bene, in più dovevano ancora finire il loro lavoro insieme.
E sperò, non solo come amici.
Prese l'autobus, salutando Min Yoongi, che lo aveva aiutato a superare il mal di testa e i casini del post-alcool. Ormai andavano d'accordo, anche se continuava a chiamarlo piccolo feto, il ragazzo dai capelli turchini era un ottimo amico.
"Buongiorno, piccolo feto. Oggi hai intenzione di chiarire con la fatina?"
Jungkook annuì.
"Bene, perfetto. Hoseokie ed io siamo dei fantastici genitori, oltre che consulenti matrimoniali, potrai ringraziarmi più tardi, quando sarai mano nella mano con Jimin."
"C-cosa?!" il castano non capì, ancora confuso dalla sveglia che era suonata, secondo lui, decisamente troppo presto.
"Buona fortuna, piccolo feto."
In quel momento, gli arrivo un messaggio.
Da: Jimin-hyung
Ti aspetto davanti al cancello, Jungkook. Ho bisogno di parlare con te...
A: Jimin-hyung
Okay, sono in autobus
Quando finalmente scese dal mezzo, riuscì a vederlo nonostante la calca di persone: indossava una felpa bianca, un paio di pantaloni neri che mettevano in risalto le sue gambe magre ed un paio di scarpe dello stesso colore dei pantaloni. I suoi capelli biondi erano nascosti da un cappello, al collo aveva la sciarpa che Jungkook gli aveva dato.
"Buongiorno..." riuscì a dire il biondo, senza poter evitare di arrossire.
"Hey." salutò il minore, avvicinandosi.
"Vuoi parlare di quello che è successo in discoteca?" chiese poi.
Jimin annuì.
"Mi dispiace, Jungkook." disse semplicemente, mentre il castano sentiva il proprio cuore sbriciolarsi.
"Ti... dispiace?"
Il biondo riprese a parlare. "Sì, mi scuso con te per essermene andato, ma sopratutto per aver ricambiato quel bacio. Forse non avrei dovuto."
Il minore rimase un momento sotto shock, cercando di trovare qualcosa da dire che potesse far capire al biondo i suoi sentimenti.
"Vedi Jim-"
"Lasciami parlare." lo interruppe il più grande, sembrava bisognoso di finire il suo discorso. "Forse non avrei dovuto ricambiare quel bacio perchè mi ha fatto capire quanto... beh, quanto tu sia fottutamente importante per me, e se ti dicessi che mi è piaciuto, che cosa penseresti?"
Jungkook era certo, certissimo di quello che stava per dire, nonostante il rossore sulle sue guance. "Penserei a dartene altri mille, Jimin-hyung."
Gli occhi del maggiore erano lucidi per le lacrime, mentre guardava il castano con dolcezza.
"D-davvero?" chiese Jimin, sembrava intimidito dalla situazione.
Era tutto diverso da quella sera, in cui entrambi erano spinti dall'alcool che cancellava le loro paure, mettendo a nudo i desideri. Ora erano i soliti Jimin e Jungkook, timidi da fare schifo, così tanto che il più piccolo si immaginò Yoongi nella testa dire 《Eddai, bacialo!》
Sentì il cuore così veloce da fargli male, lo amava da impazzire, finalmente tutti i tasselli si erano messi al loro posto, quella confusione di sentimenti e sensazioni era diventata un tutt'uno.
Entrambi avevano sofferto, avevano fatto confusione nelle loro anime, ma Jungkook aveva scelto di correre il rischio.
Poggiò le sue labbra su quelle di Jimin, donandogli parte della sua anima, quando il biondo ricambiò il suo bacio si sentì come rinato, felice.
"Ti amo." sussurrò, quando si staccarono.
"Sono felice che tu mi abbia baciato, quella sera." replicò Jimin, cercando di ricacciare indietro le lacrime. "E... beh, Kookie, ti amo anche io."
Entrarono in facoltà mano nella mano, nonostante non avessero ancora decretato il valore del 《noi》: Jungkook avrebbe prima chiesto al ragazzo che amava di andare fuori assieme, per poi chiedergli di fidanzarsi con lui.
Cercò di prestare attenzione alla lezione, ma tutto ciò che riuscì a fare fu osservare con la coda dell'occhio il volto angelico del suo Jimin per due ore esatte.
"Jungkook, ehi, abbiamo finito la lezione." rise il biondino, risvegliandolo da quella specie di trance in cui era per colpa del maggiore.
"Oh... oh sì, perdonami. Vuoi venire da me per finire il lavoro di inglese più tardi? Poi magari usciamo assieme." propose timidamente.
"Per me va bene." rispose subito il più grande, aiutandolo a sistemare i suoi libri nello zaino. "Andiamo, ora."
Si salutarono con un bacio alla fermata dell'autobus, e Jungkook si sentì triste quando le porte si richiusero: già gli mancava.
"Congratulazioni." disse Yoongi, sembrava apparso dal nulla più totale, e spaventò leggermente il castano.
"Ci hai visto?" chiese il ragazzo, sorpreso.
Il giovane dai capelli turchini annuì. "Siete davvero carini insieme, sono felice per voi. Io ed Hoseok vi abbiamo dato una mano, e siamo felici di questo." spiegò.
"Confermo." il ballerino dai capelli rossi si fece vedere accanto a Yoongi.
"Hyung! Non era quello dal lato opposto della strada il tuo autobus?"
Hoseok scoppiò a ridere. "Stasera sono da Yoongi-hyung." spiegò, facendo uno strano sorriso leggermente pervertito, e Jungkook riuscì ad intendere la situazione.
"Oh, certo... divertitevi." rispose, con un'espressione eloquente che sembrava dire 《lo so che scoperete come conigli》
"Grazie, piccolo verginello, ti faremo sapere quanto ci siamo divertiti." arrivati alla loro fermata, si salutarono, e Jungkook entrò nella villa, dove ad aspettarlo c'era Miles, ormai fidata consigliera.
"Benvenuto a casa..." la donna ci mise un momento per ricordarsi di dargli del tu. "...Jungkook. È pronto il pranzo, tuo fratello è uscito prima da scuola perchè mancava un professore e ti aspetta in cucina."
Dopo aver poggiato il suo giubbotto nell'armadio dell'ingresso, il ragazzo si sedette di fronte al fratellino.
"Allora, alcolizzato seriale, cosa mi dici? Hai fatto pace con Jimin?"
Il castano annuì, con un sorriso furbo.
Il cameriere portò loro due bistecche accompagnate da verdure varie, mentre i ragazzi parlavano.
"Aspetta, quella faccia la conosco." il più piccolo sorrise a sua volta. "Tu e Jimin vi siete baciati di nuovo? State insieme? Avete progettato di avere tre figli e un gatto? Comprete una casa nel centro di Busan?"
Jungkook rise. "Oh mio dio, una cosa alla volta! Non stiamo ancora insieme, e poi... cioè, i figli noi, insomma io ho il caz-"
"ESISTE L'ADOZIONE, FRATELLO IDIOTA!"
Tutto normale, in casa Jeon.
Il problema ora, erano i genitori.
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