✥ 15.

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HANEUL'S POV

"Sei sicura?" Soffiò Yoongi sulle mie labbra.

Lo sguardo che mi rivolse era carico di desiderio e lussuria; percepii le mie gambe tremare e i brividi percorrere ogni millimetro del mio corpo.
Se ero sicura?
Onestamente non avevo intenzione di perdonare Yoongi; avevo sofferto, ero stata parecchio male... sembravo irriconoscibile nelle settimane successive alla nostra rottura.
Ma non potevo negare l'evidenza, Yoongi mi mancava.
Mi mancava tutto di lui: le sue tenere carezze, la sua voce roca e profonda, il suo sguardo ammaliante e i baci che ogni volta avevano il potere di lasciarmi senza respiro.
Non potevo mentire a me stessa, Yoongi mi era mancato terribilmente.
E dovevo ammettere che oltre a lui, mi era mancato anche il sesso.

Lo guardai; affondai i miei occhi nei suoi, così oscuri e ipnotici, e posai le mani sulle sue guance, che subito dopo accarezzai con i pollici.
E se l'indomani avessi provato segni di rimorso per la risposta che avevo deciso di dargli?
E se mi fossi pentita per quel che avremmo fatto a breve?
Ero così confusa in quel momento... erano successe così tante cose quel giorno che non riuscivo più a ragionare con lucidità e consapevolezza.
Così, decisi di seguire quel che mi stava suggerendo il cuore.

"Dovevo darti un'altra possibilità, no?"

Appena pronunciai quelle parole, un sorriso malizioso e terribilmente compiaciuto apparve sulle sue labbra; dopodiché lui si alzò e mi tese la mano, che io prontamente afferrai.
Andammo in camera sua, e anche se lui in questo istante mi stava dando le spalle, sapevo bene che sul suo volto era stampata un'espressione vittoriosa e colma d'orgoglio.
Mentre io... io avevo il cuore che stava battendo ad una velocità e potenza assurda, così forte da arrecarmi notevole dolore al petto.
Ma non potevo più tornare indietro... anzi, non ne avevo la minima intenzione.

Non appena chiusi la porta della sua stanza, il mio ex si avventò immediatamente su di me; afferrò il bordo della mia felpa e con un gesto secco e rapido la sfilò dal mio corpo, gettandola poi sul pavimento.
Le sue mani non persero tempo, posandosi sull'estremità della canotta che avevo sotto, togliendo anch'essa e dandole lo stesso trattamento del precedente indumento.
L'adrenalina che stavo provando in quell'attimo era a salita alle stelle: il battito cardiaco sembrava impazzito, il respiro corto e tutto il mio corpo stava per essere invaso da un ardente calore.
Un doloroso e bisognoso bollore che puntava spudoratamente verso la zona del mio bassoventre.

Yoongi con un cenno del capo indicò il letto; non era mai stato tanto dolce quando si parlava di sesso, ed ero benissimo consapevole a cosa stessi andando incontro.
Obbedientemente eseguii il suo ordine e mi diressi verso il materasso, sapendo che una volta passata di fronte a lui, mi avrebbe squadrata da cima a fondo con quello sguardo magnetico, capace di risucchiare tutta la mia sanità mentale e di spremerla fino all'ultima goccia.

Cercai di far finta di non sentire la sua attenzione ancorata sulle mie forme, in particolare sul mio seno coperto solo dall'intimo, e mi sdraiai.
Quando la mia schiena toccò il freddo ma morbido letto di Yoongi, quest'ultimo si librò subito sopra di me, e cominciò a stuzzicarmi lasciandomi una serie di baci umidi sul collo e sulla parte esposta del petto.
Mi baciò di nuovo, premette le sue labbra affamate sulle mie ancora gonfie a causa dei baci focosi dati prima; Yoongi inclinò il capo continuando a muovere la sua bocca sopra la mia, facendo incastonare le nostre labbra alla perfezione, come se fossero pezzi di un puzzle da incastrare tra loro.
Mise fine al bacio, solo per poter scendere e torturare nuovamente la pelle calda dei miei seni.
Leccò, mordicchiò e succhiò insistentemente un preciso pezzo di pelle; venni assalita da un'intensa sensazione di bruciore, e non solo nel punto in cui era affondato il viso del mio ex.
La mia intimità stava letteralmente bollendo; lo volevo, lo volevo con tutta me stessa.

Mi morsi con forza il labbro inferiore per tentare di sopprimere i gemiti, ma fu del tutto inutile quando la mano di Yoongi abbassò sia i leggins che gli slip.
Con le dita sfiorò la mia rovente intimità; a causa di quel contatto di getto schiusi le labbra e rilasciai un gemito per niente casto dalla mia bocca.
Il primo di tanti...
Sentii Yoongi ridacchiare, e nel mentre inserì lentamente un dito nella mia apertura.
Gemetti ancora, fu inevitabile.

"Sei già così bagnata?" Sussurrò, con un tono di voce così erotico e piccante che mi fece eccitare ancor di più.

Yoongi tolse il dito umettato dei miei succhi e se lo infilò in bocca; mentre assaporò con gusto il sapore dei miei umori, i suoi occhi erano continuamente concentrati sul mio viso rosso dall'imbarazzo.
Quel gesto mi fece arrossire violentemente; il battito cardiaco aumentò a dismisura, una serie di brividi percorsero ogni millimetro del mio corpo.
Yoongi si decise a togliermi i leggins e gli slip, li rimosse sveltamente lanciandoli in un angolino della stanza.
Dopodiché posizionò la mano dietro la mia schiena per sganciare il reggiseno; tolse anche quello, lanciandolo e dandogli così lo stesso trattamento degli altri vestiti.
Così facendo, mi aveva privato dell'ultimo indumento che mi era rimasto addosso lasciando il mio corpo interamente nudo.
Lui aveva ancora tutti i vestiti addosso però... questo non era giusto.

"Tu sei ancora vestito... non è giu-"

"Silenzio. Comando io qui." Mormorò, non facendomi neanche concludere la frase.

Un sorrisino divertito si stampò sul viso di quel bastardo.
Yoongi si chinò; avvicinò il volto al mio e lasciò un innocente bacio sulle mie labbra.
Egli fece scorrere le sue labbra sulla mia guancia, ricoprendo quest'ultima di numerosi e piccoli bacini che riscaldarono il mio povero cuore.
Difficilmente Yoongi si lasciava andare con certe coccole, questa era una preziosa rarità.
Ogni volta che le sue labbra si posavano sulla mia pelle, essa scottava come se fossi appena venuta a contatto con le fiamme dell'inferno.
E forse il paragone era quello giusto, visto il ragazzo sopra di me.

"Voltati." Sussurrò al mio orecchio, che stuzzicò immediatamente mordicchiandolo.

Avvampai, percependo il viso bruciare intensamente; cominciavo a sentirmi un po' a disagio dato che qui ero l'unica ad essere nuda.
Nonostante l'evidente imbarazzo però, mi voltai.

"A quattro zampe, su." Ordinò.

Neanche il tempo di rispondere che una mano si schiantò sulla mia natica destra.

"Mh!~" Mugolai, cercando di non far notare quanto mi avesse fatto piacere ricevere quella sculacciata.

Mi posizionai come mi aveva appena ordinato e girai la testa per lanciare un'occhiata a Yoongi ma lui mi dette subito un'altra sculacciata, producendo un sonoro schianto che vibrò sulla mia calda pelle arrossata.
Mugolai ancora, cercando di gemere il meno possibile stringendo il labbro inferiore tra i denti.

"Guarda sempre di fronte a te. Se osi voltarti, ti spetta una punizione."

Sorrisi... a Yoongi piaceva spesso giocare durante questi momenti e il ruolo del dominatore lo aveva sempre eccitato parecchio.
E non potevo negare che a me eccitasse molto fare la parte della sua sottomessa.
Sentii un'altra volta la sua mano colpire il mio fondoschiena, si dedicò però all'altra natica, quella ancora non toccata.
Non volevo ammetterlo, ma quei colpi mi stavano provocando un forte senso di piacere e frenesia, difatti potevo sentire i succhi della mia intimità colare giù per le cosce.

Yoongi si chinò su di me, le sue mani si posarono vogliose e arroganti miei seni; non perse tempo cominciando a palparli entrambi.
Stuzzicò i miei capezzoli turgidi con le sue lunghe dita affusolate, facendomi così scuotere dal piacere più peccaminoso.
Una mano continuava a stimolare il mio capezzolo sinistro mentre l'altra percorse il mio addome, ella raggiunse la mia femminilità, fermandosi proprio in quel punto.
Yoongi iniziò a solleticare il clitoride, premendolo prima con il pollice e dopo, con le sue esperte falangi formò attorno ad esso dei segni circolari, mozzandomi così il respiro.
Ormai all'interno di quella stanza i miei gemiti, intrisi di perversione e desiderio stavano regnando sovrani.

"Dillo che ti piace quando ti sculaccio." Ringhiò nel mio orecchio.

Colpì ancora il sedere e io inarcai la schiena dall'immensa goduria che stavo provando.
Nel frattempo torno a dedicarsi al mio orecchio come aveva fatto in precedenza; leccò il lobo, lo mordicchiò, bacio il punto sotto di esso e sussurrò frasi così sconce e perverse che solo ascoltandole ebbero il potere di farmi avvicinare sempre più all'orgasmo.

"Allora? Non rispondi?" Continuò, dando un altro colpo al mio sedere.

"Sì!" Esclamai ansimante.

Cominciai a sentire il mio sedere bruciare, frizzare; probabilmente ora avevo le natiche entrambe arrossate a causa dei colpi che avevano ricevuto.
Ma questa cosa invece che impartirmi sofferenza mi faceva eccitare sempre di più.

"Mi era mancato il tuo culetto sodo." Sibilò, massaggiando e palpando più che volentieri le mie tenere carni.

Deglutii eccitata quando percepii le labbra di lui sfiorare il mio sedere; Yoongi mi aveva appena dato un bacio sulla natica sinistra.
Ma non si fermò; con la la bocca risalì, lasciando una serie di baci umidi lungo tutta la spina dorsale.
Le sue labbra affamate raggiunsero il mio collo; Yoongi spostò i miei lunghi capelli da un lato e cominciò a mordicchiare e succhiare nel lato opposto, provocandomi un'ennesima sensazione di bruciore.
Quando finì di marchiarmi, cercai di rialzarmi perché continuando a stare immobile in quella posizione, iniziai a sentire le gambe e le braccia doloranti... o almeno ci provai.

"Ti ho detto forse che potevi cambiare posizione?" Disse lui con tono freddo e autoritario, spingendomi a sbuffare e ritornare nella posizione iniziale.

"Yoongi... comincia ad essere scomoda questa posizione..." Ammisi con un filo di voce.

"Sai che esistono posizioni ancora più scomode? Su, pazienta un po'..."

Spalancai gli occhi quando riconobbi il classico rumore metallico della cintura.

"Fai la brava bambina, altrimenti niente premio." Sussurrò sensualmente.

Annuii, continuando a tenere lo sguardo posato di fronte a me.
Sussultai non appena la punta del membro di Yoongi si appoggiò proprio all'entrata della mia intimità.
Tremai, dentro di me fremevo dalla voglia e per farglielo capire mossi leggermente il bacino così da aumentare il contatto tra i nostri punti di piacere.
Lo desideravo così tanto in questo momento... ma sapevo che a Yoongi piaceva torturarmi prima.
Lo stronzo cominciò a far strusciare il membro facendolo passare dal clitoride alle labbra della mia intimità, ripetendo il movimento più e più volte.

"Yoongi... t-ti prego... ah!~" Ansimai vergognosamente.

"Adoro quando mi preghi." Ridacchiò.

Ad un certo punto, sentii la punta del suo membro solleticare la mia entrata posteriore.
Strabuzzai gli occhi.
Mica voleva infilarlo lì, vero?
Lo fece una volta sola, e piansi tantissimo dal dolore... fu una sofferenza atroce.
Mi voltai leggermente con gli occhi sgranati.

"Yoongi non vorrai mica-"

Squittii a causa della sculacciata che mi dette per punirmi, perché mi ero girata senza il suo permesso.

"Ti avevo detto di non voltarti." Mi ricordò lui, la voce abbandonò le sue labbra con un suono raggelante.

Ormai il mio sedere pulsava, da tanto che bruciava a causa dei colpi inflitti dai grandi palmi di Yoongi.
Di nuovo la punta del membro si era appoggiata all'entrata della mia intimità; percepii una certa pressione e con un colpo secco, mi penetrò.
E proprio in quell'attimo, il mio cuore smise per un secondo di battere.
Yoongi cominciò a spingere con forza dentro di me fregandosene se mi ero abituata alla sua grandezza o no.
Urlai fortemente; i miei gemiti, ansimi, rimbombarono all'interno di quelle quattro mura facendomi vergognare più che mai.
Yoongi continuò a penetrarmi ripetutamente con violenza, lasciandomi senza respiro; i nostri corpi continuarono a sbattere tra loro, pervasi da enormi scosse di piacere e lussuria.
Un velo di sudore si formò sulle nostre pelli roventi, rendendole più luccicanti e perlacee.
Le mani di lui erano strette attorno ai miei fianchi, Yoongi stringeva la mia carne così forte come se avesse paura che potessi sparire da un momento all'altro.
Sicuramente l'indomani avrei trovato i segni delle sue dita, dalla tanta pressione che quest'ultime stavano esercitando.

Quando Yoongi trovò il mio punto sensibile gemetti sempre di più, un urletto più intenso e acuto riecheggiò nella stanza.
Mi stavo vergognando tantissimo... non avevo mai urlato così tanto durante i miei rapporti passati, ma forse anche l'astinenza ci stava mettendo del suo.
Yoongi continuò insistentemente a colpire quel punto che mi faceva strillare e godere come non mai.
Mi mancava il respiro, avevo la vista annebbiata, gli arti sia inferiori che superiori tremavano e il mio cuore stava esplodendo, dato che pareva una bomba ad orologeria.
Quando le pareti della mia femminilità divennero più strette, compresi che mi stavo avvicinando al tanto atteso e agognato orgasmo; solitamente non raggiungevo l'apice così velocemente, ma era da tanto che non lo facevo e non riuscii a resistere e durare un po' più a lungo.

"Yo-Yoongi... s-sto per-"

"Prendi ancora la pillola?" Mi chiese lui ansimando.

"Sì!"

"Perfetto." Ribatté, e anche se non potevo vederlo ero certa che stesse sogghignando.

"Sto per venire!" Esclamai, forse usando un tono di voce un po' troppo alto.

"Anch'io piccola, vieni insieme a me."

Appena Yoongi pronunciò quelle parole, le spinte si fecero ancora più veloci e particolarmente rudi e forti; così forti da far sembrare che il letto potesse rompersi da un momento all'altro.
O che potessi rompermi io.
I nostri corpi erano caldi, sudati, stanchi... i respiri corti e irregolari.
Ed era una sensazione bellissima.

Venni insieme a Yoongi.
Lui venne dentro di me, il suo caldo succo ricoprì le mie pareti tingendole di bianco e riempiendomi totalmente.
Trascorsero alcuni minuti dove restammo immobili; dovevamo calmare i nostri corpi ancora scossi dagli orgasmi appena ricevuti.
Yoongi rimase con il suo membro dentro di me mentre cercava di regolare il proprio respiro.
Una volta placati entrambi, Yoongi sfilò delicatamente il suo membro e io mi gettai sul materasso, sdraiandomi esausta.

"Yoongi... dovresti cambiare le coperte." Borbottai con voce stanca, il fiato era ancora corto e ansante.

Con la coda dell'occhio lo vidi voltarsi verso di me, un sorriso soddisfatto svolazzava sulle sue rosee labbra.

"Poi le cambierò." Rispose, distendendosi nel frattempo accanto a me e abbracciandomi, facendo così accostare i nostri corpi.

"Mi sei mancata." Sussurrò dolcemente, con le palpebre serrate e la fronte posata sulla mia, il nasino sfiorava giocosamente il mio.

"Anche tu."

"Di più io, o il sesso?" Chiese, aprendo un occhio.

"Il sesso ovviamente!" Dissi sorridendo.

"Stronza!" Esclamò lui ridendo e scompigliandomi i capelli.

"Immagino che tu lo avrai fatto con tantissime altre ragazze in questi mesi." Sussurrai, accoccolandomi morbidamente vicino a lui.

"Immagini bene." Rispose chiudendo di nuovo gli occhi.

Ma che stronzo, neanche stava provando a nasconderlo un minimo!

"Se mi hai attaccato una malattia venerea giuro su Dio che-"

"Mh, stai zitta un po'!"

Mi afferrò il braccio e mi riavvicinò di nuovo a lui, dato che mi ero allontanata non appena avevo sentito quel che aveva detto.
Intrappolò il mio busto tra le sue braccia, limitandomi ogni via di fuga.

"Yoongi, sono seria."

Cercai di spaventarlo con la mia espressione rigida e severa, ma tanto non la vide dato che continuava a tenere gli occhi chiusi.
Arricciò il nasino in modo adorabile, amavo ogni volta che lo faceva... notai gli angoli delle sue labbra incurvarsi verso l'alto.

"Haneul, quando faccio sesso con le sconosciute, sta' sicura che il preservativo lo metto. Solo con te non lo metto mai." Sussurrò a bassa voce.

Internamente sorrisi come una scema; conoscendo Min Yoongi, questa quasi si poteva considerare una dichiarazione d'amore in piena regola.

JIMIN'S POV

Spalancai malamente la porta di casa e mi spaparanzai sul divano, sotto lo sguardo incuriosito dei miei coinquilini e migliori amici.

"Hyung, tutto bene?" Domandò Jungkook.

Mi voltai verso di lui e inarcai un sopracciglio quando lo vidi intento a sgranocchiarsi un enorme biscotto con le gocce di cioccolato.
Quel biscotto era quasi più grande della sua faccia.

"Come mai il pranzo è durato così poco?" Mi chiese Taehyung.

"Mh." Mugolai, non molto volenteroso nel ricordare il disastroso pranzo di oggi.

"Mh? Cosa mh?"

Si sedettero entrambi per terra e continuarono ad osservarmi, aspettando che parlassi; gli occhi colmi di curiosità stavano brillando.
Si divertivano ad ascoltare le mie disavventure... che amici bastardi che avevo.

"Non andate a lavoro oggi?" Grugnii nervosamente.

"Tra qualche ora. Su, parla! Cos'è successo?" Taehyung insistette.

L'altro era troppo impegnato a finire l'intero barattolo di biscotti.
Sospirai, e con fare rassegnato mi alzai, sedendomi sul divano in maniera composta.

"Io e Kippeum ci siamo presi una pausa."

"Quindi... vi siete lasciati?" Chiese Jungkook.

"No, è una pausa... non ci vedremo né sentiremo per un po'."

"Sai che la pausa è solo un modo per rinviare la rottura vero?" Disse sempre Jungkook, ovviamente Taehyung annuì, sempre d'accordo con il più piccolo.

"Lo so."

"Quindi perché non l'hai lasciata definitivamente?"

"Date per scontato che sono stato io a proporre la pausa?"

"Sì." Risposero entrambi all'unisono.

"Ragazzi... è successo un po' di tutto oggi: la famiglia di Kippeum ha trattato male l'ex di Haneul, e quindi lui se n'è andato e Haneul si è incazzata con tutti.
Kippeum non è stata zitta e... quindi Haneul non ci ha visto più. Ha parlato." Spiegai, pronunciando le ultime due parole con un filo molto sottile di voce.

"Ha parlato?" Ripeterono insieme.

"Haneul ha dato della cornuta a sua sorella e a me del traditore. Di fronte ai suoi genitori."

Sia Jungkook che Taehyung mi guardarono con occhi e bocche spalancate.
Reazione più che normale, fossi stato al loro posto avrei reagito anch'io così.
E invece mi trovavo nella posizione più scomoda.
Li conoscevo bene, sapevo già che avrebbero dato di matto tra tre, due, uno...

"ODDIOOOO!!! AHAHAHAH!"

Ecco. Lo sapevo.
I miei amici cominciarono a ridere come degli idioti, come avevo previsto, del resto.
Ero abituato a farmi deridere da questi due, eppure... non mi arrabbiavo mai, li adoravo troppo per dir loro qualcosa.
E poi le loro risate contagiavano sempre anche me.

"Posso dire che stimo Haneul?" Esclamò Jungkook balzando in piedi.

"Ti prego ahahah volevo esserci anch'io ad assistere a tutta la scena ahahah!" Cercò di dire Taehyung, tra una risata e l'altra.

"Ragazzi vi prego... mi ha messo nei casini." Sospirai, anche se stavo sorridendo dato che non riuscivo ad essere serio... non di fronte a questi pazzi.

"No, non osare dare la colpa ad Haneul. Ti ci sei messo tu nei casini!" Jungkook intervenne subito, con tanto di indice puntato verso di me.

"Ma grazie eh! Sono o non sono il tuo migliore amico?
Dovreste essere tutti e due dalla mia parte!" Mi lamentai, scioccato che il piccoletto stesse dando ragione a Haneul invece che a me.

"Sono dalla parte di chi ha ragione." Ribatté lui con tono ovvio.

"Già anch'io. E poi, Haneul è carina." Aggiunse Taehyung muovendo su e giù le sopracciglia.

Il castano sfoggiò uno dei classici sguardi maliziosi che adottava sempre per giocare e scherzare con le ragazze... e dovevo ammettere, lo usava molto anche con noi.
In risposta alzai gli occhi.

"Non ci provare. Hai già la sua amica." Sbuffai.

"Non ci voglio provare con lei, tranquillo! Era un commento innocentissimo."

"Jimin è geloso!" Urlò il maknae.

"Jungkook, non te li compro più i biscotti." Ringhiai, infastidito da quella parola.

Io geloso? Ma quando mai?
Fortunatamente la minaccia funzionò, e il corvino si ammutolì in un attimo.
Faceva tanto il duro ma alla fine era un bambino goloso di dolciumi.
Però quel silenzio durò poco purtroppo... perché il minore ricominciò quasi subito a parlare.

"Perché non vi mettete finalmente insieme? Così possiamo uscire in sei!"

"Ragazzi, ci sto ancora con Kippeum. E poi-"

"Ma no, falla finita! Lo sappiamo che stai solo rinviando la rottura." Taehyung mi interruppe.

Scattai in piedi, stanco di negare l'evidenza e rigettai fuori tutto ciò che tenevo nascosto da tempo dentro la mia mente.

"Okay! Sì è vero!
So benissimo anch'io che questa pausa anticiperà solo la rottura tra noi!
Ma non potevo lasciarla subito... ragazzi, aveva appena saputo che io e Haneul ci conoscevamo già prima di vederci al ristorante, e che c'erano stati dei baci tra noi... Kippeum era già parecchio sconvolta.
Cavolo, non potevo peggiorare il tutto lasciandola, a casa dei genitori per di più."

Dopo aver ammesso la consapevolezza che la relazione tra me e Kippeum non sarebbe durata ancora a lungo, seguirono alcuni secondi di silenzio.
Nel frattempo mi risedetti sul divano; cominciai a massaggiarmi le tempie, poiché tutti quei discorsi mi avevano fatto venire mal di testa.

"Sì invece." Commentò Jungkook, spezzando quel breve silenzio che ci aveva circondato, anche se per poco.

"Jungkook, non sono senza cuore come te."

"Non sono senza cuore... è solo che è così semplice!
Non vuoi più stare con Kippeum, ti piace di più sua sorella.
Lascia Kippeum, prenditi Haneul."

"La fai facile tu.
Ah, non vi ho detto la parte più divertente; quando Haneul ha lanciato la bomba, se n'è andata.
Non si sa dove, probabilmente a casa del suo ex... e i genitori hanno dato di matto."

"Conclusione?" Domandò Taehyung.

"Conclusione? La conclusione è che ora Haneul è con il suo ex!" Urlai in preda ad una crisi di nervi.

"Oh Hyung... sei geloso marcio!" Jungkook ridacchiò, prendendomi in giro.

"No, non sono geloso."

"Io dico di sì..."

"No. Ascoltate, non sono geloso... è che mi fa imbestialire il suo atteggiamento, tutto qui.
Il suo ex la tratta malissimo e lei che fa? Non solo lo difende andando contro la sua famiglia, ma va pure da lui!"

Feci dei respiri profondi... mi ero alterato e non poco.
Davvero non riuscivo a capire come ragionasse quella ragazza... ma aveva già dimenticato tutto il male che quell'idiota le aveva fatto?

"Sei sicuro che sia andata da lui?" Mi chiese Taehyung.

"Ma è ovvio! Mica è stupida che va dalle amiche... i genitori la troverebbero subito."

"Hai detto che si chiama Min Yoongi il suo ex, vero?" Chiese Jungkook.

"Sì, perché?"

Un'espressione confusa e anche interrogativa si formò sul mio volto, quando vidi quei due lanciarsi delle occhiate furtive.
Onestamente odiavo quando facevano così, avevano un linguaggio tutto loro per comunicare e io non li capivo mai.
All'improvviso si alzarono; Jungkook si posizionò di fronte a me e posò le mani sulle mie spalle e quel che disse in seguito mi lasciò alquanto stranìto.

"So dove abita. Andiamo a prenderla."







~ Angolo Autrice ~

Scusate per la tanta attesa!
Spero che questo capitolo e la storia in generale vi stia piacendo!
Fatemelo sapere con un voto e/o un commento, mi piacerebbe conoscere le vostre opinioni.💜

Il lavoro mi ha rallentata molto, ma cercherò di aggiornare più frequentemente My sister's boyfriend.

Piccola curiosità:

Team Jimin o Team Yoongi ?

─── ❖ ── ✦ ── ❖ ───

Concludo facendo tanti, tantissimi auguroni al protagonista maschile di questa storia!
Tanti auguri a Jiminie, che possa passare il suo compleanno con assoluta serenità e felicità, e con le persone per lui più importanti.🥳

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