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ʏᴏᴏɴɢɪ's ᴘᴏᴠ


Mentre accompagnava Hoseok a casa in autobus, Yoongi si sentiva nervoso: non voleva lasciarlo tra le mani di quel mostro, aveva paura di perderlo... e non aveva mai avuto così paura per qualcuno prima di quel momento.
"Hyung?" Il rosso lo chiamò, sembrava quasi spaventato.
"Dimmi, Hobi."
"Grazie per non avermi fatto sentire stupido dopo quella sera, e dopo il bacio al mare."
Il maggiore sentì le sue guance diventare rosse. "Tu non lo hai fatto con il bacio a casa mia. Io... non so cosa stia succedendo in questo periodo, perdonami, davvero."
Il più piccolo sospirò. "Nemmeno io. Possiamo lasciarci tutto questo alle spalle? È un pensiero che mi tortura sempre più spesso."
Yoongi annuì: anche lui aveva lo stesso desiderio del ragazzo più giovane. "Ci sto, Hobi. Oh, siamo arrivati, stai attento a tuo padre."
"Certo. Grazie mille, hyung."

Dopo aver lasciato scendere Hoseok alla sua fermata, Yoongi aspettò quel poco che serviva, e scese alla propria a sua volta. Andò velocemente in casa, non amava stare fuori con il buio, e si preparò per andare al lavoro. Erano le 18:30, aveva tutto il tempo per fare una doccia prima che Victoria venisse a recuperarlo per portarlo al locale.
Mentre stava sotto il getto caldo dell'acqua, pensava e ripensava al bacio. Perchè aveva cercato protezione in quel modo? Yoongi non aveva mai baciato nessuno, ma gli occhi caldi e gentili di Hoseok lo avevano fatto sentire a casa. Forse... no, non poteva essere così. Non voleva provare nulla per lui, eppure quelle labbra erano così dolci, così invitanti.
Si ritrovò a piangere sotto la doccia, il corpo scosso dai singhiozzi, e non riuscì a smettere nemmeno mentre tentava di prepararsi con la forza della disperazione. Non sapeva bene perchè, ma non poteva controllare il fiume di emozioni che lo stava travolgendo.
"Yoongi, è permesso?" Victoria, che aveva una copia delle chiavi, era entrata nel suo appartamento. Dovevano essere già le 19, e probabilmente si erapreoccupata: di solito, Yoongi era puntualissimo.
"Che hai?" Si avvicinò a lui, iniziando ad accarezzargli la schiena. "Soffri di attacchi di panico?"
Cercò di calmarlo come poteva, ma ciò che Yoongi continuava a fare era piangere e tremare come una foglia. Si sentiva così vulnerabile, così idiota... in balia di sentimenti che nemmeno capiva.
Quando finalmente riprese il controllo sul suo corpo, i suoi occhi incontrarono quelli preoccupati della collega.
"Scusami." Mormorò. "Ora siamo in ritardo entrambi p-per colpa mia."
Tory lo guardò, con un sorriso gentile. "Volevo avvisarti che stasera c'è uno sciopero generale dei dipendenti nei locali, si lamentano tutti dello stipendio troppo scarso. Ho provato a telefonarti appena l'ho saputo, ma non rispondevi, e così sono venuta a dirtelo personalmente."
Gli preparò un thè, ascoltando ciò che il ragazzo aveva da dire, per poi fornirgli un'opinione delle sue.
"Non è successo nulla di grave. Probabilmente ti stai innamorando, ora ne sono certa, dopo le cose che mi hai detto anche l'ultima volta. Vi conoscete da poco ma, sai, l'amore va a piccoli passi. Cos'hai provato mentre le sue labbra erano contro le tue?"
Il ragazzo bevve un goccio della sua bevanda calda al limone. "Un'esplosione. Un casino, cazzo, tu non puoi nemmeno immaginare. Poi però mi sono calmato, e lui è diventato come un rifugio, e quelle labbra avevano il sapore di una casa che non ho mai avuto. Io non so davvero cosa provo per quello stupido pel di carota, ma purtroppo per me mi ci sono affezionato e penso a lui... a come sta, a cosa starà passando ora per colpa del cretino che è suo padre e a come vorrei portarlo via da quel dolore."
Lei annuì, comprensiva. "Sai, credo di poterti capire. Yoongi, innamorarsi non è sbagliato, è parte del vivere umano. Devi lasciare che i tuoi sentimenti si mostrino, non nasconderti dietro le lacrime."
Il ragazzo annuì, a testa bassa. "Credi che lui provi anche solo un minimo di sentimenti per me?"
Tory sorrise. "Da come si comporta, potrebbe essere, ma io purtroppo non sono una chiaroveggente."
Dopo averlo tranquillizzato un altro po', Victoria si scusò e lasciò l'appartamento, spiegando di avere un appuntamento con la propria ragazza. Aveva fatto ritardo di mezz'ora solo per stargli accanto e consolarlo... era davvero un'amica preziosa.
Sapeva che quella sera, Jimin e Jungkook sarebbero stati a cena a casa dei Park, mentre Seokjin fuori con Namjoon... Taehyung era fuori con alcuni hyung suoi amici-attori che stavano lavorando con il ragazzo per la produzione e recitazione in un drama-e Yoongi so trovava a passare la serata da solo: chissà, se Hoseok era impegnato, magari avrebbe potuto uscire con il ragazzo dai capelli rossi.
"Pronto? Hyung, sei tu?"
"Hobi, ti disturbo? Hai da fare?"
"No..." la voce del minore sembrava incerta. Yoongi udì dei rumori in sottofondo, vetro che cadeva, forse.
"Hoseok, che succede?" Si allarmò, preoccupato per l'amico.
"N-nulla, solo uno degli attacchi di rabbia di mio padre. Passerà, passerà come ogni volta. Io sono nella mia stanza."
"Ti ha messo le mani addosso?!"
L'altro sembrava più calmo. "Sì, hyung, ma ha smesso poco dopo. Mi ha lasciato in pace, ha detto che questa sera vuole stare per i cazzi suoi. Usciamo?"
A Yoongi sembrò opportuno rispondere positivamente, non voleva rischiare che Hoseok si facesse ancora più male.
"Arrivo tra venti minuti, aspettami, Hobi."

Si diresse in camera, dopo essersi sciacquato il viso.
Indossò un paio di pantaloni pescati a caso dall'armadio, una maglia nera e un paio di normalissime scarpe in tinta con la t-shirt. Alle orecchie sistemò i suoi amati orecchini a cerchio, e mise al collo una delle sue collane preferite.
Sistemò i capelli in modo più o meno ordinato, guardandosi allo specchio: si trovava carino, decisamente.
Aggiunse al suo look una giacca con pattern militare, ed uscì di casa, portando con sè uno zaino: portafoglio, cuffie, acqua e una serie di oggetti per medicare le ferite che probabilmente avrebbe avuto Hoseok, e che era certo, non aveva fatto in tempo a sistemare da sè.
"Torno presto, Holly, esco con l'unica persona che io abbia mai baciato. E che mi abbia ricambiato, eh eh. Comunque non farti strane idee, palla di pelo, ci vediamo più tardi."
Controllò che l'animale avesse croccantini ed acqua, per poi chiudersi la porta alle spalle e mettere le chiavi nello zaino.

Raggiunse casa Jung in autobus, che per sua fortuna era arrivato giusto due minuti dopo l'uscita di casa, e non aveva nemmeno controllato gli orari su internet... una vera fortuna. Era bello che passassero anche la sera, almeno chi aveva necessità di viaggiare per lavoro (o per svago) e non aveva una macchina, poteva permetterselo.
Sentì Hoseok urlare un saluto al padre, e poco dopo se lo ritrovò di fronte, ammirandolo in tutta la sua... bellezza.

Il sorriso di Hoseok lo aveva momentaneamente destabilizzato. Era così luminoso... anche sotto la luce fioca di un lampione, sembrava davvero il sole. Aveva i capelli scompigliati come quando ci si alza al mattino, due o tre di essi erano curiosamente pettinati in piccole treccine. Era così particolare e così bello, non poteva pensare in modo differente da quello, del ragazzo davanti ai suoi occhi.
Indossava una camicia bianca, una giacca di vari colori tra loro molto in armonia e un paio di normalissimi pantaloni. Le sue scarpe erano le solite, quelle a cui sembrava tanto affezionato.
"Hai messo il fondotinta? Lo hai comprato?" Indagò il maggiore, con un sospiro.
"Mio padre non mi avrebbe mai lasciato uscire senza, hyung." Ricordò, abbassando lo sguardo. "Ho con me una salvietta, me lo posso togliere... se vuoi."
Yoongi annuì. "Non stiamo qui, vieni. Ho pensato ad un posto dove possiamo andare."
Arrivati nei pressi del parco più grande di Seoul, scesero dall'autobus.
"Siediti su quella panchina." Lo invitò gentilmente, prendendo la salvietta dallo zaino del minore. "Ci penso io." Gli tolse il trucco dal viso, prendendo poi ciò che aveva portato.
Mise la crema sui lividi, domandando all'altro in quali altri modi suo padre lo aveva ferito o dove gli aveva arrecato dolore.
"Mi ha solo dato qualche colpo di cintura alla schiena e nulla di più." Hoseok si torturava le mani, nervoso.
Dopo aver controllato che non ci fosse nessuno, Yoongi alzò i vestiti al ragazzo e disinfettò tutto, mentre il rosso tratteneva il dolore.
"Ho finito, va tutto bene." Lo rincuorò, mettendo al suo posto ogni cosa. "Brucia solo un pochino, poi passa, te lo assicuro."
Vedere la schiena martoriata di Hoseok era orribile, ogni volta: ferite con punti di sutura, lividi, ematomi e ora i segni della cintura...
"Hyung, a che cosa pensi?" Il minore si accorse del suo essere perso tra i pensieri.
"Nulla, credimi."
"Non preoccuparti per me, ci sono abituato." Hoseok cercò la sua mano, per poi stringerla nella sua. Era calda, rassicurante.
"Idiota, sai che è normale che io mi preoccupi. Non si scherza, con il dolore fisico, ed io lo so bene."
Il più piccolo abbassò lo sguardo. "Ti hanno fatto del male, Yoongi?"

Il maggiore deglutì a vuoto, sentendo l'ansia salire. Avrebbe dovuto dirglielo?
Sì, probabilmente sì.
"È successo lo scorso anno. Ero in carcere, come tu sai. Gli altri prigionieri non mi trattavano bene, durante le ore d'aria finiva sempre tutto a pugni, cazzotti e anche peggio. Una volta, uno di loro mi ha preso a calci. Ora però sto bene, davvero."
Hoseok si fermò, stringendo più forte la mano di Yoongi nella sua.
Lo guardò per quelli che parvero minuti, i suoi occhi caldi e rassicuranti mostravano ora preoccupazione, e il cuore del più grande fece salti talmente alti da far invidia ai migliori tuffatori di tutta la regione.
Chiunque avrebbe detto parole di conforto, avrebbe pronunciato qualcosa del tipo "oh, mi dispiace." Oppure "capisco il tuo dolore, avrei voluto essere lì per aiutarti." Ma Hoseok non era quel tipo di persona. Non si perdeva nelle parole, aveva un modo tutto suo di comunicare cosa provava agli altri.
Si avvicinò a Yoongi ancora di un passo, e mise la sua mano libera dalla stretta sul cuore dello hyung, finché non lo sentì più calmo, regolare.
Il biondo sorrise dolcemente a quel gesto, il più piccolo sembrava un bambino di qualche anno, era davvero adorabile il modo in cui si stava comportando. Una volta che il maggiore fu tranquillo, tolse entrambe le mani da dov'erano, e allacciò le braccia attorno alle spalle di Yoongi, e lo strinse in un abbraccio.
Non disse nulla, rimase solo fermo in quel modo, e Yoongi poté sentire quanti sentimenti il più piccolo stesse provando in quel momento. Lo strinse più forte, una silenziosa richiesta perchè Hoseok non lo lasciasse proprio in quel momento, quando aveva più bisogno di lui.
E, come se lo avesse potuto davvero udire, Hoseok si voltò e lo prese a 《cavallino》,portandolo in giro per il parco e facendolo ridere.
Cos'aveva di speciale quel ragazzo? La capacità istantanea di far sorridere Yoongi e curare la sua anima spezzata, di far uscire la risata che spesso teneva nascosta e che suonava come cristallo, perchè quasi nessuno la sentiva mai.
Dopo quel divertente gioco, tenendolo sempre in quel modo, Hoseok lo portò ad un fast food, lasciandolo solo per entrare ed ordinare, e quando uscirono lo riprese così.
Girarono la città in quella buffa maniera, mangiando hamburger di dubbia qualità e patatine unte e piene di sale, ridendo ancora come bambini e fregandosene altamente di quella vita antipatica e bastarda che aveva creato loro tanti problemi... quella sera avevano deciso di essere normali studenti in preda ad una scia di euforia e idiozia, così tanto che Hoseok non sembrava nemmeno sentire dolore alla schiena.
"Ti ringrazio tanto." Disse ad un tratto, stupendo Yoongi: avrebbe dovuto essere il biondo a ringraziare, non Hoseok. "Ti ringrazio per essere il mio alleato in questo grande casino. Ti è piaciuto il panino?"
Yoongi annuì. "Ti devo ringraziare anche io, nessuno mi hai mai consolato così. Sicuro che non ti faccia male la schiena?"
"Non importa, mi sono divertito. Scendi, hyung, tra poco arriva l'autobus."

Angolo autrice~
Salve gente!
Ebbene, devo informarvi di alcune cose :3
-Ho finito la mia sessione invernale di esami, finalmente, quindi dovrei riuscire a scrivere più spesso (o almeno, ci proverò)
-Avevo fatto una scaletta di questa storia, ma la mia ispirazione mi sta facendo scrivere scene non programmate xD (da un bel po' di capitoli va così, ma spero vi stiano piacendo comunque)

Buona serata uwu
~Ely❤

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