Capitolo 64.

Eren's pov.

Mi risvegliai con un dolore allucinante al fondo schiena.
Avevo la guancia premuta sul petto del corvino, lo guardai, stava dormendo beatamente con una mano avvolta alla mia vita.

Mi arrampicai arrivando all'altezza del suo viso iniziando a baciarlo mordendogli le labbra.
Si svegliò quasi subito rimanendone abbastanza sorpreso, i suoi occhi si fecero sgranati.

Levi's pov.

Mi svegliai sentendo qualcosa premere sulle mie labbra.

Aprii gli occhi in preda ad uno stato di confusione e panico, ma non appena intravidi quelle perle verdi, capii che non ci sarebbe stato nulla di cui preoccuparsi.

Continuai il bacio succhiandogli il labbro superiore.

Mi sorrise inconsapevolmente.
"Buongiorno..."

"La prossima volta svegliami normalmente..."
Mormorai storcendo il naso.

"Sei davvero impassibile... pensavo ti saresti svegliato meglio..."
Roteò gli occhi al cielo.

"Anche solo svegliarmi con te mi fa sentire meglio."
Ammisi con un sussurro.

Lo vidi arrossire istantaneamente.
Gli afferrai il volto stampandogli un bacio.

"Però adesso togliti."
Aggiunsi tentando di scostarlo.

"Salta la lezione..."
Mi supplicò in un capriccio.

"Ma sei scemo? Dai, levati dal cazzo"
Dissi già stufo di quella giornata appena iniziata.

"Sto parlando sul serio, tanto sono gli ultimi giorni... e noi non ci vedremo per tre mesi..."
Continuò guardandomi con una punta di rammarico.

"Dai Eren, devo andare a lezione."
Affermai con più decisione.

Si mise a cavalcioni sul mio addome.
"Vuoi lasciare un povero ragazzo eccitato da solo?"

Lo guardai malizioso.
"Sei eccitato?"

"Mmh... no, però puoi sempre rimediare..."
Mi sorrise seguito poi da un occhiolino abbastanza palese.

Lo guardai scocciato.
"Allora togliti, non ti è bastato ieri?"
Chiesi incredulo.

Abbassò lo sguardo assumendo un'aria complice.

Eren's pov.

"Voglio passare più tempo possibile con te..."
Sussurrai.

"Ci vedremo in estate..."
Appoggió le sue mani lungo le mie cosce in modo rassicurante.

"Ho paura tu possa trovarti un altro..."
Lo dissi pianissimo.

"Ti preoccupa questo?"
Mi chiese confuso.

Abbassai lo sguardo.
"Mh... gelosia, eh?"
Continuò lui osservando il mio comportamento.

Lo abbracciai.
"Non voglio lasciarti andare... tutto qui."

"E io che stavo per dirti che alla finale
avevo visto un bel ragazzo..."
Disse distogliendo volutamente lo sguardo.

Sgranai gli occhi.
"... NO TU NON HAI VISTO NESSUNO."
Sbottai buttandomi sul suo petto.

Levi's pov.

Era davvero geloso e questa sua caratteristica mi fece impazzire.

"Aveva degli occhi azzurri e trasparenti come l'acqu-..."
Non mi fece finire.

"CI SONO SOLO IO."
Iniziò a picchiettarmi l'addome.

Feci un lieve sorriso.
"Sai era davvero carino e-"
Continuai imperterrito.

"LEVI! CAZZO SEI CATTIVO, ci sono io a soddisfarti, non hai bisogno di un altro..."
Abbassò lo sguardo sembrando essersi offeso.

Gli afferrai il volto subito dopo.
"Scherzo lo sai..."
Feci scontrare le mie labbra con le sue ma finì per scostarmi poco dopo.

"Lo sai che sono geloso..."
Continuò lui a braccia conserte.

"Finiscila, stavo scherzando."
Aggiunsi in modo più serio e scocciato.

Il ragazzo sbuffò in modo impaziente.

"Ehi moccioso, cos'è quest'atteggiamento ribelle?"
Chiesi contrariato.

Eren's pov.

"Prima stavi scherzando vero?"
Ritirai fuori il discorso precedente dopo svariati secondi di silenzio.

Il ragazzo fece una lieve risata.
"Eren, sparisci dalla mia vista."
Mi diede una leggera spinta sulla spalla che mi fece scappare una lieve risata.

Iniziò poi a lavarsi e a vestirsi.
"Io vado, ci sentiamo più tardi."
Mi disse poi.

"Che palle però..."
Borbottai.

Era sul ciglio della porta.
"Mi lasci qui?!"
Chiesi incredulo.

"Esci quando vuoi, ma chiudi la camera"
Finì lui, sbattendo la porta alle sue spalle.

Levi's pov.

Andai a lezione.

"Levi, sei in ritardo... è per colpa di Eren, non è vero?"
Farlan mi lanciò una gomitata seguita da un'alzata di sopracciglio che mi fece intendere tutto quello che stava pensando in quel momento.

"Zitto."
Lo ammonii iniziando a sistemare i libri sopra il banco.

Eren's pov.

Non andai a lezione, avevamo quattro ore buche su cinque e mi sembró più opportuno lasciar perdere.

Tornai in camera mia, non ero l'unico ad aver avuto quell'idea, infatti vi trovai anche i miei compagni di stanza.

"Ragazzi cosa pensate di fare in estate? Ormai manca qualche giorno..."
Iniziò il discorso Armin una volta che chiusi la porta dietro di me.

"Io torno a Seattle..."
Annunciai con poca convinzione abbandonandomi sul letto a braccia aperte.

"Ma l'anno prossimo ci sarai comunque... no?"
Chiese cauto Jean.

"I-io spero di sì..."
Mi assalì un orribile dubbio mentre fissavo il soffitto.

"C-come speri di sì?!"
Continuò Armin.

"Dipende tutto dai miei genitori..."
Risposi facendo spallucce e risistemandomi seduto.

Si scambiarono un'occhiata preoccupata.

"In un modo o nell'altro tornerò in questa scuola"
Sorrisi per sdrammatizzare quel momento.

Restammo a riposo tutto il giorno, ero ancora sfinito dalla sera prima.
I miei amici stavano già preparando le valige, l'idea di lasciare quel posto mi terrorizzava.

Ormai avevo trovato un luogo che avrei potuto tranquillamente definire casa e persone che avrei potuto chiamare liberamente famiglia.

Avevo paura di perdere tutto, avevo paura che una volta passati i tre mesi il ritorno a scuola sarebbe stato diverso e ciò mi destabilizzò.

Andammo a cenare fuori dal campus, era una delle nostre ultime notti e decidemmo all'unisono di trascorrerla al meglio.

Avevo addosso una canottiera larga e lunga poco sopra le ginocchia era nera, dei jeans e delle scarpe a tinta unita senza lacci.

"Sei pronto?"
Mi chiamò Jean dalla stanza principale.

"Sì arrivo"
Risposi indaffarato.
Stavo sistemando i capelli, tentai di tirarli leggermente all'indietro, il risultato si rivelò diverso dalle mie spettative, ma non mi dispiacque.

I miei compagni di stanza erano già pronti sul ciglio della porta, li raggiunsi poco dopo ed insieme ci riunimmo con gli altri davanti al cancello dell'istituto.
Andammo a mangiare una semplice pizza in centro e finito anche di cenare decidemmo di andare a fare un giro.

Connie insistette per portare Sasha sulle spalle dato gli scomodi tacchi che portava la ragazza.
Annie era a braccetto con Armin e stavano discutendo animatamente.
Jean e Marco facevano i soliti innamorati, ed io iniziai a discutere con Mikasa.

Sembrava divertita e allegra come non la vedevo da ormai troppo tempo.
"Mi farai vedere Seattle?"
Mi chiese guardandomi dritto negli occhi.
Ci fermammo in una spiaggia libera seduti in riva al mare.

"Certo"
Le risposi affettuosamente.

"È bella come città... non è vero?"
Chiese spostando poi lo sguardo verso il mare che si confuse col cielo, persa fra mille pensieri.

"Molto... ma ormai qui mi sono fatto una nuova vita. Seattle è bellissima, ma preferisco stare qui.. con voi"
Ammisi perdendomi anche io in quella distesa d'acqua salata che di notte sembrava tramutarsi in uno specchio riflettente le stelle.
Appoggió la testa sulla mia spalla stringendomi il braccio, seguito poi da un bacio sulla guancia.

Tornammo al campus verso l'una.
Mandai un messaggio al corvino.

"Sei ancora sveglio?"

La risposta tardò di qualche minuto.
"Che vuoi?"

"Puoi uscire?"

"Sì, perché?"

"Aspetta arrivo."

Mi avviai verso la camera del ragazzo salutando in modo sbrigativo gli altri.
Già in lontananza potei scorgere una figura accostata al ciglio della porta.

Mi avvicinai stampandogli un bacio che lui continuò tirandomi leggermente il labbro inferiore.
"Vuoi dirmi che vuoi a quest'ora?"
Mi chiese poi portando le sue mani ai miei fianchi.

"Volevo stare un po' con te..."
Ammisi avvolgendo le mie dita al suo viso.

"È notte."
Mi sussurrò stanco, i suoi capelli erano scompigliati, con addosso una canottiera bianca che lasciava ben poco all'immaginazione seguita da dei boxer larghi.

"A me piace la notte..."
Gli sorrisi divertito.

"Tsk moccioso..."

"Dai vieni a dormire da me..."
Gli presi un braccio costringendolo a muoversi fuori dalla camera.

"Perchè ti saltano in mente certe idee a quest'ora?"
Mi chiese esasperato.

Risi leggermente.
"Dai fammi felice"

Levi's pov.

Lo strattonai con lo stesso braccio che aveva fra le mani facendolo entrare prepotentemente.

"Col cazzo che ora mi scomodo, se vuoi dormi tu qui."
Gli dissi non scendendo a compromessi.

"I-io non ho nulla..."
Iniziò lui puntandosi uno sguardo ai vestiti.

Gli presi dall'armadio una felpa.
"Tieni."

"E dovrei restare senza pantaloni?"
Mi chiese guardandomi malizioso.

"Andrà benissimo anche in boxer."
Ammisi senza mezze misure.

Si infilò la felpa restando con solo quella addosso seguita dall'intimo.
Ci infilammo nel letto il meno rumoroso possibile, Farlan stava pur sempre dormendo.

Una volta sotto le coperte lo afferrai saldamente dai fianchi sistemandolo sopra di me, gli avvolsi poi le mani sulle natiche.

Stavo per infilare le mani sotto la stoffa.

"Posso?"
Domandai con cautela e con una nota di sensualità.

"Non chiedere..."
Mi permise lui, facendo passare il dorso della sua mano sulla mia guancia in modo delicato.

Infilai le mani all'interno dei boxer tastando piacevolmente.
In tutta risposta lo sentii gemere in modo soffocato e il più silenzioso possibile.

Mi strinse le spalle, probabilmente ancora dolorante dalla sera prima.

Iniziai a baciarlo ma proprio in quel momento mi squillò il cellulare.

Non ci feci caso non pensando alle pericolose conseguenze di quell'azione.

Avrei dovuto controllare il messaggio, me ne pentii parecchio, ma in quel momento per me esistevamo solo io ed Eren.

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