Capitolo 46.
Eren's pov.
Appena finita la doccia mi rivestii con una voglia di vivere pari a zero andando a fare colazione.
Più mi sforzavo di mandare qualcosa giù, più quello tornava sù.
"Eren, che hai fatto stamattina?"
Mi chiese Reiner.
Ora tutta l'attenzione era puntata su di me.
Come sarei riuscito a dire tutto?
"N-nulla..."
Risposi.
"Mh... d'accordo."
Concluse il biondo poco convinto.
Restai con lo sguardo basso sulla brioche che non riuscii ad ingerire.
Non avrei voluto abbandonare tutto quanto, per un attimo pensai pure di fuggire dai miei genitori, ma la bocciai quasi subito come idea.
Si fece poi pomeriggio, divenendo sempre più difficile nascondere il mio dispiacere.
Ero in camera.
"Eren sei strano si vede, è successo qualcosa con Heichou?"
Jean e Armin si misero in semicerchio per vedermi meglio.
"Ragazzi... cambierò scuola martedì."
Dissi poi.
Sgranarono gli occhi, sul loro volto si dipinse un'espressione mai vista prima.
Era paura, paura di perdermi forse, oppure era stupore, facendo una cosa inaspettata pure per me, mi abbracciarono.
In quel momento fu difficile trattenere le lacrime, ma se mi fossi mostrato a loro in quella condizione la situazione sarebbe risultata ancora più complicata.
Mi trattenni a stento vedendo il biondo coperto di lacrime.
"No... non dovete piangere."
Tentai di dire con un nodo in gola.
"Perchè te ne vai? Non stai bene con noi?... Scusa se ti ho preso in giro, per tutte quelle brutte battute. Resta."
Jean mi guardó con occhi lucidi.
"Non è una mia scelta, m-mi dispiace... mi dispiace tanto."
Tentai di rassicurarlo.
Armin mi abbracciò di nuovo scoppiando in lacrime.
"Armin... ti prego non piangere."
Sentii gli occhi lucidi, divenne sempre più difficile trattenere le lacrime.
"Eren... ti prego trova un modo per restare, avete anche la semifinale tra una settimana!"
"Lo so... ragazzi scusate... ma ora devo andare."
Dissi sbrigativo.
"Dal capitano?"
Chiese Jean.
"E da chi sennò?"
Tentai di fare un sorriso per tranquillizzarli, ma appena chiusa la porta dietro di me scoppiai in lacrime come un bambino.
Non riuscii a fermarle, mi ripetevo di avere diciotto anni, ero un adulto ormai, le lacrime non erano ammesse, ma non resistetti, ero in realtà fragile e debole.
Bussai alla porta del corvino dopo essermi assicurato d'aver estinto per bene le lacrime dal mio volto.
Almeno davanti a lui non mi sarei voluto mostrare così, ma appena mi aprì, un altro nodo alla gola mi colpì violento come un pugno in pieno volto.
Mi gettai d'impulso fra le sue braccia facendolo indietreggiare.
"E-eren..."
Disse lui completamente colto alla sprovvista.
Lo buttai sul letto.
Notai che Farlan fosse in camera, ma poco importò, non avevo tempo da perdere.
"Levi ti prego facciamo l'amore."
Dissi senza peli sulla lingua.
"C-cosa?!"
Si vedeva fosse leggermente imbarazzato.
Farlan invece assunse un sorriso tra il malizioso e l'imbarazzato.
"Dai... baciami, coraggio..."
Gli presi la mano appoggiandola sul mio petto sbottonando la camicia.
"Eren... ma che ti prende?"
Chiese stranito.
"... ragazzi... io credo di uscire... fate pure"
Disse Farlan con estremo disagio.
"S-sì Farlan... ci vediamo dopo."
Rispose leggermente imbarazzato per la situazione uscendo dalla camera.
"Eren... ti eri accorto di Farlan?!"
Mi rimproverò il ragazzo.
"Sì... dai scopami."
Dissi sbrigativo.
Assunse un'aria stupita.
"Sei stranamente eccitato, che ti prende, hai bevuto?"
Mi esaminò lui.
"Ti prego."
Lo supplicai.
"E va bene..."
Finì di togliermi la maglia lasciandomi vari baci impressi sopra.
Tentai di assaporare ogni momento perché probabilmente sarebbero stati gli ultimi.
Dopo poco era già dentro di me.
Mi eccitai più del previsto, nonostante al solo pensiero di perderlo mi venisse da piangere.
Fece scivolare le sue mani lungo il mio addome accarezzandolo.
Gemetti.
In quel momento ero la sua preda e a me andava più che bene.
Lo avvolsi a me.
"Levi..."
Iniziai con un filo di voce.
"Dimmi"
Disse ansimando e con il fiatone.
"Prometti di non abbandonarmi mai. Anche se in un futuro non staremo più assieme, non abbandonarmi... ti prego."
Iniziai a parlargli.
"Non lo farò."
Mi confermò con voce ferma e decisa stampandomi poi un dolce bacio.
"Perchè questa promessa?"
Mi chiese subito dopo.
"N-niente... è che voglio essere sicuro."
Dissi poco convinto.
Mi guardó sospettoso per poi continuare a baciarmi.
"Sei stato bravissimo oggi comunque."
Mi accarezzò una guancia con due dita.
Ogni volta che apriva bocca rischiavo di scoppiare in lacrime.
La sua voce, il suo corpo, i suoi baci. Tutto.
"Vuoi dormire qui?"
Mi chiese come se sapesse che qualcosa non andasse.
"Sì, ti prego."
Lo supplicai.
Si mise sopra di me.
"Però dormi, che domani c'è scuola"
Mi raccomandò stendendosi sulla mia figura, facendomi percepire il suo calore corporeo.
"Sì mamma..."
Lo dissi in modo scherzoso ma, mi fece ripensare a mia madre e a tutta quella storia, così abbassai lo sguardo d'impulso.
"Eren che hai?"
Mi chiese sempre più insistente.
Mi morsi il labbro per soffocare dei singhiozzi.
Deglutii a fatica e gli occhi iniziarono a bruciare.
"Eren... stai piangendo? Ti ho fatto male?"
Mi guardó preoccupato con entrambe le sopracciglia corrugate.
"Beh... un po' anche tu hai contribuito..."
Dissi facendo una risatina abbastanza forzata asciugandomi sotto l'occhio.
"Che succede?"
Mi chiese poi impaziente.
"Succede c-che..."
Di nuovo quella sensazione di terrore, le parole mi si fermarono in gola.
Feci un respiro profondo.
"Che martedì cambio scuola."
Giurai di averlo visto perdere un battito.
Levi's pov.
Mi crollò addosso il mondo.
Non credevo, non realizzai la cosa.
"Tu cosa?"
Chiesi tentando di mantenere la calma.
"Non farmelo ripetere ti prego."
Delle lacrime gli rigarono il viso, si affrettò a coprirlo con un braccio.
"PERCHÈ?!"
Sbottai subito dopo.
"Mia mamma non appoggia tutto questo, ecco perché."
Ammise.
"Merda... MERDA. "
Mi alzai calciando la prima cosa che mi capitò a tiro, in questo caso un piccolo bidone che volò qualche metro più avanti.
Guardai nella sua direzione, ormai le lacrime presero il sopravvento su di lui.
Era sempre stato un ragazzo fragile dopotutto.
Mi sedetti sul bordo del letto.
Lo guardai, era avvolto nella coperta.
Mi distesi posizionandolo sopra di me.
"Eren... Eren ascoltami."
Tentai di calmarlo.
"Io non voglio... non voglio..."
Continuava a ripetere.
"ASCOLTAMI."
Lo zittii anche se le lacrime rigarono ancora il suo viso.
"Troveremo un modo okay? Io non ti lascio andare."
Non so quanto vero ci fosse stato in quella frase.
Sicuramente non avrei voluto lasciarlo andare, ma come avrei fatto? Quale modo avrei trovato? Erano comunque i suoi genitori a decidere.
Si lasciò andare del tutto sulla mia maglia stringendola e singhiozzando.
Vederlo in quello stato mi fece male.
Fece tremendamente male.
Lo strinsi infine a me.
"Eren, io non ti lascio, okay?"
Continuai cercando di farlo smettere.
"Sicuro?"
Alzò leggermente la testa gli occhi lievemente arrossati dal pianto.
"Sì, ma calmati però."
Tentai di tranquillizzarlo.
"Bravo... tranquillo."
Lo coccolai.
Sapevo quanto adorasse essere coccolato.
"Ora dormi, troverò una soluzione. Resterai qui con me."
Gli sussurrai.
"Mi fido..."
Non sembrava ancora essersi calmato del tutto, nonostante la sua voce si stesse spegnendo piano piano.
"Shh... Eren tranquillo."
Gli feci appoggiare il capo sul mio petto.
"Dormi, ci sono io."
Lo rassicurai accarezzandogli i capelli.
"Sì ma per quanto ci sarai?!"
Mi chiese guardandomi dritto negli occhi.
"I-io...-"
Iniziai, ma venni interrotto dal moro.
"Non lo sai nemmeno tu... non posso fare tanto con i miei genitori capisci?!"
Mi rimproverò.
"Ora stai zitto, ti ho promesso di aspettarti a casa... con uno straccio in mano... ricordi?"
Sentii gli occhi lucidi.
"Sì... ricordo."
Mi confermò.
"Bene... io mantengo le promesse."
Strinsi le labbra.
Fortunatamente il moccioso non vide il mio volto dato fosse appoggiato al mio petto.
Avevo gli occhi talmente lucidi che se non mi fossi trattenuto sarei scoppiato in lacrime, cosa che non succedeva da anni.
"Dormi amore."
Si tranquillizzò parecchio.
Quello che invece stava diventando sempre meno tranquillo ero io.
Come avrei fatto a convincere i suoi genitori?
Mettersi in ginocchio?
Pregarli?
No... io non ero quel tipo di persona, non mi sarei mai abbassato a tanto.
Ma per Eren forse...
No, avrei trovato un altro modo.
Spazio Autricee *-*
Ragazzi mi sono davvero messa d'impegno, e nonostante io sia stanchissima, dato che sto partendo ho voluto comunque scrivere questo capitolo.
Spero vi piaccia, l'ho fatto un po di fretta. AMATEMI. Buona notte ragazzi ♡ u.u
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