ʜᴏsᴇᴏᴋ's ᴘᴏᴠ
Era passata una settimana dalla serata al cinema, e Hoseok si era appena a svegliato, scoprendo tra l'altro di aver quasi finito il fondotinta.
Doveva coprire i nuovi lividi che decoravano il suo viso: si notava che suo padre era tornato a casa, insomma.
Aveva un male alla testa allucinante, ma forse un buon caffè alla veloce, una compressa di tachipirina e un paio di biscotti al cioccolato avrebbero fatto miracoli.
Ovviamente, nulla sfuggì allo sguardo meticoloso di Min Yoongi.
"Hey, ragazzino... questi sono lividi..." Yoongi notò che aveva segni sulle guance, nonostante avesse cercato di coprirli, non era stato troppo bravo con quel poco di fondotinta che era rimasto.
"Non è nulla." Rispose il minore, ma l'altro non si fidò e lo costrinse a struccarsi con una salvietta che aveva con sè.
"Se non hai nulla, perchè sembri così stanco, e hai questi lividi? Tu non me la racconti giusta, sono certo che tuo padre ha fatto peggio del solito. Vieni." Lo trascinò in infermeria, facendogli trattenere delle smorfie di dolore, siccome aveva male più o meno ovunque.
"H-hyung fai piano..." sussurrò, si sentiva piuttosto debole.
Finalmente arrivarono in infermeria, dove Yoongi parlò un momento con la responsabile, che disse di aspettare un momento.
"Ma certo, mi occuperò immediatamente del signorino Jung. Cosa è successo?"
Il rosso si morse il labbro, cercando una scusa plausibile.
"Questa mattina sono caduto, e siccome sono molto sbadato sono capace di cadere anche di faccia. Non ho avuto il riflesso di mettere le mani prima per non farmi troppo male, ma grazie al cielo non mi sono rotto il naso. Ho detto allo hyung che non era necessario, ma lui ha voluto comunque portarmi qui."
L'infermiera annuì. "Le darò una pomata per il viso, ma è necessario fare anche qualche impacco con il ghiaccio e un po' di riposo. Si sdrai pure qui, il suo amico potrà farle compagnia."
Hoseok obbedì, mentre la donna lo copriva e gli passava la crema sul viso.
"Signorino... mi faccia provare la temperatura, sembra che ci sia alterazione. Deve decisamente risposarsi. Comunicherò ai professori la vostra assenza, ovviamente giustificata."
Yoongi si arrabbiò parecchio con il rosso, e gli parlò quando l'infermiera fu sparita dalla loro visuale.
"Sono sicuro che la febbre sia stata causata da un'infezione delle ferite, sei anche molto debole a livello corporeo, ma perchè non hai detto che non stavi bene?! Nè a me, né a Nam... a nessuno!"
Il minore sospirò. "Non volevo dirvi che stavo male perchè so che vi sareste preoccupati per me." Confessò, nervoso.
Yoongi sospirò. "A volte vorrei prenderti a padellate, ma in senso figurato ovviamente. Penso sia piuttosto normale la mia preoccupazione, no? Vedo un amico con dei lividi in volto sapendo anche il resto della verità e non dovrei allarmarmi?!"
Il rosso annuì piano. "Scusami. È che anche la settimana scorsa ti ho fatto stare in pensiero e mi hai dovuto aiutare..."
Si era risvegliato nel suo letto, il dolore alla schiena era diminuito. Rammentava Yoongi che lo aiutava, ma accanto a lui in quel momento il biondino stava dormendo. Le sue labbra delicate erano distese in un sorriso, il naso piccolino lo faceva sembrare un bimbo, e la sua carnagione simile a porcellana contrastava con le ciglia scure.
"Ti sei svegliato." Mormorò, ancora mezzo nel mondo dei sogni.
"Sì, hyung. Grazie per esserti preso cura di me prima, e scusami se sono svenuto, ma il dolore e la stanchezza..."
Yoongi gli aveva preso la mano. "Shhh, è okay. Come ti senti?"
Hoseok si ranicchiò contro di lui. "Mi sento uno straccio. Ma mi hai aiutato, e te ne sono grato."
Yoongi aveva avvolto nel suo abbraccio, promettendogli che sarebbe stato accanto a lui senza problemi.
"Che ore sono, hyung?"
"Sono le due di notte, Hoseok, dormi. So come si comporta tuo padre anche la sera, quindi ora riposati il più possibile. Domani riporterò lo scooter alla sorella di Jin-hyung, quindi da dopodomani andremo in autobus, assieme a Namjoon. Ha deciso di non mettere i pattini per un po', dopo l'incidente."
Il rosso aveva annuito, comprendendo la situazione. "Va bene. Buonanotte, Yoongi-hyung."
"Notte, Hobi."
E sì, aveva adorato il modo dolce di Yoongi di prendersi cura di lui, ed ora si sentiva così in colpa per non avergli detto nulla...
"Non è una scusa, Hoseok. Sai bene che su di me puoi contare." Yoongi si portò una mano alla tempia. "Che cazzo ho sbagliato con te?!"
Il rosso chiuse gli occhi. "Sono io che ho commesso un errore, la prossima volta dirò tutto." Promise, cercando di calmare lo hyung.
"Vado a prendere un po' d'aria." Annunciò il maggiore, uscendo prima che l'altro potesse protestare.
"Ecco." Pensò, sospirando. "ho fatto un altro casino."
Namjoon entrò qualche minuto dopo, era tornato in buona salute, e scherzò sul fatto di essere tornato a star bene proprio quando ad Hoseok accadeva qualcosa. "Sono uscito dalla classe per venirti a trovare, mi hanno detto che non stavi bene." Spiegò, ma il suo tono cambiò immediatamente quando si rivolse al maggiore guardandolo in volto. "Dio, hai il viso pieno di lividi." Si preoccupò, sedendosi accanto a lui. "Mi vuoi raccontare cos'è successo? Ho visto Yoongi-hyung piuttosto giù di morale."
Il rosso annuì. "Si tratta di mio padre. Sai... è tornato a casa dopo un periodo di vacanza, diciamo. Ha usato la sua delicatezza per prendermi e picchiarmi come sempre, il problema è che una ferita ha fatto infezione e mi ha fatto alzare la temperatura corporea. Ho cercato di scusarmi con Yoongi per non avergli detto nulla, ma mi sono reso conto che non ho detto niente a nessuno, nemmeno a te."
L'amico sospirò. "Hope, non cambierai mai, davvero mai. Dovrei incazzarmi pure io con te, ma ogni tanto sei proprio una testa di minchia, amico, non cambierai mai. Vuoi dirmi perché diavolo non dici un cazzo a nessuno?!"
Il rosso abbassò lo sguardo, stringendo le coperte con rabbia. "Forse per non impensierirvi?"
"Siamo tuoi amici, cazzo!"
"Avete già i vostri problemi..."
Namjoon lo guardò negli occhi. "Smetti di dire queste idiozie, Jung Hoseok. Cosa fanno gli amici, eh? Si aiutano, okay? Non credi di aver detto abbastanza bugie nella tua vita?"
Il ragazzo più grande annuì. "Perdonami, Nam, davvero."
"Sai, sei sempre stato un rebus, per me. Nessuno è mai riuscito a capirti fino in fondo, Hope. Nonostante ti conoscessi da anni, sapevo che qualcosa mi nascondevi, ma anche ora che so la verità cerchi di negare il tuo stato d'animo e di salute. Perchè menti, mh?"
Hoseok si sistemò meglio le coperte. "Non ti renderebbe felice sapere che sto bene?"
"Se fosse la verità, ovvio. Ma siccome non lo è, dovresti cercare di dire sempre le cose come stanno."
I due rimasero per un po' a parlare, fino a quando l'infermiera non obbligò Namjoon ad uscire per lasciar riposare Hoseok, dopo avergli promesso di portare le sigarette a casa del padre assieme alla comunicazione che sarebbe andato a casa Kim per studiare con Nam.
Solo in quella stanza, Hoseok si sentì tristemente solo. Ricevette visite anche da parte dei più giovani del gruppo e Seokjin-hyung, mentre Yoongi lo venne a recuperare solo la sera, verso le 18, quando la scuola chiudeva agli studenti, dopo aver fatto il suo turno di lavoro.
"Vieni, è ora che tu vada via di qui. Mi occuperò io di te, Namjoon ha già pianificato tutto. Starai magicamente anche a dormire a casa sua, scrivi un messaggio a tuo padre." Disse, severamente. Probabilmente era ancora arrabbiato con lui.
Firmò alcuni moduli in infermeria, e seguì Yoongi fino alla fermata dell'autobus, ben coperto a causa dell'alterazione che ancora aveva, ma che sarebbe presto passata grazie alle medicine.
Dopo il silenzio tombale in autobus, gli unici rumori che si sentirono furono i loro passi, seguiti dal rumore della chiave per aprire la porta dell'appartamento di Yoongi.
"Holly!" L'animale domestico del padroncino di casa fece le feste al proprietario e anche ad Hoseok, che ebbe il permesso di togliersi il giubotto e la sciarpa, lasciandoli sull'appendiabiti.
"Poggia lo zaino qui e vai a stenderti sul mio letto, riposati. Arriverò tra una decina di minuti con la pomata, ne ho in casa ma devo cercarla, e anche un impacco di ghiaccio."
Hoseok fece come richiesto, sistemandosi tra le morbide coperte. Il cuscino aveva il profumo inconfondibile di Yoongi, la camera in sè era molto bella e si prese un momento per osservarla bene: l'armadio era grande, di legno chiaro, e il lampadario riprendeva quello stile.
Sulla scrivania vi erano varie attrezzature come pc e sintetizzatori musicali, oltre ad una sedia da ufficio.
Completavano il tutto uno scaffale con libri e CD, un paio di quadri alle pareti, il letto ed un comodino.
Accanto al letto dove stava riposando, una grande finestra aveva le tende ancora aperte, di un blu notte, Yoongi-hyung aveva decisamente buoni gusti.
Qualche minuto dopo, Yoongi tornò da lui, spalmando una pomata sui suoi lividi, e portandogli un impacco di ghiaccio per farli sparire il prima possibile. "Che cosa vuoi mangiare per cena?" Gli chiese poi, dopo essersi occupato di lui.
"Non ho fame." Rispose Hoseok: gli avevano detto di essere sincero, dopotutto.
"Cucinerò del pollo e un po' di riso, sono alimenti che non credo avrai difficoltà a mangiare, Hoseok. Non puoi non mangiare, sei molto debole e hai bisogno di energie, oggi a pranzo so che non sei riuscito a toccare cibo. Chiamami se hai bisogno, sono in cucina."
Lo hyung era testardo, proprio come lui, e questo in un certo senso li rendeva molto simili, rendendo difficili anche le litigate... entrambi volevano avere ragione e tutti e due spesso credevano di averla.
Sentì Yoongi trafficare con gli utensili da cucina, ma venne immediatamente distratto da una presenza a quattro zampe sul suo letto, che si accucciò accanto a lui.
"Holly, il tuo padroncino non ti fa le coccole, eh?" Cominciò ad accarezzare il suo pelo morbido-tastando con le mani per cercarla, siccome aveva l'impacco di ghiaccio su una guancia e gli impediva la visuale-ricevendo qualche leccatina sulla mano, che lo fece ridere.
"È pronto!" Annunciò Yoongi, dopo aver terminato di preparare il riso.
Entrò nella stanza, togliendo al ragazzo l'impacco ed aiutandolo a sedersi, facendogli poggiare la schiena ai cuscini precedentemente sistemati.
"Ecco qui."
Hoseok mangiò controvoglia, sia per la debolezza, sia per via della colpa che sentiva nei confronti dello hyung.
Il biondo mangiò accanto a lui, fino a quando non ebbero finito per poi riportare tutto in cucina e far partire la lavastoviglie.
"Mi dispiace." Mormorò Hoseok, quando l'amico lo raggiunse sul letto.
"Eh?"
"Scusami. Scusami se sono stato idiota, perdonami. Prometto che ti dirò tutto d'ora in avanti, che smetterò di farti preoccupare, che sarò sincero..." si sentiva così stupido, così inutile. Aveva 18 anni e si comportava da bambino. "Hyung davvero, io non volevo farti sentire così, sei una persona fantastica, ma io con le persone proprio non ci so trattare e nemmeno parlare, cambierò!"
"Sta zitto, Hoseok, smettila, stai peggiorando le cose!" Yoongi si ranicchiò con la testa poggiata alle ginocchia, sembrava aver bisogno di calmarsi. "S-sembri lui... diceva che sarebbe cambiato!"
Non capendo cosa aveva detto di così strano da aver turbato lo hyung e non sapendo come calmarlo-nonostante vi avesse provato in tutti i modi proprio non riusciva- decise di telefonare a Jimin.
"Devi farlo sentire al sicuro, devi distrarlo da quei pensieri, solo legati a suo padre." Spiegò il più piccolo. "Non so cosa tu gli abbia detto esattamente, ma prova a fare qualcosa che possa distrarlo e calmarlo, come accarezzargli i capelli o cantargli qualcosa, segui l'istinto."
"Grazie, Chim."
Si avvicinò allo hyung, sollevando il suo viso pallido e solcato di lacrime. Gli asciugò quelle che rigavano il suo volto, sfiorando delicatamente le sue guance con i polpastrelli. Dopodiché, cominciò ad accarezzargli i capelli biondi, senza interrompere il contatto visivo e regalandogli un dolce sorriso.
Poco dopo, Yoongi si sporse in avanti e, ad occhi chiusi, posò le proprie labbra su quelle di Hoseok, che non capì che cazzo stava accadendo.
Min Yoongi... lo stava baciando?
Stava succedendo di nuovo?
Eppure, seguì l'istinto come gli aveva consigliato Jimin, ricambiando quel contatto.
Quando si staccarono, Yoongi riaprì gli occhi, ricordavano tanto una tempesta.
Lo osservò in silenzio per un po', e poi si accomodò tra le braccia di Hoseok, che riprese ad accarezzargli i capelli, con il cuore ancora a mille.
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