✿chαptєr thírtyfívє✿
ʏᴏᴏɴɢɪ's ᴘᴏᴠ
"Hyung... hyung ti amo."
Yoongi si avvicinò al rosso, prendendo il suo viso tra le mani. "Anche io, Hoseok. Non ho mai smesso, nemmeno quando hai perso la memoria."
"Hai sofferto tanto per colpa mia, mi dispiace davvero." Si scusò, si vedeva come si sentiva in colpa.
Yoongi gli accarezzò una guancia per cercare di calmarlo, non era affatto il colpevole per quella brutta situazione, ma era il signor Jung.
"Hobi, amore, è colpa di tuo padre e non tua. Come è sua la colpa delle tue bugie, dei lividi e di tutto il dolore che per tanto tempo mi hai nascosto. Ma ora sei al sicuro, te lo giuro. Ora che hai recuperato la memoria... ricordi qualcosa di quel giorno in cui poi ti ho trovato e salvato più o meno da morte certa?"
Fece partire la registrazione per il giudice, senza farlo notare al rosso. "Vedi hyung, non gli ho portato le sigarette che come sai mi costringeva a comprare ogni giorno con i soldi che avrei potuto usare per il cibo. Si è arrabbiato molto con me, così ha u-utilizzato la cintura e... mi ha ferito sulla schiena, talmente tanto da far uscire il sangue, f-faceva così male Yoongi." Le lacrime scorrevano copiose sul volto del rosso, ma aveva bisogno che dicesse tutto.
Gli prese la mano, per confortarlo mentre continuava.
"Poi si è incazzato ancora di più e ha lanciato delle bottiglie di alcool vuote sul pavimento e si sono rotte, mi ha detto che ero un idiota e che dovevo raccogliere tutti i cocci di vetro. Mi sono conficcati nelle mani, poi... ha detto che ti avrebbe ucciso, hyung, e ho cercato di prendere le tue difese nonostante fossi sul c-cazzo di pavimento, dolorante. Ricordo che mi diede un calcio nello stomaco e... e poi mi sono risvegliato qui."
Lo strinse a sè dopo aver spento la registrazione, cullandolo nel suo abbraccio.
"Andrà tutto bene Hoseok, testimonierai in tribunale ripetendo quello che mi hai detto e lui andrà dove merita."
Sapeva che era stato doloroso per lui, che forse il trauma non sarebbe mai passato, era troppo per un ragazzo sperimentare qualcosa del genere.
Ora che Hoseok ricordava era certo che avrebbe avuto incubi a non finire ogni santissima notte, ma lui non si sarebbe mosso da quella stanza.
I dottori vennero informati della situazione, recuperarono l'audio della confessione per mandarlo al tribunale e poi fecero alcune visite al ragazzo.
Eletteoencefalogramma per vedere la situazione del suo cervello, domande per la memoria e impostarono una routine di esercizi e terapie per aiutare il ragazzo a tornare ad una vita normale.
Stare a letto tutto quel tempo non aveva di certo giovato alla sua salute.
I giorni passarono, compreso l'arrivo dell'anno nuovo, e lui era sempre accanto ad Hoseok.
Ogni notte il rosso si svegliava in preda agli incubi, e Yoongi che riposava sulla sedia si alzava e lo calmava. Cantava a bassa voce per lui, gli accarezzava i capelli e lo rassicurava.
"Il tuo papà non è qui, amore, non ti farà nulla." Gli ripeteva dolcemente, sdraiandosi vicino a lui per abbracciarlo. Poi Hoseok si riaddormentava, per lo meno fino all'incubo successivo o, se era fortunato, era anche "solo" uno ogni notte.
Qualche volta, il ragazzo aveva dei piccoli vuoti di memoria della durata di qualche minuto, nel quale sembrava completamente assente. Yoongi però era lì per lui, e lo aiutava a tornare nel mondo reale così cattivo e spaventoso.
Oltre alle notti difficili, Hoseok doveva fare i conti con lo psicologo: ci andava ogni giorno, e ormai aveva il permesso di tenere Yoongi accanto a sè come conforto. In reparto tutti conoscevano Yoongi, il fidanzato perfetto, e ormai le infermiere li avevano preso talmente in simpatia da chiudere un occhio sugli orari di visita, anche quelli notturni che in teoria non erano permessi se non per i pazienti minorenni.
Seguiva i progressi del suo ragazzo anche nella terapia occupazionale, dove si destreggiava nel recuperare totalmente le abilità motorie fini, stare allettato e senza memoria gli aveva impedito di trovare piacevole piccole cose come il jenga o il maneggiare oggetti di uso comune-posate e bicchieri a parte, in quanto era necessario per lui mangiare.
Dopo qualche mese di terapie e lavoro costante, Hoseok venne allietato da una bella notizia, che Yoongi adorò: poteva essere dimesso.
"Signorino Jung, firmi questi moduli. Lei ora potrà essere dimesso... metta il suo nome, cognome, data di nascita e luogo, il suo numero di cellulare e il domicilio. Aggiunga anche la data di dimissione, per favore." Disse l'infermiera, passando al rosso dei fogli. Era stato più due mesi in ospedale, ora poteva tornare alla vita normale, anche se non doveva fare enormi sforzi per un po' e continuare a riposare a sufficienza. Gli infermieri si erano raccomandati con Yoongi di tenere sotto controllo il suo ragazzo, e di avvisarli in caso di eventuali problemi.
Avrebbe comunque continuato, per ora settimanalmente, gli incontri con lo psicologo e la terapia occupazionale. Yoongi veva notato che Hoseok se ne vergognava molto.
Il fatto era che il rosso non si rendeva conto che andare da uno psicologo o svolgere qualche tipo di terapia non era affatto qualcosa di cui vergognarsi, ma qualcosa che poteva succedere a chiunque.
"Hobi, non vergognarti, okay piccolo? Ora firma, andiamo via da qui."
"Io..." Hoseok si morse il labbro. "D'accordo."
Scrisse nella zona 《domicilio》l'indirizzo della casa che suo zio aveva comprato, e Yoongi spiegò che lo avrebbe accompagnato personalmente.
"Ecco. Questa sarà la nostra nuova casa." Gli disse, arrivato davanti ad una villetta modesta ma molto carina, con un giardinetto davanti.
Il rosso non capiva. "Nostra?"
Yoongi annuì, sorridendo. "Vedi Hoseok, hanno tolto a mio padre la paternità, finalmente, non può più considerarsi un genitore visto come si comporta. Strano ma vero, l'assistente sociale che si è occupata di me ha deciso di adottarmi... indovina con chi si è fidanzata?"
Hoseok spalancò gli occhi. "Mio zio?"
Yoongi annuì, con le lacrime ormai che scendevano sulle sue guance, perchè nemmeno lui era stato capace di crederci all'inizio, quando aveva ricevuto la notizia.
"Abbiamo una famiglia, Hoseok, una famiglia che ci vuole bene... stanno pensando di rendere l'adozione proprio da entrambe le parti, nel senso che tuo zio potrebbe adottare anche me e l'assistente sociale anche te, anche se sarà strano considerarti mio fratello."
Hoseok ridacchiò. "Ti amo cazzo, è bellissimo tutto questo." Yoongi lo strinse a sè abbracciandolo, per poi baciarlo sull'uscio di casa, ignorando le lacrime che ormai entrambi sentivano sulle guance.
"Allora, avete intenzione di stare sulla soglia ancora per un po' o vi degnate di entrare?" Lo zio di Hoseok rise, ed entrarono tutti rossi per l'imbarazzo.
"Bentornato, tesoro." L'assistente sociale scompigliò i capelli a Yoongi. "E ciao, Hoseok. Sono Heleen, faccio l'assistente sociale e mi piacerebbe davvero tanto poter instaurare un legame con te come caregiver. Sempre se... ti fa piacere."
Il rosso annuì all'idea, e Yoongi non potè fare a meno di quanto ad Hoseok dovesse mancare la sua madre biologica.
"Sappiamo di non essere i vostri genitori, e che mai prenderemo davvero il loro posto." Il signor Jung fece accomodare entrambi a tavola, dove lui ed Heleen avevano apparecchiato un pranzo luculliano.
"Ma ci impegneremo per darvi tutto l'amore di cui avete bisogno. Avete un passato difficile alle spalle, ma questo non vuol dire che debba esserlo anche il vostro futuro."
Heleen sembrava d'accordo. "Propongo di brindare a questa nuova.. famiglia?"
I bicchieri pieni di acqua tintinnarono al contatto, era un modo per sancire quella nuova e meravigliosa realtà.
Yoongi non aveva mai avuto davvero una famiglia, a differenza di Hoseok che quando era più piccolo aveva dei genitori 《normali》, poichè sua nonna sì era famiglia, ma non gli aveva mai dato l'impressione di essere davvero così amato e ben voluto.
Invece, Heleen e Jaesung sembravano due futuri genitori molto amorevoli, si occupavano dei loro bisogni e avevano comprato una casa migliore delle loro precedenti solo per poter dare a tutti un ambiente felice e sereno.
"Heleen... scusa, posso farti una domanda?" Chiese Yoongi, che ancora faticava a chiamarla mamma.
"Dimmi pure, tesoro."
"Ho visto che avete arredato una stanza matrimoniale per me e Hobi, è adorabile, ma... l'altra camera da letto oltre alla vostra e alla nostra?"
Heleen arrossì. "Vedete, io e Jaesung aspettiamo un bambino o una bambina, ancora non sappiamo il sesso. Lo abbiamo saputo poco prima di comprare casa, e così abbiamo pensato di prenderne una più grande."
"È una notizia bellissima!" Esclamò Hoseok, era bellissimo quando aveva gli occhi lucidi. "Una sorella o un fratello, quindi."
Yoongi annuì. "Sì, diciamo di sì. Congratulazioni, davvero."
Si prese un momento per tornare alla serietà, guardando i suoi genitori adottivi. "Io... io non so se riuscirò mai a chiamarvi mamma e papà. Il mio padre biologico era uno stronzo, e mia madre una donna che mi ha messo al mondo per sbaglio. Sono un errore del destino, e non ho mai sperimentato davvero l'affetto di una famiglia quindi, scusatemi ma non credo di riuscire a reggere tutto questo ora che mi sono reso conto della situazione." Spiegò. "Inoltre, avrete un figlio biologico quindi io non sono nessuno in confronto, almeno Hoseok è imparentato con te, Jeasung, ora che mi rendo conto, l'unico estraneo sono io."
Si alzò da tavola, correndo via fino alla stanza che avrebbe condiviso con Hoseok.
"Amore." Il rosso si avvicinò al letto dove Yoongi si era rifugiato, avvertiva la preoccupazione nel suo tono di voce.
Lui dal canto suo, non riusciva a smettere di piangere, aveva rovinato la bella notizia di Heleen con una scenata infantile e si sentiva estremamente in colpa per il suo comportamento.
"Yoongs eddai, non sono venuto per parlare con una coperta ma con il mio ragazzo."
Ridacchiò nonostante lacrime, mentre Hoseok lo abbracciava da sopra.
"Ti amo Hobi... però davvero mi sento così sbagliato."
"Non sei sbagliato Yoongi, ci hanno preso con loro perchè volevano una famiglia, ed il fatto che ora avranno una bambina o bambino biologico non significa nulla... il fatto che io sia il nipote di quello che per lo stato ora è mio padre è totalmente indifferente alla stessa maniera, piccolo. La famiglia si costruisce sull'amore, non sul sangue o sulla parentela." Hoseok si intrufolò sotto le coperte, stringendo a sè il maggiore. "Hai capito amore?"
Yoongi si asciugò le lacrime, tirandolo a sè per ricevere un bacio, non si sarebbe mai stancato di fare sue quelle labbra così belle, il suo piccolo sole... lo amava così tanto, così tanto che avrebbe dato il mondo per lui.
"Saranno arrabbiati con me?"
"No Yoongs, affatto. Erano solo preoccupati, ma ho promesso loro che mi sarei occupato di te. Hanno detto che non siamo obbligati a chiamarli mamma e papà, lo faremo quando saremo pronti, se lo desideriamo davvero. E poi, hanno spiegato che la creatura che nascerà non dovremmo per forza considerarla come una sorella o fratello minore, ma come loro figlio.
"Sono così buoni con noi, Hoseok, che abbiamo fatto di così speciale per meritarci finalmente una famiglia?"
Hoseok gli diede un bacio sulla fronte. "Abbiamo sofferto molto, ecco cosa."
Si staccò bruscamente da lui, e Yoongi capì dal suo sguardo che era uno dei momenti in cui aveva un vuoto di memoria.
"Amore, va tutto bene, ora ricorderai te lo assicuro."
"Chi sei..."
"Sta zitto, Hobi, vieni qui."
Lo strinse semplicemente a sè, fin quando Hoseok non ricambiò la stretta, facendogli capire che era tornato al mondo 《reale》e ricordava di lui.
"Mi aiuti sempre, Yoongs, ti amo davvero tanto."
Uscirono dal letto, andando a guardare fuori dal balcone.
"Anche io, Hobi. E comunque hai ragione, direi che ci meritavamo un po' di felicità. Ma... mi manca ancora qualcosa."
Hoseok lo guardò, non capendo.
"Quando saremo più grandi e avremo finito università e tutto, trovato un lavoro eccetera, ti piacerebbe sposarmi?"
Il rosso sorrise, gli occhi lucidi per la felicità, annuendo più volte. "Mille volte, mille volte sì. Non posso immaginare una vita senza di te, Yoongi-hyung."
Il maggiore gli diede un bacio, che di fatto aveva poco e nulla di casto. "E io non posso immaginare i miei giorni senza di te. Senza il tuo sorriso, i tuoi baci, le tue risate... il tuo corpo."
Fece per mettere le mani sotto la maglietta di Hoseok, che lo fermò. "Siamo sul balcone..."
"Non mi importa dove, io voglio amarti ovunque, mio piccolo e bellissimo ragazzo che diceva troppe bugie."
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
~Ely❤
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