Capitolo 38.

Levi's pov.

Girai nervosamente per il parco per oltre due ore senza ricevere nessun tipo di messaggio o di avvertenza da parte di Eren.

Frugai nelle mie tasche cercando il cellulare, accesi la schermata di blocco.
Nessun messaggio.

"Ah dannazione"
Dissi fra me e me mordendomi poi un labbro per la frustrazione.

Decisi di chiamarlo.
Aspettai paziente che rispondesse, ogni secondo che passò mi face salire l'ansia facendomi piano piano perdere la speranza.

Iniziai a fare qualche passo per alleviare anche se in modo impercettibile l'ansia per sbollire ciò che stava accadendo.
Infine partì la segreteria telefonica, mi morsi il labbro fino a farlo sanguinare, anche se in quel momento non ci diedi peso, era l'ultimo dei miei problemi.

Feci profondi respiri e chiusi la chiamata, infilai il cellulare nella tasca dei jeans e mi decisi ad andarlo a cercare iniziando dalla sua camera.

Bussai una volta, nessuna risposta.
Continuai a bussare nonostante non rispondesse nessuno.

Oh andiamo... non può essere così lontano.
Pensai.

Mi allontanai dalla sua camera andando a cercare per tutto l'istituto che stava iniziando ad animarsi di ragazzi indaffarati.
La ricerca divenne così ancora più complicata.

Setacciai tutto il college da cima a fondo, finché, con il fiatone, non notai di sfuggita una sagoma accoviacciata fuori i cancelli della scuola.
Mi fermai di botto, tornai indietro quel che bastò per constatare che quella figura appartenesse ad Eren.

Mi mancò un battito.
Mi sentii la testa pesante e le gambe deboli, ma non era il momento per crollare.

Gli corsi incontro.
Era accovacciato con la schiena incurvata, le ginocchia strette al petto con le braccia avvolte sulle gambe, il capo reclino.

"Eren..."
Dissi pallido in faccia, che ci faceva lì?

"Eren, ehi, rispondimi... Eren"
Dissi piegandomi sulle ginocchia vicino a lui.

Gli presi il viso alzandolo leggermente.
Incontrai i suoi occhi, apparvero gonfi, rossi e lucidi, il suo viso rigato dalle lacrime.

Sgranai gli occhi per poi stringerlo al petto.
"Eren, che è successo?"
Gli chiesi preoccupato, intento ad accarezzargli i capelli.

"Vuoi davvero saperlo Levi?"
Mi disse poi staccandomi ed allontanandomi.

Rimasi in silenzio aspettando che l'altro dicesse qualcosa.

"Ti odio..."
Disse fra le lacrime non riuscendo a trattenere il mio sguardo a lungo ed appoggiandosi così, le mani sugli occhi iniziando a piangere.

Mi trovai spaesato.
"E-eren-"

"TU ME LO AVEVI PROMESSO"
Mi urlò contro.

"Tu mi avevi promesso non fosse successo nulla..."
Disse poi con voce straziata e debole.

"Te lo avrei detto oggi, ci saremmo dovuti vedere e te lo avrei detto Eren!"
Dissi intuendo di cosa stesse parlando.

"PERCHÉ NON ME LO HAI DETTO PRIMA?!"
Mi urlò alzandosi e guardandomi con lo sguardo ricolmo di lacrime.

Feci lo stesso alzandomi.
"Non sapevo come dirtelo Eren, non sapevo come iniziare, te lo avrei detto ma ti hanno chiamato al telefono!"
Dissi in difesa.

"COME HAI POTUTO BACIARE FARLAN"
Mi urlò scandendo ogni parola e guardandomi dritto negli occhi.

"È STATO UN INCIDENTE"
Dissi alzando il tono di voce.

"COME PUOI BACIARE QUALCUNO PER SBAGLIO LEVI?!"
Mi urlò distrutto.

"TE L'HO DETTO, CI SIAMO SCONTRATI E CI SIAMO BACIATI, PUNTO."
Dissi tentando di controbattere.

"Sono venuto a saperlo da Petra per caso poche ore fa, capisci? DA PETRA. Mi ha inviato un messaggio nel quale diceva di avervi visti baciare in macchina l'altra sera"
Disse con un filo di voce, mentre lacrime su lacrime continuavano a sgorgargli sul viso.

"Ti ho detto come stanno le cose, te lo avrei detto Eren. CREDIMI CAZZO!"
Dissi sempre più nervoso.

"FINISCILA DI VEDERTI CON FARLAN"
Sbottò ad un tratto.

"Come scusa?"
Chiesi incapace di realizzare quella frase.

"NON AVVICINARTI PIÙ A LUI."

"Come puoi chiedermi una cosa simile?"
Chiesi sotto un stato di shock.

"TU LO SAPEVI IO FOSSI GELOSO. TU LO SAPEVI!"
Disse puntandomi un dito contro.

"È SUCCESSO PER SBAGLIO, LO VUOI CAPIRE, O SEI TROPPO ACCECATO DALLA GELOSIA PER RAGIONARE?!"
Sbottai infine, infastidito da quella richiesta.

"OH CERTO, PERCHÈ AVREI DOVUTO STARE ZITTO E NON DIRTI NULLA VERO?!"

"Non ho detto questo, ma dato che non sapevi come stavano le cose, una volta saputo l'accaduto ti saresti dovuto calmare, almeno un po'."
Dissi severo.

"Mi hai stancato Levi. Tu e Farlan dovrete finirla di essere così intimi."
Mi disse con serietà.

"Oh andiamo Eren, lui è anche etero, finiscila di ragionare con la gelosia, ti chiedo scusa per non avertelo detto prima, ma tra me e lui, non c'è assolutamente nulla se non semplice amicizia"
Dissi mettendo in chiaro le cose.

"È successo solo una volta?"
Mi chiese con disprezzo.
Titubai nel rispondere.

"...no"
Dissi infine.

"Immagino le altre volte non sia accaduto per sbaglio"
Continuò lui con tono acido.

"È una situazione complicata-"

"Fanculo"
Aggiunse in modo infantile, dirigendosi a passo veloce lontano da me e dal college.

Attraversò la strada, ma a metà una macchina nera gli andò contro quel che bastò per farlo indietreggiare e stordirlo, provocando stridolii da parte dell'auto che frenò di scatto.

Vidi scendere un gruppo di uomini vestiti impeccabilmente.
Mi mancò un battito.
Il respiro iniziò a svanire e con esso anche la voce.

"E-eren..."
Iniziai incapace di realizzare allungando un  braccio verso di lui, tentando di muovermi.

Puntai un fugace sguardo all'auto nera, vidi scendere Raphael, solo a quel punto la rabbia mi pervase facendomi riacquistare lucidità.

"EREN TOGLITI DI LÌ"
Gli urlai con tutta la forza che avevo.

Mi puntò uno sguardo spaesato e spaventato.

Ahh cazzo.
Pensai fra me e me.
Era troppo confuso per muoversi.

Iniziai a corrergli incontro ma venni bloccato da un paio dei suoi uomini il doppio di me.
Mi afferrarono le braccia, permettendomi di vedere un altro uomo legare ed imbavagliare il mio ragazzo davanti ai miei occhi.

"EREN"
Mi puntò uno sguardo che mi fece raggelare, aveva bisogno di aiuto.
Aveva bisogno del mio aiuto.

"LASCIATELO ANDARE, NON PROVATE A SFIORARLO"
Ringhiai in modo aggressivo contro i presenti.

Vidi l'espressione spaventata e debole del ragazzo, con gli occhi ancora colmi di lacrime mentre guardavano i miei.

Mi persi per un paio di secondi in quelle perle tropicali trovando la forza di reagire.

Strattonai i due uomini, rendendogli difficile tenermi bloccato.
"IO VI UCCIDO SE GLI FATE QUALCOSA, VI UCCIDO UNO AD UNO"
Urlai tentando di raggiungere il ragazzo nonostante i due uomini fissati sulle mie braccia, intenti a tirarmi indietro.

Riuscii a fare qualche passo trascinandomi i due, nonostante il male che provassi e nonostante la fatica.

"Tenete ferma quella belva"
Disse Raphael di fianco ad Eren, guardandomi con un sorriso furbo sul viso.

Puntai uno sguardo ai due dietro di me che aumentarono a comando, iniziando a tirarmi con ancora più forza indietro.

Puntai i piedi a terra stringendo i denti.
"TOCCATELO E IO VI UCCIDO, GIURO SU DIO CHE VI UCCIDO"

Caricarono Eren nella macchina.
Me ne fregai dei due uomini dietro di me, provando comunque a raggiungere il ragazzo moro.
Le braccia mi bruciavano, ma continuai a trascinarmi avanti, finché una spranga di metallo non mi colpii in pieno le gambe, facendomi cadere sulle ginocchia.
Gemetti per il dolore.

"Avanti, dobbiamo andare"
Disse l'uomo che mi colpì, gettando la spranga a terra.
Avevo la testa bassa e le braccia intrappolate, facendomi stare con il busto diritto e le gambe distrutte.

I due dietro di me mi lasciarono andare senza grazia dirigendosi verso l'auto, non preoccupandosi minimamente di me.
Mi accasciai a terra privo di forze.
Sentii il motore dell'auto azionarsi.

Strisciai a denti stretti aiutandomi con i gomiti, anche se distrutti e doloranti.
Non gli avrei permesso di portarsi via Eren.

Spazio autrice
Beautiful people,
Yeeep, sono abbastanza sadica nel far finire i capitoli
I love you, and you know c:

Comuuunque, se ve lo state chiedendo, sì, succederanno taaaanti casini da qui in avanti, preparatevi a tutto muretti miei.
Detto questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto.

notte bæ~

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