Capitolo 27.

Levi's pov.

Stavo guardando dritto negli occhi il ragazzo davanti a me.

"Dovete lasciarci in pace."
Dissi a denti stretti scandendo in modo evidente ogni parola.

"È una minaccia Levi?"
Mi chiese Raphael alzando un sopracciglio in uno sguardo giocoso, non riusciva a prendere le cose sul serio, o almeno era quello che voleva far pensare.

Ci guardammo per vari secondi.
"Prendilo come vuoi, basta che ne capisci il contenuto"
Dissi innervosito iniziando ad alzare il tono di voce.

Scoppiò a ridere, una risata fin troppo inquietante, non c'era il minimo rumore all'infuori di quelle risa fredde e taglienti.

Smise di ridere afferrandomi il colletto della maglia fino a farmi stare in punta di piedi.

"Ascoltami. Dovrete entrare nel nostro gruppo, che vi piaccia o meno, e non tollererò un rifiuto, perché allora sarò costretto ad uccidervi uno ad uno."
Disse guardandomi dritto negli occhi, questa volta in modo serio ed intimidatorio, mi fece trasalire.

"Non vedo perchè dovremmo essere costretti a farlo"
Dissi amaramente con altrettanta freddezza.

"Perchè ci avete causato problemi, e ora per ripagarci non pretendiamo altro che la vostra collaborazione"
Mi disse infine lasciando la presa e spintonandomi indietro, lo fece in modo così brusco che urtò le sue mani con il mio mento facendomi mordere il labbro.

"Perchè avete portato anche lui?"
Prese poi la parola Farlan reggendomi, intendendo Erwin.

"Perchè Farlan, io sono terribilmente sadico"
Disse, mentre sul suo viso riniziò a comparire un grande sorriso.

Il ragazzo al mio fianco storse il naso in un'espressione di disgusto.

"Oh, certo non è solo per quello, sapevo anche che lui e Levi fossero stati in confidenza"
Disse infine con tono volutamente ingenuo.

"Basta così, ce ne andiamo"
Disse infine Farlan afferrandomi il braccio.

"Così presto?"
Chiese Raphael incrociando le braccia al petto e puntandoci addosso uno sguardo intimidatorio.

"Non è, nè il momento nè il luogo giusto"
Dissi passandomi velocemente una mano sul labbro inferiore pulsante.

"E con te... non ho ancora finito"
Dissi facendo un cenno del capo al biondo.

Tornammo all'interno del college, stavamo camminando a passo veloce per raggiungere la nostra camera.

"Levi..."
Iniziò il biondo.

"No, non dire niente."
Lo zittii, non avrei voluto parlare di Erwin.

"Dovremmo parlarne invece..."
Disse subito dopo guardandomi.

Raggiungemmo la camera.
"Non c'è nulla di cui parlare"
Dissi nervoso tentando di aprire la porta.

Le mani mi tremarono a tal punto da mancare la serratura.

"Levi calmati"
Mi incitò il biondo appoggiandomi una mano sulla spalla.

"Ricordati che non sei solo ad affrontare tutto questo"
Spostai lo sguardo sul suo, c'era un lieve sorriso.

Feci un profondo respiro.
"So di non essere solo è che... non ci capisco più niente, sono... sono perso"
Dissi appoggiando la fronte alla porta.

"È per questo che ci siamo noi Levi, ti guidiamo, abbi fiducia e lasciati aiutare"
Mi prese la mano nella quale avevo stretta la chiave portandola alla serratura ed aprendo la porta.

Eren's pov.

Mi stavo preparando per andare all'allenamento.

"Eren, hai per caso visto Armin?"
Mi chiese Jean steso sul suo letto.

"Mh? No, non l'ho visto, tu?"
Chiusi la zip del borsone portandolo in spalla.

"Te l'ho chiesto proprio perché non lo sapevo, idiota"
Rispose con la sua solita sgarbatezza.

"Sarà sicuramente in biblioteca a studiare, da quando l'hai traumatizzato con quella tipa non pensa ad altro che allo studio, ottima mossa Einstein"

Sbuffò.
"Volevo solo farlo riprendere un po', sù, non può averla presa così male"
Disse mettendosi seduto sul letto.

"Ti sembra una cosa che avrebbe fatto Armin?!"

"E io che ne sapevo?!"
Disse allargando le braccia ed alzando il tono di voce.

"Avresti dovuto intuirlo!"
Infierii sul ciglio della porta alzando il tono di voce di rimando.

Si imbronciò.
"... ci sentiamo dopo"
Dissi per sbollire l'attimo.

"Va bene"
Aggiunse l'altro in tono basso.

Arrivai in palestra, erano già tutti arrivati e si stavano preparando per il riscaldamento.

Appoggiai il borsone negli spogliatoi raggiungendo inseguito gli altri.

Ci riscaldammo per poi iniziare l'allenamento che durò qualche ora.

"Finite di pulire e poi smammate, ho delle cose importanti da fare"
Disse Levi.

"Cose come farsi Eren?"
Dissero poi i ragazzi, seguiti da sorrisi e sguardi maliziosi.

Diventai immediatamente rosso e tremendamente imbarazzato.

"Per quello c'è tutto il tempo"
Disse ammiccando verso la mia direzione.

Sorrisi roteando gli occhi e continuando a pulire.

I ragazzi presenti iniziarono a ridere e a lanciarci sguardi maliziosi.

Restammo infine solo io ed il corvino, rallentai apposta il passo per restare solo con lui.
"Eren, muoviti"
Mi incitò il ragazzo.

"Sì, tranquillo, volevo solo stare un po' con te"
Dissi appoggiando il panno per pulire e afferrando l'addome del ragazzo affondando il viso nell'incavo della sua spalla e del suo collo.

"Stasera puoi stare da me?"
Chiesi in modo soffocato dalla posizione in cui mi trovai.

"Io... in realtà dovrei fare altro"
Iniziò poco convinto.

"C'è davvero qualcosa di più importante del tuo ragazzo?"
Domandai fingendo palesemente di essere offeso.

"Devo elencartele?"
Chiese ironico.

Risi leggermente riportando lo sguardo sul suo.
I suoi occhi erano in grado di smarrirmi, di farmi perdere il senno, li socchiusi lentamente facendo scontrare le mie labbra con quelle dell'altro, finché non diventarono un tutt'uno.

Erano di una delicatezza unica, si scontravano sulle mie con decisione e con perfetta sintonia.

"Non hai finito di dirmi, stai con me stasera?"
Gli chiesi sussurrando ad un soffio dalle sue labbra.

"Ho altra scelta?"
Chiese tenendo lo sguardo fisso sulle mie labbra.

"Mh, direi di no"
Risposi soddisfatto non riuscendo a trattenere un accennato sorriso.

"Dio, quanto sei bello quando sorridi"
Ammise tutto d'un tratto.

Mi sentii spaesato da quell'affermazione così improvvisa.

"Non sei credibile a fare complimenti"
Dissi accarezzandogli i capelli facendoli intrecciare dolcemente fra le mie dita.

"Solo perché non ne faccio spesso non vuol dire che non lo pensi."
Ammise.

Abbassai lo sguardo per un momento.
"Ora... andiamo"
Dissi infine.

"Ti senti a disagio perché ti ho fatto un complimento?"
Domandò divertito.

"Andiamo e basta"
Dissi ormai rosso in viso.

"Come vuoi piccola scocciatura"
Aggiunse in tono giocoso iniziando ad avanzare verso la porta d'uscita.

"I-io non sono una scocciatura!"
Dissi subito dopo seguendolo a ruota fuori dalla porta.

Spazio autrice
Buonasera ragazzi,
l'aggiornamento era previsto per ieri sera ma - come una vera idiota - mi sono addormentata mentre finivo di scrivere e lascio a voi immaginare ciò che è successo dopo ...
È una cosa così imbarazzante, mi dispiace sinceramente muretti miei.
Detto questo, notte ♡

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