Kakashi
"Dalla veste bianca, leggera e quasi trasparente, si vedono i capezzoli che, ben turgidi, creavano un piccolo avvallamento.
Ci passò sopra i pollici, con leggerezza, facendole venire i brividi lungo la schiena che inarcò leggermente, spingendo il bacino più vicino al corpo dell'uomo che, adesso, aveva abbandonato il collo arrossato e bagnato dalla sua saliva per scendere a stuzzicare uno dei due rigonfiamenti.
Gemette appena, la giovane, sentendo le labbra sottili tirarle, da sopra il tessuto, la parte di carne turgida.
La lingua si muoveva circolarmente facendo attrito e inumidendo l'indumento d'intralcio fino a far intravedere ancora meglio il capezzolo rosato."
"Cosa stai facendo, (T/N)?"
Era sobbalzata, chiudendo frettolosamente il libro che aveva tra le mani e nascondendolo dietro alla schiena, colta in fragrante dal proprietario che appoggiato contro la parete dal lato opposto della stanza, la stava guardando con espressione neutra e le braccia incrociate al petto.
"Questo è lo spogliatoio dei maschi; cosa ci fai qui?" Aveva domandato, rimanendo immobile e tenendole gli occhi puntati addosso, scrutandola attentamente da lontano.
Chissà da quanto tempo era lì a guardarla leggere con imbarazzo quel libro poco casto che aveva trovato nel suo armadietto, aperto per errore.
"Ka-kashi-Senpai, io-io sono venuta a prendere la pergamena che abbiamo trovato in missione: me l'ha chiesto Tenzo." Aveva risposto lei, balbettando appena, a disagio.
Ed era la verità: Tenzo se l'era scordata nell'armadietto e le aveva chiesto se poteva recuperarla lei e portarla dall'Hokage al suo posto.
Lei non aveva potuto non fargli questo piccolo favore; il ragazzino le aveva fatto da spalla per tutta la missione e si era beccato un kunai nel braccio al posto suo, quindi gli aveva risposto affermativamente lasciandolo andare a riposarsi, prendendosi l'incarico di fare rapporto ai superiori.
Il ragazzo aveva sospirato e chiuso l'occhio aperto, come era solito fare quando qualcuno affiancava al suo nome qualche suffisso onorifico e si era tolto l'asciugamano bianco dalla spalla con un gesto svogliato, lasciando visibile il tatuaggio ANBU.
Aveva fatto poi qualche passo verso di lei, strofinandosi i capelli ancora umidi con le mani.
Il volto, purtroppo, era già coperto dalla maglia aderente sbracciata che indossava usualmente.
"Peccato." Pensò la compagna di squadra, che si era sempre chiesta che aspetto avesse il capitano.
"Quello che stavi leggendo, però, non è la pergamena." Le disse, alzando il sopracciglio dell'occhio deturpato dalla cicatrice e fissandola con sguardo impassibile.
La giovane aveva stretto tra le dita la copertina del libretto dietro alla schiena, deglutendo e sentendosi la faccia andare a fuoco, anche se in realtà era già rossa da un bel po'.
"Ho-o sbagliato armadietto.
E-e non lo stavo leggendo!" Rispose, guardandosi in torno con aria colpevole, sapendo di star mentendo spudoratamente.
"Quello di Tenzo è dall'altro lato, hai sbagliato di tanto oppure volevi curiosare in giro." Rispose lui, rimanendo impassibile a qualche passo da lei.
"Assolutamente no!" Ribattè, scuotendo il capo e guardando a terra le piastrelle grigre che riflettevano la luce artificiale dello spogliatoio.
Il più piccolo del gruppo si era dimenticato di dirle in quale lato fosse il suo scompartimento, così lei era andata alla cieca, guardando prima nel terzo, dopo l'entrata, alla sua sinistra.
Mai avrebbe pensato che quello fosse di Kakashi e che lui fosse ancora nello spogliatoio.
Avrebbe dovuto immediatamente richiudere l'antina di metallo e andare a guardare dall'altro lato o, meglio ancora, uscire e aspettare che il ragazzo finisse di mettersi in ordine, chiedendo poi a lui dell'oggetto che stava cercando.
Invece, aveva fatto tutto il contrario: vedendo il libro di Kakashi in bella vista, abbandonato sopra alcuni vestiti, aveva deciso di dargli on'occhiata, era sempre stata incuriosita da quell'ogetto che il maggiore teneva tra le mani sempre, anche nei momenti meno opportuni.
Quella copertina rossiccia, usurata dal continuo tenerla tra le mani, raffigurava un uomo che rincorreva una donna con annessa la scritta "Icha Icha Paradise".
Non aveva mai ricevuto una risposta quando aveva domandato più volte di cosa trattasse o aveva cercato di sbiriciare, anzi, tutte le volte Kakashi le dava una bottarella in testa con il suddetto oggetto dicendole che non erano cose per ragazze.
Lei, puntualmente, sbuffava e incrociava le braccia al petto, gonfiando le guance irritata: passava la sua vita in mezzo ai maschi, imprecava, combatteva e uccideva, non era di certo una ragazzina indifesa e vulnerabile, cosa ci doveva essere scritto di così scandaloso in quel libro?
Così, a suo rischio e pericolo, aveva sfruttato l'occasione e aveva letto una parte a caso di una pagina aperta altrettanto casualmente, incominciando a sentirsi andare a fuoco la faccia e gli occhi sgranarsi a ogni parola.
Eppure, nonostante l'imbarazzo per quello che aveva appena letto, avrebbe continuato volentieri a leggerlo ancora se solo Kakashi non l'avesse interrotta, scoprendola.
"Sei troppo curiosa, (T/N) e a volte la troppa curiosità porta guai.
Quante volte ti ho detto che quel libro non è cosa per te?" Le aveva detto, il Ninja Copia, tamburellando le dita su un armadietto, facendo emettere un suono metallico.
"Tsk." Aveva abuffato lei, facendo vagare lo sguardo nella stanza.
"Continui a trattarmi come una bambina." Digrignò i denti, alzando lo sguardo verso l'altro che aveva mosso appena la testa, alzando il mento.
"Non ti tratto come una bambina, cerco solo di darti buoni consigli. Sono o no il tuo Senpai?
Volevo solo preservare la tua innocenza ma credo che ormai sia tardi." Asserì lui, sospirando dopo aver detto l'ultima frase, passandosi una mano tra i capelli argentei che pian piano iniziavano ad asciugarsi.
"La-la mia innocenza? Credo di non essere innocente ormai da tempo, Kakashi-Senpai." Disse (T/N), incrociando le braccia sotto al seno, stringendo ancora in una mano il libro peccaminoso.
Lui aveva seguito i suoi movimenti attentamente, soffermandosi a guardare la copertina arancione che sbucava da sotto il suo braccio.
"A giudicare da come hai reagito, leggendo poche righe del mio libro, credo che almeno sull'argomento trattato in esso tu sia piuttosto... vergine."
Le parole dell'ANBU la fecere sobbalzare leggermente mentre sentiva le guance che stavano tornando con lentezza normali, riaccendersi di rosso.
"D-da quanto tempo mi stavi osservando?" Domandò, stupidamente, la ragazza, cercando di coprirsi il più possibile la faccia con i ciuffi di capelli ribelli.
"Quanto bastava per vedere la tua espressione mutare e il tuo corpo irrigidirsi." Rispose, senza sbilanciarsi con l'espressività ed il tono di voce che rimaneva sempre fermo e calmo.
"Perchè non mi hai fermata prima se tanto volevi 'preservare la mia innocenza'? S-sei un pervertito, Senpai!" Sbottò, alzando di poco il tono di voce e stringendo i pugni lungo i fianchi, lanciandogli il libro che venne afferrato saldamente senza troppi sforzi.
"E-e pensare che in missione abbiamo anche dovuto dormire insieme e-e potresti traumatizzare Tenzo! Lui ha solo tredici anni!"
(T/N) iniziò a pensare alla brutta influenza che il compagno avrebbe potuto avere sul più piccolo del gruppo.
Non avrebbe mai pensato che, un ragazzo diligente e sempre tanto serio, potesse avere simili gusti letterari.
Kakashi si morse l'interno della guancia, rigirandosi tra le mani il libro e fissando il grande cerchio rosso sbarrato che indicava la lettura ad un pubblico adulto.
"Come ho giá detto: sei troppo ingenua per capire queste cose.
Immagino che fino ad ora tu non abbia preso piena coscienza di essere l'unica ragazza nel Team, probabilmente perchè hai sempre voluto essere trattata come una di noi.
Anche se, ad essere sinceri, ti abbiamo comunque risparmiato alcuni argomenti." Iniziò a dire, guardando il viso della Kohai che era un misto di imbarazzo, ansia e stupore.
"Io sono un maschio, gli altri compagni anche e Tenzo pure.
Credi che sia solo io quello con pensieri poco casti? Davvero?" Le disse, ridacchiando appena e chiudendo l'occhio buono.
(T/N) sbattè più volte le palpebre, schiudendo le labbra elaborando le parole di Kakashi.
Alcune scene del passato che non aveva compreso e a cui non aveva dato peso le erano tornate alla mente.
Come, per esempio, quella volta che, nel tornare alla base, aveva sentito ridacchiare gli altri alle sue spalle e quando si era girata, sentendosi gli occhi addosso, domandato di cosa stessero parlando, loro avevano divagato guardandosi in giro.
O quando, un giorno, mentre si era piegata in avanti per raccogliere le sue cose da terra, aveva sentito imprecare e girandosi per capire cosa stesse accadendo aveva trovato i ragazzi a fissarla con gli occhi sgranati.
"Yo? (T/N)? Mi stai ascoltando?" Domandò l'altro, inarcando un sopracciglio vedendola immersa nei suoi pensieri.
Lei era tornata alla realtà, facendo qualche passo indietro ed abbassando lo sguardo per la vergogna.
"I-io credo che debba andare, ora." Disse, nervosamente, indicando con una mano tremante l'uscita.
Andarsene per non rivedere mai più nessuno, magari, se solo fosse stato possibile.
Si girò, andandosene verso l'armadietto di Tenzo per recuperare velocemente la famosa pergamena.
Rovistò velocemente negli scomparti, trovandola subito.
Chiuse con forza l'antina, facendolo sbattere sonoramente.
Fece cadere l'oggetto a terra e sobbalzò quando si trovò Kakashi alla sua sinistra, appoggiato contro il mobile di metallo con una fianco, dove prima c'era l'anta a coprirle la visuale.
"Perchè d'un tratto sei così timida ed impaurita, (T/N)?" Domandò con voce calda e decisa, dopo aver fermato il rotolare del cilindro sul pavimento poggiandoci sopra un piede e guardando negli occhi la più giovane.
Lei trattenne il fiato, sentendosi piccola piccola sotto lo sguardo esaminatore dell'Hatake.
"Stai scappando ma me? Hai paura?" Continuò a interrogarla, abbassandosi per raccogliere l'oggetto e allungando la mano verso di lei per dargli la possibilità di prenderlo.
"N-no, non ho paura." Cercò di essere il più ferma possibile ma le parole le uscirono con un tono diverso dal solito, più docile e indeciso, tradendola.
Non aveva paura di Kakashi, era solo che quella situazione la stava mettendo a disagio: rimanere da sola con lui adesso aveva un peso maggiore più di quanto già prima non fosse.
Perchè sì, aveva una grande cotta per il suo Senpai, lo stimava come Shinobi, lo vedeva come il migliore di tutto il Paese del Fuoco, per non dire delle intere Cinque Nazioni.
Spesso e volentieri lo osservava quando ne aveva la possibilità, nonostante non riuscisse a carpire quasi nulla dal suo viso semicoperto.
Era sempre però rimasta a distanza, rispettando i suoi spazi e comportandosi come faceva con gli altri, avendo anche la fortuna di sfruttare il rapporto Senpai-Kohai.
Avevano solo un anno di differenza, però Kakashi era per sempre più grande ed esperto di lei.
Le piaceva tanto farsi insegnare qualche trucchetto dal ragazzo o riuscire ad imitare qualche sua mossa senza domandargli un aiuto, ricevendo poi un complimento e un sorriso nascosto come ricompensa.
Si godeva quei momenti che passavano assieme senza pretese, avendo soltanto pensieri positivi e puri sul Ninja, arrivando, al massimo, al fantasticare su come fosse il suo viso.
Per lei, quel sentimento nascosto, non aveva chissà quale peso, non ne comprendeva fino in fondo il significato; nata e cresciuta alla Radice, aveva scoperto da poco il significato di emozione stando con i compagni Ninja, che al di fuori del lavoro avevano aiutato lei e Tenzo ad uscire dall'oscurità.
Allungò la mano a sua volta, afferrando l'oggetto dall'altro lato, sfiorando con le dita quelle più grandi e lunghe di Kakashi.
"Le sue dita si intrecciarono con le sue, sfiorandole il dorso della mano.
Il suo indice si muoveva circolarmente sulla sua nocca, alludendo al movimento che sapeva avrebbe compiuto su un punto più delicato e morbido.
Quelle dita, spesse e forti, prima di quanto immaginasse e sperasse, sarebbero andate a fondo nel suo corpo, andando a toccare punti nascosti, intridendosi dei suoi succhi e facendole perdere il controllo dei suoi muscoli.
Oh, quelle dita, quelle mani, quante magie sapevano fare con il suo corpo, malleandolo a loro piacimento come se la sua carne fosse creta."
(T/N) aveva tirato indietro la mano, sfilandogli il rotolo velocemente e portandoselo al petto, ricordando il contenuto del libro.
"D-devo andare, ci-ci vediamo Senpai." Aveva detto sbrigativamente, facendo un piccolo inchino e voltandosi per fuggire da quella situazione imbarazzante.
Era uscita dallo spogliatoio, poggiando la schiena contro la porta chiusa e respirando velocemente mentre il suo cuore le esplodeva nel petto.
Scosse la testa ricordandosi di dover portare l'oggetto all'Hokage e se ne andò a passò spedito sperando che Kakashi non la rincorresse.
Ma il ragazzo non fece nulla di simile, un gesto troppo scontato ed inutile, sapeva che l'avrebbe rivista presto, perciò non c'era motivo di starle addosso: era giusto che si prendesse tempo per riflettere su quello che aveva fatto e scoperto.
Sorrise da sotto la maschera, guardando il libro che aveva in una mano.
La sua innocente Kohai si era cacciata in un bel guaio: mai toccare i suoi libri, soprattutto i suoi Icha Icha, senza il suo permesso.
"Cara (T/N), la tua innocenza è stata intaccata per colpa mia, nonostante tu abbia fatto tutto da sola, non posso non prendermi la colpa, sono pur sempre il tuo Senpai; prima o poi sarebbe successo, sei troppo curiosa." Pensò, tra sè e sè, tornando al suo armadietto per finire di vestirsi, il tutto, ovviamente, continuando a leggere il libro che era stato tenuto chiuso per troppo tempo.
"La lingua della giovane si muoveva in modo concentrico intorno al suo membro eretto e pulsante, soffermandosi a stuzzicare il buchino al centro del prepuzio.
Le piccole mani intanto si stavano occupando di massaggiare il resto dell'erezione, con movimenti constanti.
Quella ragazza sapeva come riscaldarlo nei giorni uggiosi e freddi di Novembre.
Le passò una mano tra i capelli d'orati, stringendone una ciocca quando sentì le labbra della sua amata avvolgerlo completamente, inumidendolo con la su-"
Kakashi alzò lo sguardo dal libro, sentendo (T/N) emettere un sospiro e rannicchiarsi ancora di più su se stessa, tremando un poco sul suolo freddo e umido della caverna in cui si erano accampati.
La osservò ancora per un istante continuare a strofinarsi le mani sulle braccia coperte solo dalla maglia termica nera della divisa e un mantello usurato dal combattimento.
Il fuoco che erano riusciti ad accendere con la poca legna asciutta che avevano trovato si stava lentamente spegnendo.
Putroppo senza Tenzo e la sua Arte del Legno non potevano fare di più.
Erano in missione nel Paese della Neve, avevano dovuto dividere la squadra e loro due erano rimasti insieme.
Avevano compiuto il loro incarico e, adesso,sulla strada del ritorno, avrebbero potuto essere già al confine del paese se olo una bufera, troppo forte per essere attraversata, non avesse impedito ai due di proseguire.
"(T/N) vieni qui, vicino a me, possiamo scaldarci." Aveva proposto il capitano, per l'ennesima volta, venendo rifiutato di nuovo, ricevendo come risposta un cenno del capo.
Lui aveva sospirato, abbassando lo sguardo sul libro, cercando il segno perso.
"Hai dei comportamenti strani nell'ultimo periodo, se ne sono accorti tutti.
Qualcosa ti turba, (T/N)?" Le aveva domandato, alla fine, dopo giorni di silenzi e di sguardi imbarazzati.
Lei gli aveva lanciato un'occhiata, stringendosi per bene le ginocchia ed contro il petto e soffiando aria calda su di esse tentando ivano di riscaldarsi il nasino arrossato strofinandolo.
"No, va tutto bene." Aveva risposto, guardando le ceneri emettere gli ultimi fili di fumo grigiastro.
L'Hatake alzò di nuovo la testa dal libro, tenendo un dito sull'ultima parola letta: non era di certo stupido e conosceva bene la sua Kohai, perciò aveva capito sin dal primo istante, quando l'aveva vista alcuni giorni prima, che era palesemente turbata.
"Non mentirmi, lo sai che non mi sfugge niente.
Lo so che c'è qualcosa che non va e probabilmente ne so anche il motivo... ma voglio che sia tu a dirmi cos'hai." Rispose, giocherellando con l'angolo di una pagina, anche se le sue dita erano talmente fredde da non avere quasi più tatto.
(T/N) sapeva benissimo che prima o poi avrebbe dovuto affrontare l'argomento, ma non intendeva farlo in quella situazione.
Sì, lo sapeva, si stava comportando in modo diverso ultimamente: controllava sempre gli sguardi dei compagni, cercava di intuire qualche doppio senso nelle loro parole e, se poteva, stava più lontano possibile da ognuno di loro, ma soprattutto da Kakashi.
Perchè il pensiero che la tormentava di più era quello del suo Senpai e, adesso, essere rimasta da sola con lui, di nuovo, la rendeva nervosa e sentiva qualcosa di diverso, un impulso strano nei suoi confronti.
Ormai non era più solo pensare a cosa si celasse dietro alla maschera, era andata oltre, iniziando ad avere pensieri più profondi.
Dannata lei e la sua curiosità, se solo si fosse fatta i cavoli suoi tutto sarebbe rimasto normale.
Scosse la testa; prima o poi sarebbe successo comunque, d'altronde quell'esperienza l'aveva aiutata a crescere, era inutile rimuginarci.
Chiuse gli occhi, ignorando le parole del Copia Ninja.
Quello su cui voleva concentrasi era il pensiero di una buona ciotola di Ramen caldo che le riscaldasse le ossa o una morbida coperta pesante ad avvolgerla per bene.
Quasi poteva sentire già il calore sulla schiena e sulle spalle darle un po' di solievo, anientando un poco il freddo pungente che la stava facendo tremare.
Lo stomaco scaldarsi dopo il primo sorso di brodo caldo, facendole rilassare i muscoli irrigiditi.
Sorrise e sospirò percependo quella sensazione di tepore.
"Meglio, no?" La voce di Kakashi le arrivò vicinissima all'orecchio, facendole venire i brividi al contatto del suo fiato caldo sulla sua pelle.
Sobbalzò un poco cercando di muoversi ma si ritrovò immobilizzata dalle braccia di lui che la tenevano saldamente contro il suo petto.
"Non fare storie: se non ci scaldiamo in qualche modo ci ammaleremo o peggio moriremo congelati." Le disse, poggiando il viso nell'incavo del su collo, strofinandolo della sua spalla e soffiando aria calda.
E in effetti la ragazza si sentì riscaldare in un istante al sentire il corpo più grande del ragazzo circondarla e stringerla.
Non che fosse la prima volta che si abbracciassero in quel modo per scaldarsi, ma questa volta era tutto diverso, c'era qualcosa che rendeva tutto più piacevole, ma anche strano.
"Mi è mancato passare un po' di tempo solo con te, (T/N), non mi hai più degnato delle tue attenzioni o voluto allenarti con me." Parlò di nuovo, con la voce leggermente soffocata nel tessuto dei vestiti.
Lei sbattè le palpebre più volte.
Gli era mancata? Aveva sentito bene? Cosa stava cercando di dirgli con questo?
"Ka-kashi-Senpai, mi dispiace, non era mia intenzione farti preoccupare." Rispose, lasciandosi andare contro il petto del ragazzo e stringendo di più le braccia intorno alle gambe.
"Lo sai che puoi dirmi tutto, quindi aspetterò che tu mi parli di cosa ti turba." Disse, con calma, togliendo una mano dal suo stomaco per afferrare il libro e poggiarlo sulle ginocchia della compagna per ricominciare a leggere.
La ragazza arrossì violentemente, rivedendo quel libro di nuovo troppo vicino ai suoi occhi.
Mai l'Hatake le aveva permesso di leggerlo e adesso invece glielo stava mettendo proprio sotto al naso, come se lo stesse facendo apposta, cercando di metterla in imbarazzo.
"D-devi proprio leggerlo? Proprio in questo momento?" Domandò, cercando di distogliere lo sguardo dall'oggetto che però continuata a riattirare la sua attenzione, facendole mettere pian piano le parole a fuoco.
"Mh? Tanto ormai hai scoperto il contenuto, non devo più tenerlo segreto." Rispose tranquillamente lui, sfiorandole il collo con il naso coperto dalla maschera.
Lei rabbrividì appena, cercando di non dare peso a ciò che stava succedendo, concentrandosi solamente sul riscaldarsi.
"La giovane continuava a emettere piccoli gemiti, stringendo con le dita il lenzuolo di lino bianco, per trattenersi nel non toccare il corpo dell'uomo, del suo Danna che non le era permesso sfiorare senza il suo permesso.
Quanto era difficile osservarlo dal basso farla sua, toccarla in ogni suo punto erogeno, senza poter bearsi a sua volta del piacere che quella pelle, ruvida e segnata da mille battaglie, le dava.
Aggrapparsi saldamente alle sue spalle, segnando con le unghie la sua schiena, riempiendola di cicatrici più leggere, da ripassare più e più volte ancora per evitare di farle svanire.
Inarcò la schiena, sollevandola del tutto dal materasso, sentendosi attraversata da una scari-"
(T/N) aveva sfilato velocemente il libro dalle mani dell'Hatake, chiudendolo e stringendolo tra le sue.
Era troppo.
Non era riuscita a sfuggire dal richiamo del libro che continuava ad attirare la sua curiosità, finendo a leggere avidamente il contenuto.
Le sue guance pian piano si erano tinte sempre più di rosso e si era scaldata, anche fin troppo.
Non avrebbe retto una parola in più.
Lui aveva alzato il mento dalla sua spalla, girandosi appena verso di lei per poterla osservare attentamente.
Sorrise, sotto la maschera: che fantastica visione quel viso imbarazzato e quegli occhi lucidi e dilatati che non sapevano da che parte guardare.
"Ridammelo, voglio finire il capitolo." Disse, allungando la mano verso l'oggetto, soffermandosi su quelle di lei e cercando di allentare la presa ferrea che teneva serrato il libro.
"N-no, hai letto abbastanza.
E poi hai le mani gelate." Aveva detto lei, sussultando al contatto gelido delle dita di lui che erano rigide e pallide.
Kakashi non demorse, anzi prese quella constatazione come spunto per spingersi oltre.
Smise di tentare di cercare di riappropriarsi del libro, sospirando ed appoggiando meglio la schiena contro la parete rocciosa e fredda della grotta, facendo scorrere la mano congelata verso lo stomaco della ragazza, raggiungendo l'altra.
Lei aveva continuato a rimanere raggomitolata su se stessa, fissando la copertina sgualcita e cercando di calmarsi perchè si sentiva davvero agitata.
Sentiva soprattutto un gran calore nella pancia e, come se avesse vita propria, si muoveva continuamente dal basso all'alto, facendole sentire il vuoto.
"Ah! Ka-kashi-S-senpai cosa stai facendo?!" Aveva domandato, irrigidendosi e stringendo i denti, quando aveva sentito la mano sinistra del Ninja infilarsi sotto alla sua maglia, percorrendole il fianco fino a salire verso il suo seno.
La sua pelle bollente venne percorsa da mille brividi quando le dita gelide di lui ci passarono sopra.
"Hai ragione: ho le mani fredde, devo scaldarle." Aveva risposto lui, con tranquillità, afferrandole il seno tondo e sodo, palpandolo delicatamente, sfiorandone il capezzolo con un dito, sentendolo già turgido.
Lei trattenne il fiato, girando la testa verso di lui per cercare di incontrare il suo sguardo, sperando di ricevere una risposta migliore dai suoi occhi.
"Ka-ka... ah!" Emise di nuovo quel gemito strozzato quando anche l'altra mano si andò ad adentrare sotto i suoi vestiti, questa volta però in una zona ancora più nascosta e sensibile, facendole stringere le gambe dallo sbigottimento.
Lui sospirò, sul suo collo, chiudendo gli occhi e sfregando di più il viso contro di lei.
Sì, le sue mani ora erano di sicuro al caldo.
Allargò le labbra della sua femminilitá con l'indice e l'anulare per permettere al medio di poter lambire la parte più calda e pulsante.
Fece sussultare di nuovo (T/N) che spalancò gli occhi quando sentì il dito dell'Hatake iniziare a muoversi lentamente per la lunghezza, spingendo leggermente di più i polpastrello verso il fondo, violando un poco la sua entrata.
"Se-senpai..." Non riusciva nemmeno a parlare, dalle sue labbra uscivano solo strani rantoli, facendola sentira ancor più in imbarazzo.
"Cosa mia dolce Kohai? Dimmi." La incalzò lui, parlandole nell'orecchio con voce rauca e sospirando, senza smettere di torturarla con delicatezza.
(T/N) tacque; non voleva fuggire da quel tocco gentile, la cosa non le stava dando fastidio, di certo non aveva l'impulso di scappare, ma non sapeva cosa fare, si sentiva bloccata, tesa e sensibile come non lo era mai stata.
Il ragazzo continuava a toccarla delicatamente, con lentezza, facendola abituare alla nuova sensazione.
Le sue gambe si schiusero di poco, allungadosi appena verso il terreno, per dargli più spazio e per poter provare più piacere, fu un gesto naturale, abbandonarsi poi del tutto al piacere.
Inarcò appena la testa indietro, appoggiandola sulla spalla di lui, cercando di trovare stabilità, poggiando le mani sul terreno freddo, abbandonando il libro tra le sue cosce divaricate.
I movimenti di Kakashi iniziarono a farsi più intensi: il suo dito sfregava più velocemente sul suo clitoride e talvolta scendeva a violare con più avidità la sua entrata, spingendosi sempre più a fondo.
I sospiri e i leggeri gemiti davano conferma al Ninja copia di stare facendo un buon lavoro.
La guardava di sottecchi, con il viso premuto sul suo collo, soffiando aria calda attraverso la maschera e tentando di mordicchiarle il lembo di pelle scoperto.
D'un tratto sentì una mano di lei avvicinarsi alla sua faccia, sfiorargli la maschera con le dita, tentando di sfilargliela.
Prontamente si scostò di poco, ricevendo un'occhiata di dissenso da lei che si era voltata verso di lui con gli occhi semichiusi e languidi.
"Non oggi, (T/N)." Le rispose, affondando un secondo dito in lei, facendola rimanere con la bocca spalancata, prima che potesse tentare di proferire parola.
Le strinse con forza il seno, continuando a frizionare il capezzolo con le dita, stringendo i denti.
Quanto era difficile trattenersi nel farla sua del tutto in quel momento.
Ignorare l'erezione che aveva nei pantaloni era difficile: il corpo di (T/N) era davvero caldo e morbido, così accogliente che avrebbe voluto poterlo osservare e toccare meglio, completamente nudo.
Ma la sua amata Kohai meritava di più di un terreno così duro e freddo per la sua prima volta e il ragazzo aveva un piano in mente a cui non avrebbe rinunciato.
Nella sua testa era già tutto programmato: ogni cosa stava seguendo quello che si era immaginato più e più volte, facendolo fremere ancora di più per l'attesa.
Un leggero spasmo gli fece capire che la compagna era ormai giunta al limite.
Le gambe iniziavano a cederle e tentavano di riavvicinarsi tra di loro, come movimento riflesso.
I gemiti acuti che gli giungevano alle orecchie come una melodia erano sempre più frequenti.
Lasciò la presa al seno, andondo a postare la mano appena sotto di esso per poterla tenere più salda contro di lui.
Mosse con velocità le dita in lei, facendo quasi fatica a muoverle per quanto fosse stretta l'apertura, cosa che lo faceva bramare la ragazza ancor di più.
Sentì le mani più piccole e leggere di lei aggrapparsi al tessuto dei suoi pantaloni, stringendolo con forza tra le dita.
Tirò le labbra in un sorriso compiaciuto, quando sentì le pareti della vulva stringersi intorno alle sue dita, avvolgendolo completamente.
Lei gemette, abbandonando la schiena completamente contro il petto dell'Hatake che le fece raggiungere il suo primo orgasmo andandole a stuzzicare di nuovo il clitoride, massaggiandolo velocemente con il polpastrello.
"Ka-kaah...shi..." Sospirò la ragazza, venendo investita da un'ondata di calore che le si propagò in tutto il corpo, convogliandosi nel suo basso ventre, facendola vacillare in quell'attimo, fin troppo breve, di piacere.
Le gambe le si chiusero involontariamente, mentre il suo bacino si era irrigidito ed aveva avuto un attimo di cedimento.
Kakashi l'aveva tenuta saldamente per il busto, chiudendo gli occhi a sua volta ed avvicinando le labbra coperte a quelle di lei per raccogliere ogni suo ultimo ansimo.
Dopo qualche secondo di riassesto, Kakashi estrasse lentamente le mani, svogliatamente, da sotto il tessuto dei vestiti, ormai ben riscaldate.
Scostò alcune ciocche di capelli (C/C) dagli occhi ancora lucidi di lei, sfiorandole le guance paonazze e bollenti.
Si soffermò poi ad ammirare la mano più fortunata, velata di un leggero alone trasparente e appiccicoso.
Mosse le dita tra di loro, notando quanto viscosi fossero gli umori della ragazza che stava guardando, ormai tornata in sè, con imbarazzo le dita incriminate inumidite dalla sua essenza.
"Dimmi (T/N), che sapore hai? Sei buona non è così?" Le domandò Kakashi, muovendo le suddette dita nella bocca, che aveva trovato semiaperta, di lei, andando a fregarle contro alla lingua, girandole intorno, raggiungendo ls sua gola.
Lei per un istante si irrigì, sentendosi violata di nuovo, sbattè le palpebre più volte cercando di darsi una risposta al perchè Kakashi avesse fatto tutto questo.
Si leccò le labbra, raccogliendo un filo di saliva che le stava per colare lungo il labbro, percependo un leggero sentore salato, quando il compagno le sfilò le dita dall'antro.
''Senpai, per-" Tentò di domandare ma le sua labbra vennero tappate di nuovo, questa volta da quelle di Kakashi che velocemente si era sfilato la maschera, coprendole gli occhi con una mano, per rubarle un bacio, intriso dalla sua essenza.
"
Adesso riposa, domattina dobbiamo ripartire." Le disse sulle labbra, con la sua solita voce calma e piatta, prima di allontanarsi di nuovo e riapparire sotto agli occhi increduli di lei sorridendo e sfiorandosi, da sopra la stoffa scura, la bocca con le dita.
Aveva resistito agli impulsi carnali fin troppo bene, ma quelle labbra rosee e inumidite dal suo sapore doveva provarle per forza e farsele bastare, almeno ancora per qualche tempo, che non sarebbe poi stato tanto secondo le sue intuizioni.
Lei aveva annuito, abbassando lo sguardo sul libro che era abbandonato a terra, non sapendo se maledirlo o ringraziarlo per la situzione in cui l'aveva cacciata.
Si era poi girata su un fianco, rannicchiandosi e mettendosi comoda tra le braccia dell'Hatake che la stringevano calorosamente, cullandola verso il sonno.
"L'uomo si era accasciato sul di lei, respirando affannosamente sul suo collo niveo che era teso e marchiato da alcuni segni rossastri: erano piccoli segni del loro amore proibito.
I loro cuori battevano all'unisono a gran velocità, come se volessero uscire dai loro petti.
'Danna...' La voce ancora alterata dal piacere e affaticata giunse come un sussurro alle orecchie del maggiore che fece leva sugli avanbracci per alzarsi e per poter osservare meglio la giovane che lo guardava con gli occhi lucidi e le gote rosee.
La osservò nella sua infinita bellezza, sapendo che con gli anni sarebbe fiorita e diventata ancor più bella e che, prima o poi, si sarebbe stufata di un uomo di mezza età come lui.
'Danna io-io la am-"
Kakashi sospirò, alzando lo sguardo dal libro per aprire alla porta.
Odiava essere interrotto durante le suo letture senza una buona motivazione e ciò capitava spesso.
Svogliatamente, aveva aperto la porta di poco, giusto per vedere chi fosse, ma dopo qualche secondo l'aveva spalancata del tutto, chiudendo i libro che teneva in mano: la motivazione per chiuderlo era più che valida.
"(T/N), ciao. Cosa ti porta, qui, a casa mia?" Aveva domandato, guardandola dall'alto in basso, con espressione neutra, nonostante dentro fosse in fermento.
Da quando avevano completato la missione nel Paese delle Neve e avevano avuto quel piacevole momento di intimità erano ormai passati giorni e non si erano più visti.
Ma l'Hatake sapeva che (T/N) prima o poi si sarebbe fatta viva, sapeva che l'avrebbe cercato ancor prima della prossima missione.
Sapeva che questa volta non l'avrebbe evitato, dopo quello che le aveva fatto provare, sapeva che sarebbe andata da lui per avere di più.
La ragazza aveva continuato a tenere lo sguardo basso, i pugni serrati lungo i fianchi e le labbra in tensione.
Aveva fatto un paio di passi avanti, per entrare, chiudendo con un colpo secco la porta.
Lui l'aveva guardata attentamente, incuriosito e ansioso di vedere cosa avrebbe detto e fatto la più piccola.
"Ti senti bene? Qualcosa non-" Non aveva finito di parlare che (T/N) gli si era lanciata addosso, allungando le mani verso il suo volto per tentare di toglierli quella dannata maschera che gli copriva metà faccia.
Prontamente, però, lui le aveva afferrato i polsi, lasciando cadere a terra l'adorato libro.
L'aveva tenuta saldamente per i polsi, tirandosela al petto e guardandola attentamente negli occhi (C/O), che erano illuminati da una luce diversa dal solito, ma che lui conosceva bene.
"Che cosa vuoi (T/N)? Mh? Dimmelo esplicitamente... lo sai che a me puoi dire tutto." Le aveva detto, a bassa voce, a mezzo centimetro dal suo naso.
Lei aveva trattenuto il respiro, osservando come il tessuto scuro ed aderente si muovesse seguendo le labbra di Kakashi.
Voleva quelle labbra, voleva Kakashi, voleva provare di nuovo quella sensazione di calore e piacere.
Dannato lui e i suoi libri porno che le avevano fatto scoprire nel giro di pochi giorni il mondo del sesso.
Aveva passato i giorni successivi alla missione a ripensare a quello che era successo: era stato il suo pensiero fisso, nonostante si sentisse in imbarazzo e cercasse di non pensarci.
Ma il modo in cui Kakashi l'aveva toccava, in modo così diverso dal solito, quello che le aveva detto, continuavano a tormentarla.
Non sapeva nemmeno come fosse arrivata a casa del Senpai, sapeva solo che l'unico che poteva darle solievo era lui; continuare a struggersi sugli avvenimenti del passato era inutile.
"I-io voglio..." Aveva iniziato a dire, abbassando lo sguardo e balbettando appena mentre sentiva il cuore andarle a mille e il viso bruciarle.
"Tu vuoi?" La incalzò lui, continuando a tenere l'occhio buono fisso su di lei.
Lei deglutì, cercando di scacciare la vergogna e di dire quello che pensava senza esitare.
''Io voglio fare con te quello che fanno nel tuo libro!" Aveva detto, tutto d'un fiato, chiudendo gli occhi e stringendo i pugni.
L'Hatake le aveva lasciato i polsi, liberandola dalla presa ferrea che la teneva contro di lui.
Con delicatezza le aveva afferrato il mento con due dita, alzandoglielo appena in modo che lo guardasse.
"Vuoi fare l'amore con me, (T/N)?" Aveva domandato, dolcemente e con il suo tono caldo, sfiorandole le labbra con il polpastrello del pollice.
Lei aveva aperto gli occhi lentamente, sbattendo più volte le palpebre per mettere a fuoco il viso del ragazzo che la guardava con espressione seria.
"Si, Kakashi-Senpai." Affermò, riuscendo a sostenere lo sguardo intenso di lui che di risposta le sorrise dolcemente, afferrandola per il fianco con la mano libera.
"Adesso puoi farlo. Forza, cosa aspetti?" Le disse, prendendole delicatamente una mano poggiandola poi sulla sua guancia e chiudendo gli occhi godendosi il contatto caldo.
Lei aveva trattenuto il respiro: finalmente avrebbe visto la parte più desiderata del volto del ragazzo.
Con lentezza infilò due dita nella stoffa, facendola scorrere lungo la mascella di Kakashi, scoprendogli il naso.
Continuò, deglutendo rumorosamente quando finalmente intravide un lembo di pelle rosea e carnosa spuntare dal tessuto blu.
"Oh, merda." Si lasciò sfuggire, quando finalmente ammirò nell'insieme il viso pulito ed affascinate dell'Hatake che le stava sorridendo mostrando appena i denti bianchi.
"Tu non hai visto niente, siamo intesi?" Le sussurrò, a fior di labbra, ricevendo nell'immediato un assenso con il capo.
"Brava la mia Kohai preferita." Rispose continuando a sorridere, prima di avvicinare le labbra a quelle di lei e coinvolgerla in bacio.
(T/N) lasciò che Kakashi la guidasse: gli lasciò far scivolare la lingua nella sua bocca che iniziò a muoversi lentamente intorno alla sua, stuzzicandola e dandole le indicazioni necessarie per assecondare i suoi movimenti.
Sospirò, afferrandogli il viso con le mani e spingendosi più verso di lui che la tenne stretta per i fianchi, iniziando a rendere il bacio più intenso.
Il Ninja le strinse forte i fianchi, mordicchiandole il labbro inferiore e tirandolo leggermente, per poi tornare a baciarla con avidità.
Pian piano, tra un bacio e l'altro, i due si stavano spingendo verso la camera da letto, indietreggiando lentamente avvinghiati l'uno all'altra, trascinati dalla lussuria.
Lui aprì di poco l'occhio quando intuì ti aver varcato la porta della stanza, interrompendo il lungo bacio e facendo vagare le mani verso il sedere della ragazza che sospirò, riprendendo fiato, quando sentì la presa sulle sue natiche.
"Ho sempre pensato che il tuo culo fosse perfetto, sai?" Sussurrò, al suo orecchio, scendendo sul suo collo per lasciarle qualche bacio umido.
Lei si sentì avvampare e, subito, con un movimento veloce si scostò i capelli dalla zona lambita, spingendo con l'altra mano la testa di Kakashi contro di sè.
Sospirò, passando le dita tra i capelli lisci e morbidi, chiudendo gli occhi per godersi quel brivido che le stava percorrendo la schiena.
Lui sorrise contro il suo collo caldo, mordicchiando appena quella zona morbida ed erogena, lasciando la presa di una mano dal sedere, spostandola in mezzo alle sue gambe.
La sentì emettere un gemito acuto e strozzato quando da sopra il tessuto dei pantaloni iniziò a far scorrere le dita lentamente.
"Sei già bagnata, non è così (T/N)?" Disse, con voce roca e bassa, premendo le dita con forza sulla sua zona sensibile, ricevendo un altro gemito come risposta.
Tornò a baciarla con foga, spingendosi contro di lei per farle sentire quanto anche lui fosse eccitato.
Il suo membro tirava con prepotenza dentro i suoi pantaloni, creando un rigonfiamento notevole che faceva attrito contro la zona pubica di lei.
La ragazza interruppe il bacio, afferrando l'Hatake eccitato per la maglia fino a raggiungere il letto, dove lui la spinse facendola sdraiare.
Subito si mise su di lei, cercando di non gravare con il suo peso, facendo scorrere la mano sotto la sua maglia per andare ad afferrarle un seno che iniziò a massaggiare mentre continuava a baciarla con irruenza; ormai le loro lingue erano un tutt'uno e non ne volevano più sapere di stare separate.
"Ahh... Senpai." Mugugnò, sentendo l'erezione del ragazzo continuare a sfregarsi tra le sue gambe.
Lui ringhiò, stringendo i denti e decidendosi nell'alzarsi per iniziare a fare sul serio.
Le alzò velocemente la maglia, sfilandogliela con il reggiseno senza troppe difficoltà.
Poi si tirò su, togliendosela a sua volta, lanciandola in un angolo della stanza, lasciando libero il busto muscoloso e teso.
Allungò le mani verso i pantaloni di lei che sfilò velocemente insieme alle mutande.
Rimase per un istante a contemplare quel corpo perfetto, che rispecchiava a pieno quello che si era immaginato tante volte.
(T/N) era rimasta immobile sotto gli occhi affamati dell'Hatake, non tentando nemmeno di coprirsi, ormai a suo agio sotto le sue attenzioni.
"Oh, (T/N)... non sai quanto ho atteso questo momento." Le disse, in un sospiro di piacere, abbassando lo sguardo tra le gambe della ragazza.
Si leccò le labbra, abbassandosi poi tra le gambe di lei, lasciando una scia di baci e morsi umidi nell'interno coscia.
Giunto alla meta desiderata, la sfiorò prima con un dito, velandolo appena di alcuni umori che già lubrificavano per bene la sua entrata.
Lei sobbalzò appena al tocco leggero, cercando di spingere il bacino verso di lui, desiderosa di attenzioni.
La lingua di Kakashi le fece emettere un gemito.
"Kaka-aah..." Rantolò, inarcando la testa all'indietro, al sentire il muscolo stuzziccarle il clitoride con gusto.
Il ragazzo lappava con piacere, assaporando ogni goccia dei suoi umori.
Stava letteralmente impazzendo: averla finalmente tra le mani e poterne fare ciò che voleva era sempre stato il suo più grande sogno erotico.
Quella ragazza lo aveva attirato sin da subito ed era stato difficile trattenersi e osservarla da lontano per così tanto tempo, sapendo che fosse così pura ed ingenua, cosa che lo eccitava maggiormente.
Dopo l'ennesimo gemito di approvazione, Kakashi alzò la testa, con dispiacere, leccandosi per bene le labbra umide, sentendo però il suo membro essere al limite della sopportazione: se fosse andato avanti ancora per molto così, avrebbe rischiato di eiaculare nei pantaloni.
Lei alzò la testa contrariata, non sentendosi più accarezzata dalla lingua esperta del Senpai, lanciandogli un occhiata per capire perchè avesse smesso di darle piacere.
Lo vide trafficare con i pantaloni, respirando velocemente.
Qualche secondo dopo era nudo, duro ed eccitato come non lo era mai stato.
"(T/N), non sai quanto tu mi piaccia." Ammise l'Hatake, sopraffatto dalle emozioni.
"E non intendo solo fisicamente." Continuò, allungandosi su di lei, per darle una bacio dolce e pieno di passione.
La ragazza si sentì il cuore esplodere: sapere di piacere al Senpai era l'ultima cosa che si sarebbe mai aspettata.
Ricambio volentieri il bacio, afferrandogli il viso tra le mani, sfiorandogli i capelli con le dita.
Si staccarono, guardandosi negli occhi, sfiorandosi le labbra con un leggero sorriso.
"Se-senpai, davvero ti piaccio?" Domandò, timidamente, ricambiando lo sguardo di Kakashi che sorrise dolcemente, annuendo.
"Inizierò a dimostrartelo facendoti mia." Disse, spostandole una ciocca di capelli dietro alle orecchie, prima di afferrarsi il membro con la mano per posizionarlo verso l'entrata di (T/N) che gli lasciò più spazio allargando le gambe e sospirando quando sentì una leggera pressione.
Si aggrappò alla schiena di Kakashi quando finalmente si infilò in lei, con una spinta secca, sentendosi bruciare il bassoventre.
Lui strinse gli occhi, emettendo uno sbuffo di piacere e nascondendo il viso nell'incavo del collo di lei.
"S-sei stretta, cazzo, dav-vero stretta." Ringhiò, mentre la sua erezione era completamente avvolta dalle pareti calde ed umide di lei.
Era raro sentire Kakashi imprecare, esprimersi con un linguaggio scurrile non era da lui.
Iniziò a muoversi, lentamente, avanti ed indietro, entrando ed uscendo da lei con delicatezza.
(T/N) continuò a tenersi ben salda al maggiore, respirando faticosamente e cercando di sopprimere i gemiti che gli risalivano per la gola.
Il dolore pian piano era scomparso, lasciando spazio al piacere che Kakashi aveva continuato a darle.
Gli morse il collo, quando iniziò a penetrarla più velocemente e con spinte assestate, facendole mancare il fiato.
Lui emise un mugugnio, stringendo il pugno sul cuscino, continuando a mantenere il ritmo.
"S-enpai-ihh..." Gemette rumorosamente, non riuscendo a contenersi, quando il ragazzo iniziò a colpire ripetutamente il punto più sensibile nel fondo del suo utero.
Il Ninja Copia si avvicinò al suo viso, lasciandole alcuni baci sul collo e respirandole affannosamente nell'orecchio.
Era al limite: il suo corpo era quasi energie e lo sentiva irrigidirsi sempre di più a ogni spinta, ormai scostante, che dava, sentendo anche che la compagna stava raggiungendo a sua volta l'orgasmo.
Strinse i denti e si appellò alle sue ultime energie, tenendosi per bene su con gli avanbracci, in modo da darsi sostegno.
"Aah... (T/N)..." Ringhiò, dando gli ultmi colpi ben calibrati, guardando la giovane che sospirava di continuo, cercando di ricambiare lo sguardo, con occhi languidi ed umidi.
Kakashi le sfiorò il viso con una mano, accarezzandole la guancia accaldata, prima di avvicinarsi alle sue labbra su cui ansimò violentemente prima che le sue membra si irrigidessero, svuotandolo completamente.
(T/N) schiuse la bocca sua volta, incontrando quella dell'Hatake che la travolse in un bacio stremato.
Sfiniti e soddisfatti si abbracciarono, prolungando quel contatto intimo e forte che li univa profondamente.
Kakashi strofinò il viso sul suo collo, respirando ancora faticosamente ma a pieni polmoni il suo profumo.
"Non sei più solo la mia Kohai, (T/N)." Le disse, con tono dolce e calmo, chiudendo l'occhio e dandole un bacio leggero.
Lei gli accarezzò lentamente la schiena tesa, sorridendo stanca ma felice di aver condiviso con la persona che stimava più al mondo e che, ormai, aveva capito di amare.
"Ne sono felice, Kakashi."
[7135 parole] - 7 Aprile 2018
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