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2015
MarkusΒ Thorne ormai Γ¨ in fin di vita. Giace in un letto d'ospedale, corroso dal cancro e da sensi di colpa nei confronti soprattutto di suo figlio, Andrew. Quando riceverΓ la visita di un caro e vecchio amico, tuttavia, con le ultime forze che gli restano farΓ promettere al vampiro Dario di mantenere il giuramento fatto sedici anni addietro.
2029
Il piano di Askan Reger per catturare il suo malvagio e sadico fratello, Arwin, Γ¨ fallito. Andrew Γ¨ stato appena preso in custodia dai soldati del Regno della Notte e capisce di essere in guai seri, davvero seri, quando vede sopraggiungere presso il vecchio e abbandonato ospedale l'ultimo individuo che un qualsiasi vampiro di Obyria vorrebbe mai veder giungere in simili circostanze: il Principe della Notte.
Γ da tanto che lavoro su questa one shot e finalmente mi sono decisa a pubblicarla. Il punto Γ¨ che l'ambientazione Γ¨ triste: la prima parte si svolge nel passato, prima ancora degli eventi di TR, la seconda invece ha luogo in uno dei momenti piΓΉ difficili di TR, specialmente per Andrew, col quale ormai si sa che ho un legame molto forte. Sapevo, perΓ², di dover fare questa one shot e alla fine mi sono fatta coraggio e l'ho scritta fino in fondo. Rappresentano momenti che ho dovuto tagliare per forza di cose dai libri canonici, ma che meritano di essere narrati per svariate ragioni, e non di essere dimenticati. Γ stato comunque strano fare un tuffo nel passato e rispolverare, anche se solo per pochissimi attimi, un giovane e ancora innocente Andrew. Γ stato come vedere un figlio in una vecchia fotografia di quando era ancora ragazzino. Insomma, Γ¨ stato intenso.
Β«Dove regna l'onore la parola data sarΓ sempre sacra.Β»
β Publilio Siro
Il suono incessante, metallico e regolare dei macchinari scandiva lo scorrere del tempo. Il tempo che, tuttavia, sembrava esser ormai giunto alla fine. Per alcuni minuti rimase lì, poco distante dalla porta di quella sterile stanza d'ospedale illuminata dagli ultimi bagliori del crepuscolo estivo. I suoi occhi incontrarono quelli azzurri e resi opachi dalla malattia del suo caro e vecchio amico.
Non era cosΓ¬ che avrebbe voluto rivederlo, dopo sedici anni β quasi diciassette, anzi β di lontananza che, nel bene e nel male, aveva comunque dato i frutti sperati. Fino a quel momento, almeno.
Si fece forza ed entrΓ² del tutto, fermandosi infine a due soli passi dal letto. Si infilΓ² le mani nelle tasche dei pantaloni scuri. Β«Buonasera, MarkusΒ» disse con affetto.
L'altro uomo, il quale in apparenza era decisamente piΓΉ in lΓ con gli anni rispetto a lui, si limitΓ² a sollevare debolmente una mano in segno di saluto. Poteva parlare, visto che l'ossigeno gli arrivava tramite dei piccoli tubicini nelle narici, ma ormai gli restavano poche forze e pochi giorni da vivere. Una cosa era chiara: non avrebbe mai voluto farsi vedere in quello stato proprio da uno dei suoi amici piΓΉ cari, lo stesso che tante volte in passato lo aveva messo in guardia dal vizio del bere, dal cacciarsi in guai oltre la sua portata.
Non gli aveva dato ascolto, la veritΓ era quella, ed ecco il risultato. Ormai, perΓ², c'era ben poco da fare.
Dario prese posto sulla seggiola di fianco al giaciglio. Β«Sono venuto a saperlo solo di recente, altrimenti sarei venuto prima da te. Magari avrei potuto aiutarti o...Β»
Markus agitΓ² la mano, come a dirgli che non doveva sentirsi in colpa nΓ© considerarsi responsabile della situazione. Per quel che lo riguardava, era contento di vederlo, di averlo potuto incontrare un'ultima volta prima di andarsene e di lasciare in mano a lui la lotta contro AndrΓ© e le sue malefatte. Dario non era cambiato di una virgola, come al solito appariva come un giovane uomo di trent'anni che in realtΓ sembrava dimostrarne ancora meno, eppure i suoi occhi rivelavano la veritΓ , i tanti secoli che aveva alle spalle, la saggezza sorta solo in seguito a tanti sbagli, tanti errori e tanto dolore. Lo aveva sempre ammirato e rispettato proprio per questo: aveva saputo guardarsi allo specchio e ammettere le proprie colpe, cercare poi di espiarle, di migliorare se stesso, e non tutti ci riuscivano.
Sapeva che fintanto lui fosse esistito, suo figlio sarebbe stato al sicuro, protetto nell'ombra da un angelo custode crepuscolare, da un vampiro che sapeva farsi rispettare e avrebbe fatto di tutto per guardare le spalle da lontano a Andrew.
Β Β«Mio figlio Γ¨ arrivato qui da Atlanta per starmi vicino, sai?Β» disse Markus, rauco. Β«Ha sedici anni e ha avuto il fegato di viaggiare da solo per tenere la mano a un padre che per anni non ha voluto accettarlo per ciΓ² che era. Un padre che non gli ha offerto alcun esempio decente.Β»
Vide Dario guardarsi in giro ansiosamente, quasi con paura, e sorrise divertito. Β«Tranquillo, adesso non Γ¨ qui, anche se forse... forse sarebbe persino arrivato il momento giusto per dirgli la veritΓ su tutto quanto.Β»
Il vampiro deglutì e scosse la testa. «No, Markus. à una pessima idea, dammi retta. Più starà lontano da questa faccenda e più a lungo potremo tenerlo al sicuro. Ha solo sedici anni, lascia che viva il migliore periodo della sua vita in santa pace.»
Β«Non Γ¨ che fino ad ora gli sia andata un granchΓ© beneΒ» ammise Thorne. Β«Scarlett e io a volte ci sentiamo. Mi racconta che Andrew ha spesso problemi a scuola con i compagni. Bullismo, suppongo. Γ un piccolo genio, ha voti altissimi, ma zero amici. In piΓΉ deve curarsi almeno una volta al mese, visto che... beh... in minima parte Γ¨ un Sileno e si sa a cosa sta andando incontro la natura qui sulla Terra. Ha bisogno di fare delle trasfusioni di sangue di Ninfa, ma questo dettaglio, ovviamente, Scarlett lo tralascia sempre.Β»
Markus sospirΓ².
«Sei ancora così sicuro che sia una buona idea lasciare che viva nell'ignoranza? Se non altro avrebbe qualcuno con cui parlare» disse, accennando al vampiro.
Dario sbuffΓ² una risata ironica. Β«L'ultima volta che l'ho visto era un neonato, Markus. A malapena riesco a metabolizzare che siano giΓ passati sedici anni. E comunque... sai com'Γ¨ la mia vita. Lo metterei in pericolo e basta. Non posso rischiare e vanificare gli sforzi di tutti questi anni.Β»
Ovviamente gli dispiaceva che il ragazzo stesse vivendo un periodo così turbolento e non negava che avrebbe dato qualsiasi cosa pur di poter finalmente conoscere sul serio il figlioccio, ma poi? Markus sapeva che era nel mirino di André, e non solo il suo, come sapeva che se non erano i guai a far visita a Dario, era Dario ad andare a cercarseli, anche se magari stava provando a fare la cosa giusta.
Non era in alcun modo plausibile e accettabile dire la veritΓ a Andrew. Non potevano spiattellargli tutto quanto e sperare che accettasse ogni cosa senza mandarli a quel paese o ridere loro in faccia.
Β«Comunque... perchΓ© poco fa hai detto che non lo accettavi?Β» cambiΓ² discorso.
Markus esitò. Quel discorso avrebbe toccato molto da vicino il suo vecchio amico, e si odiava ancora di più per esser stato così bigotto e accecato dall'intolleranza. Aveva ferito Andrew in modo indescrivibile e non meritava la sua presenza al proprio capezzale. La verità era quella.
Β«Andrew Γ¨ gayΒ» disse. Β«E... Γ¨ stato molto precoce nello scoprire che gli piacevano i ragazzi. Devo ammettere che sua madre lo aveva sospettato giΓ quando lui era piccolo, ma poi... beh, quando ormai io e lei avevamo divorziato da tempo, Andy un giorno ha voluto incontrarmi e... insomma, com'Γ¨ che si dice?Β»
Β«Fare coming out.Β»
«Sì, ecco. Beh, fatto sta che io ho fatto la parte del padre stronzo e insensibile. Da manuale, proprio, e mi vergogno ora ad ammettere di aver detto certe cose. Insomma...»
«Sono troppo vecchio per farmi influenzare da certe mentalità retrograde» lo interruppe Dario con una scrollata di spalle. «Però sì, sei stato uno stronzo. Voglio dire, quando io e Max stavamo insieme, tu eri già grandicello e non mi pare fossi così attaccato al tradizionalismo.»
Β«Lo so, m-ma...Β», Thorne gesticolΓ² debolmente. Β«Poi... poi ho visto com'Γ¨ andata a finire tra di voi e a-allora... so che Γ¨ stupido, ma n-non volevo vedere mio figlio soffrire come avevo visto soffrire te. Non ha senso, lo so.Β»
«In effetti no. Se anche corresse dietro alle ragazze, correrebbe lo stesso il rischio di prendere una batosta. à la vita, Markus, e credimi: per una persona gay non cambia pressappoco niente, se non il fatto che un etero viene accettato dalla società e un omosessuale, invece, sì e no viene ancora visto come un cazzo di unicorno a due teste.»
Β«Te la sei presaΒ» concluse Markus, in colpa.
Β«Giusto un pochino.Β»
Β«E pensare che tu e Max eravate i miei zii preferiti.Β»
Β«Senti un po' che ruffiano abbiamo qui!Β»
Β«Dico davvero.Β» Markus accennΓ² al comodino. Β«Ti... ti spiacerebbe?Β»
Il vampiro capì al volo e gli allungò il bicchiere con all'interno una cannuccia. Lo aiutò a rinfrescarsi la gola, poi mise l'acqua dove l'aveva trovata. «Beh, se ho ben capito, però, ti sei ricreduto.»
Β«Vorrei averlo fatto prima di finire in ospedale.Β» Per un po' Markus rimase in silenzio. Β«Tua moglie come sta?Β»
Β«Lei Γ¨ rimasta... insomma, Γ¨ rimasta in Inghilterra. Ultimamente non andiamo granchΓ© d'accordo.Β»
Β«E perchΓ© mai?Β»
Dario si strinse nelle spalle e non guardΓ² direttamente negli occhi l'amico. Β«Sai com'Γ¨: abbiamo provato per la decima volta a fare richiesta di adozione, e per la decima volta niente. Respinti a prescindere.Β» ForzΓ² un sorriso. Β«Ecco cosa si ottiene a mandare a quel paese il Principe della Notte piΓΉ bastardo che abbia mai solcato il suolo terrestre.Β»
Β«Beh, lui aveva minacciato te e Max. Cosa pretendeva?Β»
Β«Di certo qualcosa di ben diverso da ciΓ² che ho fatto. Visto che perΓ² gli ho voltato le spalle e ho preteso di riavere indietro la mia libertΓ , ha deciso di rendermi la vita maledetta, ma se pensa che andrΓ² da lui per implorare perdono... beh, si sbaglia.Β»
«Non alzare troppo la cresta con lui. Sa essere peggio di così, lo sappiamo entrambi.»
Β«Ho gestito stronzi peggiori.Β»
Β«Arwin si Γ¨ rifatto vivo?Β»
Β«No, e francamente spero che abbia finalmente deciso di esporsi alla luce del sole e liberarci tutti della sua ignobile presenza.Β»
Markus vibrΓ² una debole e roca risata. Β«Amen!Β» scherzΓ², trovandosi d'accordo con lui. Dopo un po' tornΓ² serio. Β«Senti... probabilmente questa Γ¨ l'ultima volta in cui ci vedremo e... so che non ti fanno impazzire i funerali e non voglio che tu sia presente. Neanche io vorrei esserlo, al tuo posto, quindi... ascoltami e basta.Β»
Il vampiro fece un cenno con la testa. Avrebbe pianto, ma poi chi avrebbe spiegato agli infermieri che era normale per lui piangere sangue?
Odiava quelle situazioni, e purtroppo capitavano di continuo. Vedeva tanti suoi amici andarsene e non poteva far niente per cambiare le loro sorti. Ogni volta era come la prima, il dolore non era mai uguale.
Β«Di che si tratta?Β» incalzΓ² rauco.
Β«Sophie ormai Γ¨ anziana e Scarlett non Γ¨ mai stata un granchΓ© con la magia. Ultimamente ha proprio smesso di usarla, perciΓ²... resti solo tu, Dario. Sei il solo che possa proteggere Andrew con tutti i mezzi necessari, e sedici anni fa hai promesso di farlo a costo della tua stessa vita.Β»
Β«Lo so, Markus.Β»
Thorne riprese fiato. «André sta macchinando qualcosa contro di lui, lo so. Lo sento. Ha in mente una delle sue malefatte, Dario, e a mio parere progetta di fare le cose in grande. Finché la malattia me l'ha permesso ho continuato a indagare e a raccogliere indizi, sussurri, qualsiasi cosa potesse esser connessa al suo operato, e so che mio figlio avrà un ruolo nei suoi progetti bastardi. Per anni abbiamo negato la verità , ma è ora di farla finita e di ammetterlo: Andrew è stato maledetto e questa maledizione, prima o poi, lo colpirà . Tu devi giurarmi che sarai lì per dirottare il colpo e rispedirlo al mittente, o comunque frapporti fra mio figlio e l'attacco di André.»
Dario scosse la testa. Β«E cosa posso fare da solo? Nessun altro ha mai voluto darci ascolto in tutti questi anni.Β»
Β«So di chiederti tanto e mi dispiace cederti sulle spalle un simile peso, ma non c'Γ¨ nessun altro del quale mi fidi fino a questo punto. Non abbandonare mio figlio, ti prego. Lasciami morire con la certezza che farai le mie veci, quando arriverΓ il momento. Anche se sarai da solo contro tutti, dovrai resistere e fare del tuo meglio. Metti fine a questa storia una volta per tutte. Abbiamo sacrificato tutto quello a cui tenevamo per distruggere AndrΓ©. Non mollare proprio adesso.Β» Markus gli afferrΓ² una mano e la strinse con forza. Β«Non si fermerΓ solo perchΓ© Andrew Γ¨ soltanto un ragazzo. Guarda cos'Γ¨ stato capace di fare alla figlia minore di Dorothy, a uno dei suoi stessi figli! Chi pensi abbia fatto sparire Asher per chissΓ quale oscuro motivo? Charlie si Γ¨ forse annegata da sola nel lago? Secondo te Γ¨ come dicono quegli stronzi di Feridan Town e Skyler, a sette anni, uccise la sorellina? Sono stronzate, lo sappiamo entrambi. E quant'Γ¨ vero che Andrew prima o poi verrΓ rintracciato da AndrΓ© per finire il lavoro lasciato a metΓ , tanto lo Γ¨ che prenderΓ di mira anche Skyler, e Dorothy... beh, tutti e due sappiamo com'Γ¨ messa. PerciΓ² dovrai tenere gli occhi aperti anche per suo figlio.Β»
Dario sentiva quasi la testa girargli sotto il peso di tante, tante responsabilitΓ . Β«Sono solo un semplice vampiro, Markus. GiΓ una volta ho gestito male il casino a Obyria e a New Orleans. Al tuo posto non mi aspetterei chissΓ cosa.Β»
Β«Non sei solo un vampiro. Sei fra gli uomini piΓΉ forti e cazzuti che conoscaΒ» lo contraddisse Markus. Β«E se vuoi fare una cosa, con la giusta motivazione finisci per farne altre cento.Β» Una pausa. Β«Magari non avrai mai dei figli tuoi e di questo, amico mio, mi dispiace un casino. Parla quanto ti pare, ma saresti un padre come pochi altri, e se non puoi esserlo per delle creature che condividono con te lo stesso sangue, allora sii un padre per le persone che ti sono state affidate. Andrew e Skyler avranno bisogno del loro Padrino, prima o poi, e tu dovrai esserci per entrambi. Giurami che ci sarai quando per loro inizierΓ l'inferno. Giurami, Dario, che li proteggerai fino alla fine.Β»
Il tramonto fuori dalla finestra infiammava la volta celeste. Il sole, per la posizione in cui si trovava, creava un'atmosfera suggestiva e da dove Markus si trovava, era come se il suo piΓΉ caro amico avesse dietro di sΓ© un'aureola simile a quella degli angeli nei dipinti rinascimentali. Se la sua amata Scarlett fosse stata presente in quel momento, pensΓ² Thorne, di certo avrebbe paragonato quella suggestiva creatura irradiata dalla luce dell'ultimo sole un soggetto uscito direttamente fuori da un dipinto di Botticelli.
Un vero angelo custode dei tempi moderni, in un certo senso.
«Hai la mia parola che lo farò» promise Dario, tergendosi le guance che da certe angolazioni apparivano scavate. «E la farò pagare ad André e a tutti quelli che saranno così stupidi da sostenerlo, anche dopo tutto quello che ha causato. à l'ultima volta che gli ho permesso di portarmi via un amico.»
Non riusciva a togliersi dalla mente l'idea che Markus, in realtΓ , non stesse morendo solo a causa dei suoi stessi vizi. Prima di entrare in quella stanza aveva parlato con l'oncologo che aveva in cura Thorne e lo aveva lasciato di sasso sapere che la chemioterapia non aveva prodotto risultato alcuno e, anzi, aveva addirittura fatto peggiorare le condizioni del fegato di Markus. Oltre a ciΓ²... il medico aveva affermato, con una punta di scioccato scetticismo e in totale confidenza, di non aver mai visto un tumore disintegrare poco a poco letteralmente gli organi compromessi. Markus negli ultimi giorni continuava ad avere emorragie esterne, vomitava sangue, grumi di sangue e altri frammenti che, al microscopio, avevano rilevato di essere composti da fibre di tessuto epatico compromesso da cellule tumorali. Dario ne aveva viste di cose strane nei secoli, ma mai niente del genere, e non era neppure un dottore.
Era stato allora che aveva realmente pensato a un intervento esterno e bieco, specialmente considerando che in soli quattro mesi scarsi Markus era passato dallo stare meno bene del solito a farsi diagnosticare un cancro al fegato e allo stadio terminale.
Aveva giΓ visto l'operato di certe maledizioni e dato la caccia a tanti di quegli Stregoni Oscuri, da sapere perfettamente come ragionavano e come colpivano. Cercavano sempre di gettar fumo negli occhi a tutti e di non farsi beccare, di sfruttare le malaugurate coincidenze.
Β Markus, a quanto pareva, la pensava come lui, ma non disse niente a riguardo. Era inutile piangere sul latte versato. Β«Vai e stendili tutti, tigreΒ» scherzΓ², facendo scontrare piano il pugno con quello del vampiro. GuardΓ² quest'ultimo estrarre dalla tasca interna della giacca un astuccio argentato e prendere da esso una sigaretta color cremisi, mentre si alzava e rimetteva a posto la seggiola.
«Mi spieghi perché fumi quella roba strana?» chiese, quasi divertito. «à da anni che volevo chiedertelo.»
Dario fece per rispondere, ma si fermΓ² udendo una notifica provenire dallo smartphone nella tasca.
Β«Non dirmi che ti sei fatto l'amante o sarΓ² io a evirarti al posto di Leda.Β»
Β«NahΒ» replicΓ² l'immortale distrattamente, scrivendo lesto qualcosa sulla tastiera e inviando. Β«Sto solo twittando con Lady Gaga.Β»
Β«Puttanate. Fa' vedere.Β»
Con una rispettabile faccia da poker Dario avvicinΓ² lo schermo al viso dell'amico e gli mostrΓ² la conversazione. Β«Per la cronaca: l'ho conosciuta a una sfilata di Alexander McQueen.Β»
Β«E ci scommetto che il bel completo che vedo l'ha disegnato lui.Β»
Il vampiro sbattΓ© le palpebre. Β«Ti prego, taci. Come puoi confondere McQueen con Versace? Γ... non lo so! Paragonare il rosa al viola!Β»
Β Β«Sicuro che tua moglie non ce l'abbia con te perchΓ© siete due dive, sotto sotto?Β»
Β«Molto divertente.Β» Dario sospirΓ². Nei suoi occhi c'era l'affetto, certo, ma c'era anche sofferenza nel vedere Thorne ridotto a quel modo. Per lui sarebbe sempre rimasto quel ragazzino alto per avere dodici anni intento ad allenarsi in giardino con il defunto Wade, suo padre, per diventare un giorno un Cacciatore altrettanto dotato e coraggioso.
C'era riuscito, alla fine. Era diventato un uomo veramente coraggioso che aveva lavorato fino all'ultimo giorno di vita per proteggere la propria famiglia, seppur da lontano.
Β«Wade sarebbe stato orgoglioso di te, Markus. Non dubitare di questoΒ» disse commosso. Β«E lo sono anch'io. Tantissimo.Β» AlzΓ² gli occhi al cielo e si asciugΓ² ancora una volta le guance, poi si sporse e lo abbracciΓ² come meglio potΓ©, attento a essere delicato. Quando si scostΓ², dovette pronunciare le parole che aveva sperato di non dover mai pronunciare: Β«Addio. Se le cose dovessero andar male o... non lo so, non dovessi arrivare vivo al giorno in cui finalmente AndrΓ© sarΓ solo un brutto ricordo, ci rivedremo dall'altra parte.Β»
Markus fece per rispondere, commosso a sua volta, ma si bloccΓ² quando entrambi udirono la porta della stanza aprirsi e una voce giovane dire: Β«PapΓ , sono io. Come...Β»
Dario deglutì. «Beh, ora... uhm... sarà meglio che vada» disse, cercando di non suonare frettoloso e ansioso di tagliare la corda. Era lui, era Andrew. Lo aveva capito senza neppure guardarlo. Anche da quella distanza percepiva quella sensazione che aveva imparato a conoscere sedici anni addietro, come un invisibile legame, una corda che vibrava fino al suo cuore.
Β«AddioΒ» fece un po' triste Markus.
Il vampiro si voltΓ² e provΓ² a non incrociare gli occhi del giovane Andrew che lo stava fissando con un misto di curiositΓ e confusione. Dario gli rivolse un sorriso cordiale e cercΓ² di non mettersi di nuovo a piangere, infine superΓ² il sedicenne e lasciΓ² la stanza.
Dio, com'è cresciuto, pensò mentre camminava per l'asettico corridoio del reparto e continuava a scacciare le lacrime. Già trovarsi lì per via dell'imminente morte di Markus era un trauma, ma sommando ciò all'aver rivisto, dopo sedici lunghi anni, il bambino che all'epoca gli era stato affidato perché si curasse della sua sicurezza, ecco che non poteva che pensare che la vita a volte fosse davvero sadica e crudele.
Intanto Andrew si era avvicinato al letto del padre e continuava a pensare alla strana reazione dell'uomo, o forse meglio ancora ragazzo, visto quanto era parso giovane, che aveva lasciato poco fa la stanza. Β«Uhm... papΓ , chi era?Β» chiese confuso. Β«Sembrava avesse il diavolo in persona alle calcagna!Β»
Non ci scherzerei piΓΉ di tanto, riflettΓ© cupo Markus. Scosse la testa e abbozzΓ² un sorriso. Β«Un mio vecchio amico. Mio e anche di tua madre. Era... era presente anche al tuo battesimo, ma ovviamente eri troppo piccolo e non te lo ricordi.Β»
Una mezza veritΓ era meglio di una bugia vera e propria, d'altronde.
Il ragazzo si accigliΓ². Β«Ma com'Γ¨ possibile? AvrΓ venticinque anni!Β»
Forse suo padre intendeva dire che era stato presente, magari, insieme ai genitori e quando egli stesso era bambino?
Era giΓ piΓΉ plausibile.
Markus allungΓ² una mano e gli scompigliΓ² i capelli corvini. Β«Come mai tutto questo interesse?Β» lo punzecchiΓ² con affetto. Β«Devo preoccuparmi e ingelosirmi, ragazzo?Β»
Andrew avvampΓ². Β«PapΓ ! Quasi ti preferivo prima, dico davvero!Β»
 Era andato tutto a rotoli: Arwin era fuggito, più di una persona quella notte era venuta a mancare e, per giunta, eccolo lì, alla fine, mentre veniva portato fuori dal vecchio ospedale da due uomini in divisa nera, probabilmente vampiri a loro volta.
Β«Non c'Γ¨ bisogno di tanta cortesia, sapete?Β» li apostrofΓ² sarcastico.
Loro gli rivolsero una breve occhiata velata di disprezzo e duro giudizio, ma non osarono lasciarlo andare e lo spinsero fuori dall'entrata dell'edificio.
Ai polsi gli avevano giΓ messo un paio di manette e gli era stato detto che avrebbe fatto meglio a non scherzare, visto e considerato che annichilivano qualsiasi potere magico e, al tempo stesso, si stringevano sempre di piΓΉ ogni volta che si tentava di sfilarsele. Se si continuava a farlo, avrebbero anche potuto mutilare gravemente le mani.
Appena furono fuori, Andrew cercΓ² con lo sguardo Askan, sperando che potesse in qualche maniera mitigare almeno l'atteggiamento di quei due stronzi, ma vide, con desolazione, che era impegnato nell'andare incontro a una persona appena sopraggiunta sul luogo: da un'auto nera, infatti, vide scendere un uomo dall'aspetto piuttosto giovane e ben vestito, anche se non in modo appariscente e con colori neutri.
Eppure non era un tale qualsiasi. Andrew lo capì quando vide Askan reclinare ad angolo un braccio contro il torace e chinarsi in avanti. Un gesto di rispetto di fronte a qualcuno di importante, come ad esempio...
Γ lui il Principe della Notte, pensΓ² con un tuffo al cuore il giovane vampiro, facendosi quasi piccolo piccolo fra i carcerieri nel tentativo, probabilmente, di sparire. Qui si mette male. Si mette davvero male.
Gli era stato detto cosa sarebbe accaduto se il piano fosse andato a monte. Askan gli aveva detto cosa sarebbe successo se Arwin fosse riuscito a fuggire, ma non credeva che il suo destino sarebbe stato deciso proprio quella stessa notte.
Una cosa era certa: sarebbe andato in galera.
Cazzo, sta venendo qui, pensΓ², arretrando di un passo quando si rese conto che il nuovo arrivato, il probabile Principe in carica, si stava dirigendo in direzione sua e dei vampiri che l'avevano preso in custodia. No, no, no. Ti prego, no!
Gli vennero in mente tutti i film in cui era stata rappresentata una massima autoritΓ dei vampiri. Neanche una di esse si era mai mostrata molto accomodante con i traditori e coloro che avevano infranto le leggi.
Mi staccherΓ la testa e smembrerΓ , qui e ora? Mi strapperΓ il cuore dal petto?
Forse era giΓ stato condannato a morte ed era ormai questione di minuti prima che la fine sarebbe piombata su di lui come un falco.
Si rese conto di star tremando come una foglia.
Malgrado quell'uomo non fosse chissà quanto alto e di certo fosse tutto tranne che robusto e forte, almeno da ciò che mostrava esteriormente, persino da lì Andrew riusciva a percepire irradiarsi da lui un'invisibile aura di potere. Qualcosa gli diceva che quel vampiro era molto più antico di quanto desse a vedere. Lo rivelavano i suoi occhi scuri e profondi. Sembravano perle nere che scintillavano alla luce fioca proveniente dall'interno del piano superiore dell'ospedale.
Lo vide fermarsi a solo un metro di distanza e rivolgersi con aria seria ai due vampiri-soldato. Β«Gli altri?Β» chiese. Il tono di voce autoritario stonava con il suo timbro vellutato e musicale.
Andrew restΓ² in silenzio e tenne gli occhi bassi mentre ascoltava la conversazione fra i tre e dentro di sΓ© riviveva le ultime ore di quella maledetta notte.
Spero che almeno mi permetteranno di vedere un'ultima volta Alex. Per fortuna Skyler mi ha assicurato che la cura che gli ha iniettato presto funzionerΓ e lo farΓ guarire.
Si riscosse appena si rese conto che il Principe della Notte si era appena rivolto direttamente a lui. Deglutì a vuoto. «C-Come?» chiese, il suo una specie di strozzato pigolio.
Visto così da vicino quell'immortale gli ricordava vagamente uno di quegli angeli di pietra presenti nei cimiteri. Si rese conto che in quegli occhi non c'era disprezzo o rabbia, ma sofferenza, rammarico e qualcos'altro che non seppe classificare.
Γ come se lo avessi giΓ visto altrove, riflettΓ© spaesato. Non riusciva a togliersi dalla testa di aver giΓ sentito la sua voce e aver giΓ avuto modo di passare in rassegna quel viso che, a dirla tutta, sembrava privo di una reale etΓ .
Avrebbe potuto avere vent'anni, così come trenta o persino trentacinque, ma era chiaramente una facciata.
Β«Stai bene, Andrew?Β» ripetΓ© il Principe della Notte. Non gli parlΓ² come ci si sarebbe rivolti a un prigioniero e un criminale che aveva seminato il terrore in una cittadina di provincia. Gli importava davvero di sapere come si sentiva e se, soprattutto, avesse riportato o meno danni fisici. Vi era una sorta di premura nell'atteggiamento del vampiro, a differenza di quando si era rivolto ai propri sottoposti.Β
Se era una presa in giro e basta, non era affatto divertente.
Sono incatenato e prossimo a scontare la pena che tu stesso hai deciso per me. Tu che ne dici?
«Potrebbe andare meglio di così» replicò, cercando di non suonare scortese e solo per evitare di peggiorare la già precaria situazione in cui si trovava.
Β«Mi dispiace che sia accaduto tutto questoΒ» aggiunse il Principe. Β«Speravo davvero di riuscire a catturare quel mostro, almeno stavolta.Β»
Β«Beh. Un mostro l'avete catturato comunque. Giusto?Β»
Uno dei soldati-vampiri gli rifilò un'occhiata furiosa. «Come ti permetti di parlare così al tuo Principe? Ringrazia che non ti abbia fatto già uccidere sul posto, con tutto quello che hai combinato!»
Β«Klaus, non una parola in piΓΉΒ» lo riprese duramente il signore del Regno della Notte. Β«A meno che tu non voglia ritrovarti al suo posto.Β»
Klaus deglutì a vuoto e fu la sua volta di voler farsi piccolo piccolo di fronte al glaciale e quasi furioso sguardo che gli aveva appena lanciato il Principe della Notte.
A quanto pareva, pensΓ² Andrew, quell'uomo era realmente piΓΉ pericoloso di quanto desse a vedere. Anche se, onestamente, aveva l'aria di uno che era morto senza essersela passata troppo bene negli ultimi istanti di vita. Ora che la luce della luna lo illuminava, il suo viso appariva realmente scavato, spettrale, e se sommato a quegli occhi d'ebano che scintillavano minacciosi, il quadro complessivo risultava a dir poco sinistro e raggelante.
Β«Vi chiedo perdono, AltezzaΒ» biascicΓ² Klaus. Β«Non intendevo...Β»
Β«Invece intendevi proprio ciΓ² che intendevi. Taci e risparmiati l'umiliazione.Β»
Β«Sissignore.Β»
Il Principe della Notte tornΓ² a focalizzarsi su Andrew dopo un'altra penetrante occhiata rivolta al soldato. Β«Andrew... quello che devi capire, ora, Γ¨...Β», si bloccΓ² appena Askan, il quale era sopraggiunto solo un minuto prima, gli disse che aveva bisogno di spiegargli per bene la situazione e quanto accaduto dentro l'ospedale.
Ospedale, riflettΓ© Collins. PerchΓ© mi sta venendo in mente un altro ospedale?
Se solo fosse riuscito a concentrarsi, forse sarebbe riuscito a ricordare dove aveva giΓ visto quell'uomo.
«Va bene, Askan. Vengo subito» replicò il signore dei non-morti. Prima di seguire Reger per parlare con maggior privacy, tuttavia, si voltò e guardò un'ultima volta Andrew. Il giovane vampiro, per qualche motivo, avvertì una stretta all'anima nel ricambiare l'occhiata del Principe e realizzare che sembrava davvero dispiaciuto per lui. In pena, anzi.
Non osΓ² dire niente e lo osservΓ² allontanarsi. Probabilmente al Principe della Notte dispiaceva molto di piΓΉ non aver acciuffato Arwin ed essersi fatto fregare come un idiota. Nessuno avrebbe potuto provare pietΓ per lui, non dopo ciΓ² che aveva fatto, le vite che aveva spezzato e rovinato.
Prima fra tutte, purtroppo, quella di Alexander Woomingan. La persona che Andrew troppo tardi aveva ricordato di amare con tutto il cuore. La stessa persona che forse non avrebbe mai piΓΉ rivisto.
Abbassò la testa e si morse il labbro inferiore. La tentazione di urlare dalla disperazione era tanta, ma furono solo salate, fredde e rosse lacrime quelle che riuscì ad esternare.
A quel punto dei fatti non poteva far altro, se non piangere per la propria miseria, pur essendosi scelto da solo la triste sorte che tra non molto si sarebbe abbattuta su di lui.
Perdonami, Alex. Almeno tu, ti prego perdonami.
N.d.A
Giuro che non lo faccio per far del male a me stessa e a voi. Lo giuro T_T Ringrazio solo che poi le cose per Andrew siano andate decisamente meglio, almeno in parte π
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