Capitolo 62.
Eren's pov.
Mi baciò davanti alle telecamere.
Mi ritrovai confuso e disorientato senza sapere come reagire.
Tutta la squadra guardó la scena incredula.
"Eren, e tu che ci dici?"
Il giornalista mi puntò il microfono addosso.
Rimasi immobilizzato.
"S-sì... io e Levi..."
Non riuscii a terminare la frase, tra la stanchezza, l'imbarazzo e la paura mi pietrificai.
Guardai il corvino in cerca di aiuto.
"Basta così."
Finì lui rendendosi conto del mio disagio alzando una mano verso la telecamera.
Mi prese il polso e mi trascinó via.
Salutammo il pubblico ormai scoppiato in un putiferio ritirandoci poi negli spogliatoi.
Tutta la squadra assunse uno sguardo malizioso e complice.
"QUANDO VOLEVATE DIRCELO?"
Chiese Reiner.
Sorrisi.
L'imbarazzo prese il sopravvento sulle mie guance, così come la felicità che mi pervase fin dentro le ossa.
"Ora non iniziate con le domande"
Disse divertito Levi.
"Ve lo date un bacio?"
Ci supplicarono.
Fissai il ragazzo che ricambiò il mio sguardo.
Gli saltai addosso avvolgendogli le braccia al collo mentre lui mi cinse il bacino.
Lo baciai dolcemente sotto gli sguardi, urla e fischi della squadra.
Appena le nostre labbra si staccarono affondai il viso nel suo petto ancora incredulo.
"Chi l'avrebbe mai detto... eh?"
Gunther assunse un'aria maliziosa sotto un sorriso sincero.
Sì, lui sapeva già tutto.
"Chiudete quelle bocche"
Il corvino ne fu visibilmente divertito.
"Un po' difficile..."
Ci lanciarono dei sorrisetti maliziosi.
Mi sembrò di essere circondato da un gruppetto di Farlan.
Tornammo all'hotel dove ritirammo le nostre valige dirigendoci poi verso il pullman.
Ci lasciarono i posti vicini e non fu un caso.
L'unica che sentii abbastanza infastidita fu Petra, ma poco importò.
Mi accucciai fra le braccia muscolose e accoglienti del ragazzo, questa volta senza la paura di essere scoperti.
Mi stampò dolci, piccoli e ripetitivi baci sul viso.
Ripensai a tutto quello che successe in quella giornata.
Non riuscivo ancora a realizzare la nostra vittoria, per non parlare poi della confessione in TV nazionale.
Metabolizzai quello che disse durante l'intervista.
Amo questo ragazzo, lo amo follemente.
Più analizzai la frase nella mia mente, più mi parve strana.
Aggrottai le sopracciglia.
Il mio respiro si fermó per qualche secondo sgranando gli occhi.
Alzai il viso verso il ragazzo che mi guardó incuriosito.
Sussurrai.
"Mi hai detto ti amo..."
"Te ne sei accorto solo ora?"
Chiese con un'espressione divertita.
"Non me lo avevi mai detto... ricordo ancora la nostra conversazione su questa questione..."
Feci una lieve risata incredula.
"Anche io, te lo avrei detto al momento giusto..."
Continuò lui stampandomi poi una serie di ripetitivi baci sulla guancia.
"Sì... è vero... dicesti proprio così."
Gli sorrisi dolcemente e in modo lusingato.
Gli morsi appena un labbro.
"Dillo di nuovo..."
"Tu cosa mi dai in cambio poi?"
Mi guardó malizioso.
"Ti offro il mio corpo per una sera, in più... puoi chiamarmi come vuoi per una giornata"
Iniziai a contrattare divertito.
"Interessante..."
Prese in considerazione la mia offerta.
Lo guardai in modo abbastanza provocatorio.
"Dai..."
Avevo il suo braccio stretto fra le mie mani.
Iniziai a strusciarmi su di lui.
"Dimmelo... coraggio..."
Mi guardó con un sorriso malizioso per poi scuotere la testa in segno di disapprovazione.
Mi imbronciai.
"Dimmi cosa devo fare per fartelo dire."
Chiesi.
Mantenemmo una tonalità di voce bassa, nonostante gli altri sapessero fossimo stati fidanzati, i nostri discorsi divennero un po' intimi.
"Non sono cose che si possono fare certo qui..."
Iniziò lui facendomi passare una mano sotto la maglia.
Arrossii all'istante.
"Che pervertito..."
Gli sorrisi mordendomi un labbro.
"Se mi offri il tuo corpo me ne approfitto..."
Si discolpò lui.
"Sì ma io voglio che tu me lo dica ora..."
Iniziai con i capricci.
"Ti amo"
Me lo sussurrò sulle labbra.
"Mi fai impazzire..."
Gli confessai.
"E tu aspetta di tornare... mi devi ancora il tuo corpo..."
Mi guardó con aria sensuale e maliziosa.
Distolsi lo sguardo imbarazzato.
"C-cosa ci farai?"
Chiesi ingenuamente.
"Ti piacciono i giochi?"
Diventai di un rosso fuoco solo all'idea di quali giochi intendesse, dei brividi d'eccitazione e di paura mi trasalirono lungo la schiena.
"Giochi? Non sei un po' troppo grande per questo?"
Lo stuzzicai.
"Non so a quali giochi tu ti stia riferendo, ma quelli che intendo io vanno benissimo per questa età... anzi, forse sei tu quello troppo piccolo..."
Assunse un'aria da sfida.
"T-troppo piccolo?!"
Deglutii rumorosamente.
Ammisi d'aver provato un leggero timore.
"Vedremo poi... quanto riuscirai a reggere..."
Mi sussurrò provocando del solletico delicato all'orecchio.
No no no no.
mi si stava alzando.
Devo calmarmi.
Pensai.
Strinsi istintivamente le gambe imbarazzato.
Il corvino mi lanciò un'occhiata mordendosi il labbro inferiore.
"Eren... trattieniti per quando sarai a casa..."
Disse rimproverandomi.
"S-scusa..."
Gli strinsi la maglia sul petto immergendoci il viso.
"Non pensare mi dispiaccia... puoi lasciare tranquillamente tutto così com'è."
Mi disse infine.
Arrossii in modo anomalo mentre ormai la mia erezione fu già ad un punto di non ritorno, o perlomeno di un difficile ritorno.
Levi's pov.
Amavo stuzzicarlo in quel modo, si lasciava andare facilmente e la cosa mi eccitava parecchio.
Fortunatamente nascosi la mia preoccupazione e la mia costante paura dietro la mia maschera maliziosa e provocatoria.
Avevo una paura assurda di tornare al campus.
Ad attenderci non c'era solo una folla urlante per la nostra vittoria, ma anche persone consapevoli del nostro fidanzamento, che in parole povere voleva dire un Erwin incazzato.
Dopo svariate ore di viaggio raggiungemmo il college e come immaginai, metà degli studenti si riunirono attorno al furgoncino, urlanti ed acclamanti.
"Sei pronto a fuggire il più velocemente possibile?"
Chiesi divertito al ragazzo.
Il moro mi guardó.
"In che senso?"
Scesi assieme ad Eren.
Eren's pov.
Appena toccai terra, una folla di ragazzi iniziò a tempestarmi di domande su domande, restai stordito, imbarazzato e abbastanza irritato.
In quel momento capii cosa il corvino intendesse dire.
Mi prese per il polso trascinandomi senza grazia fuori dalla folla.
Appena trovammo un minuto per respirare soli, ci fermammo.
"Ci vediamo domani."
Mi disse.
"Va bene"
Annuii io.
"Ti ricordi il nostro patto... vero?"
Mi chiese.
"Certo"
Gli sorrisi imbarazzato.
Mi baciò.
"Buonanotte."
"Notte"
Se ne stava andando.
Strinsi le labbra rincorrendolo e abbracciandolo da dietro.
"E-eren?"
Chiese lui sorpreso poggiando le mani sulle mie braccia intente a stringerlo.
"Non ce la faccio... voglio stare con te."
Dissi.
Mi accarezzò gli arti.
"Ti ho detto che ci vediamo domani, riposati ora"
Mi staccò e nel frattempo arrivarono i miei amici.
"EREN JAEGER CI DEVI DELLE SPIEGAZIONI."
Sentii in lontananza le voci di Sasha e Connie seguite dagli altri.
"R-ragazzi... tutto quello che dovevate sapere è già stato detto in TV"
Mi misi a ridere in modo abbastanza nervoso facendo spallucce.
"Tu e il capitano... WAHH"
Sasha mi strattonó una spalla.
"Mhh... Eren si dice che il capitano non ci vada piano..."
Ymir mi lanciò subito uno sguardo malizioso incrociando le braccia al petto.
Arrossii.
"Così dicono..."
"Daii dicci di più!"
Insistettero tutti.
"I-io...-"
Non mi fecero parlare.
"Avete fatto delle cose sconce?! Lui è com'è? Come bacia?!"
Sasha sembrò incuriosita.
"Non mi va di rispondere a nessuna di esse"
Risi imbarazzato.
"Ormai di me ne parlano tutti, voi invece? Qualcosa di nuovo?"
Chiesi cercando di spostare l'attenzione altrove.
Tossirono in modo teatrale.
"Io e Sasha ci siamo fidanzati..."
Connie mostrò delle guance tinte di un rosso acceso, lo trovai tremendamente impacciato.
Qualcuno che capisce il mio stesso imbarazzo finalmente.
Mi congratulai per poi ritirarmi nella mia camera esausto ed ancora leggermente eccitato riguardo i giochi di quel pervertito.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top