Capitolo 51.
Levi's pov.
Scesi le scale dell'albergo assieme a Farlan.
Non mangiai nulla, sapevo che se avessi ingerito qualcosa, quello sarebbe risalito.
Arrivati davanti al furgone vidi la mia squadra completamente distrutta.
Mi avvicinai.
"Capitano... buongiorno"
Oruo spiccicò quelle parole in modo sconnesso.
"Petra, riesci a guidare?"
La ragazza mi guardò un po' stranita per poi fare cenno di sì.
I ragazzi salirono sul furgoncino.
Eren stava per sedersi affianco a Gunther ma gli afferrai il braccio fermandolo.
Mi guardó confuso.
"Tu stai dietro con me."
Dissi con tono fermo.
"V-va bene."
Rispose lui.
Eravamo seduti agli ultimi posti.
"Ieri che è successo?"
Chiesi preoccupato e spaventato da quello che avrebbe potuto rispondere.
"Ti sei ubriacato."
Ammise, rimarcando la versione di Farlan.
Socchiusi gli occhi e nel mentre sospirai rumorosamente.
Eren'pov.
Non ero sicuro se raccontargli tutto quello che fece la sera prima.
"Ho fatto qualcosa?"
Mi chiese poi con tempismo perfetto.
"Beh... dipende cosa intendi..."
Arrossii.
"Sul fatto che ti ho scopato ci ha pensato Farlan. Intendevo, ho causato dei problemi in città o cose simili?"
Arrossii ancora di più.
"N-no..."
Lo vidi fare un sospiro di sollievo.
"È già successo?"
Chiesi divertito.
Esitò prima di rispondere.
"Sì, da allora ho smesso di bere."
Confessò passandosi una mano sul viso ancora addormentato.
"Capisco."
Risposi trattenendo una risata.
"E con te?"
"Come me cosa?"
Avevo capito di cosa stesse parlando, ma ero troppo imbarazzato, così sperai di prendere un po' di tempo.
"Ti ho fatto qualcosa di..."
Gesticolò leggermente facendomi capire dove volesse andare a parare.
"Eri solo molto diretto."
Distolsi lo sguardo dal suo imbarazzato.
"Scusa...-"
Iniziò.
"NO"
Lo fermai.
Mi guardó confuso e leggermente sorpreso.
Non avrei potuto dirgli che da ubriaco mi eccitava da morire.
"Eri diretto... ma, sei stato stupendo."
Alzò leggermente un sopracciglio in modo malizioso.
"Ti ricordo che non ero in me. Certo che non cerchi altro che del sesso."
Disse lui divertito.
"Non è colpa mia se sei così eccitante..."
Lo dissi pianissimo, ma dalla sua espressione capii che recepì ugualmente il messaggio.
"Quando saremo tornati me lo dirai meglio."
"C-cosa?!"
Sgranai gli occhi con sempre più imbarazzo addosso.
"Non farmelo ripetere, appena tornati ti voglio solo per me."
Un brivido d'eccitatazione mi trasalì lungo la schiena.
Possibile ogni volta assumesse quell'espressione maliziosa ed eccitante mi si alzava?
Dovevo controllarmi.
Aveva detto delle cose che, se fossimo stati ancora in camera, o in un luogo deserto, mi avrebbero portato a strappargli i vestiti e iniziare a baciarlo ovunque. OVUNQUE.
"Non vedo l'ora..."
Abbassai lo sguardo imbarazzato rispondendo alla provocazione del corvino.
Arrivammo nella palestra dai colori sgargianti tendenti all'arancione.
I nostri avversari erano già in campo.
Appena entrammo, una folla urlante di ragazzi iniziò ad accoglierci.
Tifano anche per noi?
La nostra squadra era in netto svantaggio per via della sbornia della sera prima.
Infatti appena iniziò la partita, si notò subito una leggera stanchezza e pesantezza da parte di tutti.
Sapevo come si sentivano.
Anche io avevo bevuto parecchio quella volta alla festa e non mi sentii affatto bene il giorno dopo.
Alla fine con grandissima fatica, passammo in finale, ma davvero per pochissimi punti.
Tirai un sospiro di sollievo.
Ero stanchissimo, la partita tra pause e tutto durò sì e no tre ore.
Tornammo in camera per fare le valige.
"Reiner... secondo te i prossimi avversari come saranno?"
Chiesi prendendo i miei ultimi effetti personali.
"Mhh... non saprei cosa aspettarmi sinceramente, ma se sono arrivati in finale qualcosa vorrà pur dire..."
Osservò lui.
"Hai ragione."
Ficcai tutte le maglie dentro la valigia e la chiusi aiutandomi con il ginocchio che premetti sopra per farla chiudere.
Caricammo i bagagli nel furgoncino bianco e salimmo ritrovandomi affianco a Levi.
Gli altri erano praticamente addormentati. Tra la sbornia e la stanchezza non riuscirono a rimanere lucidi.
Guardai il ragazzo dai capelli corvini, gli afferrai le spalle facendolo piano piano stendere e mettendomi sopra.
"Eren... ci sono gli altri..."
Iniziò lui.
"Diremo che volevo dormire comodo... non ti preoccupare."
Dissi.
"Non sono un cuscino eh"
"Sei molto meglio..."
Mi avvolse baciandomi dolcemente.
Mi fece salire nostalgia della sera prima.
Avevo le gambe rannicchiate.
Il corvino mise una mano in mezzo alle mie cosce facendomi gemere leggermente.
Si diresse verso il mio membro.
"Ti trattieni?"
Mi chiese prima di arrivare del tutto su quelle parti.
"Sì, sì ti prego."
Ammisi sempre più voglioso.
Iniziò a tastare ed io iniziai a gemere, adoravo il suo tocco, era delicato, ma allo stesso tempo freddo, deciso e prepotente.
Gli altri non si erano accorti di nulla.
Forse perché erano in uno stato di trance.
Meglio così.
Stare con lui era come stare a stretto contatto con la felicità.
Stavo bene fra le sue braccia, fra le sue labbra, non avrei potuto chiedere di meglio.
Lo baciai con tanto di lingua.
Il nostro bacio provocò un lievissimo suono bagnato.
Ansimai leggermente dimenandomi.
"Shh... calmati."
Mi sussurrò.
Feci dei respiri e mi ripresi.
"Quanto manca per tornare?"
Chiesi.
"Ancora diverse ore."
Mi rispose lui.
"Io non ce la faccio a resistere."
Ammisi mordendomi un labbro.
"E che vuoi fare, scoparmi qui?"
Assunse un'aria ironica.
"Non mi importa dove..."
"Importa a me idiota."
"Sì ma...-"
Mi accorsi poi d'aver avuto un'erezione considerevole.
Sobbalzai leggermente, le mie guance si tinsero di un rosso scarlatto.
Il corvino sgranó leggermente gli occhi.
Tentai di alzarmi ma il ragazzo mi strinse a sè.
"L-levi... non mi sembra il caso..."
Iniziai titubante.
"Va tutto bene..."
Mi rassicurò.
"S-sul serio... sta diventando una cosa un po'... beh...-"
Arrossii ancora di più.
"So che hai un'erezione."
Disse senza mezzi termini.
Avvampai abbassando lo sguardo.
"Va tutto bene moccioso..."
Mi scompiglió i capelli in modo dolce.
"È normale per la tua età."
Disse lui divertito.
"No... non è l'età."
Mi guardò confuso.
"Sei tu."
Sgranó impercettibilmente gli occhi per poi abbassarli.
"S-scusa."
Ammisi poco dopo.
"Non ti scusare. Non sai quanto mi abbia eccitato quello che hai detto."
Mi rispose lui.
Ero rosso come un peperone ancora abbracciati ma non troppo, così da non destare troppi sospetti.
Arrivammo che era sul tardo pomeriggio venendo svegliato dagli altri.
Fu una situazione abbastanza imbarazzante ma me la cavai dicendo di essere collassato sopra il ragazzo che era altrettanto stanco.
Levi'spov
La testa mi doleva in modo anomalo.
Stavo sistemando delle cose sulla squadra quando vidi Petra e Farlan parlare.
Lasciai per un attimo i fogli e prestai attenzione senza farmi notare.
"Grazie per la scorsa sera..."
Prese parola lei.
"Figurati..."
Rispose lui grattandosi la nuca imbarazzato, lei in tutta risposta gli stampó un bacio in piena guancia.
Appena la ragazza se ne andò, corsi dal biondo che rimase pietrificato.
"Non pensare di fare il doppio gioco."
Dissi mettendo in chiaro le cose.
Mi guardó.
"I-io... ma che cazzo succede?!"
"Hai Isabel e se la fai soffrire ti spacco quel bel faccino che ti ritrovi."
Lo minacciai con una mezza verità.
"Tranquillo amo Isabel... mi ha solo spiazzato il comportamento di Petra."
Mi disse.
"Io ti ho avvisato."
"Pff non preoccuparti. Tu piuttosto, avete dormito in auto?"
"Abbiamo parlato più che altro..."
Mi guardó malizioso.
"Mhh... io ho sentito anche qualche gemito eh."
"C-cosa, stavi ascoltando?!"
Chiesi preso alla sprovvista.
"AH LO AMMETTI"
Mi urlò contro.
"E stai zitto una buona volta..."
Lo guardai esasperato e leggermente divertito.
Spazio Autricee ^-^
Volevo solo scusarmi per l'orario indecente in cui posto questo capitolo. Scusate tesori, notte *3*
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