🎄Christmas Gift - M.Yg. 🔞
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Y/N'S POV
Io e il mio ex siamo stati assieme per sei anni.
Ricordavo di come tutto andasse a gonfie vele, tra me e lui all'inizio.
Io avevo diciotto anni, e Yoongi diciannove; ci incontrammo per la prima volta in discoteca, durante un normale sabato sera.
Lui era uscito con i suoi amici, e io con le mie amiche... a differenza di quel che si poteva pensare, lui non tentò di rimorchiarmi; ci conoscemmo grazie alla mia spropositata goffaggine.
Avevo ordinato un drink, il primo della serata.
Quel locale ogni sabato sera era sempre affollato; c'erano così tante persone, che avevo difficoltà nel compiere addirittura tre passi.
E fu proprio quando un imbecille che aveva alzato troppo il gomito, mi urtò, che il mio drink si rovesciò quasi tutto sulla camicia bianca, ed evidenzio bianca, di Yoongi.
Ricordai che rimasi ferma, immobile, nell'osservare il macello che nemmeno avevo fatto io, ma di cui mi sarei dovuta prendere la colpa, dato che il cocktail apparteneva a me.
Alzai lo sguardo, e rimasi ancor più immobile, tanto quanto il mio cuore, che in quell'istante si era bloccato, appena i miei occhi incrociarono i suoi.
Bellissimo.
Occhi scuri, penetranti e ammalianti, con quel tocco misterioso che mi fece incuriosire sempre di più.
Aveva i capelli verdi menta quando ci conoscemmo... per molti poteva sembrare un colore strano, eccentrico... ma su di lui stava fin troppo bene.
Pelle pallida, priva di imperfezioni, naso piccolo, labbra rosee... mai visto un ragazzo così bello.
Indossava una camicia bianca attillata, che purtroppo però era stata macchiata dal liquido azzurro del mio drink, e un paio di pantaloni di pelle nera, che fasciavano perfettamente le sue cosce.
Poi Yoongi parlò, e ritornai coi piedi per terra.
Non mi lasciò una bellissima impressione la prima volta che lo vidi... certo, esteticamente non potevo dir nulla, era perfetto.
Ma in quanto a carattere...
Gli chiesi scusa, spiegandogli che un tizio mi aveva urtata; mi voltai per indicarglielo, ma ovviamente quell'infame si era già dissolto.
E secondo voi Yoongi mi credette?
Mi chiamò ragazzina, mi disse che dovevo fare attenzione, e che gli avrei dovuto pagare la lavanderia.
Un bullo praticamente.
Un bullo con il ciclo.
Siccome non volevo guai con quel tizio tinto, bellissimo e con la faccia da cattivo, gli detti un po' di soldi per pagarsi la lavanderia, o per comprarsi una camicia nuova... non scoprii più poi, cosa ci fece in realtà.
E l'incontro finì lì.
Ci incontrammo per altre svariate coincidenze... il suo cugino stava con una delle mie amiche; un suo amico, la sera in cui ci conoscemmo, aveva rimorchiato la mia migliore amica; qualche volta ci incontravamo anche al supermercato, per caso... e sempre nei soliti orari.
Dopo il quinto incontro premeditato dal destino, Yoongi mi chiese il numero.
Era stato il mio primo ragazzo... il mio primo amore... e ora, il mio ex.
Ci eravamo lasciati un mese fa; la rottura era ancora fresca.
Ci eravamo lasciati dopo sei anni di relazione, dopo tanti litigi, complicanze, problemi... e un bambino.
Sì, un bambino.
Perchè a diciannove anni rimasi incinta di Yoongi.
Quello fu un periodo davvero difficile per me; la paura di dirlo ai miei, la paura di dirlo a Yoongi, che io amavo, ma con cui stavo insieme solo da un anno.
La paura di farlo sapere in giro, di dirlo ai nostri parenti... il timore di passare per una poco di buono; per una ragazza che appena finito il liceo, invece di andare all'università, doveva restare a casa a crescere il bambino.
Mi ricordavo di quanto queste dannate e spaventose paure mi schiacciassero sempre di più.
Ma Yoongi mi rimase sempre vicino.
Non avrei mai pensato che potesse reagire così bene alla notizia della gravidanza; pensavo che appena saputo del bambino, scappasse, lasciandomi da sola.
Mi ero sentita in colpa per aver avuto certi pensieri e giudizi nei suoi confronti, ma ero così spaventata, intimorita dalla piccola creatura che stava prendendo vita dentro di me, che mi ero lasciata sopraffare dall'ansia e dal nervosismo, e dalle mie stupide paure.
I primi anni dopo la nascita di Jungkook furono difficili; ma fortunatamente, eravamo circondati da un sacco di persone che ci volevano bene, e che si facevano in quattro, per aiutarci.
Le mie amiche e gli amici di Yoongi erano diventati un po' come le zie e gli zii del piccolo; erano sempre dolci e amorevoli con lui... soprattutto Jin, che forse viziava il piccolo Kookie un po' troppo.
Anche i miei mi rimasero accanto; quando svelai loro la verità, mia madre mi abbracciò, dicendomi che mi amava, e che desiderava il mio bene.
Mio padre non la prese benissimo come mia madre; per due mesi mi parlò a malapena, ed io soffrii davvero tanto per quella situazione.
Il pensiero di mio padre era importante per me.
A lui non era mai piaciuto Yoongi; con quei capelli tinti, quelle orecchie decorate da molteplici anellini, e quei tatuaggi sparsi un po' in tutto il corpo.
Lo vedeva come un delinquente.
Eppure... il giorno del parto cambiò idea; ricordavo ancora il luminoso sorriso che si era formato sul suo volto, la prima volta che prese in braccio suo nipote.
Io e Yoongi andammo avanti grazie al suo lavoro di barman, agli aiuti economici dei miei genitori, e ai numerosi lavoretti che facevo io durante quelle ore dove Jungkook si trovava all'asilo.
Non avevo un lavoro fisso, ma mi accontentavo di fare le pulizie, giusto per guadagnare qualcosa.
E adesso, io stavo con Jungkookie nel piccolo appartamento che ci avevano regalato i miei, per darci una mano, e per dare un inizio alla nostra vita familiare.
Yoongi invece, già da un mese era tornato ad abitare con i suoi amici, con cui condivideva la casa prima che venisse ad abitare con me.
Perchè ci eravamo lasciati?
Perchè non ne potevo più.
Non facevamo altro che litigare, ogni singolo giorno.
Continuavamo a fare pace, per il bambino, e anche per noi... ma ero arrivata al limite.
Un mese fa stavamo per urlare di fronte a Jungkook; e no, questo non andava per niente bene.
Yoongi era nervoso e stressato per il lavoro, io ero stanca perchè un bambino di cinque anni, era una fonte di stanchezza assicurata.
Nonostante avesse cinque anni, Jungkook era un bambino chiacchierone, super curioso, e troppo vispo e pimpante.
Quel piccolo esserino ogni giorno, mi prosciugava sempre più energia vitale.
Era sicuramente colpa dei cartoni animati, e dei videogiochi, se era diventato così logorroico.
Si avvicinava il giorno di Natale... oggi era il 23 dicembre; ed era la prima volta dopo sei anni, che io e Yoongi non lo avremmo passato insieme.
Non solo, sarebbe stata la prima volta anche per Jungkook.
Odiavo questa cosa... un bambino dovrebbe trascorrere le feste insieme alla mamma e al papà, e non un giorno con uno, e un giorno con l'altro.
Ma io e Yoongi non andavamo per nulla d'accordo; non riuscivamo a trovare un punto d'incontro... lui era sempre così aggressivo con me, e io di conseguenza gli rispondevo male.
E non volevo che Jungkook vedesse i suoi genitori litigare, quindi più stavamo lontani, e meglio era per tutti.
Il problema era che il piccolo, sentiva parecchio l'assenza del padre.
Ogni giorno mi chiedeva dove fosse, e a me si stringeva il cuore in una forte morsa, quando vedevo gli occhietti del mio bambino, cercare disperatamente la figura del suo papà.
Ancora non sapeva, che il giorno di Natale non lo avrebbe passato con lui.
Ovviamente, anche se ci eravamo lasciati, Yoongi vedeva regolarmente suo figlio... ma Jungkook aveva capito che c'era qualcosa che non andava tra noi.
E me lo faceva notare, sempre.
"Mamma! Oggi papà mangia con noi?"
Ecco.
Ogni maledetto giorno, mi faceva domande di questo tipo.
E io mi sentivo così male nel mentirgli, ogni volta.
"No Kookie, oggi papà lavora." Dissi.
Sul viso di Jungkook si dipinse un broncio adorabile, e sbuffò, facendo sporgere in fuori il suo labbro inferiore.
"Ma mamma, anche ieri papà non ha mangiato con noi perchè era a lavoro!"
Ora ricominciava.
Mi chinai, presi Jungkook in braccio e mi sedetti sul divano, appoggiando il bambino sulle mie gambe.
"Kookie, anche se papà non mangia con noi, però mangia. Sta bene okay? E domani passerete tutta la giornata insieme!"
"Vuoi dire passeremo?"
Era troppo intelligente questo bambino.
Aveva solo cinque anni, ma era davvero furbo e sveglio.
"No amore... domani la mamma ha da fare. Starai con papà."
Jungkook non replicò, ma mi bastò vedere la sua espressione affranta, per accusare di nuovo dolore allo stomaco, che mi fece stare parecchio male.
Jungkook accese la tv, perchè sì... sapeva pure accendersi la televisione da solo, e si mise a guardare il suo cartone animato preferito.
Nel frattempo io, presi il cellulare.
YOONGI POV
Stavo guardando la televisione con Jin e Hoseok, quando il cellulare squillò, spezzando così la quiete del momento.
Vidi chi mi stava chiamando, e inarcai un sopracciglio.
Sospirai pesantemente e mi alzai, cercando di prepararmi psicologicamente all'ennesima lite.
"Devo litigare un attimo con la mia ex." Borbottai.
"Oddio Yoongi, cerca di non litigare con lei. Siamo sotto Natale... fallo per Jungkook!" Esclamò Jin hyung.
Non risposi, mi allontanai un attimo dal salotto, andando in camera mia, e accettai la chiamata.
"Che vuoi?"
"Potresti per una volta rispondere in modo educato? Le persone normali rispondono con la parola pronto, al telefono."
Ma che palle.
"Sì, alle altre persone rispondo pronto... quando vedo che quella che mi sta chiamando sei tu, lascio che sia il mio cuore ad esprimersi." Dissi con tono sarcastico.
"Stronzo."
"Senti tesoro, se mi hai chiamato per offendermi, ho altro di meglio da fare."
"Tipo?"
Sorrisi.
"Ti interessa per caso?"
Ci furono alcuni secondi di silenzio... dove le mie orecchie udirono alla perfezione il respiro furioso di y/n, che stava tentando di calmarsi.
"Ti ho chiamato, solo per ricordarti che domani mattina, devi venire a prendere Jungkook."
Ma che demente.
Mi ero innamorato di una demente.
"Y/n... lo so. Non ho la memoria a breve termine come te."
"Io non ho la memoria a breve termine!"
"Sì invece. Comunque ricordo benissimo l'accordo. Domani sta con me, il 25 sta con te, e il 26 sta di nuovo con me. Vedi? Ricordo tutto."
"Domani mattina alle dieci in punto, Yoongi."
"Ma dai? Pensavo di venire alle otto di sera, e portare Jungkook fuori a bere qualcosa."
"Sei un pezzo di me-"
Chiusi la telefonata.
Non lo sapeva, ma mi divertivo un sacco a stuzzicarla e provocarla.
E cavolo... la piccola y/n si arrabbiava con niente.
Si vedeva che non scopava da molto.
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Il giorno dopo, alle dieci in punto ero già fuori la porta del mio vecchio appartamento.
Quando si trattava di Kookie, riuscivo ad essere puntualissimo.
Mi mancava la vecchia vita... mi mancava tutto.
Svegliarmi nel letto accanto a lei, con il suo profumo che mi faceva perdere il lume della ragione, con la vocina del mio piccolo che pretendeva la colazione.
Mi mancavano quei piccoli momenti di quotidianità, che per molti potevano sembrare senza significato, dato che erano azioni che venivano ripetute ogni giorno, ma per me erano dotate di enorme importanza.
Le ore passate insieme a Jungkook a guardare i cartoni animati... a giocare ai videogiochi; i pranzi e le cene trascorse tutti e tre insieme.
Il momento della buonanotte, dove io e y/n mano nella mano, accompagnavamo Jungkook nella sua cameretta, per poi metterlo a letto.
Per non parlare dei momenti con y/n... le carezze, i baci, le parole dolci, il sesso... addirittura le liti, ma nate da motivi stupidi, ed infatti si concludevano subito.
Mi ero reso conto, che ultimamente litigavamo davvero tanto... i motivi erano ancora futili e insensati, ma discutevamo davvero troppo.
Non poteva andare avanti così, non davanti a Jungkook.
Per questo, quando y/n mi lasciò, in un primo momento accettai... ma dopo, venni fortemente pervaso dalla rabbia.
Ci amavamo, amavamo il nostro bambino... dovevamo trovare un punto d'incontro, invece che un punto di rottura.
Sospirai, e suonai il campanello.
Mi sentivo già stanco, e ancora non l'avevo vista.
Y/n aprì la porta, e mi accolse con un'espressione imbronciata.
"Sei in ritardo."
Guardai l'orario sul cellulare.
"Cazzo, per due minuti? Ammazzami allora!" Mi lamentai.
Si voltò velocemente verso di me, e il suo viso si ritrovò vicinissimo al mio.
Non lo potevo negare, quella vicinanza così stretta tra i nostri volti, non mi lasciò indifferente.
Puntò il suo indice contro il mio petto.
"Puoi evitare di dire parolacce davanti al bimbo, per favore?"
"Y/n, tanto Kookie non ha sentito nulla."
"PAPÀÀÀÀÀÀ!!!"
Y/n si spostò di lato, e Jungkook corse verso di me alla velocità della luce, per poi lanciarsi tra le mie braccia.
Lo avvolsi, lo strinsi a me, e lo sollevai.
"Pronto per il luna park?"
"Andiamo al luna park?" Chiese lui, con voce meravigliata.
Annuii, e Jungkook esultò come un matto.
Lo rimisi giù.
"Hai già preparato lo zainetto?"
"Certo!"
"Allora vai a prenderlo." Dissi dolcemente.
Jungkook si diresse subito verso la sua cameretta, lasciando me e y/n da soli.
"Yoongi... ti devo dire una cosa." Sussurrò.
Notai quanto il suo tono di voce fosse cambiato da quello usato in precedenza... questo era un po' più dolce.
Infilai le mani nel mio giubbotto di pelle, e la incitai a parlare.
"So che avresti dovuto riportare Jungkook dopo cena, ma stasera vado a casa dei miei, e loro vorrebbero che ci fosse anche il nipotino."
Inarcai un sopracciglio.
Calmo Yoongi, sta' calmo.
"E quindi?"
"Potresti riportarlo prima delle sette?"
"No."
Y/n alzò gli occhi al cielo.
"Oh andiamo, vienimi incontro! I miei non sanno che ci siamo lasciati."
"Ci siamo lasciati perchè lo hai voluto tu!" Ringhiai, indicandola con il dito.
A quel punto, y/n mi lanciò un'occhiata perplessa.
"Eri d'accordo anche tu!"
"Senti, non credi sia l'ora di dirglielo? Ci siamo lasciati da un mese."
Jungkook arrivò, e io tolsi immediatamente l'espressione minacciosa che avevo sul volto, per sostituirla con un dolce sorriso.
"O forse non glielo vuoi dire, perchè speri di tornare con me?" Continuai, dicendo la frase in un sussurro.
Ovviamente non volevo che il bimbo sentisse tutto.
Y/n incrociò le braccia al petto, e mi lanciò un'occhiata severa e scocciata.
"Forse lo speri tu." Sussurrò a sua volta.
Non riuscii a non sorridere... mi voltai, e mi avviai verso la porta.
"Kookie, saluta la mamma su."
Jungkook andò a dare il bacio sulla guancia alla mamma, e ciò che disse subito dopo, mi addolcì ma mi rese triste e malinconico allo stesso tempo.
"Mamma, perchè non vieni anche tu con noi?"
Y/n mi guardò come se fosse stata appena colpita da una freccia mortale, poi posò lo sguardo di nuovo sul piccolo.
"Tesoro, te l'ho già detto... devo fare delle cose oggi." Mentì.
Sapevo che trovarsi nella posizione di mentire a suo figlio, la faceva stare male.
E a me faceva male tutta questa situazione.
Y/n dette un altro bacio sulla guancia di Jungkook, e lo strinse in un forte e amorevole abbraccio.
"Divertiti amore... fai il bravo!"
"Io sono sempre bravo!" Esclamò lui, strappando così una piccola risata sia a me che a sua madre.
Afferrai la mano di Jungkookie, ed aprii la porta di casa.
"Yoongi!"
Mi voltai, preparandomi a ciò che mi doveva dire, e sperando che non fosse un altro dei suoi commenti acidi.
"Non gli comprare troppi dolci."
Roteai i miei occhi al soffitto.
"C'è qualcos'altro che vuoi dirmi?" Chiesi, e tentai di mantenere un tono calmo, dato che il bambino ci stava osservando.
Y/n mi guardò con occhi colmi di tristezza, e non potevo sopportare di vederla così.
Nonostante liti e discussioni, lei rimaneva comunque il mio primo, grande amore.
Un sentimento che ovviamente, in trenta giorni, non si era dissolto... anzi, forse si era fortificato.
Quella distanza, me la faceva desiderare sempre di più.
"Davvero non puoi riportarlo prima delle sette?"
Sospirai pesantemente.
"Y/n... domani è Natale. Ed io non potrò stare con Kookie. L'accordo era: oggi con me, domani con te."
"Okay ma..."
"Niente ma!"
Avevo alzato il tono di voce.
Davanti a Jungkook.
Me ne pentii subito, e mi bloccai da ciò che stavo per dire.
Sentii la manica del mio giubbotto tirare dal basso.
"Papà...?"
Accarezzai morbidamente i capelli di Jungkookie, e rivolsi uno sguardo serio a y/n.
"Erano questi i patti y/n." Dissi, e forse usai un tono di voce un po' troppo furente.
Uscimmo, e ci dirigemmo verso la mia macchina.
Dopo aver fatto sedere Jungkook nel suo apposito sedile, e aver messo per bene le cinture di sicurezza, salii al posto del guidatore, e accesi il motore.
"Che cosa deve fare la mamma oggi?"
Oh no.
"Non lo so Kookie." Risposi, mentre iniziai a guidare verso il parco di divertimenti.
"Come fai a non saperlo?" Continuò, e quella domanda mi sembrò più un rimprovero.
Come se mi avesse appena detto che dovrei sapere tutto ciò che riguarda y/n.
Cercai di sviare il discorso.
"Sei felice di andare al luna park oggi?"
"Siiiii!"
Vidi un attimo Jungkook attraverso lo specchietto retrovisore, e ridacchiai, nel vederlo così allegro ed euforico, e con le braccia sollevate.
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Il resto della giornata passò alla svelta; provammo quasi tutte le attrazioni del parco, tranne quelle due o tre che per Jungkook non erano adatte, poichè troppo piccolo.
Lo portai a mangiare il ramen per pranzo, e nel pomeriggio gli presi i churros.
Voleva anche lo zucchero filato, ma non volevo che si riempisse di dolci, gli avrebbero provocato poi mal di stomaco.
Per farlo contento, gli comprai il cappello con le corna di renna di Chopper, il personaggio di un famoso anime, che lui adorava.
E okay... lo adoravo pure io.
Dopo lo spettacolo al teatrino con i burattini fatti di peluche, notai che Jungkook iniziò a sbadigliare.
"Sei stanco?" Gli chiesi, mentre camminavamo mano nella mano.
"Un po'."
Controllai che ore fossero, e vidi che erano le sei e mezzo.
Si ripeterono nella mia mente le parole di y/n, che mi pregava di riportarlo a casa prima delle sette.
Guardai di nuovo il bambino, e lo beccai proprio mentre si stava strofinando gli occhi con la manica del cappotto, in un vano tentativo di restare sveglio.
Decisi allora che lo avrei riportato a casa prima.
Tornammo alla macchina, lo sollevai, e lo posizionai nuovamente sul suo seggiolino.
"Allora, ti sei divertito oggi?"
Jungkook annuì, e io sorrisi intenerito, nel vederlo così assonnato.
"Sarebbe stato il giorno più bello della mia vita... se la mamma fosse venuta con noi."
Quelle parole, furono taglienti quanto una lama affilata, che aveva appena trafitto e squarciato il mio cuore.
Chiuse gli occhi per la stanchezza, ed io chiusi la portiera, e salii al posto di guida.
"Sì, se fosse venuta con noi... lo sarebbe stato anche per me."
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Appena parcheggiato, scesi dalla macchina per far uscire Jungkook, ma lo trovai addormentato.
Con estrema cautela, slacciai le cinture di sicurezza, e lo presi in braccio.
Suonai il campanello, sperando che il piccolo non si destasse proprio in quel momento, ma continuò a dormire indisturbato.
Probabilmente era così stanco, che nemmeno le cannonate sarebbero state in grado di svegliarlo.
La porta si aprì, e appena vidi il viso di y/n, il mio cuore smise di battere.
Aveva gli occhi lucidi e arrossati.
Aveva appena pianto.
"Sei qui..." Sussurrò, e notai la voce tremolante con cui pronunciò quelle due parole.
Non dissi nulla... non la vedevo in ottime condizioni, e sapevo già che se avessi aperto bocca, avremmo di nuovo discusso.
Così in silenzio, entrai, e mi diressi verso la cameretta di Jungkook, che aveva le pareti colorate di un blu cobalto, e decorate con pianeti, stelle, e satelliti.
Si era fissato con lo spazio per un breve periodo... anche se durò davvero poco, ora per lui esistevano solo cartoni animati e videogames.
Lo appoggiai delicatamente sul lettino, gli tolsi le scarpe, e gli rimboccai le coperte, tutto sotto lo sguardo scrutatorio della madre.
Uscii dalla stanza, e chiusi la porta alle mie spalle.
"Vado un attimo a prendere il suo regalo di Natale, l'ho lasciato nel porta bagagli." Borbottai.
Non aspettai una sua risposta, e appena raggiunsi la macchina, presi il suo regalo, che consisteva in un videogioco, e recuperai anche il cappello con le corna di renna.
Ritornai dentro, trovando la figura di y/n seduta sul divano.
"Non ti devi preparare?" Chiesi, mentre andai a mettere il regalo di Kookie sotto l'albero.
"Non pensavo avresti davvero riportato Jungkook per le sette... quindi mi sono inventata che avevi gli straordinari stasera, e che ci saremmo visti domani... e poi, sta dormendo." Spiegò.
Tirò poi su con il naso, e mi voltai verso di lei, incrociando nuovamente i suoi occhi lucidi.
"Y/n..."
"Sono stanca." Sussurrò.
Si alzò in piedi, e avanzò verso di me... avevo capito che a momenti, sarebbe scoppiata.
La conoscevo fin troppo bene ormai.
"Sai cosa ho detto a mio padre per giustificare la tua assenza di domani? Gli ho detto che lavorerai. A Natale! Tutti sono chiusi a Natale, ma io ho mentito a mio padre, dicendogli che invece il tuo bar resterà aperto!"
Alzò il tono di voce, e notai che lentamente stava perdendo il controllo.
"Calmati." Sussurrai.
Non volevo che Jungkook si svegliasse.
"Calmati? Sono stanca di mentire!" Esclamò.
Si rifugiò nella camera da letto, che prima condividevamo... ma io non persi tempo, e la seguii.
"Sono una pessima madre!" Urlò, e iniziò a piangere e singhiozzare.
Scossi la testa, mentre il mio cuore si sgretolò in mille frammenti, nel vederla così.
"Y/n... non sei una pessima madre."
"Sì invece! Non faccio altro che mentire al nostro bambino! Lui mi chiede ogni giorno dove sei, e io ogni volta devo inventarmi una scusa!"
Mi avvicinai a lei, e cercai di abbracciarla, ma sgusciò subito via.
"Non è giusto Yoongi. Lui dovrebbe passare il Natale con entrambi i suoi genitori. Non solo con me. Dovresti esserci anche tu!"
"Non urlare y/n..." Sussurrai, e di nuovo tentai di avvicinarmi a lei.
"Non ce la faccio a fare tutto da sola." Disse a bassa voce, con il respiro disturbato da singhiozzi e singulti.
"Non sei sola." Risposi, e misi le mani a coppa sul suo viso.
"Non riusciamo a stare insieme senza litigare." Bisbigliò lei.
Aveva ragione... ci eravamo lasciati proprio per quello.
Ma dovevamo fare uno sforzo... per Jungkook.
E per noi.
La baciai.
Premetti le mie labbra sulle sue, così calde, morbide e rosee... non le baciavo da un mese, eppure mi erano mancate così tanto.
"Riproviamoci. Per Kookie." Sussurrai, per poi baciarla di nuovo.
Y/n non si spostò, anzi... rispose al bacio, provocandomi così un leggero sorriso.
"Riproviamoci non solo per lui... ma anche per l'amore che provo per te." Sussurrai sulle sue labbra, per poi catturarle nuovamente.
Le succhiai, le morsi, rendendole gonfie, le leccai, e appena lei le schiuse, ne approfittai per infilare la lingua all'interno della sua cavità orale.
Prese vita un bacio di quelli che ti lasciano senza respiro; di quelli che ti fanno così tanto battere il cuore, da provocarti dolore... uno di quei baci di cui difficilmente ti scordi, uno di quelli di cui anche tra vent'anni, lo ricorderai come se fosse appena avvenuto.
Un bacio così colmo d'amore, di sentimento, di magia e romanticismo, da causarti calore in tutto il corpo, incendiandolo, rendendolo bollente e sempre più vivo.
Mi staccai, per permettere ai nostri respiri di regolarsi.
"Sei una madre splendida. E Jungkook è un bambino meraviglioso a cui non manca mai nulla. Sta crescendo così bene... e solo grazie a te." Sussurrai, mentre accarezzai dolcemente le sue morbide gote, che al tatto risultarono roventi.
Y/n mi osservò con gli occhi ancora lucidi, ma accennò un sorriso, ed io definitivamente, persi la testa.
Le detti una leggera spinta, facendola così distendere sul letto... quello stesso letto dove negli ultimi anni avevamo trascorso momenti indimenticabili, importanti e significativi.
La raggiunsi, montando sopra di lei, e ancora una volta divorai quelle morbide e vellutate labbra, di cui ormai non potevo più farne a meno.
I suoi baci erano diventati come l'aria per me; avrei smesso di respirare, senza di essi.
Le mie dita giocherellarono con l'orlo dei suoi leggins neri e attillati, che fasciavano alla perfezione le sue cosce toniche ed eccitanti.
Con un gesto secco, li sfilai, lasciandola in slip.
"Yoongi..."
"Cosa, piccola?" Chiesi, per poi dedicare attenzione al suo collo.
"C'è Kookie nella stanza accanto." Ansimò.
Continuai a stuzzicarla, mordicchiando la pelle invitante del suo corpo, e succhiandone un lembo, per marchiarla.
Ripetei il procedimento altre due volte, decorando il suo collo prima intatto, con succhiotti di color violaceo.
"Chissà quante volte abbiamo scopato con nostro figlio nella stanza accanto." Dissi ridacchiando.
"È diverso, era notte!" Protestò lei, e io ghignai, nel vedere la sua espressione imbarazzata, e il volto arrossito all'inverosimile.
"Amore rilassati... non ci ha mai sentiti, e non ci sentirà nemmeno questa volta." La rassicurai.
In effetti... quel bambino aveva un sonno pesantissimo; fin da quando era un neonato, nessuno era mai stato in grado di svegliarlo.
Tanto meglio.
Con le dita stuzzicai la sua intimità da sopra la stoffa delle sue mutandine; y/n tentava di trattenere i gemiti mordendosi il labbro inferiore, ma non mi andava bene... io volevo sentirla.
Quindi, rapidamente tolsi anche i suoi slip, e mi chinai sulla sua intimità; quella posizione, che mi permetteva di avere la visuale piena e dettagliata della femminilità di y/n, causò dentro di me sempre più eccitazione e frenesia.
Con la lingua, accarezzai delicatamente il clitoride, lo sfiorai, per torturare un po' y/n, che intanto stava continuando a trattenere gli ansimi.
Decisi di velocizzare le cose, e succhiai il clitoride, racchiudendolo tra le mie labbra... fu in quel preciso istante, che dalle labbra della mia piccola scappò un gemito decisamente poco casto.
Continuai a torturarla con il muscolo caldo che si trovava all'interno della mia bocca; passai la lingua sulle labbra della sua apertura, gustandomi i liquidi che y/n stava rilasciando da tanto che era bagnata.
Dopo aver leccato via tutto, introdussi la lingua all'interno della sua intimità; le mani di y/n si infilarono nei miei capelli corvini, e li tirò, presa dall'esaltazione del momento.
Continuai a farla godere con la mia lingua; la penetrai ripetutamente, e la mia dolce metà nel frattempo gemette sommessamente.
Aveva finalmente capito che era inutile trattenersi, con me.
La stanza si riempì rapidamente dei versi osceni, e degli ansiti di y/n; io affondai sempre di più le dita sui suoi fianchi per tenerla ferma, mentre la mia lingua la stava facendo impazzire dal piacere più sublime.
"Oddio Yoongi!"
Urlò lei ansimando, mentre le sue dita erano intente a tirare sempre di più le ciocche della mia chioma nera come il carbone.
"Aaah!~"
Udire tutti quei gemiti, quegli ansimi lussuriosi e goduriosi, mi fecero eccitare sempre di più.
Il mio membro, già eretto e bollente, chiedeva disperatamente di essere liberato.
E così feci; tirai un sospiro di sollievo, appena abbassai jeans e i boxer, per farlo uscire.
Mi allontanai un attimo dall'intimità di y/n, e sogghignai, quando la vidi fulminarmi con lo sguardo, dato che non le avevo fatto raggiungere l'orgasmo.
Ma qui non poteva mica godere solo lei, eh.
Non persi tempo; lei era ben lubrificata, e il mio cazzo era fin troppo duro.
Penetrai con un colpo secco la sua intimità, facendole scappare un urletto di sorpresa, misto a dolore.
Non la feci nemmeno abituare alla mia grandezza, che cominciai a muovere il bacino, penetrandola fortemente.
Mi chinai, le detti un bacio a stampo, e riempii la sua guancia paffuta che tanto amavo mordicchiare, di numerosi baci umidi.
"Prendi ancora la pillola, vero?" Le chiesi, sussurrando al suo orecchio.
"Certo." Rispose lei, con il respiro irregolare.
Ghignai, bene... mi importava sapere solo questo.
Per il momento, Jungkook bastava e avanzava.
Continuai a spingere violentemente, ed aumentai l'azione, non appena capii di aver trovato il punto sensibile della mia piccola.
Il mio membro colpì più volte quel punto, facendo fuoriuscire dalle labbra di y/n, gemiti più acuti.
Intensificai la velocità, sbattendomi senza pietà y/n su quel letto dove avevamo consumato innumerevoli volte.
I nostri corpi erano caldi, sudati, mentre sbattevano tra loro; i nostri gemiti si unirono, formando un insieme di versi e suoni perversi ed erotici.
Okay, speravo davvero che Kookie stesse continuando a dormire.
Ad un certo punto, sentii le pareti dell'intimità di Y/n restringersi attorno al mio membro; liberò il suo orgasmo, e lo raggiunsi anch'io, riversandomi dentro di lei.
Mi distesi accanto alla sua figura, stanca e affaticata, ed entrambi tentammo di regolare i nostri respiri, troppo affannosi e sofferenti.
"Comunque... ti amo anch'io." Ansimò y/n.
Sorrisi.
"Possiamo funzionare y/n... siamo stati insieme per sei anni. Possiamo farcela."
Lei scosse la testa.
"Litigheremo sempre."
"Sai che ti dico... ogni volta che comincerà una discussione, trombiamo."
Lei si voltò verso di me, mi lanciò un'occhiata perplessa, e alzò un sopracciglio.
"Vedrai che faremo subito pace così." Dissi, per poi scoppiare a ridere.
Y/n sorrise, e rivolse i suoi occhi al soffitto.
"Allora lo faremo ogni giorno. Nell'ultimo mese non facevamo altro che litigare a tutte le ore, Yoongi."
Sospirai.
"Lo so. Ma il nostro amore è più forte, di una stupida lite." Borbottai.
"E poi c'è Kookie." Sussurrò lei.
"E poi c'è Kookie." Ripetei.
"MAMMAAAAAAA!"
Io e y/n ci voltammo contemporaneamente, e ci fissammo con occhi sbarrati.
Cazzo!
Y/n in un battito di ciglia, si rialzò dal letto.
"Amoreeee! Aspetta un attimo!" Urlò, mentre cercò di rivestirsi alla svelta.
Anch'io recuperai subito i miei boxer.
"Mamma stai bene? Ti ho sentito urlare!"
"Sei troppo rumorosa quando fai sesso, te l'ho sempre detto." Dissi a bassa voce, prendendola in giro.
Y/n sbuffò.
"Sei tu che ci godi a farmi urlare, stronzo!" Ribattè.
Sorrisi, e mi infilai velocemente i jeans.
Appena ci fummo rivestiti, y/n aprì la porta.
Meno male che Jungkook era alto quanto un puffo... altrimenti sarebbe già entrato nella stanza, curioso com'era.
"Amore! Ti sei svegliato?" Chiese y/n, piegandosi e prendendo Jungkook in braccio.
"Certo che mi sono svegliato, urlavi mamma!"
Y/n si voltò verso di me, e mi dovetti trattenere dal non riderle in faccia.
"Che dici tesoro, non stavo urlando..." Sussurrò, con le guance che diventarono ben presto color porpora.
"Sì invece!"
"No Kookie, ti sbagli."
Andammo in salotto, e mise Jungkook sul divano.
"Sembrava che qualcuno ti stesse facendo male mamma."
Y/n mi lanciò un'occhiata supplichevole, ed io decisi di fare meno lo stronzo, e di aiutarla.
Mi sedetti sul divano, accanto al bambino.
"Tesoro credimi... la mamma era molto felice in quel momento."
Mi arrivò immediatamente un ceffone sul retro della nuca.
"Ma si può sapere che ti dice il cervello?" Y/n sbraitò, abbassando molto il suo tono di voce, per fare in modo che Jungkook non sentisse niente.
Scoppiai a ridere, mentre il bambino poverino, era sempre più confuso.
"Kookie... l'importante è che la mamma stia bene no? Guardala, è in piedi, e cammina tranquillamente."
Per ora...
Y/n scosse la testa, ma un dolce sorriso si dipinse sul volto.
"Voi giocate un po', io intanto preparo la cena."
"Ma allora papà mangia con noi oggi?" Chiese Jungkook incredulo.
Io guardai y/n, e lei in un primo momento spalancò leggermente gli occhi; poi però annuì.
"Certo, papà oggi non lavora. È la vigilia."
Sorrisi.
"E indovina? Non lavorerò nemmeno domani!" Esclamai.
Jungkook esultò e si gettò tra le mie braccia.
"Quindi domani passeremo il Natale tutti insieme?"
Ancora una volta, mi voltai verso la mia lei; y/n mi sorrise, e scosse la testa in segno affermativo.
Mi voltai nuovamente verso Jungkook.
"Ovviamente lo passeremo insieme. Siamo una famiglia, sì o no?"
"Siiiiiiii!" Urlò il piccolo Jungkookie, in preda alla gioia e alla contentezza.
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Dopo cena, e dopo aver giocato e guardato la tv, io e y/n mettemmo il bambino a letto.
"A nanna su, altrimenti Babbo Natale non ti porterà nessun regalo." Scherzò y/n.
"Mi addormenterò subito! Guarda mamma, sto già dormendo!" Disse Jungkook, che chiuse subito i suoi occhi.
Risi, e gli rimboccai per bene le coperte.
Era una mamma meravigliosa... doveva solo acquistare più fiducia, e sicurezza in sè stessa.
"Mamma, papà?"
"Dicci tesoro." Dissi, e io e y/n ci avvicinammo di più al suo visetto assonnato.
"Voi avete già detto a Babbo Natale cosa volete per regalo?"
Che dolce.
Mi sentii attaccato dalla troppa tenerezza di quel bambino, che avevo creato io stesso.
Con l'aiuto di una donna meravigliosa, ovviamente.
Y/n mi guardò; prese la mia mano, e fece intrecciare le nostre dita.
"Kookie... mamma e papà, lo hanno già ricevuto il loro regalo di Natale."
~ Angolo Autrice ~
E questo è il mio regalo di Natale per voi! 🎁❤
Ovviamente, è venuta una one shot lunghissima, ma spero che vi sia piaciuta, e che non sia risultata noiosa.
Ho voluto creare un qualcosa di diverso, dalle solite one shot natalizie, dove di solito è tutto rose e fiori.
L'affidamento del figlio quando i genitori sono separati, è davvero un argomento delicato... spero che non sia risultato pesante, e spero di aver raccontato tutto per bene.
Devo essere sincera, all'inizio volevo che la one shot di Natale, avesse come protagonista Hoseok.
Volevo scrivere una storia con lui come protagonista, dato che trovo davvero pochissime fanfiction het su di lui.
Poi però, per come avevo strutturato la storia nella mia testa, mi sono convinta che Hoseok, non fosse il più adatto nell'interpretare il ragazzo stronzo, che litiga sempre con la ex per il figlio, e/o per motivi futili e stupidi.
Invece Yoongi, in quel ruolo, ce lo vedevo benissimo... quindi la scelta è ricaduta su di lui. :)
Ma vi assicuro che arriverà anche una one shot su Hoseok, su Jin... su tutti.
Voglio scrivere almeno una one shot per ogni membro.
Se questa one shot vi è piaciuta, fatemelo sapere con un voto e/o un commento! :3
Ringrazio chi ha letto fino a qui (mi rendo conto che i miei angoli autrice sono pallosi) e vi faccio davvero tanti, tantissimi auguroni di Buon Natale! 🎅🎄🎇
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